"A cenaa!" lo strillo di Amanda da dentro casa fece voltare tutti e quattro e li fece ridere complici.
Il tavolo era imbandito con ogni ben di Dio e non appena i 6 componenti della casa presero posto, la cena della vigilia ebbe inizio.
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I giorni con la famiglia di Andy ed Eleni al completo fortunatamente per la salute mentale di tutti e 4 i giovanotti, finirono tre giorni dopo Natale e quando Amanda e Alexis lasciarono definitivamente le candide mura della casa greca, i due fratelli si produssero in un "LIBERTAAAAAAA'" che fece ridere Christian e Mika che però a loro volta si scambiarono un cinque vittorioso.
I progetti post Natale, non prevedevano la presenza di Eleni e Christian in Grecia con i due piccioncini, ma i quattro ragazzi avevano legato così tanto durante quel periodo, che avevano deciso di comune accordo di trascorrere altri 4 giorni insieme, festeggiando capodanno in compagnia.
"Ok! Direi che per cominciare possiamo mettere un po' di sana musica e iniziare a fare casino!" asserì Andy alzando le braccia al cielo e strillando eccitato all'idea di tornare a fare quello che gli passava per la mente, senza avere sua madre e suo padre a dettare le regole.
"Fantastico!" disse Christian mentre già Andy se ne stava alla ricerca di un cd da inserire nello stereo.
"Abbiamo qui il suo nuovo album?" chiese Eleni puntando un dito verso Mika e avvicinandosi al fratello e alla lunga fila di cd che occupava il muro accanto all'impianto hi-fi.
Mika non appena capì quello a cui la cognata si riferisse si affrettò a disapprovare l'idea.
"No Eleni dai! Tutto ma non le mie canzoni!" chiese implorante avvicinandosi anche lui ai fratelli Dermanis e sperando vivamente nella casa greca non vi fosse il suo ultimo lavoro discografico.
"Credo di averlo visto nell'auto di papà..." si ricordò improvvisamente la maggiore, vedendo come dall'elenco alfabetico vi fosse uno spazio vuoto proprio sotto la lettera T.
Mika sorrise vittorioso, mentre la ragazza cercava sconsolata qualcosa d'altro di interessante.
"Non avete più il karaoke?" si intromise in quel momento Christian, ricordandosi di averlo usato ancora con la sua ragazza e altri amici un paio di anni prima, proprio a capodanno.
"SIIII" strillò Eleni correndo a baciare il moretto e ringraziarlo per quell'idea.
Christian rise a sua volta e mentre Mika si metteva le mani nei capelli, prevedendo la serata, il ragazzo inglese esultò con un "Io voglio cantare con te!!" rivolto al ricciolino che rise, mordendosi un labbro imbarazzato.
Andy ed Eleni ribaltarono mezzo salotto alla ricerca dell'aggeggio nascosto in fondo ad un mobile ma alla fine riuscirono nel loro intento e emersero vittoriosi correndo a collegare il tutto alla tv.
Si sedettero tutti e 4 sul divano e poi iniziarono a dare uno sguardo alle canzoni ed alle modalità di gioco.
"Modalità gara??" disse Andy scorrendo tra le possibilità con il telecomando.
"Ma anche no!" bocciò subito l'idea Eleni conscendo la sua scarsa capacità canora.
"Facciamo a squadre" propose ancora Andy evidenziando col il tasto l'opzione successiva.
I 4 si scoccarono una veloce occhiata e poi Eleni, Andy e Christian in sincrono tuonarono un "Io sto in squadra con Mika!!" che fece scoppiare tutti quanti a ridere.
"Sappiate che posso cantare tanto male quanto lo so fare bene se mi impegno!" li mise in guardia la popstar mettendo fine alla lite giocosa che stava partendo tra i ragazzi.
"Anche ubriaco e senza voce canteresti senza dubbio meglio di mia sorella" pronunciò Andy con fare di scherno verso la ragazza, ricevendo quindi una cuscinata in piena faccia.
"Ha parlato Elton John..." esordì la biondina rispondendo a tono e incrociando le braccia per enfatizzare il concetto.
I due mori risero scambiandosi cenni divertiti, rannicchiandosi sul divano mentre i fratelli litigavano.
"Io intanto compaio in un album di una star internazionale, tu no!" le ricordò lui con superiorità.
La greca sgranò gli occhi indispettita "Solo perché sei fidanzato con la star in questione e lui ha probabilmente avuto pietà di te..." disse cercando la complicità del cognato seduto poco distante da lei, che non tardò ad arrivare.
"Vero!" affermò infatti Mika tra le risate, attirando immediatamente su di sé un'occhiataccia infuocata da parte di due zaffiri color cielo.
"Ah sì??!" chiese alzandosi in piedi e portando le mani ai fianchi assumendo una posa autoritaria, davanti al riccio che rannicchiato sul lato estremo del divano rideva a più non posso, coprendosi con le braccia e con le gambe, fingendo di assumere una posa difensiva.
"E' così che stanno le cose?!" chiese avvicinandosi sempre di più con fare minaccioso verso il libanese che appallottolato su sé stesso si coprì la testa con le braccia.
"Sì!" affermò però ancora il ragazzo, facendo così infervorare scherzosamente il biondo che si scagliò quindi su di lui facendogli il solletico mentre la coppia seduta dall'altra parte del divano, rideva divertita.
Dopo la carrellata di scherzi, seguì una battaglia di cuscini che prima vedeva coinvolte le due coppie l'una contro l'altra e si era poi tramutata in una guerra tutti contro tutti.
Eleni stava rincorrendo il fratello quando lanciò un cuscino con tutta la sua forza e mancando il ragazzo, colpi in pieno il vaso di terracotta accanto al televisore, facendo sì che si sbriciolasse al suolo e spargesse terra e foglie ovunque.
I 4 si fermarono immediatamente udendo il forte rumore ci cocci rotti e con un "La mamma ci uccide" la sorella maggiore si precipitò a ripulire quel disastro mentre gli uomini di casa si riprendevano fiato sul divano.
I giorni a seguire furono similmente pieni di euforia e scherzi. Mika si era svegliato una mattina coi i piedi legati, rischiando di finire a gambe all'aria sul pavimento dopo due passi, Eleni si era ritrovata a bere caffè salato, Christian era stato spaventato da un serpente finto in bagno e Andy aveva ricevuto un palloncino d'acqua lanciatogli in testa dal soppalco.
Il capodanno arrivò in quel modo concitato e spensierato, tanto che si accorsero solo a mezzanotte e mezza inoltrata di essere ormai entrati nel nuovo anno.
Il terzo giorno dopo capodanno Mika e Andy lasciarono sola la coppietta e presero un aereo direzione Asia. La seconda parte delle vacanze infatti prevedeva una gita in Sri Lanka e zone limitrofe con le sorelle e il fratello di Mika, e relativi fidanzati.
Le vacanze si protrassero fino a metà gennaio, riprendendo nei mesi successivi il tour europeo.
"ODDIO!" lo strillo che si udì chiaramente sul tourbus, fece voltare tutti quanti i ragazzi intenti a chiacchierare, in direzione della scala che portava al piano superiore dell'enorme autobus.
Calò per un attimo il silenzio e poi Andy parlò: "Mika sei ancora vivo?" volendo accertarsi che colui che aveva appena urlato stesse bene.
Un trambusto si udì quando il riccio scese velocemente le scale e un nanosecondo dopo era davanti a loro con il cellulare il mano e la mail che gli era stata inoltrata da Ian, direttamente dal ministero della cultura francese.
Con visibile eccitazione il ragazzo consegnò l'iphone nelle mani di Martin, il più vicino a lui, procedendo a mostrarlo al resto della band che lo osservò perplesso giusto un attimo più tardi.
"E' in francese..." gli fece capire Cherisse, alzando un sopracciglio e ricordandogli che loro non lo parlavano.
"Ah già." si scusò il libanese riprendendosi il telefono e grattandosi la nuca sbadatamente.
"Tra pochi giorni devo andare a Parigi perché il presidente della cultura mi insignirà del titolo di Cavaliere delle Arti e delle Lettere della repubblica francese."
Gli occhi dei ragazzi si strabuzzarono increduli, mentre lui sorrideva timidamente davanti a loro.
"Alla faccia!" sbottò Nick battendo le mani un paio di volte.
Tutti si complimentarono con lui mentre il cantante ancora incredulo sorrideva e ringraziava.
La premiazione avvenne in una cerimonia solenne, dove Mika vestito di tutto punto con un elegante completo blu scuro in velluto e camicia bianca, si presentò davanti al presidente Mitterrand che dopo aver speso delle belle parole sulla decisione che aveva portato a quell'importante momento appuntò la medaglia d'argento a righe verdi e bianche al petto del ricciolino che sorrise fiero e compiaciuto.
Tenne un breve discorso di ringraziamento in fluente francese e dopo le fotografie di rito andò a festeggiare con la squadra e la famiglia che lo aveva raggiunto, in un lussuoso ristorante poco distante.
Dopo che i commensali ebbero gustato l'ottimo antipasto e lo sfizioso primo, nella pausa che precedeva la seconda portata di carne, Jerry si alzò in piedi e tintinnando un coltello su uno dei bicchieri del vino, attirò l'attenzione della tavolata.
"Cavalier Penniman, vogliamo il discorso!" asserì con un enorme espressione compiaciuta in volto, puntando il coltello nella direzione del moro che sedeva a capotavola.
Mika immediatamente si nascose il viso tra le mani. Jerry lo sapeva che quello fosse un buon modo per metterlo in imbarazzo, ma non se ne curò.
I ragazzi iniziarono ad incitarlo a gran voce e il cantante ringraziò il cielo o chi per lui, che si trovassero nella saletta privata del ristorante, dove nessun altro poteva vederli.
"Ok ok ok!" disse alzando le mani in segno di resa, quando si rese conto di non poter sfuggire a quella situazione. Spostando il tovagliolo dalle sue gambe, e riponendolo accanto al bicchiere del vino bianco, si alzò e scrutò per un secondo i suoi amici, le sue sorelle e fratello ed i suoi genitori.
Imbarazzato si schiarì la voce "Siccome io a fare i discorsi sono una frana, vi racconterò una storia." iniziò mordendosi un labbro e puntando l'attenzione sulle sorelle maggiori che sedevano distanti da lui.
Yasmine e Paloma si guardarono per un breve attimo e poi si scambiarono una veloce occhiata con Joanie.
"E sì... Voi avete capito!" disse in direzione delle libanesi ridacchiando e arricciando il naso per un secondo.
"Allora..." cominciò cercando di non ridere e di comportarsi in modo quanto più possibile consono.
"Da piccoli abitavamo qui a Parigi, questo lo sapete tutti" introdusse il racconto "in un bell'appartamento nel sedicesimo distretto. Noi tre.." asserì indicando la primo e la secondogenita della famiglia che sorrisero complici "logicamente amavamo divertirci e far casino. Ballavamo, cantavamo, e tra le altre cose amavamo girare con i pattini a rotelle per il corridoio."
A quell'affermazione parecchie risatine si udirono, comprese quella dei genitori dei ragazzi che scuotevano la testa divertiti, ricordando i vecchi tempi di ormai poco meno di una ventina di anni prima.
"Ecco... nell'appartamento sotto al nostro, abitava un'anziana signora che quando facevamo baccano, saliva di sopra e si lamentava di continuo." asserì leggermente imbarazzato con un mezzo sorriso.
"Ci faceva una pauuuura!" ammise facendo sghignazzare tutti al pensiero di tre piccoli Penniman spaventati da quella fantomatica signora.
"Comunque... A casa di questa donna, che noi avevamo soprannominato Madame Patate, spesso venivano degli strani personaggi, tutti vestiti di nero e con dei microfoni e radioline."
Yasmine si era nascosta il viso nelle mani piangendo già dal ridere, ricordando le marachelle da bambini e Paloma la stava seguendo a ruota.
"Allora noi ci appostavamo sulle scale con una finta cassa e vecchi scontrini del cinema e pretendevamo che per accedere al piano, ci pagassero!!" continuò portandosi il viso tra le mani a sua volta mentre la madre sconsolata rideva scoccando finte occhiatacce al terzogenito.
"Stai barando Penniman! Non c'entra nulla questa storia con il discorso che..." Jerry si introdusse, fermando un breve attimo il discorso, ma Joanie la interruppe con un "Fidati... C'entra!" non nascondendo un sorriso compiaciuto e facendo poi segno a Mika di proseguire.
"Sì... ecco... C'entra perché..." Il ricciolino ora era un attimo in difficoltà ad ammettere la cosa, si grattava la testa nervoso, mentre tutti lo osservavano sempre più curiosi, Andy per primo.
"Perché Madame Patate era la madre di Frédéric Mitterrand, colui che oggi mi ha consegnato l'onorificenza, nonché la sorella dell'allora presidente della repubblica François Mitterrand." Confessò in poco più che un sussurro, arrossendo.
Dalla tavolata si alzarono delle esclamazioni esterrefatte e sui visi dei commensali si poteva leggere a chiare lettere molta incredulità.
"Quei "strani personaggi, tutti vestiti di nero" di cui parla Mika erano le guardie del corpo del presidente, che lo accompagnavano a pranzo o in visita dalla sorella." chiarì Joanie mentre le figlie maggiori ridevano a più non posso, contagiando anche i due più piccoli. Il terzogenito invece si grattava la fronte, mordendosi un labbro imbarazzato da quell'ulteriore chiarimento.
"E oggi Frédéric mi ha riconosciuto! Ha capito chi io fossi. Per questo motivo ridevamo come due scemi dopo la consegna della medaglia." concluse Mika spiegando il motivo per cui i suoi amici lo avevano visto ridacchiare e scherzare con il ministro Mitterrand, come fossero vecchi amici.
"Non ci posso credere!" un Jerry ad occhi spalancati e bocca aperta se ne stava fisso a scrutare Mika senza riuscire a formulare un pensiero più articolato di quello.
Mika prese posto a tavola come se nulla fosse e aspettò che i commenti sulla situazione si sprecassero.
Incrociò un lungo sguardo con le sue sorelle maggiori, compagne fedeli di tutte le sue marachelle d'infanzia parigine, e in loro ci lesse lo stesso immenso affetto che li aveva sempre contraddistinti.
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Two of a kind
FanfictionLa Mikandy più lunga che sia mai stata scritta. La loro vita raccontata dagli albori fino al 2015. 1000 pagine di word, 200 capitoli, 4 anni e mezzo di pubblicazione. Andò a posare le mani sulle sue ginocchia, accucciandosi di fronte a lui, cercan...