Buone o cattive notizie?

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Si chiese come mai un ragazzo così bello non avesse nessuno al suo fianco. Se solo avesse voluto, avrebbe potuto avere la fila di pretendenti, soprattutto ora che stava per diventare una stella del pop.

Mika, ancora semi-disteso sopra di lui, si ritrovava immerso in pensieri molto simili. Anche lui si era perso nell'osservazione dei tratti dolci del greco, in particolar modo di quegli occhi dal colore cristallino del mare prima di una tempesta, che lui adorava.

Era fermo a contemplare il modo in cui gli angoli degli occhi si sollevavano quando sul viso spuntava un sorriso, a come i suoi occhi fossero espressivi e sorridenti a loro volta.

Fu un attimo, nello stesso istante lo stesso pensiero balenò nelle loro menti.

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Entrambi si bloccarono, frenarono gli istinti che la bramosia tentava, prima di arrivare a fare una stupidaggine a cui avrebbero avuto seri problemi a porre rimedio.

La tentazione da entrambi i fronti era estremamente forte, nonostante ciò, quel desiderio si ritrovò costretto a rimanere celato tra le menti razionali dei due ragazzi e a giacere muto.

"Per stavolta ti lascio andare!".

Fu Mika il primo a parlare e porre fine a quella situazione ad alto contenuto utopico.

"Ma la prossima volta, subirai la mia tremenda vendetta!" continuò alzandosi e lanciandogli un'occhiata di ironica minaccia, porgendogli poi una mano per rialzarsi.

Andy ancora stregato da quel momento, ci mise un attimo a riconnettere.

"Lo terrò bene a mente capo!" lo canzonò il più giovane afferrando la mano ed alzandosi dal letto.

"Adesso seriamente, è ora che vada." ammise poi, essendo ormai tardi.

"Sì, anche perché altrimenti mio fratello mi ammazza" replicò Mika, notando il letto ancora vuoto del fratello minore, probabilmente appisolato sul divano al piano di sotto.

Ciò detto, Andy raccattò le sue cose e scese al piano terra, dove Mika lo accompagnò alla porta.

"Beh buonanotte allora, e grazie per l'intervista!" gli augurò Andy sorridendo poi beffardo, in direzione del ragazzo che appoggiato allo stipite della porta lo guardò di rimando, assottigliando gli occhi e aprendosi in un mezzo sorriso dall'aria furbetta.

"Buona notte Andy!" lo salutò poi, aspettando a chiudere la porta, fino a che quest'ultimo non si fu allontanato dal vialetto.

Inutile dire che nessuno dei due quella notte andò a coricarsi tanto presto, nonostante i buoni propositi.

Andy una volta arrivato a casa, immediatamente collegò la telecamera al pc, smanioso di scaricare le immagini e poterle visionare. La sua era stata un'idea geniale, nascondere le riprese all'amico, gli aveva permesso di ottenere una chiacchierata spensierata e tranquilla, senza ansie o timidezza.

Quando il caricamento dei video finì, si precipitò subito ad aprirli.
Il primo durava pochi istanti e mostrava la porta d'entrata bianco laccata dapprima chiusa, aprirsi lentamente per mostrare poi il volto confuso di Mika, oscurato subito dopo dal palmo della mano, a mo' di scudo.

Il secondo video, anch'esso piuttosto corto, ritraeva perfettamente il lato timido e schivo del libanese, il tentativo di Andy di intavolare una conversazione con lui, ed il suo fallimento.

Il terzo invece, durava più di un'ora e mezza e iniziava con la telecamera puntata dritta in faccia a Andy, il quale velocemente, aveva approfittato del momento di assenza di Mika, per nasconderla tra i peluche che coloravano le mensole della stanza e quindi sistemare l'inquadratura nel modo migliore.

Le immagini, per la prima volta ritraevano entrambi i ragazzi, intenti nella loro conversazione. Andy si soffermò parecchio notando gli sguardi che spesso si erano ritrovati a scambiarsi. Osservarli da una prospettiva diversa e da un occhio distante, rendeva il tutto leggermente surreale.

Andy si rese conto perfettamente di provare qualcosa di intenso per Mika, ne aveva avuto la conferma nel momento in cui quella sera, si era trovato a pochi centimetri dal suo viso, e aveva provato il forte desiderio di avvicinarsi ulteriormente e testare di persona se quelle labbra dall'aspetto morbido, lo fossero davvero.

Fortunatamente il suo super-io aveva preso il sopravvento sulle pulsioni del suo es interiore ed aveva evitato che il loro sereno rapporto lavorativo si trasformasse in un insieme di attimi imbarazzanti.

Allo stesso modo Mika, steso sotto le coperte al buio della sua camera, pensava che le sue sorelle qualche giorno prima, ci avevano visto giusto. Si stava prendendo un'enorme cotta per il suo cameraman.

Si fermò a pensare alla sua ultima storia d'amore e a riflettere su come fosse naufragata lentamente, finendo per disintegrarsi e a trasformarsi in una sensazione di odio e di disprezzo verso il suo ex-ragazzo.

Si chiese cosa sarebbe potuto succedere se quella situazione fosse accaduta in tour con un membro del suo staff.
Sarebbe sicuramente successo un casino, inevitabilmente.
Per questo temeva le ripercussioni che un'eventuale storia con Andy avrebbe potuto portare sul piano lavorativo, nel caso in cui fosse iniziata e finita in modo analogo.

Dopo dieci minuti buoni di riflessioni di questo tipo, si diede dello scemo da solo. Come sempre si stava facendo film mentali, degni di una pellicola hollywoodiana.

Fu in quel momento però che prese una decisione. Voleva capire se Andy viaggiasse sentimentalmente sul suo stesso binario.


Il mattino dopo, il risveglio fu impegnativo per entrambi, Andy dopo aver spento la sveglia si prese 5 minuti buoni prima di mettere piede fuori dal letto, cosa che non era assolutamente abituato a fare, essendo sempre frizzante fin dal primo mattino.

Per Mika la cosa fu ancora più tragica. La sveglia suonò ben 4 volte prima che il riccio aggrovigliato tra le coperte decidesse di prendere in considerazione l'idea di aprire gli occhi. Quando ce la fece, non durò che pochi minuti, a seguito dei quali, risprofondò in un sonno pesante.

A svegliarlo fu una chiamata al cellulare. "Pronto!" rispose con voce assonnata e appena accennata dopo aver recuperato con fatica il telefono dal comodino.

"Ci ho visto giusto! Stavi dormendo ancora..." furono le prime parole di Andy che udì.

Non rispose, troppo occupato a cercare di capire che ore fossero e cosa dovesse fare.

"Volevo chiederti di portarmi il faretto della telecamera che ieri ho dimenticato da te. Pensi di farcela?" gli chiese, incerto che il ragazzo dall'altro capo del telefono stesse recependo le informazioni.

"Il faretto? Hmm si... credo... ci vediamo dopo!" biascicò Mika chiudendo la chiamata e riaprendo finalmente gli occhi puntando un occhio all'orario.

Le 8:55! Mika sbatté le palpebre un paio di volte e quando capì che ore fossero schizzò fuori dalle coperte, inciampandosi nel lenzuolo e finendo a pochi millimetri con la testa dallo spigolo della cassettiera.

Velocemente aprì l'armadio e recuperò un paio di jeans, una felpa e una maglietta colorate, un paio di converse, e si vestì alla velocità della luce.

Si sistemò i capelli affinché perdessero l'aspetto di un nido di uccelli, recuperò ciò che Andy gli aveva chiesto e senza nemmeno passare in cucina a salutare o a far colazione, inforcò la giacca ed uscì di corsa di casa, diretto verso la metro.

Alla Universal, alle 9 precise tutti i componenti della squadra erano già pronti a mettersi al lavoro chiacchierando del più e del meno, radunati nella zona del mixer.

"Sono aperte le scommesse sul ritardo di Mika." Incalzò Jerry ridacchiando e portando avanti quel giochino demenziale che si ritrovavano a fare, una volta finita la preparazione dei loro strumenti.

"10 minuti" propose Cherisse alzando la mano.

"Ma vaaa, è mattina presto, almeno un quarto d'ora direi che gli serve" fece la sua puntata Martin sorridendo beffardo.

"Io dico mezz'ora" saltò su all'improvviso Andy, il quale solitamente non prendeva parte al gioco, mostrando un sorrisino di chi la sapeva lunga.

"Esagerato!" gli risposero in coro Ida e Mike. "Noi stiamo sul quarto d'ora come Martin" puntualizzò lei alla fine.

Tra le molte divagazioni si sentì la porta cigolare e Mika entrare trafelato.

"9:32!" Esclamò Nick buttando l'occhio all'orologio. "Bravo Andy, ci hai preso tu, oggi!" gli confermò il tecnico scambiandosi un batti cinque col greco.

Mika li squadrò ingenuamente salutandoli e poi si avvicinò a Andy. "Il faretto che mi hai detto di portarti prima, era smontato e un pezzo era sotto al letto, spero di non aver dimenticato nulla". gli spiegò porgendogli una busta di plastica contenente i pezzi mancanti della cinepresa di Andy.

"Aaaah ci siamo persi qualcosa??" avanzò Mark verso di loro fissando prima un ragazzo poi l'altro e provocando ad entrambi un rossore sulle gote.

"Tu sapevi!" incalzò Cherisse, indicando Andy e riferendosi al gioco del ritardo che il biondo aveva vinto contro le previsioni di tutti.

"Sapevi cosa?" chiese Mika al greco, confuso.

"Beh, dove sta scritto che chi sa, non può partecipare?! E poi la mia era comunque una supposizione." si giustificò Andy con un piccolo sorriso in direzione degli amici.

"Partecipare a cosa?" continuò la sua indagine il povero Mika, che faticava a capire il discorso.

"Un gioco di scommesse sul tuo ritardo. Oggi ha vinto Andy, ma a quanto pare vi eravate sentiti e sapeva che avresti battuto il record oggi" buttò lì Ida come mezza spiegazione.

"Ma noo! Adesso che lo sa, arriverà in orario e noi non potremo più giocare!" si lagnò Jerry incrociando le braccia fintamente stizzito.

"Voi scommettevate sui miei ritardi? Che stronzi!" esclamò Mika portando le mani sui fianchi con aria corrucciata ma sorridendo alla volta degli amici.

"Buongiorno a tutti, alla buon'ora Mika" salutò Ian, facendo il suo ingresso. "Chi ha vinto oggi?" chiese poi al gruppetto interamente riunito.

"Andy, ma si è sentito con lui poco prima, quindi ha barato!" lo mise al corrente della situazione il bassista.

"Un momento! Anche tu partecipi??!" chiese Mika incredulo al 40enne, sgranando gli occhi e alzando le sopracciglia.

"Beh sì, dobbiamo pur passare il tempo in tua attesa, no?" lo prese in giro Ian battendogli una mano sulla spalla con fare scherzoso.

"Begli amici e bella squadra sì sì..." esclamò Mika, prima che il manager prendesse la parola e iniziasse il suo discorso.

"Ultimo giorno. Ci siamo ormai! Oggi presenzierò all'intera durata delle prove, per rendermi conto esattamente di come lavorate, ma so già che resterò piacevolmente stupito" parlò Ian.

"Andy a che punto è il filmato di cui abbiamo parlato?" chiese poi rivolto al giovane cameraman.

"E' quasi pronto, volevo riprendere le prove di oggi e poi montarlo definitivamente, anche con l'intervista che mi avevi chiesto." gli fece il punto della situazione il 21enne fiero del suo lavoro.

"Perfetto!" gli fece eco il manager sorridendo contento.

Mika si soffermò un attimo sulla conversazione tra Andy e Ian.

Era stato quest'ultimo a richiedergli un intervista, non era stata un'idea di Andy per metterlo in imbarazzo.
Tutt'altro.
Il greco si era addirittura ingegnato per far sì che non si sentisse a disagio in quella situazione a lui nuova.

Doveva ammettere di esserne piacevolmente stupito.

"Perfetto ragazzi. Al lavoro!" li invitò il manager con un cenno.

I giovani si sparpagliarono per la sala, prendendo posto ai rispettivi strumenti.

"One, two three, four!" batté il tempo Cherisse iniziando l'esibizione a ritmo di Big Girl.

Ian vagava per la sala sorridendo e annuendo fiero del lavoro della nuova squadra, nella quale la sua compagnia aveva investito parecchio.

Nick e Mark dietro il mixer ed al controllo delle luci avevano la situazione completamente sotto controllo e i giochi di luce e la sincronizzazione dei volumi degli strumenti erano semplicemente impeccabili, l'esperienza dei due uomini aveva fatto centro ancora.

Che dire della band poi, sembrava suonassero insieme da sempre, erano professionisti del mestiere, con anni di carriera alle spalle, bastava dare loro canzoni da suonare ed era fatta.

Queste ultime poi, erano ciò che entusiasmava di più Ian. Erano pezzi particolari, che avrebbero certamente segnato la nascita di un nuovo stile.
Un pop colorato dal retrogusto dark, inesistente fino a quel momento sul mercato della major.
Se a quella peculiarità poi aggiungevi la personalità stravagante del front man e quella voce dalle quasi 4 ottave di estensione, ottenevi un mix ad alto potenziale.

Jerry aveva da settimane imbastito un tour mondiale, degno di una star affermata, quale era certo Mika sarebbe diventato di lì a pochi mesi e Andy, indaffarato con la sua videocamera, gli avrebbe a breve mostrato il risultato finale di quelle settimane intense di prove e preparazioni.

"Non posso che inchinarmi di fronte a voi! Bravi ragazzi, ottimo lavoro!" asserì in fine il manager, battendo le mani in segno di approvazione.

I ragazzi e le ragazze, si radunarono poi intorno al 40enne, per ascoltare le sue parole.

"Il tour inizia tra una settimana, e io sono estremamente fiero di ciò che ho potuto constatare oggi. Quando sarete in giro, tutto sarà nelle mani di Jerry e nelle vostre, vi auguro tanto successo, perché ve lo meritate."

I sorrisoni contenti si sprecarono in quegli istanti. Sentirsi dire quelle parole era la ricompensa più grande a tutti gli sforzi fatti.

"Perfetto! Con voi ci vediamo dopo il tour." concluse poi salutando ad uno ad uno i ragazzi con una stretta di mano ed un 'in bocca al lupo'.

"Mika, Andy, Jerry: voi con me." continuò invece, richiamando coloro che ancora non aveva salutato.

I tre ragazzi seguirono Ian ai piani superiori della grande sede londinese, fino a giungere nel suo ufficio, al terzo piano, da cui si poteva godere il panorama di dintorni.

Una volta che ebbero preso posto nelle confortevoli sedie blu a rotelline, Ian si accomodò sulla nera sedia in pelle, dall'altro lato dell'imponente scrivania di vetro.

"Allora, con voi tre ho ancora un paio di cose da discutere prima di settimana prossima." iniziò serio rimirando tutti e tre.

"Jerry, i dettagli che ti avevo chiesto di definire?" interpellò per primo il 40enne il quale prontamente rispose: "Per Parigi e Lille è tutto a posto, ho alcune cose da sistemare con un paio di date italiane, ma è questione di una settimana o poco meno, per il resto siamo a cavallo"

"Ben fatto!" annuì soddisfatto Ian, spostando poi la sua attenzione su Andy che lo osservava attento.

"Quando avrò il piacere di visionare il lavoro finito?" gli chiese. Voleva mostrarlo ai dirigenti della casa discografica come documento del lavoro svolto in previsione del tour, e come promozione per eventi futuri.

"Anche domani!" rispose prontamente il biondino. Quando si trattava del suo lavoro, la timidezza in lui non esisteva, c'era solo intraprendenza e fermezza.

"Benissimo direi!" si complimentò ancora aprendosi in un ampio sorriso e passando poi a scrutare Mika, il quale si guardava in giro, contemplando i dettagli della stanza, i vari dischi d'oro e di platino appesi alle pareti, fotografie di grandi artisti che avevano lavorato con lui, la sua laurea in comunicazione e management, incorniciata poco sopra la finestra.

"Mika" lo chiamò Ian, distogliendolo dalla sua contemplazione e spaventandolo appena.

"Sì!" rispose velocemente il riccio, tornando alla realtà e cercando di capire se le parole che stavano per uscire dalla bocca del manager, sarebbero state di congratulazioni o di rimprovero, magari per i suoi continui ritardi.

"Ho due notizie per te. Una buona e una brutta." fece una pausa osservando l'espressione del giovane cantante.

"Voglio prima quella brutta" disse Mika risoluto. Via il dente, via il dolore, pensò.

"Tempo che non potrò accontentarti, sono collegate." gli rispose il manager scuotendo la testa, in segno di diniego.

"Non tenermi sulle spine ti prego!" continuò Mika quasi pregandolo affinché gli levasse quella curiosità.

"Allora, quella buona è che la tua Grace Kelly è in cima alle classifiche di mezzo mondo, dall'Inghilterra alla Francia, dal Giappone all'Australia" ammise Ian fiero del suo artista.

Mika sgranò gli occhi incredulo portandosi una mano davanti alla bocca con fare stupefatto e trattenendosi dall'urlare di gioia.

"a causa di questo, il tour si dovrà estendere a dismisura, per includere anche queste zone del mondo, Jerry ci sta già lavorando." finì Ian osservando Mika che di fronte a lui immobile, non dava segni di vita.

"E... e la notizia... brutta?" chiese balbettando, non riuscendosi a capacitare di tutto quel successo, arrivato finalmente.

"Era questa! Avrai un tour enorme a dire poco, spero ce la farai!" puntualizzò il distinto signore semi-brizzolato sorridendo, fiero di poter dare delle notizie del genere ad un ragazzo così giovane ma così sfacciatamente intraprendente.

Mika non ce la fece più e scoppiò a ridere in un impeto di gioia "Questa è la più bella cattiva notizia di sempre!" esclamò euforicamente, lottando con sé stesso per rimanere composto sulla sedia e non schizzare in piedi ballando come un clown da circo, sotto l'effetto di qualche strana sostanza.

Andy lo osservava ridendo a sua volta. Adorava il suo modo di esprimere felicità. Si illuminava, scoppiava a ridere e se solo avesse potuto, si sarebbe messo a ballare la samba davanti a tutti.

"Ottimo allora! Siete liberi di andare. Andy e Jerry, ci vediamo per le ultime cose, nei prossimi giorni." concluse Ian, concedendosi dai ragazzi.

Mika immediatamente scattò in piedi e salutando raggiante, raccattò la giacca, uscì dalla porta impaziente e prendendo Andy per un braccio, iniziò a correre per i corridoi, giù per le scale, finendo per uscire dal cancello, senza mai fermarsi.  

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