Undisclosed desires and confessions

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Nikolas, che per tutta la serata aveva assistito all'evolversi degli eventi, appuntandosi mentalmente di fare i complimenti al suo figlioccio per l'audacia e a Mika per la pazienza, decise di spostarsi verso la poltroncina posta in fondo alla zona giorno e approfittarne per schiacciare un pisolino, non prima però di aver fatto un ultimo smacco al simpaticone del gruppo.

"Io vado a dormire ragazzi. Ah e comunque per tua informazione Erik: con in francese non è l'abbreviazione di ragazzo. Buonanotte!"

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Come i due presero la via del letto salendo le scale e furono quindi fuori dalla vista rispetto alla compagnia, Mika intrecciò saldamente le dita attorno alla mano del biondino che lo precedeva sugli stretti gradini ricoperti di moquette scura.

Andy a quel tocco si girò, sorridendo al volto sereno e compiaciuto che lo non perdeva d'occhio nemmeno un secondo, seguendolo un paio di scalini più sotto.

Raggiunto il secondo piano Mika affrettò il passo verso il suo letto, divenuto ormai per i componenti della band il ripostiglio delle loro cose, data la sua costante assenza.

Molto poco ordinatamente afferrò il mucchio di cianfrusaglie che vi erano ammucchiate e le spostò nell'angolo più lontano del bus, afferrando quindi Andy e buttandosi con soddisfazione sul materasso con lui addosso.

Come la sua schiena aderì al duro materasso sottostante e il petto di Andy combaciò perfettamente con il suo, Mika avvolse le braccia intorno al compagno come da tutta la serata aveva desiderato fare.

"Tu seriamente sei diventato matto ultimamente!" soffiò con un accenno di risa a un paio di centimetri dalle fini labbra del greco.

Andy non colse immediatamente il riferimento al suo gesto inconsuetamente audace che aveva messo a tacere l'intera combriccola, ma quando capì ciò a cui il moro si stava riferendo, non perse tempo per contrattaccare.

"Ma da che puuulpitoooo!" lo canzonò giocosamente strizzandogli le gote in un gesto che sapeva benissimo lo avrebbe fatto arrabbiare.

"Andyyyy!" si lagnò infatti afferrandogli un polso, cercando di farlo desistere.

Quando finalmente il greco tra le risate divertite mollò la presa, Mika lo squadrò accigliato per un breve attimo, facendo sì che il biondo si perdesse tra le risa ancora più intensamente.

"Sembri un criceto quando fai quella faccia!!" rincarò la dose infatti il più giovane schioccando poi un veloce bacio sul broncio fanciullesco che Mika aveva assunto per dimostrargli il suo elevato grado di disapprovazione.

"In ogni caso sei sempre un figo da paura" dichiarò poi con l'intento di mettere fine alle bonarie prese in giro, intrappolandolo a sua volta in una morsa amorevole.

Dopo un ultimo attimo di ilarità i due tornarono seri e Mika non mancò di esternare a parole quello che aveva provato poco prima e che Andy gli aveva aiutato tanto ferocemente ed elegantemente a risolvere.

"Comunque dicevo sul serio prima." Ammise con sguardo riconoscente "Non mi sarei aspettato da te una cosa del genere, so quanto sei riservato e quanto odi certe smancerie in pubblico." Continuò mostrandogli tutta la gratitudine per quello che sapeva bene essere stato un grande passo per lui.

Andy scosse piano la testolina bionda, lasciando una fugace carezza sul collo del suo compagno. "Quel bacio non era una smanceria. Era una dimostrazione d'orgoglio di fierezza e d'amore." Confessò candidamente.

"Era esattamente ciò che dovevamo a quell'egocentrica testa di cazzo che ti ritrovi come direttore del suono" disse lasciando da parte per un attimo la finezza, riferendosi con il giusto appellativo a colui che da alcuni giorni aveva etichettato come elemento piuttosto particolare.

Mika ridacchiò alla schiettezza del compagno ma allo stesso tempo premette un indice sulla sua bocca intimandogli con un "shhh" di abbassare la voce prima che l'elemento in questione udisse gli epiteti a lui rivolti.

"Seriamente Mika! Cosa aspetti a cacciarlo a calci in culo...?!" chiese quindi concitato, parlandogli francamente e mettendo bene in chiaro tutta la sua mal sopportazione per quell'individuo.

Tra le risa silenziose il riccio ammise tutto il suo stupore per quella reazione spropositatamente feroce che vista addosso ad una persona tranquilla e pacata come Andy, risultava a dir poco sproporzionata.

"Dove hai lasciato il tuo animo pacifico stasera?" gli domandò con un piglio curioso e stupito.

"Io sono pacifico con le persone che amo, non con le teste di ca..." stavolta Mika gli premette una mano sulla bocca zittendolo, soffocando i borbottii infastiditi.

"Intendevo che qualche anno fa avresti lasciato correre..." gli spiegò meglio i suoi pensieri cercando di tranquillizzarlo e fargli capire da dove era nata la sua domanda.

Andy sospirò donandogli stavolta un dolce sorriso "Sai, qualcuno in questi anni mi ha insegnato che se ami una persona la difendi a qualunque costo.

Ci ho messo un po', ma alla fine ho imparato anche io come si fa" gli confessò con tutto l'amore che poteva mettere in quelle semplici frasi che era certo Mika sapeva capire come avrebbe dovuto.

Il sentimento in cui Andy annegò ognuna di quelle parole, era limpido come le acque più pure e cristalline.

Che la rottura di pochi mesi prima avesse dato uno scossone alla loro coppia era risultato chiaro a entrambi, così come era palese che il nodo con cui la corda spezzata si era ricongiunta fosse capace di sopportare enormi tensioni e stringersi ancora più saldamente ad ogni nuova sollecitazione.

Mika, racchiuso tra il tepore del corpo del suo ragazzo disteso su di lui e il materasso, iniziò ad avvertire il sonno che al piano di sotto poco prima lo stava investendo e che per un attimo era stato come accantonato, sbadigliando un paio di volte grossolanamente.

"Ti lascio dormire dai che altrimenti quel simpaticone del tuo nuovo tour manager domani ti fa una testa così se ti vede assonnato." Gli disse sollevandosi piano sui gomiti per separarsi da lui.

"Che comunque tra parentesi, hai veramente degli elementi simpaticissimi nella tua squadra quest'anno eh!" concluse con una frecciatina rivolta anche al brizzolato Jonh.

Mika scosse la testa rassegnato con una espressione a metà tra il divertito e l'esasperato.

"Ma cosa ti prende stasera??" chiese ridacchiando. "Ti rode perchè loro sono in tour con me e tu no. Smettila di fare il geloso!" lo rimproverò scherzosamente, cercando di non sbilanciarsi e parlare alle spalle della sua professionale crew.

"Non è ve..." partì subito in sua difesa il biondo, ma lo sguardo di Mika gli fece capire che le sue menzogne erano già state sbugiardate ancor prima di essere state pronunciate per intero.

"Va bene un po' sì" ammise quindi "in ogni caso noi eravamo più simpatici!" concluse riferendosi ai vecchi compagni di viaggio e spostandosi nel frattempo sul lato corridoio della cuccetta singola che per due persone alte poco meno di due metri come loro, oltre ad essere stretta, risultava anche un filino corta.

Con non poca difficoltà, e cinque minuti di borbottii, riuscirono ad intersecare le lunghe braccia e gambe in stile tetris e dopo le ultime coccole amorevoli si addormentarono abbracciati.

Il mattino dopo vide il grande bus varcare le porte di Londra alle 7 inoltrate di mattina, la band aveva giornata libera, per Mika invece era quasi interamente occupata da promozione e servizi fotografici.

I due ragazzi si salutarono e poi Andy partì con Nikolas verso casa loro a Chelsea.

"No davvero, vado in hotel!" esordì nuovamente l'uomo seduto sul sedile alla sinistra del giovane cameraman quando il ragazzo gli riferì che la casa dove lo avrebbe ospitato per i suoi tre giorni londinesi era di fatto quella di Mika.

"Ma non se ne parla nemmeno! Lo sai che abitiamo insieme, pensavo ci fossi arrivato" sbottò il giovanotto ripartendo all'ennesimo semaforo rosso, puntualizzando che quando tempo prima gli aveva offerto ospitalità a "casa mia" l'uomo fosse già al corrente della sua convivenza.

"Me ne sono dimenticato. Mika mi butterà fuori e avrebbe anche ragione" replicò l'uomo che si sentiva di troppo a condividere la casa con la coppia.

Andy sbuffò sonoramente. "No! Mika butterà fuori me se dovesse scoprire che ti ho lasciato andare in hotel!" precisò sapendo quando il libanese fosse per sua cultura estremamente ospitale tanto da arredare la camera degli ospiti molto più lussuosamente della propria.

"Non vorrei mai che litigaste per una cosa del genere..." si preoccupò ancora l'uomo apprensivamente accampando scuse.

A quel punto Andy decise che ci fosse un solo modo per convincerlo, in quattro e quattr'otto estrasse il telefono dalla tasca dei jeans e tramite comando vocale chiamò il suo ragazzo, mettendo poi in vivavoce.

Fortunatamente in quel momento Mika era ancora in auto verso la prima stazione radio e poté rispondere immediatamente.

"Ohi Mika! Senti c'è qui Nikolas che si fa problemi a venire a stare da noi, dice che disturba e fesserie varie. Cos'hai da dire in merito?" chiese arrivando dritto al punto, certo che la risposta che sarebbe arrivata, avrebbe messo a tacere una volta per tutte l'apprensivo commerciante greco.

Mika capì dove Andy volesse andare a parare e intuendo dal rumore ravvicinato del traffico, che disturbava appena la conversazione, di essere in vivavoce con prontezza rispose "Dico che se Nikolas non viene a stare da noi io mi offendo e non gli rivolgo mai più la parola." Affermò risoluto, certo che l'uomo fosse in ascolto.

Andy a quelle parole sogghignò silenziosamente e poi scoccò un'occhiata in stile "te l'avevo detto" al connazionale che si rassegnò a quel punto ad accettare l'ospitalità offertagli senza più controbattere.

"Grazie, sei stato più che chiaro! A stasera, bacio." Rispose quindi Andy velocemente prima di riattaccare e svoltare a uno degli ultimi incroci.

Nikolas emise una risata divertita a quello scambio di battute nelle quali i due si erano come sempre capiti alla perfezione con estrema facilità.

"Siete tremendi voi due insieme!" asserì l'uomo con un sorriso, facendosi poi malinconico ricordando la complicità che lui stesso aveva avuto con colui che aveva segretamente condiviso la sua vita per oltre 3 anni, ormai quasi tre decadi addietro, prima di rassegnarsi ai voleri della famiglia e sposarsi con una ragazza che i genitori vedevano come un buon partito.

"Siamo due testardi. Lui in particolar modo. Battibecchiamo ogni 5 minuti per questo, ma se ci alleiamo non ce n'è per nessuno!" ammise Andy con fierezza, riunendo i lati positivi e negativi di quelle loro personalità forti.

Andy con Nikolas si lasciava andare a parlare di loro come mai con nessuno era riuscito. Davanti all'amico pescatore riusciva ad essere sé stesso in tutto e per tutto anche parlando delle cose più insignificanti che riguardavano lui e Mika senza la paura di sentirsi strano.

"È per questo che sono certo che la decisione che Mika ha preso non farà altro che rafforzare ancora di più il vostro rapporto." Disse dando voce ai suoi pensieri e riflettendo sulla coraggiosa scelta che la popstar aveva fatto e che aveva comunicato anche a lui.

"La cosa mi mette ansia ad essere sincero, ma se lo conosco lo farà con una certa classe." Ammise il biondo, confessando le sue piccole paure.

"Ci puoi scommettere. Preparati!" confermò l'uomo, mentre Andy parcheggiava a pochi metri dalla porta di casa.

A quelle parole, pronunciate con una certa enfasi, il ragazzo si voltò verso l'amico e lo squadrò attentamente puntandogli quindi un dito contro.

"Tu sai!!" dichiarò quindi sicuro che quell'allusione fosse stata fatta con troppa sicurezza per essere solamente una supposizione vaga.

Nikolas si bloccò immediatamente e distolse lo sguardo da quegli occhi di ghiaccio che lo osservavano pronti a cogliere ogni minimo segnale.

"Non azzardarti a negare! Te l'ha detto!" lo interruppe prima che potesse rispondergli negativamente.

Il pescivendolo si sentì messo alle strette dall'impeto curioso e indagatore dell'amico, che solo con una parola aveva capito tutto, ma si promise di non cedere alle sue suppliche, conscio che la rottura di una confidenza tanto importante, Mika non gliel'avrebbe mai perdonata.

"No Andy, mi dispiace ma non posso. Tradirei la sua fiducia e rovinerei tutto sia a te che a lui." Disse l'uomo, parlando con assoluta serietà, facendogli capire che la fiducia delle persone a lui vicine era un valore troppo importante per essere infranto.

Il biondo a quel tono capì in pieno le sue ragioni e si rese conto ancora una volta del motivo principale per cui lui stesso e oramai anche Mika, si sentivano tanto sicuri nel raccontargli anche la più profonda e intima confessione.

"Hai ragione Nik scusa. So che non tradiresti mai." Disse sopprimendo la sua vena curiosa e riconoscendo la preziosità di quel silenzio.

Quando entrarono nella grande casa che i due ventenni condividevano, Nikolas si guardò attorno stupito osservando l'eclettismo ordinato e a suo modo semplice di quella dimora.

Poco dopo Dave comparve portando loro la festosa Melachi, appena tornata dalla sua ultima passeggiata con il dogsitter e Nikolas passò la mattinata a cercare di farsi portare la pallina dalla golden che invece si nascondeva giocosamente.

Mika comparve verso le 8 di sera stanco dai mille giri lavorativi ma come mise piede nella sua tanto adorata casa e venne letteralmente travolto dai baci di Mel e dal chiacchiericcio incomprensibile che i due amici stavano avendo in cucina, sentì le sue endorfine salire a mille e un sorrisone farsi strada sul volto.

"Κύριοι, καλησπέρα" (kiri calispera = singori, buonasera) salutò il libanese cercando di rispolverare le lezioni di greco di Andy, introducendosi nella discussione nel loro stesso idioma.

"καλλιτέχνης!" (callitehnis) lo salutò Nikolas tirando in ballo l'appellativo con cui sempre lo chiamava, lasciandolo stavolta nella sua lingua madre.

Mika assunse un'espressione interrogativa a quella parola sconosciuta e quando spostò lo sguardo su Andy, quest'ultimo mosse le labbra silenziosamente mimando la traduzione: "artista!"

"Aaah! Capito" disse infine ridendo della sua incomprensione, prendendo posto su una delle sedie libere in cucina.

"Ditemi che c'è del cibo pronto o potrei impazzire!!" blaterò passandosi una mano in volto cercando di non pensare alla fame enorme che da oltre due ore gli ricordava come avesse messo ben poco sotto i denti in tutta la giornata.

I due greci sghignazzarono a quella frase quindi Andy gli comunicò che Nikolas per ricambiare l'ospitalità, aveva voluto a tutti i costi fargli assaggiare un piatto tipico assolutamente squisito.

"Nik ti adoro!" quasi gridò Mika quando la teglia fumante venne depositata in centro alla tavolata imbandita in sala da pranzo, sgranando gli occhi e afferrando famelicamente forchetta e coltello pronto a divorare in un batter d'occhio qualunque cosa gli fosse stata messa nel piatto.

Andy servì le porzioni e non fece in tempo a sedersi che Mika aveva già tagliato un boccone e se l'era ingurgitato alla velocità della luce, tracannando subito dopo un generoso sorso dacqua per rinfrescare la lingua che dopo la forchettata rovente chiedeva pietà.

"Mika Penniman, età mentale 3 anni e mezzo!" lo rimproverò il biondo, osservando la scenetta con fare perplesso e incredulo, mentre Nikolas non nascondeva un certo divertimento ridendo sommessamente.

La cena proseguì tra le risate e la spensieratezza che impedirono a Mika di perdersi con i pensieri all'indomani.  

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