Capitolo 174

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Quella voce bellissima e piena di speranza e timida come un fiore che sbocciava venne dal letto dietro di lui. Il ragazzi ebbe a malapena il tempo di percepire il proprio cuore precipitare, prima di voltarsi.

E Harry era lì, e lo stava guardando. Occhi enormi verde chiaro e striature dorate che li avevano tenuti separati per tutto quel tempo contro oceano mare blu con quell'esplosione di stelle che contornava il puntino della pupilla.
All'improvviso, tutto il dolore che avevano subito quel mese fu abbastanza sopportabile da scivolare via.

Tutto quello che li circondava scomparì in un istante lasciandoli soli- ed erano solo loro adesso, solo Louis e Harry.

Ogni parola era inutile perché c'era davvero troppo da dire. Così tanto che non trovarono la forza di dire niente.

Hai idea di cosa significhi amare una persona così tanto da ricominciare a vivere solo nel momento in cui osa guardarti di rimando? domandò Louis al riccio solo con gli occhi, solo con la forza di quello sguardo maledettamente innamorato, maledettamente tutto.
Harru sbattè le palpebre una singola volta. Ora lo so. Adesso posso finalmente ricominciare a respirare.

E così trovarono il coraggio di guardarsi di rimando. Osarono trovare gli occhi dell'altro per l'ennesima volta, entrando con quel filo invisibile nella cassa toracica e poi nel cuore e sfiorandolo toccandolo afferrandolo saldamente- e a quel punto, entrambi erano abbastanza certi che ora era tutto al suo posto. Adesso potevano vivere. Adesso erano lì, uno di fronte all'altro, e amarsi non era mai stato così complicato ma anche così naturale, vero, certo.

Louis sorrise, e Harry fu piuttosto sicuro che se non fosse stato seduto sul letto sarebbe caduto. Non sapeva dove l'altro trovasse la forza di rimanere in piedi, perché lui sentiva semplicemente che tutto quel sentimento lo stava schiacciando.

E poi Louis fece qualche passo verso di lui. Non distolse mai lo sguardo, addirittura non chiuse mai gli occhi sbattendo le palpebre. Era come se i loro occhi fossero costretti da qualcosa di profondo e troppo complicato per essere capito a non lasciarsi mai, mai andare; quel filo invisibile che li univa non facendo spezzare il legame che si era creato.

Il ragazzo ormai era praticamente di fronte a lui, accanto al letto, e Harry stringeva le lenzuola sotto di sé così forte da farsi venire le nocche bianche.
Poi Louis allungò una mano e afferrò piano un mucchietto dei ricci di Harry, cominciando a giocherellarci e lisciarglieli verso l'alto. Il ragazzo sussultò al tocco, ma non smise mai di guardarlo. Continuò a rabbrividire anche mentre l'altro lasciava i suoi capelli e apriva la mano per percorrere il profilo della sua guancia, del suo mento, del suo collo.

<<Harry?>>

Nessuna risposta. Solo un piccolo movimento del pomo d'Adamo, una lacrima che scendeva calda e lenta sulla guancia, disperdendosi tra i peli della sua barbetta.

<<Puoi stringermi, Harry?>>

Poi il riccio sbattè le palpebre, e finalmente – finalmente – si mise in ginocchio e chiuse le braccia attorno al corpo di Louis, immergendo la testa nella sua spalla.

<<Lou Lou Lou Lou Lou>>

Il castano non riuscì più a muoversi. Harry era bollente e lo stava stringendo così forte – come se fosse la sua ragione di vita, il suo tutto – e ora potava anche sentire il battito del suo cuore che era veloce, così dannatamente e meravigliosamente veloce e - e dio, tutto quello era suo, no? A Harry batteva il cuore così veloce grazie a lui e Louis non potè fare altro di sentirsi la persona più fortunata e potente della terra. Chinò il capo per baciare la tempia dell'altro e immerse una mano tra i suoi ricci, mentre l'altra l'avvolse lentamente attorno alla vita, spingendo il corpo più vicino al suo.

E lì, tra le braccia dell'uomo che amava, avvolto dal suo calore e dal suo profumo, Louis fu di nuovo Louis. Non un lupo, non un ragazzo spezzato- solo Louis.

E Harry era Harry. E insieme formavano quel groviglio di arti perfetto e indissolubile, proprio come quello che provavano.

<<Mi- mi sei mancato così tanto, Lou, non- non puoi immaginare. Non lo immagini nemmeno, io- io ti ho cercato ovunque e>>
<<Shhh. Lo so, Harry, lo so.>> sospirò Louis, lasciando cadere la testa sulla sua spalla. <<Io lo so- e mi sei mancato da morire anche tu. Eri tutto ciò a cui mi aggrappavo Harry, perché avevo sempre così tanta paura, ma- adesso sono qui. Sono qui, va bene? Sono proprio qui e non me ne vado più>>
<<Promettilo. Promettimi solo che rimarrai, va bene? Non posso perderti, Lou, non ci riesco a stare senza di te>>

Le parole di Harry vennero interrotte da un singhiozzo netto e lacerante, e il castano sentì chiaramente quel piccolo grande corpo tremare tra le sue braccia e così lo strinse più forte, ancora più forte, perché non voleva che si spezzasse. Forse a un certo punto temette anche di avergli fatto male, ma Harry non protestò; sembrava quasi volesse fondersi nel corpo di Louis, lì dove nessuno poteva fargli del male.

<<Lo prometto.>> sussurrò con voce flebile Louis. Sentì le mani dell'altro percorrere quasi febbrilmente la sua schiena, alla ricerca di ogni piccola porzione di pelle per poterla toccare, e Louis si ritrovò a rabbrividire quando sentì le labbra di Harry chiudersi a cerchio sul suo collo, lasciando che il tocco indugiasse. Le sue  mani scattarono entrambe tra i  capelli ricci per aiutarlo nel movimento, e senza volerlo si ritrovò a gettare la testa di lato per lasciare a Harry tutto lo spazio che poteva.

Percepì le labbra bollenti sul mento, sul collo, in particolare sul punto più sensibile, lì dove pulsava il sangue; poi le mani di Harry cercarono disperatamente la maglietta di Louis e la spostarono per scoprire buona parte della sua spalla e della clavicola. Quando morse piano quel punto, Louis cominciò semplicemente a piagnucolare dalla gioia perché tutto quello gli era mancato da morire.

<<H-Harry.>> gemette in qualche modo, chiudendo di scatto gli occhi e aggrappandosi alla sua nuca più forte. <<Oh- oh mio dio, Harry...>>
<<Facciamo l'amore.>> disse l'altro, con quel tono roco e sensuale e suo e dolce allo stesso tempo, e Louis voleva semplicemente gridare dalla gioia e scoppiare a piangere al contempo. <<Facciamo l'amore, Lou- ne ho bisogno, o-okay? Ho bisogno di sentire che- che va tutto bene e- e ho bisogno di sentire che siamo io e te>>

Louis lasciò che Harry lo divorasse. Lasciò che la sua lingua lo toccasse ovunque, sul suo viso e sulla porzione di pelle che aveva lasciato scoperta sulla spalla e che poi entrasse nella sua bocca impadronendosi della sua per cominciare una lotta languida e dolce e dimenticata e imparata di nuovo, sempre più forte, sempre con più insistenza.

Lasciò che Harry si distendesse sopra di sé e che continuasse a venerare il suo corpo, ma fu quando aprì gli occhi che capì che qualcosa non andava. Il ragazzo gli stava baciando la fronte in quel momento, ma nel frattempo tremava tantissimo e piangeva. Louis cercò in qualche modo di afferrargli il volto per costringerlo a guardarlo.

<<Harry...fermati. Harry>>

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