Prima di tornare a casa...

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Morgan però, rapito dal fascino arrendevole dell'amico, prese al balzo l'occasione e tirandolo a sé appena posò le labbra sulle sue, cercando di approfondire un bacio a cui però Mika mise fine all'istante, liquidando l'amico con un secco "No!" prima di staccarsi e sfuggirgli una volta per tutte.

La festa si prolungò ancora fino verso le 4 e mezza, quando anche gli ultimi componenti della squadra lasciarono il forum, diretti verso casa.

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Ultimo giorno di lavoro in Italia. Sua madre aveva lasciato Milano ormai due giorni prima, diretta a Londra, dove Yasmine era appena tornata. A lui toccava sistemare le ultime faccende casalinghe prima di lasciare la città italiana per lunghi mesi, l'unico pomeriggio di semi-libertà rimastogli, terminato il lavoro di promozione del suo songbook già in vetta alle classifiche, lo stava quindi destinando a smontare l'albero di Natale e sbrigare i mestieri da bravo casalingo.

Stava chiudendo con un giro di scotch il pacco contente le palline, quando tra la musica di Rufus Wainwright si fece spazio il trillo del campanello.

Sbuffò lasciando da parte momentaneamente le sue faccende e si recò alla porta, attento a non schiacciare nel suo percorso nulla di ciò che era sparso sul pavimento.

Buttò un occhio allo spioncino della porta e riconosciuto l'ospite inatteso sospirò sbloccando la porta e spalancandola.

"Ciao! Ho visto la luce dalla strada, passando qui sotto e ho pensato di fare una capatina per salutarti e augurarti buon Natale..."Morgan sorrise cordiale, porgendogli il Panettone artigianale acquistato alla pasticceria sotto casa sua, facendo intanto un passo avanti verso l'appartamento caldo del libanese.

Mika esitò un breve attimo, poi si scostò appena, facendogli cenno di entrare e chiudendo la porta alle sue spalle.

"C'è un casino nella mia casa ogi... sto sistemando..." annunciò scusandosi preventivamente per ciò che avrebbe potuto trovare sparso per casa, avanzando a piedi scalzi tra il parquet e i tappeti.

Morgan lo osservò attentamente, stranito e affascinato dalla versione casalinga dell'artista, abbigliato con una maglia bianca bucherellata e pantaloni neri della tuta, riccioli ribelli a ricadere sulla fronte e fare da persona normale.

Presero posto entrambi sulle poltrone, una di fronte all'altra in diagonale, tra pacchi di decori e fiocchi di Natale.

"Stai facendo l'albero..." constatò il brizzolato, osservando i vari componenti ancora nelle scatole e gli altri già disposti sui rami del finto abete.

"Sto... undoing it" lo corresse il padrone di casa, ricorrendo alla sua lingua madre, a corto di termini corretti con cui esprimere ciò di cui si stava occupando.

Morgan lo squadrò perplesso, analizzando la situazione "Lo stai smontando? Ma manca una settimana a Natale..." puntualizzò ridacchiando, trovando il contesto alquanto strambo.

Mika iniziò a scartare il panettone per servirne una fetta a lui e una a sé stesso "Domani lascio Milano, prima de l'anno prossimo non torno, no mi serve più" spiegò velocemente chiedendo poi all'amico de desiderasse un tè per merenda, insieme al dolce natalizio.

"Sei proprio un inglese eh!" lo sbeffeggiò accettando però l'invito.

Le tazzine di tè fumante contornate da zollette di zucchero, mezzo limone e una mini-brocca di latte, comparirono sul tavolino del salotto un 5 minuti più tardi, insieme a due piattini per il panettone.

Morgan si servì dell'abbondante latte, tralasciando zucchero e limone e dopo aver atteso che Mika facesse lo stesso, prese la parola.

"Quindi torni a Londra..." constatò in una implicita domanda, lanciando uno sguardo all'albero semi-sfatto.

"Prima Parigi per The Voice, poi sì, per Natale vado a casa mia a Londra" annuì sorseggiando con eleganza il suo tè, posandolo sul piattino poi, per servirsi una fettina di panettone.

"Milano è affascinante in periodo natalizio." commentò blandamente Morgan, girando il cucchiaino nella tazzina a ritmo cadenzato.

Mika annuì appena, masticando un pezzetto di dolce "Ma la mia casa e la mia famiglia sono in Londra" gli fece capire, lanciandogli una piccola frecciatina, sperando venisse colta e tradotta correttamente dall'intelligente collega.

Morgan lasciò che un mezzo sorriso sghembo gli increspasse le labbra rosse e poi espresse le sue sensazioni, facendo capire al più giovane di aver afferrato vagamente l'antifona. "È un modo elegante per farmi capire come non ci sia trippa per gatti?" chiese quindi sorseggiando il tè con un mignolino alzato.

Mika rimase in silenzio cercando di elaborare l'espressione usata dall'amico, nella speranza di trovare da solo il significato recondito dietro quella che doveva essere una frase idiomatica, ma poi desistette.

"Non ho capito" enunciò solamente, in attesa che l'uomo semplificasse il concetto per lui.
Morgan non batté ciglio, limitandosi a spiegargli il significato "Non c'è trippa per gatti significa che non c'è modo di ottenere ciò che si desidera, non importa quanto assiduamente ci si provi...". Il ricciolino annuì, analizzando la spiegazione appena ricevuta con la domanda che Morgan gli aveva posto, incrociandola con il discorso a cui l'aveva allacciata, arrivando alla plausibile conclusione.

Con un giro di parole non troppo complicato, date le sue competenze dialettiche ancora limitate in quella lingua, cercò di comporre una frase di senso compiuto, sulla falsariga della parlata del collega.

"Se la tripa per i gatti sono io, non c'è." Asserì attendendo la sua reazione, per capire se ciò che aveva formulato avesse un qualche senso oppure no.

Il brizzolato abbassò gli occhi emettendo una risata rauca.

Poi Mika, non troppo fiducioso del messaggio che era riuscito a trasmettere, aggiunse una seconda parte di spiegazione, inequivocabile.

"Ho un ragazzo, Morgan... e tu lo ssai" proferì senza lasciare più adito a dubbio alcuno, su quale fosse l'argomento a cui aveva capito l'italiano si riferisse e su quale fosse il suo punto di vista in merito.

Morgan alzò lo sguardo, incontrando quello risoluto dell'amico.

"Lo so... E non ti sto dicendo di lasciarlo..." asserì dopo un breve attimo, lanciandogli uno occhiolino furtivo, cercando di farsi spazio all'interno della sua mente, facendogli capire come non fosse sua intenzione prendere il posto di nessuno, non in modo ufficiale per lo meno.

Mika sospirò intuendo l'implicazione nascosta dietro quella blanda richiesta/non richiesta, cercando di formulare un pensiero che potesse fargli capire eloquentemente le sue intenzioni, senza che le sue parole prendessero però la consistenza di una lama tagliente. Non condivideva infatti i propositi dell'amico, ma aveva rispetto per lui e non riusciva a reprimere una profonda forma di affetto per la persona che l'aveva preso per mano e guidato così pazientemente in quel nuovo mondo ed in quella nuova cultura.

"Morgan..." proferì dolcemente "noi siamo insieme da 7 anni... io amo lui, tanto e... we are loyal" asserì, esternando tutto il suo amore e la sua lealtà per il suo compagno, sperando che all'italiano sarebbe bastata come spiegazione delle ragioni che lo guidavano.

Il musicista sospirò poggiando la tazzina sul piattino in porcellana, dipingendosi in volto una smorfia simile ad un sorriso poco convinto. "Mi vuoi dire che in tutti questi anni in giro per il mondo non ti sei mai concesso nessuna avventura...?" indagò con fare diretto, sistemandosi meglio sulla poltrona, riprendendo la tazzina tra le mani elegantemente, attendendo la sua replica.

Mika alzò lo sguardo su di lui e rispose scuotendo semplice il capo.

"Seriamente?" tornò all'attacco Morgan, non troppo convinto che un ragazzo di vent'anni nel pieno di una carriera planetaria da popstar non avesse mai colto le decine di occasioni che avrebbe potuto avere sottomano.

"Mai Morgan... e non comincerò adeso" dichiarò risoluto, senza mai che il suo sguardo lasciasse gli occhi scuri del collega per il benché minimo istante.

Ci fu silenzio per alcuni attimi, poi il più giovane riprese, passando alla sua lingua per essere libero di esprimersi senza impedimenti: "Io ti rispetto molto Morgan, per tutto quello che mi hai insegnato in questi mesi, per la tua pazienza, la tua dedizione, la tua artisticità, il tuo modo di essere... Sei stato quello che più mi ha aiutato qui in Italia, insieme al mio manager e alla mia insegnante di italiano, che però lavorano per me... e quindi erano in qualche modo tenuti a starmi accanto." Fece una piccola pausa, notando come dagli occhi del suo amico non trasparisse la minima emozione.

"Però quello che mi stai chiedendo adesso va oltre tutto questo. Lealtà e rispetto sono alla base della mia vita, Morgan. Questa tua richiesta mi chiede di infrangere entrambi questi principi e questa è una cosa che non riuscirei a sopportare in qualunque ambito della mia vita. Non riuscirei a mancare di rispetto e tradire la fiducia di nessuno, collaboratori, amici o conoscenti che siano, senza sentirmi un infame... figuriamoci tradire la persona che condivide la mia vita da anni e che amo più di ogni altra..." si fermò un instante, vedendolo abbassare lo sguardo e accavallare le gambe compostamente.

"Non avercela con me Morgan... sono fatto così..." ammise sospirando, riponendo la tazzina vuota per l'ultima volta sul piattino e spostando entrambi sul vassoio.

Morgan rimase in silenzio per un istante, soppesando le parole chiare e inequivocabili dell'amico. A ben vedere era stato il due di picche più elegante che avesse mai ricevuto, ma pensandoci, con lui non poteva andare diversamente.

"Un po' me lo aspettavo da te Mika..." ammise senza troppe remore, certo, dopo quelle sue parole ancor di più, dell'animo nobile di quell'affascinante ragazzo "Forse è proprio questa tua integrità morale, insieme al tuo bel faccino e al tuo Mr. Hyde artistico ad ammaliare così tanto."

Mika sorrise dolcemente "Oltre al fatto che ci sono momenti in cui flirti spudoratamente con chiunque solo per il gusto di farlo" continuò il brizzolato, ridacchiando appena e facendo arrossire il giovanotto.

"In ogni caso... ho apprezzato la tua onestà" riconobbe elegantemente riponendo a sua volta il piattino e la tazzina sul vassoio.

Mika annuì, seguendo il movimento delle sue mani.

"Io spero che noi l'anno prosimo posiamo divertire come questi mesi" affermò poi con un sorriso sincero rivolto al cantante a significare come ciò che era stato discusso non stesse a preclusione della loro futura amicizia e collaborazione.

Morgan non ce la fece proprio a quel punto a non sorridere dolcemente, alzandosi dalla poltrona e stringere l'amico in un abbraccio.

"Grazie Mika..." esordì districando il gesto affettuoso, recuperando il capotto dallo schienale della sedia posta poco distante.

"Buon Natale... quando torni in terra italica, fatti vivo" gli augurò indossando la giacca, pronto a uscire, seguito dal padrone di casa che lo scortò fino alla porta.

"Certo. Grazie del panetone, è molto buono. Buon Natale anche a te!" gli sorrise in ultima battuta chiudendo la porta alle sue spalle, incamminandosi nuovamente verso le sue faccende.

Si premurò di sistemare tazzine e piatti nella lavastoviglie e riordinare zuccheriera, brocca e vassoio, prima di riprendere col suo albero di Natale, facendo tornare la cucina all'ordine perfetto in cui l'aveva lasciata dopo averla tirata a lucido quella mattina.

Quel veloce intermezzo di un'ora scarsa gli aveva scombussolato i piani e lo aveva lasciato a riflettere mentre alla rinfusa accatastava palline e fiocchetti nelle scatole.

Mai prima di quel giorno gli era stata espressa in modo così diretto ed esplicito un'intenzione di quel tipo e sapeva di mentire in cuor suo, fingendo che non l'avesse sorpreso.

Le velate avance di Morgan le aveva riconosciute più di una volta durante il corso dei mesi trascorsi insieme, e anzi, spesso e volentieri l'aveva anche assecondato, prendendo parte a quel teatrino giocoso con piacere, così come faceva spesso con molti dei suoi collaboratori, in contesti informali e scanzonati.

Non era stato troppo attento però a cogliere la vena superficialmente più coinvolta dell'amico, che per definizione poteva definirsi ipnotico e imperscrutabile, arrivando ad accorgersi dell'importanza della cosa, solo qualche sera prima, sul paco semi-sgombro del Mediolanum Forum, quando troppo offuscato dalla stanchezza e da qualche bicchiere di champagne di troppo, non aveva fatto in tempo a cogliere l'intenzione prima che si concretizzasse in un contatto più intenso, prevaricante la soglia di amicizia e lavorativa collaborazione.

Provava un certo sollievo ad aver chiarito le possibili implicazioni dietro quel fuggevole istante, anche se per farlo aveva dovuto esporsi più di quanto avrebbe desiderato fare con lui, parlando della sua parte di vita più intima e privata e del suo rapporto con essa.

In ogni caso era soddisfatto, aveva chiarito ed aveva probabilmente salvato una bella amicizia dal naufragare e con ogni probabilità si era assicurato un nuovo anno tranquillo accanto a lui al tavolo di XFactor.

Finì di sistemare l'albero e ripose le scatole nello sgabuzzino. Mancavano 5 giorni e poi avrebbe rimesso piede a Londra per le feste, lasciando da parte il lavoro almeno fino al 2014.

Si lasciò scivolare stanco sul divano bianco del salotto più piccolo, crogiolandosi nel silenzio assoluto delle sue quattro mura italiane. La più grande irragionevole e folle avventura si era conclusa in modo estremamente positivo. Aveva guadagnato amici, fan, fama, una nuova lingua, un nuovo mondo, una nuova casa, nuova consapevolezza e soprattutto un immenso coraggio e fame di ennesime avventure, se possibile più insensate di quella.

Si era sbloccato e aveva lasciato da parte una delle sue fisse mentali più radicate, anzi, a ben vedere più d'una. Si era promesso di buttarsi e di fare cose nuove, per i suoi 30 anni, e doveva ammettere che lasciata da parte la paura, anzi il terrore iniziale, tutto era andato, e per The Voice stava ancora andando, di bene in meglio.

Si guardò attorno, nel salotto ordinato e lindo, non gli restava nient'altro da fare prima di lasciare la casa italiana per lunghi mesi. Aveva solo i piatti da lavare in lavastoviglie, insieme a quelli della cena, e poi era a posto.

Per festeggiare l'ultima serata dopo cena invitò Giulio ed Isabella per un brindisi e una fetta di panettone e a mezzanotte si coricò per l'ultima notte nel suo letto milanese. Era tutto a posto, era pronto per migrare nuovamente, e stavolta a lungo.

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Buondì!
Il capitolo cade alla perfezione nella settimana del commento ironico (io l'ho letto così) di Andy all'uscita poco elegante di una fan sotto alla sua foto.
Per conto mio, Mika e Andy di libertino hanno poco o niente, mi sembrano sensibili, educati e leali entrambi, nei confronti del mondo intero, oltre che di loro stessi.
La questione alberi di Natale, è qualcosa che dev'essere successo davvero. Ricordo un tweet di quel periodo in cui annunciava di aver fatto gli alberi di Natale in contemporanea a Milano e a Londra, con un piccolo aiuto per quello londinese.... direi che non serve andare troppo di fantasia...
Di Morgan abbiamo pareri differenti, so che tra voi ci sono sue fan, e ci c'è chi lo detesta. Io rispetto l'artista (non in toto) meno l'uomo. E' un filo troppo doppiogiochista e stratega in qualunque cosa, per piacermi umanamente. (Strategia che andrebbe un attimo rivista su certi aspetti, visto il numero di persone che non lo possono vedere).
In ogni caso, non so se una cosa del genere possa essere accaduta sul serio, anche se sono dell'idea che un minimo di flirt da parte di Morgan verso Mika, ci possa essere stato.
A voi i pareri, sono curiosa di vedere da che parte vi schiererete.
A presto e grazie!
Vv  

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