Back in London

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"Mi ami?" chiese solamente. Andy lo scrutò senza capire, mantenendo gli occhi nei suoi.

"Perché mi chiedi..." domandò confuso e con una vena di paura. "Mi ami?" ripeté Mika interrompendolo con tono sereno, avvolgendo le mani dalle lunghe dita da pianista, alle sue guance.

"Sì, sì ti amo!" disse con voce ferma Andy, sicurissimo di quel sentimento che stava esternando.

"Allora il coraggio lo troverai. Ne sono sicuro!" gli sussurrò Mika avvolgendolo poi in un abbraccio e in un bacio profondo che gli fece dimenticare perfino dove si trovasse.

Sì, l'avrebbe trovato. L'avrebbe fatto per loro!

-*-*-*-*-*-

I ragazzi misero piede nella capitale britannica sotto un classico acquazzone primaverile che gli fece storcere il naso.

"Grazie Londra, questo tempo mi era mancato!" ironizzò Mika, facendo ridere tutti quanti.

La squadra si salutò in aeroporto, dandosi appuntamento di lì a 2 giorni, quando si sarebbero riuniti per il primo show nella loro città. Ognuno imboccò la metro e si diresse verso la propria abitazione.

Andy e Mika indugiarono un attimo, si salutarono senza potersi scambiare più di qualche occhiata affettuosa e si separarono, ognuno verso la propria residenza.

Come Mika mise piede in casa, venne accolto dal calore della sua famiglia che lo volle salutare per bene, coprendolo di domande. Erano già le 10 di sera e dopo aver passato mezz'oretta con loro, accennando come fossero andati i primi mesi di tour, Mika si ritirò nella sua stanza esausto, dormendo fino al giorno successivo quando venne svegliato verso mezzogiorno dal profumino del suo piatto libanese preferito.

"Ecco, questo in tour mi è mancato da morire!" ammise sorridente sedendosi a tavola con Yasmine, Paloma e la madre, mentre il resto della famiglia era o al lavoro o a scuola.

"Non avevo dubbi. Avete in progetto di suonare a Beirut?" chiese Joannie servendo i piatti in tavola.

"Mi pare di averlo letto nel programma, forse l'anno prossimo" gli spiegò il riccio, assaporando a grandi bocconi la saporita pietanza a base di carne e spezie.

Mangiavano in silenzio, quando un messaggio comparve sul cellulare di Mika. Immediatamente lo lesse:

"Buongiorno! E' orribile svegliarsi senza poterti rompere le scatole di buon mattino. Mi manchi già!" riportava l'sms. Subito sul viso di Mika comparve un'enorme sorriso, che non passò inosservato alle attente Penniman e dopo che gli ebbero lasciato il tempo di rispondere, partirono all'attacco.

"Come sta Andy??" chiese Paloma infilzando un boccone di carne con la forchetta e scrutando il fratello, certa che quel sorriso fosse opera del cameraman.

"Sta bene" rispose Mika ingurgitando un altro pezzo e sperando la questione si fermasse lì.

"Da quanto state insieme ad oggi?" chiese invece Yasmine diretta, facendo quasi strozzare Mika.

Il giovane strabuzzò gli occhi, non l'aveva ancora detto in famiglia, eppure a quanto pare, le sorelle avevano già fatto due più due.

Si arrese. "Quattro mesi a fine maggio." disse timidamente puntando gli occhi nel piatto.

Le sorelle fecero un breve calcolo mentale e poi Paloma gridò "LO SAPEVO!" alzando le mani al cielo.
"Avevo ragione ioooo" rise poi raggiante, mentre la sorella più grande la guardava con aria sconfitta.
Mika gli lanciò uno sguardo truce. "Su cosa avevate scommesso stavolta?!" chiese con tono minaccioso, conoscendo le ragazze e le loro manie da donne.

"Yas era convinta che tra voi non fosse successo niente prima della partenza, ma io ero sicura del contrario!" ammise festante la secondogenita.

Mika spalancò la bocca incredulo di quanto le sorelle fantasticassero alle sue spalle, quando sua madre aggiunse.

"Siete state poco attente ragazze, io lo sapevo e ne avevo anche la prova."

Tutti e tre i suoi figli presenti a tavola si voltarono verso di lei con sguardi tra il curioso e l'incredulo.

"Quando dormi sei una meraviglia, mio eroe di cerbiatti, diceva così, giusto Mika?" chiese la donna, al figlio che capendo a cosa si riferisse strabuzzò ancora di più gli occhi e gridò:

"MAMMAAAAA! Hai letto quel biglietto??!" la rimproverò il riccio, ricordandosi del foglietto azzurro che Andy gli aveva lasciato sul comodino.

"Cosa cosa cosa??!" chiesero Paloma e Yasmine in coro.

"Sì, il biglietto che Andy gli lasciò sul comodino, quella sera in cui vostro fratello se n'è tornò a casa dopo aver dormito fuori, e aver bevuto il thè insieme a lui in camera." spiegò la signora, ricordandosi di aver trovato le tazzine sulla scrivania.

"Ero entrata in camera tua perché Yas mi aveva detto fossi lì, e non mi avevi risposto quando avevo bussato. Stavi poco bene e dormivi, il biglietto era semi-aperto sul comodino, mi è sfuggito l'occhio" mentì appena la donna.

Mika si coprì il viso con le mani incredulo. "Ho i paparazzi in casa!" si lamentò poi scuotendo il capo rassegnato.

Tutte e tre le donne scoppiarono a ridere, mentre la madre passò una mano tra i ricci del ragazzo dicendogli: "Scherzi a parte, Andy mi piace. Sono felice per voi."

Mika le rivolse uno sguardo affettuoso nell'udire quella parole e finì di mangiare gli ultimi bocconi nel piatto.


Andy a casa sua, poche ore più tardi, si sforzava di restare più calmo possibile, cercando di capire come fare il grande passo che si era promesso di portare avanti.

In casa c'erano sia sua madre che suo padre, mancava solo Eleni, che sarebbe rientrata di lì a poco.
Scese le scale con il cuore in gola, facendo respiri profondi e cercando di tranquillizzarsi, inutilmente.
Entrò in salotto dove suo padre stava lavorando al computer, mentre sua madre stava spolverando le mensole.

Quando mise piede nella grande stanza, entrambi si voltarono sorridenti, verso il figlio, che a quel punto prese il coraggio tra le mani e iniziò.

"Posso... posso parlarvi un attimo?" chiese dapprima titubante, poi più confidente osservando entrambi.

"Certo" disse immediatamente la madre lasciando da parte i suoi attrezzi da lavoro e prendendo posto sul divano accanto al marito, mentre quest'ultimo chiudeva il pc riponendolo sul tavolino.

Andy si sedette sulla poltrona subito di fronte a loro e inspirando profondamente cercò di istillarsi quanto più coraggio possibile.

"Sono un po' di anni che mi chiedete quando vi porterò a casa una ragazza" iniziò da quella domanda che a volte usciva dalla bocca dei genitori, specialmente da quella di sua madre, alzando lo sguardo su suo padre e poi su di lei.

Amanda annuì sorridente, sperando che vi fossero buone notizie in merito.

"La verità è che non posso accontentarvi" continuò invece con voce ferma, suscitando nei genitori uno sguardo confuso e incerto che cercava spiegazioni. Andy abbassò brevemente gli occhi per poi tornare a guardare entrambi.

"Io sto con un ragazzo" buttò lì velocemente, ma scandendo bene ogni sillaba.

Entrambe le espressioni dei genitori mutarono repentinamente.

"Come prego?" chiese il padre con sguardo duro e impassibile, sporgendosi verso di lui, sempre in posizione seduta.

"Stai con un ragazzo?!" chiese sua madre scioccata. La bella donna inglese da anni sognava una bella ragazza come nuora, con cui poter uscire a fare shopping insieme a lei ed Eleni e prendere il thè alle 5 del pomeriggio, come da tradizione inglese.

"Sì." confermò solamente il biondo, con voce appena tremolante. I loro volti non sembravano esprimere approvazione per ciò che gli aveva appena rivelato.

"E come avresti trovato questo fantomatico ragazzo, essendo stato a lavorare in tour per gli ultimi tre mesi e mezzo?" continuò la donna innervosendosi e squadrando il figlio con aria inquisitoria.

Andy si aprì in un leggero sorriso involontario, il solo pensare a Mika gli faceva quell'effetto.

"Beh perché... perché lui fa parte della nostra squadra" spiegò Andy cercando di addolcire la madre e di smuovere il padre dalla sua impassibilità che quasi gli faceva più male dell'incredulità che poteva leggere a chiare lettere nelle iridi chiare di Amanda.

"Ah sì?! E chi sarebbe, sentiamo?!" proseguì la madre, infervorandosi. Tramite i video di Andy, aveva visto tutti i membri della crew che lo accompagnava in giro per l'Europa.

"E'... è Mika" disse a quel punto, con un sorriso fiero sul volto, alzando gli occhi sui genitori.

"COSA?!" gridò la madre alzandosi dal divano a pungi chiusi e sguardo truce. Il marito però la fermò, prendendola delicatamente per un braccio e chiedendole con uno sguardo tranquillo di prendere posto di nuovo accanto a lui.

"Sei sicuro di quello che stai facendo con questo ragazzo?" gli chiese il greco con voce calma ma seria, preoccupato per la strada che il figlio stava intraprendendo.

Il biondo si fermò un attimo, poi con certezza rispose "Sì papà. Ne sono sicuro."

Il cinquantenne sempre tranquillamente proseguì.

"Stai con i piedi per terra Andy, quando tra qualche mese la sua fama sarà raddoppiata o addirittura triplicata, allora per lui non sarai che un passatempo tra i tanti." concluse guardandolo con durezza mista ad affetto.

Andy si bloccò e sentì il cuore perdere un battito. "Non... non succederà." asserì con la voce tremolante. Non aveva mai pensato a quell'eventualità, la fama di Mika che a poco a poco stava crescendo, avrebbe potuto mutare le sue priorità in maniera radicale, facendogli dimenticare, o facendolo semplicemente stancare di lui.

"Io non sarò qui a dirti ciò che devi o ciò che non devi fare, figlio mio. La vita è la tua e tue sono le scelte. Ti dico solo: attento a non scottarti!" concluse il padre alzandosi dal divano e passando una mano sulla spalla del figlio minore, in segno di affetto.

Andy sorrise appena, il padre non sembrava aver preso male la notizia, era solo rimasto sorpreso da quella rivelazione ed aveva espresso i suoi timori riguardo a Mika, per il resto gli aveva lasciato libera scelta.

Non si poteva dire però lo stesso di Amanda, che dal divano lo osservava con sguardo indecifrabile a braccia conserte.

"Mamma..." cercò di iniziare Andy ma venne interrotto. "Da quanto va avanti questa storia?" chiese risoluta.

Andy si bloccò un attimo intimidito dal comportamento della donna, poi rispose "Da quasi 4 mesi."

"4 mesi?! Ma se siete partiti ad inizio febbraio!" intervenne Amanda, poi collegò gli indizi.

"Stavate insieme già prima di partire??" chiese di nuovo.

"Sì" rispose Andy, poi aggiunse "ma mi spieghi che differenza fa?!" chiese iniziando a perdere la pazienza. "Che io stia con Mika, con Nick o con Mark, e che io ci stia da 2, 4 mesi o un anno, a te cosa cambia?! Piuttosto abbi il coraggio di dirmi che non accetti che tuo figlio sia gay, ma smettila di girarci in torno!" sbottò in fine, sentendosi preso in giro dal comportamento della madre.

"Non è vero che non lo accetto!" lo contraddisse Amanda "Ma perché non puoi avere una fidanzata come ogni ragazzo della tua età? Sarebbe meglio per tutti." ammise lei con fare ovvio, alzando le braccia al cielo.

"No mamma, sarebbe meglio per te! Io sono la persona più felice di questo mondo da 4 mesi a questa parte, ma a te vedo che questo non interessa!" concluse Andy con un tono di voce troppo alto rispetto ai suoi standard, alzandosi dal divano e prendendo la giacca dall'attaccapanni, uscendo poi di casa incavolato come mai prima lo era stato, sbattendo la porta dietro di sé.

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