"Mah... a dire il vero io sto con te così ho le vacanze in Grecia a costo zero..." Mika spezzò la solennità di quel loro discorso nel suo solito eccentrico modo, che Andy catturò replicandolo in tempo zero.
"E io per sfruttare le tue case sparse per il mondo, mica per altro eh!" rispose per le rime, facendo scontrare la bottiglia di birra con quella del compagno, indicendo un brindisi "Al nostro reciproco opportunismo!"
"Alle vacanze in Grecia!"-*-*-*-*-
Andy riconobbe i passi di Mika appena entrato dalla porta dell'appartamento californiano che avevano in affitto da una settimana e intuì come la sessione in studio non dovesse essere andata esattamente come auspicato.
Attese che il riccio comparisse in salotto e non appena lo vide varcare la soglia, ebbe la conferma che i suoi sospetti fossero fondati.
Sul viso abbronzato del compagno, avevano fatto capolino tutte le rughe d'espressione di cui fosse in possesso e il suo sguardo aggrottato diceva il resto.
"Vedi se ci sono voli per domani. Io qui ho finito!" gli ordinò passandogli il tablet con fare nervoso, senza commentare oltre la decisione presa.
Andy prese l'iPad dalle sue mani ma invece di sottostare alla sua richiesta, lo appoggiò sul tavolino e si alzò, affrontandolo con l'intento di capire cosa fosse andato così storto da fargli anticipare la partenza di una settimana.
Aveva l'impressione che fargli confessare la faccenda, non sarebbe stato del tutto facile, ma Mika lo smentì, "Ho discusso con Greg. Per conto mio, con lui ho chiuso!" asserì perentorio indicando a Andy il tablet abbandonato sul tavolo, che però quest'ultimo ignorò, poggiando le mani sulle sue spalle e obbligandolo a guardarlo.
"Addirittura? Hai sempre lavorato con lui..." chiese cercando di comprendere cosa avesse potuto far risentire Mika al punto di considerare l'idea di tagliare i ponti con lui, dopo 8 anni di collaborazione.
"Sì! Addirittura Andy! E il fatto che abbia sempre lavorato con lui, non è un motivo valido per sottostare alla sua visione delle cose. Se non rispetta il mio parere sul MIO lavoro, per me è fuori!" sbottò senza ritegno, fornendo sempre più dettagli al greco su ciò che era successo in studio, senza però restituirgli una chiara idea dell'accaduto.
"...beh su questo concordo..." dovette ammettere Andy, che conosceva fin troppo bene Mika da sapere che nel lavoro non ammetteva prese di posizione che andassero troppo contro le sue idee, soprattutto in campo musicale. Dopotutto non era un caso se negli ultimi anni aveva deciso di sottoscrivere accordi con sponsor, darsi ai talent e a concerti privati. Per la sua libertà musicale Mika avrebbe venduto l'anima al diavolo. Pur di non sottostare ai dettami della casa discografica, dalle cui tasche venivano i finanziamenti per i suoi album, aveva preferito fare la spola tra l'Inghilterra, la Francia e l'Italia settimanalmente per quasi 2 mesi, pur di autofinanziarsi e produrre esattamente la musica che voleva con tempi, modi e spazi suoi.
"Qual è stato il punto di rottura?" domandò volendo capire quanto grave fosse la questione e se il suo compito avrebbe potuto consistere nel calmarlo e farlo ragionare, per ottenere una possibile riappacificazione, o se avrebbe fatto meglio ad assecondarlo, in caso le sue ragioni fossero state legittime, tali da rendere una riconciliazione impossibile.
Mika espirò sonoramente "Su molte canzoni non voglio aggiungere la produzione, stanno bene così, lo sai tu e lo sapeva lui. In questi giorni mentre incidevo alcune parti, senza dirmi nulla si è messo a lavorare sui miei pezzi, aggiungendo quello che gli piaceva di più. Oggi me le ha fatte ascoltare, io gli ho detto che come le aveva rese non mi piacevano e che dovevano restare come le avevo incise con i ragazzi nelle jam session a luglio. Lui si è incazzato, e facendo leva sul fatto che ci avesse passato delle giornate su quei pezzi, ha detto che se osavo togliere ciò che aveva aggiunto, lui se ne sarebbe andato." Raccontò senza perdersi in inutili dettagli ma rendendogli la situazione chiara.
"...che gli hai risposto tu...?" chiese un filo intimorito. Conosceva la sua bontà d'animo, ma allo stesso modo conosceva i suoi momenti di collera.
"Gli ho risposto che provvederò a pagargli il tempo che ha speso dietro le mie canzoni, ma che per il resto la nostra collaborazione si conclude definitivamente qui" spiegò traendo un profondo respiro nel tentativo di calmarsi.
Andy sorrise decisamente orgoglioso della sua risposta, sia per la correttezza che aveva dimostrato nel volergli comunque corrispondere il pagamento per il tempo che aveva impiegato in qualcosa che non solo non gli era stato richiesto, ma che pure gli era stato esplicitamente detto di non fare, sia per la apparente calma che aveva mantenuto.
"Bravo tesoro" disse baciandolo delicatamente "Concordo con la tua scelta. Hai ragione. Non ha rispettato il tuo lavoro, fai bene a proseguire per conto tuo. Solo di una cosa non sono d'accordo, se mi permetti..." espresse il suo pensiero in totale sincerità.
Mika gli rivolse uno sguardo riconoscente per la sua comprensione, poi annuì, spronandolo a esternare la sua divergenza di pensiero.
"Perché dobbiamo andarcene domani? Abbiamo preso in affitto la casa per due settimane, se ce ne andiamo ora, ci giochiamo una settimana di affitto... Perché non sfruttiamo questi 7 giorni da turisti in California?" chiese mettendogli davanti un cambio programma allettante che sperava accogliesse.
Mika però non sembrava del tutto convinto, la sua risposta si fece attendere e Andy ne approfittò per aggiungere carne al fuoco.
"E' l'ultima settimana che passiamo insieme, poi io volo in Grecia per il documentario e tu in Italia per XFactor e fino a dicembre ci vedremo solo di tanto in tanto. Non puoi non voler sfruttare questa opportunità!" cercò di convincerlo facendo leva sulla distanza che i loro impegni gli avrebbero presto imposto per tre mesi e mezzo.
"...ma devo lavorare Andy... mi ero preso queste due settimane per l'album..." cercò di fargli capire "posso sfruttare questa settimana a Londra in studio".
Andy sospirò un filo dispiaciuto, ma accolse il suo bisogno artistico e raccolto il tablet lo sbloccò iniziando subito a cercare i voli di ritorno in Europa.
Il sito gli presentò diverse opzioni di rientro, ma il greco non fece a tempo a mostrarle al riccio che quest'ultimo gli prese l'ipad dalle mani e lo spense, riportandolo sul tavolo.
"Sai una cosa....? Hai ragione!" ritrattò sorridente "Sono o non sono un libero professionista che decide quando e come un album uscirà?? Vaffanculo, andiamo a farci un giro a San Francisco!" decise in un istante, desideroso di trasformare quella delusione lavorativa non da poco, in qualcosa di divertente.
Andy rise a quella sua inversione di rotta "San Francisco?? Ma è a 400km da qua!" gli fece presente.
"E allora? Per quale motivo sarebbe un problema? Lo so che muori dalla voglia di tornarci!!" ammise sicuro di sé, ricordando le numerose volte in cui riguardando le foto di una nebbiosissima San Francisco scattate in occasione della sua tappa del tour nella città nord-californiana, Andy aveva espresso il desiderio di poterci tornare.
"Miii paaare di aver sentito qualcuuuuno dire tipo 30 volte di voler vedere il Golden Gate finalmente da parte a parte......." Lo prese in giro con un sorrisino sghembo.
Andy alzò la mano e assunse una faccia innocente autoproclamandosi "colpevole" per poi tirare Mika a sé e baciarlo con trasporto.
"I miei fan mi odieranno un filino, ma in compenso il mio ragazzo mi adora!" asserì il riccio, osservando gli occhi lucenti del greco e la sua espressione entusiasta, che per lui valeva oro.
Andy rise poi ragionò "Questo però vanifica un filino la questione affitto... che era poi il motivo principale per cui ti avevo proposto di non rientrare in anticipo"
Mika invece di questo genere di problemi non se ne faceva minimamente "Sinceramente della questione affitto me ne frega poco, se ho deciso di non rientrare prima è solo per divertirmi con te questa settimana" si sentì in dovere di precisare a quel punto.
Andy lo abbracciò teneramente a quelle parole, appendendosi al suo collo con le braccia "Sei proprio un uomo da sposare!" affermò baciandolo con trasporto, provocando in Mika uno sfarfallio incontrollato e una sferzata di serotonina che lo sconquassò da capo a piedi, dandogli la conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, di aver fatto la scelta giusta.
"Quindi SAN FRANCISCOOOOO ARRIVIAAAMOOOO" trillò Andy euforico e quella fu la volta di Mika di tirarlo a sé e baciarlo con trasporto fino a togliergli il fiato.
.
Una ventina di ore più tardi, dopo più di 400km di marcia in 6 ore, i due ragazzi approdarono in una nuvolosissima e piovosa San Fancisco.
Andy guardava fuori dal finestrino con aria sconsolata.
"Si ma non è possibile però daaaaiiii" sbuffò con sguardo torvo verso il cielo coperto "Quante possibilità ci sono di beccare un giorno così schifoso a fine estate in nord California...??" si lagnò incrociando le braccia al petto bambinescamente.
"Hmmmmmm vediaaaaamo... una su 100....?" Infierì Mika al volante ridacchiando.
Andy gli lanciò uno sguardo sbieco "Grazie eh... sei di aiuto!" proferì poggiando i piedi scalzi sul cruscotto.
Mika a quel gesto gli diede una simbolica sberla sul ginocchio "Togli quei piedoni puzzolenti dalla mia macchina pulita!!" lo rimproverò con le stesse parole che Andy usava da anni, modificando anche la voce per assicurarsi di rendere la cosa più simile al suo modo di fare.
Il greco lo rimirò con un sopracciglio alzato "Non è la tua macchina Mika.... a differenza della mia su cui TU metti i tuoi piedi sudici"
"Ma sentilo!! Ok, questa non è di nessuno dei due, ma se proprio vuoi fare il puntiglioso, quella che tu chiami TUA, in realtà è MIA!" replicò il libanese facendo riferimento alla Range Rover, comprata alcuni mesi dopo la sua Sprite rosso fiammante, che aveva ben presto capito lo avrebbe portato ben poche volte a destinazione senza bloccarsi a metà strada.
"Va bene... te lo concedo, ma sta di fatto che se non la porto io a pulire quella povera macchina, avresti ancora sui sedili i peli di Mel quando aveva 3 mesi!" lo rimbeccò, ricordandogli come di fatto a parte esserne proprietario, di tutto quanto pensava quasi sempre Andy.
Mika rise sonoramente "Touché!" asserì strizzandogli affettuosamente il polliciotto del piede a portata di mano.
Il grigiore sopra la città perdurò a lungo, i due si gustarono un ottimo piatto di pesce in un ristorante in centro, dopodiché Mika insistette per andare a farsi un giro nella zona del Golden Gate, cercando di convincere Andy del lato romantico di trovarsi in un luogo solitamente gremito di turisti, che per la pioggia sarebbe invece stato sgombro.
"Se non ci va nessuno, ci sarà ben un motivo..." cercò di replicare il greco, ma la testardaggine del libanese, ebbe nuovamente la meglio e i due finirono per trovarsi nella zona antistante il lungo ponte sospeso con altre tre sole vetture parcheggiate.
Rapito dall'euforia travolgente che il suo compagno inspiegabilmente sprigionava, si lasciò convincere a fare una passeggiata, ombrelli alla mano lungo la costa antistante il ponte.
Forse per premiare la loro perseveranza, dopo ore ininterrotte di piogge, uno spiraglio di luce fece capolino dalle spesse nubi e lanciò un meraviglioso incantesimo sulla costa e sul ponte aprendo un arcobaleno che finiva dritto nell'Oceano Pacifico.
Andy rimase ad osservare il panorama senza dire una parola per diversi attimi, prima che Mika gli allungasse con un occhiolino la sua reflex e lo invitasse con un cenno a far fruttare quell'inaspettato quanto imperdibile attimo di splendore.
3 giorni a San Francisco, 4 a zonzo nell'area di Los Angeles e immancabilmente il momento del rientro giunse puntuale.
Mika doveva ammettere che quella settimana di svago inattesa e fuori programma, gli aveva donato un benessere ed una sensazione di appagamento che dopo quanto successo con Greg Wells, lo avevano ricaricato di energia positiva per continuare il suo lavoro anche senza il suo storico produttore e collaboratore.
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Seraaaaaaa.
eccoci qui.
Chi non approfitterebbe di un lavoro finito in anticipo per scorrazzare per la California?? Eeeeeh taaanta roba.
- Mika si voltò di scatto quasi non si aspettasse la sua presenza così diretta "Ciao Morgan!" gli sorrise addentando un pezzetto di focaccia nella speranza che potesse mitigare l'effetto del prosecco che aveva nel bicchiere.-- "Che è un carrozza??" si sbrigò a chiedere Mika, preoccupato dall'espressione fin troppo sorniona che aveva accompagnato l'annuncio del programma.-
- Andy non riusciva a esprimere a parole l'immensa gioia di quei giorni. Si stava immergendo anima e corpo in quella avventura, assaporando e interiorizzando sguardi, gesti, parole dette e parole taciute di tutti coloro che stava incontrando e sentire suo padre orgoglioso di quello che stava portando avanti, era una delle sue gioie più grandi.-
- Uscì nelle strade di Londra. La luce giallo ocra dei lampioni già accesi colorava le pozzanghere grigie che come specchi ondulati e concentrici riflettevano il cielo plumbeo della capitale in quell'ora a metà strada tra la sera e il crepuscolo, in cui l'oscurità ancora mancava di invadere le vie della città.-
E anche le caramelle sono a posto.
Grazie come sempre a tutte1 :*
Vv
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Two of a kind
FanficLa Mikandy più lunga che sia mai stata scritta. La loro vita raccontata dagli albori fino al 2015. 1000 pagine di word, 200 capitoli, 4 anni e mezzo di pubblicazione. Andò a posare le mani sulle sue ginocchia, accucciandosi di fronte a lui, cercan...