Capitolo 119

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E poi lo vide...

A pochi passi da lui mentre camminava incerto, quasi se come ogni piccolo passo potesse spezzarlo ulteriormente. Le lunghe ciglia gli circondavano gli occhi verdi, con striature di un verde più scuro o forse arancione, o forse rosso, era impossibile da dire in quel momento con la luce che divorava la radura – le braccia erano morbide lungo i fianchi. Era vestito, i capelli ricci lasciati liberi a svolazzare insieme al vento, come piccole onde nere.

Louis chiuse e riaprì gli occhi di nuovo. E di nuovo, e di nuovo ancora, ma ciò che vide non cambiò.

Harry rimase lì, davanti ai suoi occhi. La paura gli traboccava dal petto e Louis la poteva sentire. Poteva sentire e vedere tutto, di lui: il suo stupore, la felicità, la rabbia per non aver fatto sapere a lui che non se n'era andato - non era andato proprio da nessuna parte - e poi amore. Tanto di quell'amore. Era come se tutto quel sentimento potesse effettivamente avere vita propria e una consistenza, perché Louis lo poteva percepire tutto intorno a loro.
Harry era lì, ed era vivo. Vivo e perfetto e meravigliosamente umano.
Era proprio lì - e sembrava gridare Guardami, guarda il miracolo che sta accadendo.

Louis alzò lo sguardo e incontrò i suoi occhi – il cuore perse un battito, lo stomaco si contorse – e nel giro di un istante le labbra di Harry si mossero verso l'alto per formare il sorriso più dolce e consapevole di sempre. Nel vederlo il castano avrebbe solo desiderato gettarsi per terra e ridere fino a perdere l'uso delle labbra per la troppa felicità, e poi immediatamente dopo piangere fino a farsi bruciare gli occhi ed essere stanco, così stanco da non potersi più muovere. Ma non fece nulla di tutto quello.
Si alzò barcollando. Il corpo tremava e si sentiva debole, così debole, come se da un momento all'altro dovesse cedere e cadere. Ma lo sguardo di Harry lo teneva in piedi, lo teneva in vita. Gli infondeva forza e coraggio e gli faceva credere di potercela fare.

<<Lou.>> disse il riccio semplicemente, le labbra che si mossero appena per lasciar uscire quel dolce suono. Solo Lou. Solo il suo nome, come se da quello ne dipendesse la sua vita. La sua intera esistenza.
<<Guardami, Lou.>> continuò Harry con un sorriso, indicandosi. E lui lo fece. Lo guardò, un po' come se lo vedesse per la prima volta. E Harry era lì. Solo- niente gli faceva più paura, perché semplicemente Harry era lì, lì con lui, ed era umano.

Era guarito.

<<Ti sto guardando. >> soffiò Louis, un suono impercettibile che Harry riuscì a percepire perché ormai erano vicini. Qualche passo ancora e il riccio fu finalmente davanti a lui, i petti che ad ogni respiro si sfioravano.
<<Sono qui.>> mormorò Harry, gli occhioni smeraldo spalancati e devoti. <<Sono proprio qui.>>
Louis si morse il labbro. Non riusciva a smettere di piangere, ma non gli importava. Sapeva che era impossibile riuscire a fermarsi, non in un momento come quello. Riavere Harry era troppo, ed averlo umano per sempre era tutto ciò che aveva sempre, sempre desiderato. Non poteva essere vero.
<<Sei...sei tu. Sei umano.>> soffiò Louis dolcemente, la voce che era un sussurro, il filo di una melodia. Alzò una mano per poter sfiorare il collo dell'altri, poi artigliò la mano ai suoi capelli. Alzò anche l'altra mano e l'appoggiò sul suo petto, nel punto in cui batteva il cuore, e nel movimento accidentalmente sfiorò attraverso la stoffa un capezzolo di Harry, che rabbrividì. Una tacita promessa di quello che sarebbe successo presto.

<<Harry.>> disse infine. Poi sorrise, un sorriso piccolo e dolce e innamorato e il cuore del riccio semplicemente si fermò perché Louis era meraviglioso, era molto più di quello, era la creatura più dolce e aggraziata dell'intero mondo e tuttavia aveva scelto di appartenere a lui. Aveva scelto di essere suo.
Harry alzò le braccia e le pose sui fianchi di Louis. Un gesto dolce, cadenzato. Appoggiò la fronte alla sua e respirò il suo profumo che per un attimo lo stordì. Non si sarebbe mai abituato a tutto quello.
Facevano tutto con calma e con lentezza, quasi come se volessero imprimersi sulla pelle quei momenti per poterli portare dentro di loro per sempre. Per sempre e anche oltre. Durante tutto il tempo che avrebbero avuto a disposizione.

<<Tienimi con te.>> soffiò Harry. Poi sbattè gli occhi, le ciglia che cadevano morbidamente e lasciavano un'ombra leggera sulla sua pelle. <<Tienimi con te, Lou.>>
<<Non ti lascerò andare mai più.>> rispose l'altro, chiudendo gli occhi e praticamente respirando Harry. <<Ti terrò con me.>>
<<Per sempre?>> domandò Harry, la voce morbida e vellutata, quasi come se volesse rassicurare il ragazzo che teneva fra le braccia.

<<Per sempre.>> promise Louis.

Fiiiiiiiineeeee!!!






















Vi piacerebbe eh! 😏😏

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