A busy mind

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"Ottima idea! Vengo anche io!" affermò il moro con un sorrisone prendendogli la mano e continuando a camminare.


"...sono 16 ore di auto..." gli ricordò Andy dolcemente, ma Mika insistette e al biondo non restò altro che accettare.

-*-*-*-*-La mattinata di svago tra i monti svizzeri aveva avuto la capacità di risollevare l'umore di Andy per la prima volta in una settimana. Mika riconobbe i segni della risalita emotiva che lo stava coinvolgendo e si sentì immediatamente più sereno, riuscendo ad affrontare la giornata lavorativa con spensieratezza, senza il costante pensiero di Andy solo, a torturarlo.
Nonostante la stanchezza dilagante e il sonno prepotente, non poté esimersi dal prendere parte alla cena di gruppo, che non era altro che un intervallo tra una riunione e un incontro con i talenti in preparazione ai live.


La serata finì per sua somma gioia intorno a mezzanotte e rientrato a casa ringraziò tutti i santi del paradiso di aver scelto un condominio con l'ascensore dal momento che le sue gambe dopo la sfacchinata serrata di cinque ore della mattina, gli sembravano un mix tra un budino e due tronchi di legno con un chiodo arrugginito come perno.

La casa, così come il condominio, era silenziosa e addormentata. Il suo coinquilino, assopito sul divano con una coperta a coprirgli i piedi e il viso finalmente più sereno, gli trasmise una sensazione di pace indescrivibile e contribuì a disegnargli in volto un sorriso amorevole, nonostante la stanchezza.

Lo svegliò con una carezza dolce che lo riportò nel mondo reale delicatamente, sorridendo al compagno, che nel frattempo gli si era seduto accanto.

"Oh... scusa... volevo aspettarti sveglio ma..." si rammaricò di essere crollato prima del suo arrivo, ma Mika lo zittì con un bacio.

"Credimi, se non avessi dovuto lavorare sarei andato a letto alle 7, altro che tirare mezzanotte" asserì sbadigliando e appoggiandosi allo schienale del divano.

"Vedo, faccino esausto. Dai... nanna che se ti addormenti qui non ti schiodi più!" lo spronò alzandosi e prendendogli una mano.

Mika sollevò le palpebre quasi pesassero mezzo chilo l'una e lasciò che Andy lo aiutasse ad alzarsi, avanzando entrambi verso la camera con fare esausto.

"Sembriamo due nonni Andy..." ridacchiò appena il moro, non reprimendo le smorfie di dolore che i muscoli di braccia e gambe gli lanciavano ad ogni movimento dell'obbligatoria svestizione pre-letto.

"Sì beh, abbiamo fatto un'impresa stamattina eh... 35km in 5 ore!! Non siamo allenati, è fisiologico." Gli rammentò il greco, analizzando la situazione a mente lucida.

"Hmmm" brontolò Mika allungandosi in boxer sul letto e tirandosi le coperte fino alle spalle sbadigliando.

Il biondo si lasciò andare alla stanchezza a sua volta, e dopo una carezza e un bacio crollarono addormentati in meno di due minuti.

Non si ricordava Andy che nella stanza facesse così caldo, ma dopo nemmeno un paio d'ore di sonno si ritrovò a doversi scoprire a fronte di una scalmana che lo stava facendo sudare inspiegabilmente.

Aprì gli occhi alla ricerca di qualcosa di non ben precisato e quando si accorse della fonte di calore che lo stava facendo sudare, si voltò delicatamente e poggiata una mano addosso al compagno ne ebbe la conferma.

Con uno sbadiglio, allungando le gambe indolenzite uscì dal letto e senza esitazione andò a recuperare una coperta, una delle sue tute morbide, un termometro e qualche bustina di antipiretico, certo che tutto gli sarebbe venuto utile.

"Moosie..." lo chiamò dolcemente scoprendolo appena per accelerare la sua reazione.

Per i primi secondi non si mosse, quando però una sferzata di freddo gli percorse la schiena nuda, e le sue mani non riuscirono a recuperare nessun lembo della coperta si sforzò di aprire gli occhi e capire cosa stesse succedendo.

Two of a kindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora