Aprì la porta della sua stanza e trovò l'ambiente avvolto nell'oscurità, a tentoni accese la luce e vide Andy sdraiato sul letto addormentato.
Si accigliò, incredulo e rattristito.
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Gli si avvicinò e scuotendolo cercò di svegliarlo, voleva che lo guardasse negli occhi e gli dicesse che non c'era nessuna sorpresa e che si era sbagliato. Solo allora avrebbe potuto mettersi il cuore in pace.
Andy però sembrava caduto in un sonno profondo, a cui Mika non credette fino in fondo.
Decise di arrendersi e andare a farsi una doccia, per poi andare a dormire.
Quando uscì dal bagno e rientrò in camera, si accorse subito di una cosa: Andy era sparito.
Fece un veloce giro della stanza ma di lui non vi era traccia.
Sorrise beffardo.
Controllando meglio sul letto notò una cosa, al posto del biondo addormentato vi era un biglietto e una chiave magnetica.
Il suo sorriso si allargò, prendendo per le mani ciò che giaceva sopra le lenzuola.
"Stanza 483" diceva solamente l'indicazione.
Lasciò la chiave e il foglietto sul letto, e velocissimamente si mise le prime cose che gli capitarono sotto mano: una maglietta rossa e gialla, un paio di pantaloncini verdi, che non si abbinavano per niente e le infradito azzurre di Andy, non aveva tempo di cercare le sue.
Afferrò le cose sul letto e al volo uscì dalla stanza.
Corse a perdifiato su per le scale fino a raggiungere l'ultimo piano dell'hotel.
Arrivò davanti alla stanza e lesse il numero dorato sopra alla porta: 483.
Inspirò con un sorriso enorme in viso, se dietro quella porta non ci fosse stata una festa a sorpresa, era sicuro che ci sarebbe rimasto veramente malissimo. Tese l'orecchio cercando di udire qualcosa oltre la spessa porta in legno, ma non percepì assolutamente nulla.
Strisciò la chiave magnetica nel lettore e la porta si aprì con un bip.
La stanza che si ritrovò davanti una volta aperta la porta, era semibuia e vuota. Il sorriso scomparve dalla sua bocca un'altra volta.
Tutt'un tratto, una fila di lucine colorate si accese sul parquet davanti ai suoi piedi.
Tornando a sorridere come un bambino seguì quei lumicini, come Dorothy fece con i mattoncini gialli, fino a raggiungere il suo regno di Oz, una terrazza all'aperto.
"SORPRESAAAAA" gridarono tutti quanti in coro improvvisamente, accendendo di colpo le luci.
Davanti a Mika comparvero tutti i suoi compagni di squadra e la sua famiglia, circondati da un lungo tavolo imbastito con ogni ben di Dio, al centro del quale faceva bella mostra di sé un'enorme torta a 4 piani, con note musicali ovunque e tutti i personaggi del suo album, dalla Lollipop Girl, a Billy Brown, seduto sul suo divanetto, fino alle Big Girls e dove in cima svettava un enorme numero 24.
Mika incredulo si bloccò, rimanendo immobile a pochi passi dalla porta con un sorriso a trentadue denti ed uno sguardo di indecifrabile gioia e stupore.
Andy, che per tutta la sera aveva fatto una faticaccia enorme a tenere lontano da sé quel furbastro del suo ragazzo, che di certo lo cercava con l'intento di estorcergli informazioni, si avvicinò a di lui, prendendolo per un braccio e guidandolo verso il gruppo di suoi amici che lo circondarono e gli cantarono la classica canzoncina.
Mentre tutti lo abbracciavano per augurargli ognuno il buon compleanno, la torta prese vita grazie a Joannie, che accese pazientemente le 24 candeline.
L'espressione di contentezza dipinta negli occhi del libanese, di fronte a quello spettacolo, fece dimenticare a tutti quanti, gli sforzi fatti per organizzare quell'intricato piano, necessario affinché l'astuzia di Mika non gli bruciasse la sorpresa.
Fece una veloce ricognizione osservando ciascuno dei presenti e ringraziandoli in silenzio con uno sguardo e poi con un soffio spense tutte le fiammelle accese e si godette l'applauso di quella che ormai era la sua famiglia allargata.
"Ce l'abbiamo fatta a fregarti Penniman!" gli disse Jerry, staccandosi dal gruppetto e andando ad abbracciarlo affettuosamente con un bicchiere per lo champagne vuoto in mano e una bottiglia nell'altra.
"Tieni questo" gli chiese il manager con un sorriso furbo. Mika prese la flûte dalle sue mani e fece solo in tempo ad udire un "pronti, via!" prima di venire investito da getti di champagne che lo colpirono da ogni direzione.
Jerry, Andy, Nick, Cherisse, Zuleika, Fortuné, Mike, Mark e Ida stringevano in mano una bottiglia ciascuno, che dopo essere stata sbattuta, aveva fatto piovere champagne a fiumi addosso a Mika.
Tra le risate generali poi, era iniziata una sorta di battaglia tra gli invitati, in cui ognuno finiva per svuotare il resto del contenuto della bottiglia, in testa ad un altro.
Quando Mika finalmente riuscì ad aprire gli occhi e tornare a vedere, dopo tutto quel trambusto, ciò che notò gli fece strabuzzare gli occhi.
In fondo alla terrazza, prima occultata dal tavolo e dalle persone, vi era un'enorme piscina illuminata.
Mika non riuscì a trattenere una risata, si passò una mano sui riccioli gocciolanti di champagne, per toglierseli dagli occhi, si guardò in torno e prima che potessero controbattere, afferrò velocemente Zuleika per un braccio, fece qualche passo, catturò una mano di Andy con la sua libera e corse verso la piscina, trascinandoli con sé e lasciandogli le mani, solamente quando erano ormai a bordo piscina, facendoli così finire in acqua insieme a lui, che con una mezza capriola si tuffò in centro allo specchio d'acqua illuminato, schizzando ovunque.
Si levò immediatamente una risata generale, e subito dopo, molti dei ragazzi seguirono l'esempio di Mika e si tuffarono a loro volta.
Joannie, osservava i suoi figli e gli amici del suo terzogenito, con una felicità enorme in volto, gustandosi lentamente una fetta della squisita torta.
Mika ad un certo punto uscì dalla piscina, grondante di acqua, togliendosi la maglietta fradicia e strizzandola, appoggiandola poi sul tavolo, subito dopo si diresse verso la donna.
Prima che la libanese se ne rendesse conto, il suo neo ventiquattrenne se ne stava davanti a lei, felice come un bimbo di vent'anni in meno, e prima di riuscire a fermarlo, si ritrovò stretta nel suo abbraccio, che la lasciò immancabilmente bagnata. "Grazie ma'!" le disse scoccandole un bacio sulla guancia.
"Lo so che qui c'è il tuo zampino..." continuò con espressione birichina ma ricca di gratitudine. "Ce l'avete fatta!" si complimentò infine.
"Tu sei sveglio tesoro mio, ma noi ti conosciamo meglio di quanto tu creda!" gli disse la madre, stringendogli le gote come era solita fare quando era bambino, e provocando le proteste del ragazzo.
"Fila a festeggiare!" gli ordinò la donna.
Il moro scosse la testa "Pezzo di torta." chiese indicando con un dito la sua bocca spalancata a mo' di uccellino affamato e facendole capire di cedergli una forchettata del dolce, che non aveva ancora assaggiato.
La donna rise e poi con la posata staccò un quadretto di torta dalla sua fetta e la passò a Mika.. "Uguale identico a 20 anni fa!" esclamò prima che il figlio fuggisse a corse e si lanciasse nuovamente in piscina.
In acqua trovò Andy, intendo a schizzare suo fratello e in un attimo gli fu addosso, schiacciandolo e facendolo finire sott'acqua.
Quando lo fece riemergere, il biondo tossicchiò appena. "Sei vecchio solo da un'ora ma sei già diventato più idiota di prima" lo rimproverò il greco con un sorriso, scuotendo la testa per spostare i capelli corti dal viso.
"Tu invece sei stronzo e basta!" gli disse prima di cercare di affogarlo di nuovo.
Andy però fu più svelto di lui e invertendo le cose, lo tirò sotto il livello della superficie, scendendo a sua volta e portandosi davanti a lui. Mika sentendo le mani di Andy sul suo volto aprì gli occhi e si ritrovò quelli del suo ragazzo a pochi centimetri dai suoi, il viso contornato dai corti capelli biondi che fluttuavano nell'acqua era una visione stupenda.
Anche Andy si ritrovò a fare gli stessi pensieri. Mika quella sera era bello da morire.
Protetti dall'atmosfera intima che l'essere sott'acqua gli conferiva, fecero incontrare le loro labbra in un bacio lento che finì poco dopo, quando i due dovettero riemergere, in debito di ossigeno.
Dopo aver lasciato Andy a divertirsi insieme agli altri ragazzi, prese a fare scherzi un po' a chiunque. Era la persona più felice di quella terra e la sua vena scherzosa stava pompando sangue a ritmi incontrollabili.
I primi invitati iniziarono a lasciare la festa verso le 3, gli ultimi irriducibili, tra cui i due piccioncini, arrivarono in camera loro alle 4 e mezza passate.
"La migliore festa di sempre!" esclamò Mika sbadigliando, disteso sul letto a stella marina.
"La più complicata festa di sempre" controbatté Andy, spostando Mika di peso per potersi sdraiare a sua volta.
"Daaaai" si lagnò il moro, prendendolo in giro. "Grazie comunque." gli disse baciandolo. "Devo ammettere che mi avete fatto rimanere male più di una volta. Quando credevo di avervi scoperti, mi ritrovavo con un pungo di mosche." Ammise Mika candidamente.
"Era esattamente il nostro intento, furbacchione. Ci hai sottovalutati." si complimentò con sé stesso e con gli altri, Andy.
Mika si soffermò un attimo a pensare. La sua famiglia lo conosceva benissimo, Andy conosceva il lato di lui che alla sua famiglia mancava. Insieme erano impossibili da battere.
"Ok, lo ammetto." affermò in fine Mika, arrendendosi all'evidenza.
Andy sorrise con espressione vittoriosa.
"Sai cosa manca per concludere questa nottata da 10 e lode?" esclamò poi Mika con fare sornione sovrastando il biondino ed iniziando a passare le sue labbra su ogni centimetro del suo corpo, profumato di bagnoschiuma.
"Hmm credo di sapere la risposta!" rispose Andy mugolando al suo tocco.
Mika sapeva come farlo impazzire, ne era conscio, ed era intenzionato a ringraziarlo per ogni singolo sforzo attuato quella sera e nei giorni precedenti, per l'organizzazione di quella magnifica nottata.
Era di certo il più bel compleanno di sempre e concluderlo facendo l'amore con colui che considerava la sua metà, era il modo migliore per inaugurare un nuovo anno della sua vita.
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Two of a kind
FanficLa Mikandy più lunga che sia mai stata scritta. La loro vita raccontata dagli albori fino al 2015. 1000 pagine di word, 200 capitoli, 4 anni e mezzo di pubblicazione. Andò a posare le mani sulle sue ginocchia, accucciandosi di fronte a lui, cercan...