Capitolo 85

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Lou sospirò, voltando il capo per avere di fronte a sé la pista di pattinaggio. Osservò i bambini che ridevano accompagnati dai genitori, gli esperti che si esercitavano a bordo pista e coloro che invece non avevano mai pattinato. Sorrise, rassegnato.
<<E va bene, vado a noleggiare i pattini.>>
Harry gli si gettò praticamente addosso e lo abbracciò stretto, sussurrandogli una montagna di grazie grazie grazie e ti prometto che andrà tutto bene.

Louis volle provare a crederci.

Circa mezz'ora dopo, Harry era già riuscito a imparare le basi del pattinaggio e si muoveva con una certa grazia al centro della pista. Era davvero adorabile, perché il giubbotto lo rendeva enorme dalla vita in su mentre le gambe snelle erano fasciate in jeans stretti seppur pesanti, ed era davvero uno spettacolo divertente e meraviglioso insieme da guardare. Louis all'inizio aveva dovuto tenergli la mano per insegnare a muoversi, ma nel giro di qualche minuto il ricciolino aveva provato da solo alla fine aveva trovato un buon equilibrio. Era caduto un paio di volte e in entrambe Louis si era precipitato da lui per assicurarsi che stesse bene, ma Harry semplicemente si era limitato a ridere, ridere come un bambino, gettando la testa all'indietro e facendo perdere un battito di cuore al castano per quello.

A un certo punto,  provò a fare una piroetta e Harry rise accanto a lui, battendogli piano le mani.
<<Sembri un pattinatore, Lou! E' ingiusto. Io sono caduto due volte!>>
<<Ma smettila! La prima volta che ho pattinato io sono caduto come minimo una ventina di volte!>> gli confessò, allungando le mani per farle intrecciare a quelle di Harry. Lo aiutò a trovare l'equilibrio.
<<Ti tengo, piccolo.>>  sussurrò dolcemente Louis, avvolgendo con un braccio i fianchi di Harry. Il riccio si scusò con un sorriso storto e arricciò il naso.
<<Non sarò mai bravo come te.>>
<<E' solo questione di pratica.>7 lo rassicurò l'altro, rendendosi conto troppo tardi che probabilmente non avrebbero mai avuto l'opportunità di andare a pattinare ancora. Fece male pensarlo, all'inizio, ma poi Louis pensò che non voleva rovinarsi la giornata con quei pensieri tristi.

Harry avvicinò la fronte a quella di Louis.
<<Questo sarà il Natale più bello della storia. E lo sai che è grazie a te, vero?>>
Il castani strinse Harry più forte. <<Sei tu che lo rendi speciale, Haz. Se non mi avessi trovato..>>
<<Ma l'ho fatto. E adesso siamo qui, Lou.>>

Louis strofinò il naso contro quello di Harry, poi alzò il volto in modo da poter dargli un bacio sulla fronte. Entrambi chiusero gli occhi e si bearono di quel tocco, e il riccil fu quasi certo di sentire l'altro tremare accanto a sé, ma non per il freddo. Si specchiò nei suoi occhi subito dopo, oceano con un cerchio di grigio che contornava la pupilla, e sentì qualcosa di importante contorcersi nel suo stomaco per il modo in cui l'altro ragazzo lo stava guardando. Sentiva attraverso i vestiti il cuore di Louis battere forte e il suo sangue scorrergli frenetico nelle vene, e quel suono copriva ogni altro rumore presente intorno a loro.

Harry respirò a fondo e guardò le labbra di Louis. Poi.....








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<<Lou, io..>>

Stava davvero per dirglielo. Glielo avrebbe detto, perché non c'era alcun motivo di aspettare. E proprio quando riaprì le labbra per continuare ciò che aveva cominciato, il suo corpo tremò di scatto e Louis sgranò gli occhi.
<<Oh mio dio, Haz>>
Harey si aggrappò forte a Louis e cercò di respirare normalmente, sentendo l'improvvisa fitta allo stomaco che di solito arrivava prima delle trasformazione. Fu debole, e con qualche respiro concentrato riuscì anche a domare il dolore, alla fine. Louis gli accarezzava i capelli.

<<Harry, ti porto via. Ti porto al caldo.>> gli mormorò Louis vicino all'orecchio, e il riccio si aggrappò alle braccia di Louis con più forza.
<<Va bene.>> acconsentì con voce morbida, sbattendo le palpebre.

Louis lo aiutò a raggiungere il bordo pista, e nel giro di qualche istante si erano già tolti i pattini. Si diressero in un locale vicino, e lì  fece sedere Harry vicino a una piccola stufa - che sembrava essere stata messa lì appositamente per loro. Gli sfregò le braccia per scaldarlo e ordinò alla cameriera cioccolata calda - voleva scaldarlo fin dentro le ossa, per assicurarsi che non gli succedesse niente.

Harry, dal canto suo, si stava concentrando semplicemente nel respirare. Respirare e mantenere la calma, perché era quello l'unico modo per tenere la trasformazione lontana, solo non pensarci non pensarci non pensarci. Nel giro di qualche minuto, sentì che finalmente il dolore allo stomaco era diventato un'eco lontana, e non sentiva più freddo come prima. Guardò Louis e lesse la preoccupazione nei suoi occhi.
<<Ehi. Come...come ti senti? Ho avuto così tanta paura.>> ammise il castano a voce bassa, in modo che nessuno intorno a loro potesse sentirli.
<<Credo...credo di stare meglio, Lou. Io- mi dispiace, un momento prima ho tutto sotto controllo e un momento dopo...è destabilizzante. E vedo...tutta la paura nei tuoi occhi, Lou e- dio, è quella che mi spaventa di più. Io non voglio andarmene e lasciarti, Louis. Lo sai. Tu lo sai, vero? Perché dirti così non si avvicina neanche lontanamente a cosa sento in quei momenti, ma...>>
<<Haz, shhh.>> gli disse dolcemente il castani, avvicinandosi a lui e prendendogli le mani al di sopra del tavolino. <<Nemmeno io voglio perderti, Harry. E' per quello che ti chiedo così tante volte come stai. So di essere pesante, ma...te l'ho detto, farò tutto ciò che in mio potere per tenerti con me il più possibile.>>

Il riccio respirò a fondo. <<Un giorno accadrà, Lou. Un giorno io me ne andrò, e tu..>>
Louis si morse il labbro.
<<Io- io rimarrò solo. Lo so questo. Ma adesso siamo qui, no? Adesso siamo insieme. Ed è tutto a posto. E' Natale, Haz. Per favore, non pensiamo a questo. Perchè francamente non...so cosa farò quando tu non ci sarai più.>>
Harry allungò una mano e accarezzò piano una guancia di Louis. <<Baciami.>> gli ordinò dolcemente, e il castano si sporse per raccogliere le sue labbra in un tenero bacio. Quando si staccarono, notarono entrambi che avevano gli occhi lucidi, ma non dissero nulla. Harry avrebbe tanto voluto dirgli che se ne fosse stato in grado, avrebbe davvero bloccato le trasformazioni. Che se avesse potuto sarebbe rimasto insieme a lui per sempre, e anche oltre - ma non poteva. Non poteva davvero.

Wherever You Will GoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora