Fuori era buio, ormai, e gli ultimi studenti che avevano occupato i posti della biblioteca stavano cominciando a recuperare gli appunti e ad andare via. Louis e Eleanor quel pomeriggio avevano deciso di fermarsi lì, tanto per non stare sempre in casa o dell'uno o dell'altra. Erano seduti vicini, in uno degli angoli più nascosti della grande sala, un posto che molti adoravano e che oggi per miracolo erano riusciti ad ottenere.
Louis non riusciva proprio a concentrarsi sugli appunti che aveva davanti agli occhi, continuamente distratto da qualsiasi piccolo movimento ci fosse intorno a lui. Qualcuno che sbadigliava, che si alzava per andare via, che giocherellava con la penna. Erano tutte scuse per distogliere lo sguardo dai libri e ricominciare a pensare alle parole che gli aveva detto Zayn quella stessa mattina, prima di andare a lezione.
Me la pagheranno per quello che hanno fatto a Stan.
Si chiese cosa avesse voluto dire.
Lui non conosceva bene Zayn, non quanto a quel punto avrebbe voluto, ma era abbastanza certo che fosse un ragazzo determinato. E che quando voleva una cosa con tutto sé stesso, in un modo o nell'altro alla fine sarebbe riuscito ad ottenerlo. Lo aveva letto nei suoi occhi il giorno prima, quando per un soffio non gli aveva messo le mani addosso. Quegli occhi più neri della notte che non volevano niente se non vendetta.<<Louis?>> lo chiamò Eleanor, dandogli una leggera pacca sulla spalla. <<Ehi, ti sei incantato?>>
Sbatté le palpebre e si voltò dalla parte di Eleanor. <<S-scusami.>> mormorò, sorridendole appena per rassicurarla. <<Mi ero solo distratto.>>
Eleanor accartocciò le labbra in una sorta di broncio. <<Stai ancora pensando a quello che ti ha detto Zayn stamattina?>>
Louis distolse lo sguardo, trovando incredibilmente interessante all'improvviso il porta-chiavi di gomma che Eleanor teneva attaccato al suo astuccio. <<Avresti dovuto vederlo, Elly. Il modo in cui mi ha detto quella cosa...sembrava del tutto sincero. E molto, molto arrabbiato.>>
<<Tesoro, la maggior parte delle volte Zayn è arrabbiato. Ma non dare troppo peso alle sue parole, va bene?>> gli disse con premura, cominciando a sistemare le sue cose per poter andare via.
Anche Louis lo fece con i propri libri, dandosi dell'idiota almeno un milione di volte. Se avesse continuato a comportarsi in quel modo, dubitava fermamente che quell'anno sarebbe stato promosso. In quel pomeriggio aveva imparato a malapena stralci di paragrafi e qualche definizione qua e là. E non era un bene. Non era un bene per niente.<<E poi>> ricominciò Eleanor, alzandosi dalla sedia e incamminandosi con lui verso l'uscita della biblioteca <<chi mai l'ascolterebbe? Lo scambierebbero per un pazzo.>>
<<Un pazzo determinato,Eleanor. Non dovresti mai dubitare fino a dove è disposto ad arrivare una persona che ha perso qualcuno.>> mormorò, tenendo la porta principale che portava al cortile aperta in modo da far uscire Eleanor.
All'esterno, l'aria autunnale pizzicò la sua pelle e lo costrinse a sistemarsi meglio la sciarpa che quella mattina aveva scelto in tutta fretta. Indossarla si era rivelata una decisione saggia, alla fine.La verità era che Louis non avrebbe mai dimenticato il modo in cui si era sentito quando sua madre se n'era andata. Una sensazione orribile di impotenza che lo aveva invaso e che lo invadeva ancora oggi, quando ci pensava. Né i medici né lui né suo padre avevano potuto fare niente per salvarla, e alla fine lei era scivolata via, come pioggia dalle mani, in un battito di ciglia. E aveva fatto male. Faceva male ancora, ogni momento di ogni giorno, perché in ogni momento di ogni giorno Louis avrebbe semplicemente voluto averla accanto e poterle dire ogni piccola cosa che gli succedeva. Come in quel caso: lei avrebbe sicuramente saputo cosa fare. Lo avrebbe raccolto tra le braccia e gli avrebbe sussurrato che andava tutto bene. E lui le avrebbe creduto, semplicemente perché non sarebbe stato in grado di trovare nessun motivo per credere il contrario. Quindi sì, al posto di Zayn probabilmente avrebbe fatto la stessa cosa. Non poteva esserne sicuro, ma capiva come poteva sentirsi. Forse lo capiva meglio di chiunque altro.
Eleanor fece passare il braccio attorno alla sua vita e lo scrollò dolcemente. <<Ehi. Mi dispiace. Hai paura per il tuo lupo, vero?>>
Sentirlo dire ad alta voce ebbe un certo effetto. Louis si irrigidì di colpo, senza poter fare niente di concreto per impedirlo. Si morse il labbro, prima di dire: <<Sì, Elly.>> perché era vero. A conti fatti, il lupo che ogni sera lo veniva a trovare era una delle poche cose belle che gli erano rimaste. Qualcosa di semplice e innocente, di cui nessuno era a conoscenza. Un mondo speciale e nuovo in cui poteva rifugiarsi ogni giorno per qualche minuto, smettendo di fingere di essere chi non era, lasciandosi andare per accogliere quella piccola parte di vita che lo faceva sentire bene, così bene. Non voleva rinunciarci. Non poteva farlo. Anche solo il pensiero di perdere il suo lupo era insopportabile e gli toglieva il respiro.<<So che può sembrarti stupido, Eleanor, e ti capisco se vorrai giudicarmi, ma>>
<<Non l'ho mai pensato.>> lo interruppe lei. Ormai erano arrivati alle loro macchine, parcheggiate a poca distanza tra di loro. <<Andrà tutto bene, Louis. Io...non che me ne intenda più di tanto, ma non penso che a conti fatti lui possa fare qualcosa a quei lupi. Credo ci voglia un'autorizzazione, o non lo so...ma di sicuro lui da solo non può fare nulla.>>Quella confessione, così semplice eppure così ovvia, fece sentire improvvisamente Louis molto più sollevato.
Zayn da solo non poteva andare da nessuna parte, ma poi lui dubitava seriamente che qualcuno potesse fare male ai lupi. Erano in qualche modo protetti da qualcuno, no? Louis se lo augurò con tutto il cuore.
<<Grazie, Eleanor>> mormorò, incrociando i suoi occhi. A volte era l'unica persona che gli faceva spuntare fuori un sorriso durante le sue giornate. <<Mi sento meglio adesso.>>Lei gli sorrise, raggiante, poi lo strinse in un abbraccio veloce. <<Non pensarci più. Ci vediamo, ok?>> gli disse, per poi correre verso la sua macchina. Lo salutò un'ultima volta con la mano prima di aprire la portiera e salirvici sopra.
Louis cercò di concentrarsi. Entrò nel suo SUV, mise in moto e prima di partire fece un bel respiro. Non aveva niente di cui temere, doveva solo pensare a quello. Il suo lupo e il suo branco erano al sicuro e in qualche modo la polizia avrebbe trovato Stan.Continuò a ripetersi quelle parole all'infinito, mentre guidava verso casa, il cielo scuro che lo avvolgeva attraverso i finestrini e il paesaggio sempre uguale di abeti e alberi spogli. Nonostante la sua mente gli dicesse di stare tranquillo, il suo cuore gli gridava che c'era qualcosa che non andava.
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Wherever You Will Go
FanfictionLouis è un ragazzo che dentro di sé porta un segreto: da piccolo la sua vita è stata salvata da un lupo. Lo stesso lupo che ogni inverno lo viene a trovare e che Louis stringe di nascosto per sentirsi meno solo, in un mondo che ha deciso che lui è t...