"Lo so, merito mio!" si vantò il figlio senza un minimo di modestia, recuperando il portafogli mentre Andy le lanciò uno sguardo tra lo sconsolato ed il divertito.
"Noi usciamo. Facciamo tardi, ciao!"
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"Facciamo tardi?" chiese Andy una volta fuori, afferrando al volo le chiavi dell'Audi presa a noleggio per le settimane milanesi, lanciategli da Mika che, sapeva benissimo, mai guidava in città se non strettamente necessario.
"Oh sì..." confermò salendo in macchina senza dilungarsi in ulteriori spiegazioni e impostando il navigatore verso la destinazione da lui scelta proprio quel giorno.
"45 chilometri?! No ma già che ci siamo possiamo andare a cena a Parigi..." esclamò il greco, leggendo i dettagli del percorso, accanto al nome impronunciabile del luogo.
"Ma è bello, fidati!" intervenne subito Mika, anteponendo il lato positivo della sua scelta, alla distanza.
Andy sbirciò l'ora sul cruscotto, nel medesimo momento in cui il suo stomaco si fece sentire. "Ascolta, sono già le 8 passate e stiamo morendo di fame tutti e due. Se andiamo qui arriveremo alle 9 inoltrate, finendo per mangiare alle 10 se ci va bene. Mi avevi parlato di un bel ristorantino sui navigli, perché non andiamo lì?" chiese gentilmente, ragionando in modo intelligente,prendendo in considerazione i dettagli e facendo leva sulla mancanza assoluta di pazienza di un Mika affamato.
"Andiamo un'altra volta in questo posto, magari quando non torni alle 7 dovendo ancora fare la doccia e sistemarti" aggiunse quindi, notando una certa reticenza da parte sua a prendere in considerazione l'alternativa che lui stesso gli aveva proposto giorni addietro.
"E poi in fin dei conti, è quasi il mio compleanno, quindi ho il diritto di decidere!" concluse la sua opera di persuasione, facendo leva sul suo diritto esclusivo del giorno.
Mika rimase in silenzio per un attimo, prima di annuire e confermare con un "Ok, va bene" il volere del festeggiato, andando ad annullare l'impostazione del navigatore ed a inserire il nome del localino sui navigli di cui gli aveva parlato tempo prima.
Non gli ci vollero che 10 minuti per raggiungere la zona più in di Milano. Ad Andy brillarono gli occhi davanti al sole del tramonto, riflesso nelle acque chete dei navigli e non gli dispiacque abbandonare l'auto in un parcheggio distante e prendersi il tempo di una passeggiata veloce tra le vie centrali, per raggiungere il locale indicato da Mika.
Quest'ultimo invece si era fatto meno euforico e vivace rispetto all'inizio serata e l'aria romantica che si respirava tra le vie affollate non riusciva a trasmettergli la tranquillità con cui aveva sperato di trascorrere la serata.
Andy gli camminava a fianco a passo non troppo svelto, ammirando gli scorci suggestivi di quella piccola Amsterdam norditaliana, lasciando che la sua mente da artista gli indicasse dove lasciar indugiare lo sguardo, fotografando mentalmente istantanee dai colori caldi ed intensi.
Mika si guardava attorno a sua volta, facendo saltellare la vista da una parte all'altra senza sosta, quasi intimorito a soffermarsi troppo sul suo compagno che, come se non bastasse, quella sera trovava a dir poco splendido.
"Siamo quasi arrivati" lo informò, scorgendo da lontano la microscopica porticina di quel minuscolo ristorantino che Elio gli aveva fatto conoscere.
"Buonasera! Oh Mika bentornato!" l'accoglienza del proprietario del locale, fu sincera e a dir poco festosa, nonostante lo avesse avuto come cliente solamente una sera.
Mika salutò cordialmente, senza dilungarsi troppo, sperando solo di non attirare l'attenzione di qualche fan.
"Seratina tra amici? Vieni, c'è la saletta libera." Il brizzolato milanese fece un cenno di saluto anche a Andy e poi li superò scortandoli immediatamente verso la saletta privata, la stessa appartata dove aveva cenato con Elio.
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Two of a kind
Fiksi PenggemarLa Mikandy più lunga che sia mai stata scritta. La loro vita raccontata dagli albori fino al 2015. 1000 pagine di word, 200 capitoli, 4 anni e mezzo di pubblicazione. Andò a posare le mani sulle sue ginocchia, accucciandosi di fronte a lui, cercan...