Capitolo 99

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Entrarono in una pasticceria, alla fine. Mano nella mano – perché non avevano nulla da perdere. Nessuno li guardò in modo strano. Forse tutto il mondo si era in qualche modo messo d'accordo per non privarli delle ultime ore insieme che erano rimaste loro. O forse erano abbastanza intelligenti da lasciarli in pace.
Davanti alla bellissima distesa di dolci al bancone, Louis sorrise beato, sentendo il corpo di Harry vicino a lui. La sua mano era calda e rassicurante e nell'aria c'erano tantissimi profumi diversi – era un'atmosfera che amava. Inaspettato, arrivò anche un piccolo bacio sulla guancia.

<<Voglio provare a fare una cosa.>> gli sussurrò Harry con dolcezza.
<<Che sarebbe?>> chiese Louis alzando un sopracciglio ed incontrando gli occhi smeraldo dell'altro. Questo sorrise, furbo, poi girò la testa nella direzione dei cupcakes e si morse il labbro.
<<Ho sempre pensato che tu fossi...non so come dirlo, Lou. Diverso, credo. Ma, ecco- io penso che ti sia rimasto qualcosa. Della nostra natura, intendo. Dopo che ti hanno morso. E credo che ci sia solo un modo di saperlo.>>
Il castano continuava a fissarlo con sguardo interrogativo.
<<Chiudi gli occhi, Lou.>> sussurrò Harry al suo orecchio con voce roca e dolce al contempo. Il ragazzo sentì piccoli brividi percorrerlo ovunque quando sentì le dita del riccio sfiorargli le braccia per lasciargli tenere carezze.
<<E adesso?>> chiese in un sussurro, il corpo che fremeva d'attesa.
<<E adesso solo- concentrati. Su quello che senti. Tutto quello che senti. Lasciati inghiottire, Lou. Lasciati andare.>>
E Louis, istintivamente, lo fece. Strinse le palpebre e si concentrò su tutto quello che riusciva a sentire attorno a sé. In un primo momento percepì solo una gran confusione, dovuta alle persone che c'erano dentro il locale e il rumore del traffico che proveniva dall'esterno. Ma poi si concentrò meglio, e fu come sei suoi sensi improvvisamente potessero lavorare in modo diverso, se lui lo voleva. Riuscì a focalizzarsi solo sul rumore di una pagina di un libro che veniva sfogliato da qualche parte nella stanza e, più avanti, una tazzina che incontrava il piatto di ceramica. Esattamente dietro di lui, un cuore che batteva. Forte e veloce, quasi impazzito, che batteva batteva batteva, in un dolce rumore tutto uguale. E dio, i profumi. Quelli lo colpirono come uno schiaffo. C'era odore di cioccolato, e di cannella, e vaniglia, e frutta, caffè mischiato a qualcosa di più forte e ancora menta, e se si concentrava più a fondo riusciva addirittura a percepire l'odore dell'inverno che arrivava da fuori. E poi, come un caldo rifugio, il profumo di Harry - che lo avvolgeva tutto.

Le dita del riccio lanciavano piccole scosse in tutto il suo corpo facendolo sussultare appena. Aveva le mani grandi, ma erano così calde e morbide. Mani che avvolgevano e tenevano al sicuro e sapevano stare bene.
<<Lo senti, Lou?>>
dio, la sua voce. La sua meravigliosa voce, roca e sensuale. Era molto più che bellissima.
<<Haz è tutto così...>>
<<Intenso, vero?>> domandò Harry, indugiando con le labbra sul suo orecchio. <<E' tutto dentro di te, Lou. Io sapevo che c'era, devi solo...concentrarti. Siamo così simili, amore mio.>>
<<Ma Haz, io non mi ero mai accorto di questo!>> cercò di spiegare l'altro sorridendo. Era vero. Ma forse era anche a quello che le anime gemelle servivano: a emozionarti ed ispirarti, ancora e ancora, ogni giorno, trovando nuovi aspetti di te e aiutarti e tirarli fuori per renderti migliore.
<<Ma è bello.>> ammise. <<Così bello, Haz.>>
<<Lo è perché tu lo sei, Lou. Sei così speciale, io non so come ho fatto a trovarti. Sei un pochino lupo anche tu e io lo sapevo, lo sapevo, l'ho sempre saputo.>>
Louis sorrise nel sentire quelle parole. Era un pochino lupo anche lui – assomigliava a Harry più di quanto avesse mai osato immaginare. E forse allora i loro mondi non era poi così diversi. Forse era necessario solo trovare un punto in comune.

Alla fine, mangiarono entrambi un piccolo cupcake, ridendo quando uno allungava la mano per rubarne un pezzettino da quello dell'altro. Una volta usciti, Louis era convinto che sarebbero tornati a casa – ma Harry lo condusse nella libreria in cui lavorava d'estate.
L'aprì appositamente per loro, visto che ormai era sera inoltrata. Louis lo guardava con un perenne sopracciglio alzato perché non riusciva a capire come mai si trovassero lì in un momento che per loro era così speciale. Ma si fidava del ricciolino, così accolse le sue dita con piacere quando lo condusse all'interno.

Harry accese tutte le luci attorno a loro e poi si fermò un attimo al centro dell'entrata per, semplicemente, respirare il profumo dei libri tutto intorno a loro. Poi strinse un pochino più forte il polso di Louis e lo portò nella zona in cui ci si poteva sedere per leggere e rilassarsi. Il castano si sedette su un divano continuando ad osservare l'altro.
<<Dio, quanto mi manca questo posto! Mi ricorda così tanto l'estate.>> ammise Harry, un sorriso enorme che gli illuminava il viso. <<Dovrebbe esserci anche...>> cominciò, dirigendosi verso il retro del negozio  <<Ah, eccola! esclamò.>> Quando tornò da Louis, aveva una chitarra in mano.
<<Era del figlio della proprietaria. Lui ha smesso di suonare così lei l'ha portata qui. Quando non sapevo cosa fare in negozio mi mettevo a suonare e a comporre canzoni.>>
<<Di che cosa parlavano le tue canzoni?>> chiese il castano, l'emozione nella voce.
<<Di te.>> confessò Harry, nessun tipo di imbarazzo nella voce. Louia invece arrossì all'istante. <<Quando tornavo umano d'estate, tu eri tutto ciò che avevo. Scrivere di te mi faceva sentire più reale. E mi dava la speranza che un giorno, forse, ti avrei conosciuto.>>

Harry si sedette per terra, esattamente di fronte a Louis, la chitarra in grembo.
<<Ci siamo incontrati qui la prima volta. Ti ricordi?>> chiese il castano in un sussurro.
<<Non potrei mai dimenticarlo, Lou. Ti aspettavo così tanto e...quello è stato uno dei giorni più belli della mia vita.>>
<<Lo è stato anche per me.>> ammise l'altro. <<Non potevo sapere chi eri, ma in qualche modo, ora che ci penso, il mio cuore doveva averlo capito. Ogni volta che guardavo i tuoi occhi mi sentivo a casa.>>
<<Era lo stesso anche per me.>> mormorò il riccio, strimpellando poi con le dita qualche nota. Poi si schiarì la voce. <<Lou, è...da un po' che sto preparando questa cosa per te. E' una canzone bellissima e vorrei che tu sapessi che ogni parola mi fa pensare a te. A noi, a quello che abbiamo. Ti va di sentirla?>>

Louis sentì lo stomaco contorcersi per un breve istante. L'ultima volta che Harry gli aveva dedicato una canzone poi lo aveva lasciato andare...ma erano passati mesi, e le cose fra di loro erano cambiate radicalmente. Sentì il petto riempirsi di certezze quando sussurro un deciso “sì” in risposta.
Hatry cominciò a suonare e una melodia dolce riempì il silenzio. Il syo cuore mancò un battito quando gli occhi verdu di Hatry trovarono i suoi, un lieve sorriso che gli increspava le labbra.

So lately, been wondering
Who will be there to take my place
When I'm gone you'll need love to light the shadows on your face

Louiz non aveva parole – semplicemente, non ce n'erano. Quella canzone era una di quelle che preferiva in assoluto, e il fatto che Harry gliela stesse dedicando con il cuore in mano gli toglieva il respiro.

And maybe, I'll find out
A way to make it back someday
To watch you, to guide you,
Through the darkest of your days
If a great wave shall fall
And fall upon us all
Then I hope there's someone out there
Who can bring me back to you

Qualcosa di profondo e importante si contorse nello stomaco di Louis, e improvvisamente gli venne voglia di piangere, perché Harry era così perfetto, così tutto – era troppo da sopportare. Ed era suo. Contro ogni previsione, Harry gli apparteneva. Forse non per sempre, ma in quel momento, in un giorno d'inverno, Harry e Louis si appartenevano ed erano felici. E poco importava loro del resto.

If I could, then I would
I'll go wherever you will go
Way up high or down low, I'll go wherever you will go

I know now, just quite how,
My life and love may still go on
In your heart, in your mind, I'll stay with you for all of time
 

Il castano non riuscì a fermare la piccola lacrima che gli solcò una guancia, non ci provò nemmeno. Il verde di Harry ardeva e Louis sentiva che in quel momento gli era devoto, così devoto – desiderava solo infrangere la loro distanza e baciarlo. Ma nemmeno allora sarebbe stato abbastanza, non sarebbe bastato mai.







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