Sailors life...

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Per lunghi attimi nessuno proferì parola, assaporando il silenzio della natura, infranto solo dal vento che faceva risuonare le foglie in un fruscio cangiante ma costante, quasi entrambi sentissero il bisogno di lasciar da parte le parole e il vociare delle loro famiglie, che per lunghi giorni li aveva accompagnati, cullandosi solo della rispettiva presenza, che per loro era condizione più che sufficiente, in quell'ambiente dove tutto era silenzio, atarassia, contemplazione.-*-*-*-*-*-*-*- "Siete sicuri sicuri quindi, che non possiamo unirci a voi?" tentò per l'ultima volta Fortuné, congiungendo le mani davanti al viso in una estrema preghiera.


"Sicuro come mai lo sono stato in vita mia! Bye byeeee!" lo salutò Mika, chiudendo lo sportello della mini cooper, diretta verso il porto di Atene, dove avrebbero ripreso la via dell'Italia e lì lasciato le auto a noleggio per tornare a casa.

"Libertààà!" trillò festante Mika, portando le mani al cielo e incamminandosi verso casa di Andy per recuperare le cose.
"No, libertà lo dico io dopo!" cantilenò il più giovane, spalancando la porta di casa, per recuperare gli zaini che avevano preparato.

"E comunque passare tre giorni con così pochi vestiti è roba da pazzi. Sappi che ruberò tutti i tuoi se resterò senza." Lo minacciò nuovamente il riccio, protestando per i pochi cambi che Andy lo aveva obbligato a portarsi appresso dove stavano per andare solo loro due.

"E poi ancora non ho capito perché dobbiamo lasciare qui Melachi" gli fece notare per l'ennesima volta, non troppo contento di lasciare la golden ai suoceri, non per mancanza di fiducia, ma per una certa possessività di fondo.

"Puoi anche smetterla. Non dirò una parola di più" mise in chiaro Andy, caricandosi lo zaino sulle spalle e scendendo in salotto per salutare mamma e papà.

I due ragazzi si congedarono dai coniugi Dermanis dopo aver coccolato Mel, dandogli appuntamento di lì a tre giorni.

Si incamminarono poi sulla stretta stradicciola che portava al porto e arrivati alla piazzetta Mika si lasciò andare ad un sorrisone contento, notando Nikolas che li aspettava con uno zaino simile al loro posato accanto a lui.

"Vieni con noi??" chiese festante, per nulla rattristato all'idea di trascorrere i prossimi giorni anche con l'amico di entrambi.

"Non ho potuto venire in questi giorni con le vostre famiglie, ma questi 3 sarò a vostra completa disposizione" lo rassicurò accogliendo felice l'abbraccio inaspettato di Mika.

"Seguitemi!" li invitò quindi il sessantenne, percorrendo il molo e fermandosi davanti ad un piccolo peschereccio a vela, posto all'estremità della banchina di legno. Andy fu il primo a mettere piede sulla stretta passerella in legno e prendere posto sulla barca, Mika ci mise un attimo, elaborando la cosa.

"Nik ci farà da skipper, i prossimi tre giorni per mare" lo informò finalmente, mettendolo al corrente dei piani, tenutigli nascosti fino a quel momento.

Mika saltellò un paio di volte dalla gioia, poi si lanciò verso i due greci, stritolandoli in un abbraccio carico di affetto e di felicità.
"Come concludere questa pazza vacanza al meglio!" ammise euforico.

Nik non perse altro tempo e si mise immediatamente al timone della piccola imbarcazione, sospingendola a motore fino al di fuori del porto.

Nonostante la brezza tiepida che il lento procedere della barca lasciava a percorrere i loro visi, Andy iniziò ben presto a voler cercare riparo dalla calura. Le onde cobalto sotto i suoi piedi, erano un invito troppo ghiotto per poter resistere.

"Ti prego Nik, fermiamoci per un bagno 10 minuti!" chiese Andy, implorando l'amico, che accolse la richiesta con una risata fanciullesca.

Il pescivendolo non fece a tempo ad ammainare la vela per fermare la barca, che Andy con un urlo si era già tuffato nelle acque profonde del mare, sguazzando felicemente, sparendo per alcuni attimi e riemergendo più avanti con fare soddisfatto.

Two of a kindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora