Greece meets England

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 Non aveva idea di cosa stesse passando per la testa del suo fidanzato, e fu forse tale perplessità a spingerlo a seguirlo nonostante la palese assurdità di fermarsi ad un piano che non era il loro e nemmeno il piano terra.

Mika si avvicinò al campanello con aria familiare, sotto lo sguardo esitante del greco e premette un breve istante.

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"Seraaa!" la voce entusiasta di Yasmine accolse i due ragazzi, il primo sorridente, il secondo pervaso da uno sguardo corrucciato e infinitamente dubbioso.

"Hai preso casa sotto di noi?" chiese immediatamente il greco, interpellando la cognata per cercare di capire il nesso, lanciando occhiate al compagno, in cerca di una qualche spiegazione, senza trovarlo però.

"All'incirca..." sorrise vagamente Yasmine, facendo cenno al biondo di seguirla.

Andy percorse il corridoio decisamente simile a quello che ben conosceva due piani al di sopra della sua testa e quando Yasmine si fece da parte e lui mise piede nel salotto, quasi sussultò all'urlo di giubilo che invase l'appartamento.

Il viso esterrefatto, la bocca spalancata e gli occhi luccicanti che il greco assunse fecero scoppiare a ridere l'intera compagnia, mentre quest'ultimo scioccato, non riusciva ancora a mettere in fila due parole di senso compiuto.

Aron, Sam, Oliver, sua sorella Eleni, suo cognato Christian: i suoi amici londinesi; Nikolas, Aris e Sev direttamente da Atene, e per ultimi Fortuné e Yasmine. I suoi legami più profondi radunati tutti quanti lì a Milano il giorno del suo compleanno e dietro di loro una tavola imbandita con cibo per un esercito.
"No ma voi siete fuori di testa!" riuscì finalmente a blaterare raggiungendo uno ad uno i suoi amici e abbracciandoli singolarmente in segno di ringraziamento.

Mika se ne stava in disparte appoggiato allo stipite della porta con un'aria soddisfatta, quasi avesse vinto l'ennesimo disco di platino, osservando i ragazzi gironzolare festanti attorno al suo Andy.
Fortuné gli si avvicinò con una pizzetta in mano e gli allungò una mano a cui Mika congiunse la sua in un 5 vittorioso.

"Missione compiuta fratellone!" ghignò furbescamente, lanciando uno sguardo al cognato immerso nel calore dei suoi amici.

"Mioddio sì!" si lasciò andare il maggiore afferrando la pizzetta da Fortuné e ingurgitandola in tempo zero, fiondandosi al tavolino per fare scorta, non appena scoprì quanto squisita fosse.

Andy era occupato ad abbracciare tutti e chiacchierare con chi da tempo non vedeva, inondato da cotanto affetto tutto insieme.

Aron intanto si era preoccupato di inondare la stanza di musica, ballando a ritmo attorno agli invitati senza la minima traccia di vergogna.

"A tavola ragazziiiii" Yasmine entrò dalla porta del salotto con una enorme teglia di Lasagne preparate dietro precise istruzioni del fratello, che durante la settimana aveva imparato direttamente dalla vicina di origini bolognesi.

Il gruppo di chiassosi ragazzi si sparpagliò nel giro di un secondo, prendendo posto ciascuno al tavolo imbandito, esultando gioiosamente quando i piatti venivano a mano a mano serviti loro.

Mika raggiunse la tavolata, dopo essersi occupato di spegnere il forno e portare in tavola il vino rosso in fresca nel frigorifero.

Non fece in tempo a sedersi al suo posto che Andy si voltò nella sua direzione con un sorrisone entusiasta ed innamorato, solo per lui.

"Mi hai fregato ancora una volta!" asserì a bassa voce, sicuro di aver scovato l'architetto di quella rimpatriata, provocandogli un grande moto di entusiasmo e orgoglio, condito da uno dei suoi sorrisi furbi.

La cena procedette spassosamente, Andy era decisamente nel suo elemento. Mika dovette riconoscergli un certo talento da aggregatore. Stava infatti riuscendo senza sforzo a far interagire i suoi diversi gruppi di amici, sconosciuti tra loro fino a poche ore prima, prodigandosi in spiegazioni laddove serviva, facendo da mediatore culturale su certi aspetti e riuscendo sempre a proporre argomenti in cui tutti fossero in grado di entrare e spontaneamente dire la propria.

"Sam, hai già detto a Andy dei giochi?" chiese Eleni intromettendosi nella chiacchierata dei ragazzi.
Il greco, sentitosi nominare, aguzzò immediatamente le orecchie. "Giochi?" domandò curioso scrutando l'amico inglese e la sorella con fare a metà strada tra l'eccitato e lo spaventato.

"No, li scoprirà tra poco!" rispose l'amico, scoccando un occhiolino d'intesa alla greca, che sorrise complice.

"Giochi?" chiese anche Mika, cadendo dalle nuvole un attimo più tardi.

"Dimmi che lo sai... Tu dovresti saperlo..." Andy si voltò verso di lui, sgranando gli occhi quando si rese conto di come anche l'organizzatore della festa fosse apparentemente allo scuro di quanto sarebbe seguito.

"Ci hai detto sbizzarritevi, noi ti abbiam preso in parola..." puntualizzò Oliver sghignazzando e aizzando gli amici ad applaudire.

Mika si portò le mani tra i ricci, ridendo senza celare una certa inquietudine, mentre Andy portò giocosamente le mani attorno al collo del compagno, fingendo di strangolarlo alla Homer Simpson con Bart.

Il cibo a buffet a poco a poco svanì dal tavolo imbandito e l'ora dei giochi non tardò ad arrivare.
Dopo una estenuante manche di Twister a squadre, finita con la caduta di entrambi i gruppi a pochi secondi l'una dall'altra e relativi muscoli doloranti a seguire, Aron prese la parola per annunciare il secondo gioco.

"Per questo gioco ci servono le due coppie delle squadre..." anticipò mentre Yasmine, Nikolas e Sev entravano con due bacinelle piene d'acqua, due vuote e una cassetta di mele.

Eleni e Christian si alzarono dai loro posti ridacchiando, mentre la seconda coppia ignara di cosa il gioco fosse, si squadrò intimorita.

"Piccioncini, stiamo aspettando..." li riprese Oliver, battendo un paio di volte le mani, quasi a volerli svegliare dal loro catatonico stato di inquietudine.

"Non è nulla di imbarazzante, dai..." li rassicurò Yasmine, con un sorriso incoraggiante.

I due ragazzi si alzarono dalle sedie avvicinandosi a Eleni e Christian, osservando perplessi Sev contare otto mele per parte e disporle nelle ciotole piene d'acqua.

"Il gioco è molto semplice" iniziò Aron, "Uno dei due prende con la bocca una mela dalla bacinella piena d'acqua, aggira le due sedie e la passa all'altro, che la deve afferrare esclusivamente con la bocca a sua volta. Una volta che l'ha tra i denti, ha il compito di fare un salto sulla gamba destra, uno sulla sinistra e uno a piè pari, andando poi a lasciare la mela nella ciotola vuota in fondo alla stanza."

Gli occhi di Mika e di Andy si ingrandirono in perfetta sincronia. Il primo guardando le sedie tra cui fare slalom, l'altro la bacinella colpa d'acqua.

"L'ultima coppia a portare tutte le mele nella ciotola vuota, avrà una penitenza..." concluse infine con un sorriso perfido che fece ridere il resto della compagnia.

"Ma un premio per il vincitore, invece della penitenza per chi perde no??" chiese Mika in tono scherzoso, accentuando il tutto con un fittizio broncio bambinesco.

"No carissimo. E poi tu non hai voce in capitolo, non sei il festeggiato!" puntualizzò mettendolo a tacere con una bonaria pacca sulla spalla.

Mika a quel punto si voltò verso il compagno e con una gomitata nemmeno troppo leggera, attirò la sua attenzione: "Festeggiato di' qualcosa!"

Ma Andy era fin troppo in modalità di gioco per accogliere le sue lamentele e in risposta propose solamente la sua candidatura al ruolo che più preferiva, nel gioco che li aspettava.

"Io sto dalla parte della ciotola vuota!" asserì andando a piazzarsi nella parte più distante della stanza.
Ma gli amici non avevano di certo intenzione di lasciar comandare i due ultimi arrivati.

"Mi spiace Andy, ma abbiamo già deciso oggi pomeriggio, che ogni coppia decide i ruoli per l'altra..." negò infatti il permesso di scelta al biondino, dando la parola a Eleni per la prima delle scelte.

"Andy ciotola piena, Mika vuota!" affermò immediatamente, lanciando un sorriso da monella al fratellino, andando espressamente contro il suo volere.

"Grande Ele! Mika che saltella su una gamba ci piace!" intervenne Sam avvicinandosi per battere una mano con l'amica.

I due fratelli Dermanis si scambiarono un'occhiata. Andy la squadrò con fare di sfida, assottigliando gli occhi e promettendo vendetta, mentre Eleni gli regalò una linguaccia e un sorriso scaltro.

Fu Andy a decidere i ruoli per cognato e sorella, riservando a lei la stessa sua sorte, relegandola alla bacinella piena.

"Alle postazioni di partenza. Pronti... VIA!" l'urlo d'inizio gara diede il via ad un tifo da stadio tra le due squadre di cui le coppie facevano parte.

Andy afferrò velocemente la prima mela coi denti, gocciolando già da subito un po' ovunque sulla sua camicia elegante, si districò tra le due sedie e arrivò davanti a Mika, che euforico addentò la mela dalla sua bocca, e si voltò saltellando prima su una gamba, poi sull'altra, quindi con entrambe, abbassandosi e lasciandola cadere nella ciotola, tra le urla di giubilo della sua squadra.

Christian non tardò a lasciare cadere a sua volta la sua prima mela nella ciotola, accendendo la sfida e le ovazioni dei sostenitori.

Le mele divennero due, tre, quattro, alla quinta Eleni quasi scivolò sul parquet bagnato dalle goccioline sparse da entrambi e Mika vista la scena, non riuscì a trattenere una risata proprio nel momento in cui Andy stava per passargli la mela che li avrebbe tenuti in vantaggio, facendola finire per terra.

Un "noooo" collettivo si unì alle urla di gioia della squadra avversaria, mentre Andy si sbrigava ad andare a recuperarne un'altra e Mika non riusciva a smettere di ridere.

Nel momento in cui il biondo tornò con la mela tra i denti, dopo due veloci slalom, e trovò il compagno di squadra sommerso dalle risate, lo riprese con un esilarante "...ettilaaa di idereeeeee" che dello smettila di ridere a cui si riferiva aveva ben poco.

Le due fazioni avversarie si unirono in un coro di risate a cui Mika prese parte, senza riuscire a degnare il povero Andy dell'attenzione che doveva.

Quando finalmente riuscì a riprendersi abbastanza da essere in grado di afferrare il frutto dalla bocca del compagno, i due cognati avevano ormai messo a segno due punti di vantaggio che, due soli minuti più tardi, decretarono la vittoria schiacciante della loro squadra.

"Sei un pessimo alleato!!" si lamentò il greco, asciugandosi il viso e lanciando con una risata la salvietta appallottolata al suo ragazzo.

"Ma non è colpa miaaaa" intervenne subito in sua difesa, scaraventando a sua volta l'asciugamano alla cognata che lo sventolò con aria vittoriosa.

Nikolas e Sev in fondo alla stanza si stavano ancora sbellicando dalle risate, quando Oliver e Aron rientrarono nella sala tenendo in mano un nastrino dorato alla cui estremità vi era legata al picciolo una mela, l'ennesima.

"Ancora mele?? Ma c'era l'offerta per caso?!" Chiese Andy ridendo e cercando di immaginare cosa quel nastro attaccato al frutto giallo potesse implicare.

"Sì, c'era lo sconto se ne compravi una cassa intera..." asserì scherzosamente Oliver, dando quindi la parola all'amico per la spiegazione della penitenza.

Aron si avvicinò ai due amici, piazzandosi in mezzo a loro, con le mani su una spalla di ognuno.

"Allora piccioncini... già sapevamo la punizione sarebbe toccata a voi..." esordì con un sorrisone saccente e goliardico "Non è colpa tua Andy..." disse poi abbassando la voce e voltandosi verso il biondo.

"Heeeeeiiiiiiii!" Mika non perse un secondo per fingersi risentito, mollando una sberla alla mano dell'amico posata sulla sua spalla, mentre Andy e il resto della combriccola ridevano come se non ci fosse un domani.

"Cooomunque..." riprese la parola Aron "Quello che dovete fare, se volete evitare di far passare in svantaggio la vostra squadra" spiegò come incoraggiamento ai due, "è mangiare questa mela entro 30 secondi" disse, facendo calare un sorriso soddisfatto sulla faccia dei due, già pronti a vincere la sfida.

"Ah e dimenticavo..." tornò a parlare, fingendo di essersi scordato un pezzo di spiegazione "dovrete farlo insieme e senza usare le mani. Prego prendete pure posizione uno di fronte all'altro." Concluse sistemandoli a mezzo metro l'uno dall'altro, mentre Oliver avanzava tenendo la mela sospesa per il nastrino tra le loro teste all'altezza dei loro nasi.

Ci vollero meno di 10 secondi per vedere comparire sulle gote di entrambi, una sfumatura rossa di imbarazzo.

"Ma daaaiiii" si lamentò Mika, sentendo la sua riservatezza bussare alla porta e sopraffare la sua giocosità, facendo sciogliere Andy in una risata.

"Potete sempre rifiutarvi e consegnare la vittoria agli avversari..." Oliver lanciò la soluzione al problema del ricciolino, implicitamente facendo leva sul suo immenso spirito battagliero e ottenendo il risultato sperato.

"No!" rispose infatti immediatamente Mika, sbuffando e voltandosi verso il compagno, cercando con uno sguardo la sua approvazione. Andy però, a differenza sua, non pareva farsi grandi problemi e tutto ciò che i suoi occhi comunicarono, fu competitività e nonchalance.

"Pronti? Via!" Aron non perse tempo ad avviare la gara, facendo partire il cronometro e iniziando a contare i secondi restanti ad alta voce.

Mika e Andy si lanciarono un veloce cenno di intesa e contemporaneamente si fiondarono sulla mela, afferrandone metà ciascuno coi i denti, attendendo che uno dei due ne staccasse un pezzo prima di fare altrettanto, evitando che il frutto oscillasse da una parte all'altra senza controllo.

Nella concitazione della competizione, lasciarono che i loro nasi si incontrassero e le loro bocche si sfiorassero tra le grida di incitamento dei componenti della loro squadra, senza troppo farci caso.

Mancavano ancora 8 secondi allo scadere del tempo, quando Andy staccò l'ultimo morso dalla mela, strappando un urlo di vittoria agli amici.

"Vogliamo un bacio per suggellare la vittoriaaaaa!" Il grido giocoso che partì dalle labbra del mattatore Aron fece innalzare l'ennesima ovazione da parte dell'intero gruppo, unendo le due squadre rivali, mentre Mika si colorava sempre più di un cremisi acceso e Andy, forse anche incoraggiato dai bicchieri di vino e spumante in circolo, se ne fregò bellamente della riservatezza e si lasciò andare, non prima di aver comunicato le sue intenzioni a Mika, con un veloce sguardo.

Fu il greco a prendere l'iniziativa e allungarsi quel poco che bastava per incontrare le labbra di Mika, mentre quest'ultimo venne percorso da una scia di imbarazzo, immediatamente spazzato via dalla dolcezza del momento e dall'applauso in cui gli amici si produssero spontaneamente.

"E con questo mi tocca dare i due punti di questo gioco alla mia squadra rivale!" finse di rammaricarsi Aron, regalando un occhiolino alla coppia, subito dopo il 5 che i due si scambiarono.

"Ti tocca sì!" gioì Mika fiero, andando poi a sedersi sul divano, rubando un paio di pizzette dal vassoietto ormai semi-vuoto.

Altri due giochi animarono la serata, prima dell'arrivo del dolce e il brindisi di compleanno.

Andy, al centro del tavolo, dopo aver distribuito una fetta di torta a tutti chiese un attimo l'attenzione dei presenti per due sentite parole.

"Shhh, il festeggiato ha un discorso da fare!" Nikolas zittì gli ultimi chiacchiericci della combriccola, lasciando la parola al biondino, che lo ringraziò con un sorriso.

"Nulla, io volevo semplicemente ringraziarvi tutti. Era uno dei miei piccoli sogni, quello di riuscire a riunire le persone a me più care, che sono sparse in giro per l'Europa e non solo. So che non è semplice radunarvi tutti e ci tenevo a farvi sapere che la sorpresa è riuscita benissimo e questa è decisamente una delle serate più belle della mia vita nonché il compleanno più figo della storia." Affermò con una risata di sincero apprezzamento.

"E quindi grazie a tutti voi per essere riusciti a liberarvi per qualche giorno ed aver accolto l'invito e un enorme grazie all'artefice di tutto questo, che ancora una volta è riuscito a stupirmi." Concluse voltandosi con un sorriso innamorato verso Mika, in piedi dall'altro lato del tavolo.

Un applauso e un'entusiastica acclamazione si innalzò in direzione del libanese da parte di tutti i presenti e ancora una volta, l'ennesima per quella serata, si ritrovò ad arrossire.

Il brindisi fu chiassoso come lo era stata un po' tutta la serata, ma dopo quello, considerata anche l'ora tarda, il gruppetto decise di placare gli animi festosi e di dedicarsi alle semplici chiacchiere di aneddoti divertenti nel salotto dell'appartamento, per evitare possibili lamentele dai vicini.

"E quindi Sev ha rischiato di farsi beccare non una ma ben due volte!" rise Aris beccandosi una cuscinata dall'amico sedutogli accanto, finendo di raccontare una delle avventure greche, agli amici inglesi di Andy e ai Penniman presenti.

"Aris, vuoi che raccontiamo della fanciulla del porto?" chiese Andy con un'espressione furba, trattenendo un ghigno malefico.

"Sì Andy racconta, così lasciamo giudicare a loro chi è peggio..." intervenne Sev immediatamente, pregustandosi la faccia imbarazzata che avrebbe assunto l'amico immancabilmente a quella rivelazione.

"Bastardi!" ringhiò in un sussurro e una mezza risata l'interessato.

Andy non perse tempo ad iniziare a spiegare di quando l'amico calciatore aveva scambiato un bel moro dai lunghi capelli neri sul porto del Pireo, per una donzella, finendo per approcciarsi e ricevere uno sguardo inceneritore dal tizio metallaro di turno.

"Con questa Aris vince definitivamente!!" decretò Aron alzando la voce in una proclamazione ufficiale ed esultando euforico.

La compagnia si perse nell'ennesima risata, che però venne silenziata dall'anziano della comitiva che con un cenno indicò la figura di Mika, seduta sull'estremità sinistra del divano, appisolato con la testa sorretta da una mano.

Tutti si voltarono in sincrono, nella direzione suggerita da Nikolas, emettendo chi una risata malefica, pensando ai possibili scherzi da fargli, chi un "ooh" intenerito.

"Certo che una bella impepata sotto al naso ci starebbe eh..." propose Aron, ridacchiando perfidamente.

"La tua stronzaggine è colossale! Se non fosse per lui, saremmo ancora in aeroporto!" intervenne Oliver ricordandogli come l'amico avesse tutto il diritto di essere esausto, dopo la levataccia che l'aveva portato a ritirarli nei due aeroporti milanesi e la mancata dormita che loro si erano invece ritagliati nel pomeriggio.

"Sì dai Aron, per stasera lascialo stare." Chiese gentilmente anche Andy, osservandolo dormire, rimandando gli scherzi che erano soliti farsi in casi come quello, ad un'altra volta.

L'inglese annuì, accogliendo la richiesta del festeggiato e tornando a sedersi.

"Ma tu sali a Londra o scendi in Grecia, dopodomani?" chiese Nikolas, vagliando curiosamente i piani dell'amico anglo-greco.

Andy sorrise a Nik "Scendo con voi..." rispose spiegando poi il nuovo documentario che Vice gli aveva appena commissionato e che ancora nessuno sapeva.

Il chiacchiericcio si protrasse fino alle 2, quando tutti quasi assonnati, decisero di sbaraccare il grosso e darsi appuntamento all'indomani, per un pranzo insieme in un localino milanese del centro.

Sistemato insieme, mentre Yasmine e Fortuné salutavano gli amici, diretti all'appartamento due piani sopra per la notte, Andy si prese il compito di svegliare il bell'addormentato, ancora assopito sul divano del salotto.

"Andiamo a dormire comodamente nel letto hm? Che ne dici...?" chiese in un sussurro, dopo averlo semi-svegliato con un paio di carezze, ottenendo di vedere gli occhi nocciola per un piccolo istante, prima che si richiudessero di nuovo e lui annuisse controvoglia.

"Dai, andiamo!" lo spronò quindi amorevolmente, afferrando la mano che il riccio gli porse e aiutandolo a sollevarsi dal divano.

"Ciao ragazzi, ci vediamo domani!" salutò il greco, avviandosi verso la porta col compagno e dando appuntamento al giorno dopo, augurandogli poi una buona notte.

"Sonno..." biascicò Mika, sgusciando lentamente sotto le lenzuola fresche di camera sua, un attimo più tardi.

Quella giornata l'aveva letteralmente sfinito, pur con l'immenso divertimento della serata milanese anglo-greca.

Andy si prese un attimo per sistemare i regali degli amici e poi si intrufolò anche lui al fresco del suo morbido letto.

Senza perdere un solo istante, scavalcò la sua metà di letto, andando a sovrastare il compagno, sdraiandosi sopra di lui delicatamente, riempiendolo di baci. Nemmeno dieci giorni prima gli aveva confessato, durante una chiacchierata telefonica, quando gli sarebbe piaciuto riuscire prima o poi nell'ardua impresa di riunire i suoi amici vicini e lontani. Non aveva perso tempo Mika a esaudire quel suo desiderio e trasformarlo in una festa di compleanno da ricordare, pur con tutto il trambusto che quel repentino programma aveva portato alla sua settimana lavorativa già fitta.

Quella sua dote di attento ascolto di ogni sua più piccola rivelazione o volontà, nascosta in semplici discorsi quotidiani era una qualità che in lui aveva sempre amato alla follia e riconosciuto come preziosa rarità.

"Ti sei superato stavolta!" ammise placando la sua pioggia di baci, sorridendo vedendolo arricciare il naso sotto al suo tocco solleticante.

Gli occhi nocciola si schiusero appena "Quindi sono perdonato?" chiese timidamente, richiamando la discussione avuta con lui nel pomeriggio.

Andy gli lasciò un altro bacio urgente prima di accarezzargli una guancia teneramente e ammettere la verità. "Credevo fosse impossibile battere la cena di ieri, ma dimentico sempre che con te l'impossibile non esiste"

Mika si lasciò andare ad un sospiro stanco ma soddisfatto, allungando le braccia e avvolgendolo a sé, finché Andy non fu costretto a lasciarsi andare e stenderglisi addosso completamente.

"Non ti schiaccio così?" gli chiese premuroso, mentre ancora le sue braccia lo avvolgevano protettive, e i suoi occhi già chiusi lo trascinavano verso il sonno che tanto stava bramando.

Il libanese non rispose se non con un appena percettibile movimento del viso in negazione, lasciandosi andare a morfeo una volta per tutte, mentre Andy gli lasciò un ultimo bacio delicato e lo cullò, immergendo le dita nei riccioli morbidi fino a quando non fu certo si fosse definitivamente assopito.

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Buonaseraaaaaaaa!
Tengo fede alla mia promessa. Ecco qui il capitolo che pubblico in anticipo grazzie alle 1000 recensioni ottenute su EFP!
Con un clima di amicizia e spensieratezza che ci travolge di felicità e armonia. Giusto perchè lo sappiate, quei giochi sono toccati anche a me durante una serata tra amici... Se non sapete che fare, vi assicuro che vi divertirete più di quanto possa sembrare da queste righe...
Fuggo!
Adieu!
Vv    

Two of a kindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora