Late nights

161 7 0
                                    

Andy sapeva che non avrebbe dovuto preoccuparsi, ma nonostante questo non trovare il compagno a letto alle 4 del mattino, non era mai portatore di sensazioni piacevoli. Non che non ci fosse abituato, a ben guardare in un anno erano più numerose le notti solitarie di quelle in cui condividendo un letto, ma quando il compagno si trovava nella sua stessa area geografica, o nella stessa città, il sentimento di inquietudine regnava sovrano.

L'aveva sentito meno di mezz'ora prima, e aveva ricevuto l'ennesimo messaggio paziente e intriso di dolcezza. "Ne avrò ancora per un attimino, non mi aspettare sveglio, tesoro! :*" ma malgrado questo, avrebbe attraversato volentieri la città fino allo studio solo per accertarsi che fosse tutto a posto e stare tranquillo.

Come spesso accadeva, anche quella settimana era stata ricca di imprevisti lavorativi, quasi sempre figli della sua inarrestabile voglia di fare. Solo un paio di giorni prima, si era infatti messo in testa di presentare il suo singolo, o almeno una parte, durante la finale di XFactor, a cui uno degli artisti di punta aveva dato buca, causa laringite.

Non c'era stato modo di fermarlo. Nel momento esatto nel quale l'idea appena nata aveva visto il consenso del suo manager e della produzione del talent, era partito per la tangente, chiamando a sé i suoi musicisti e inventandosi perfino di coinvolgere una corale milanese.

Da quell'istante era stato un crescendo di idee e di soluzioni, sfociate in quello che sarebbe stato un singolo mezzo nuovo e mezzo vecchio, presentato in anteprima mondiale e il cui ricavato sarebbe stato devoluto in beneficienza, come era nel suo stile in situazione simili.

La casa discografica gli aveva procurato non pochi mal di testa nei giorni precedenti, ma la cocciutaggine dell'artista aveva esasperato la sua etichetta al punto da farli cedere alle sue richieste senza più fiatare, a patto che il singolo da commercializzare, fosse stato pronto per la diffusione entro la mattina del giorno della finale, per poter avere il tempo tecnico di predisporne la compravendita sui canali online.

La pretesa di voler incidere il pezzo, compreso il frammento di Happy Ending, che a suo parere andava "svecchiato" insieme alla corale, aveva finito con il protrarre i lavori in avanti in modo pauroso, sfociando in una nottata al cardio palma, tra lo studio milanese e quello statunitense, dove il mixing doveva essere ultimato.

Non fu prima delle 5 del mattino che Mika mise piede in casa, con passo felpato per non svegliare il compagno che di certo se dormiente, si era addormentato da poco. Il suo ultimo messaggio risaliva infatti delle 4:20.

"Buongiorno!" il saluto del suo co-abitante lo fece trasalire violentemente, nell'oscurità appena interrotta dal chiarore ancora debole del cielo bluastro del mattino.

"Cazzo!! Mi hai fatto prendere un colpo!" si lamentò portandosi istintivamente una mano al petto quasi volesse placare il battito accelerato.

"Eh... alla buon'ora!!" si sentì rispondere, localizzando finalmente la figura del compagno sulla poltrona del salotto.

Rimase un attimo interdetto, fermo in mezzo alla stanza quasi avesse una mano a tirargli la giacca e impedirgli di avanzare. Andy aveva un tono minaccioso.

"Andy...?" chiese incerto, non sapendo da quale capo d'imputazione avrebbe dovuto difendersi.

"Quasi due ore fa mi hai scritto ne ho ancora per un attimino..." inveì con fare non troppo amichevole "Un attimino due ore???" chiese alzandosi dalla poltrona.

Mika sospirò portandosi le mani al viso. Esausto da una giornata lavorativa di 24 ore filate l'unica cosa che aveva sospirato per tutta la giornata, era di poter tornare a casa da lui, che in quel momento lo stava assalendo.

"Dai, lo sapevi che ci avrei messo un bel po', sai come vanno queste cose" cercò di farlo ragionare per evitare lo scontro, ma si morse immediatamente la lingua.

Aveva sostituito le due magiche paroline che sapeva avrebbero fatto vacillare la sua furia con un "dai" minimizzando quello che Andy gli imputava come errore.

"Scusa amor..." tentò di rimediare aggiungendole a posteriori, ma Andy era già partito per la tangente.

"Sai come vanno queste cose??" il suo tono di voce bastò a fargli comparire nitida davanti a sé la sua aria furente anche nella quasi totale oscurità.

Sospirò "Avrei dovuto avvertirti, hai perfettamente ragione, scusami tanto" rincarò la dose di scuse, avvicinandosi, sperando che un contatto fisico avrebbe aiutato.

"Hm" si limitò a replicare, notando il compagno avvicinarsi, ma decidendo di non muovere un muscolo.

Andy si sentì cingere la vita e percepì le labbra morbide sulla guancia,che disintegrarono in un nanosecondo la sua postura da duro.

"Domani sera ho la finale, e poi il capitolo Xfactor è chiuso, abbi solo ancora un briciolo di pazienza, Gapi" gli chiese stringendolo a sé, intrappolando il suo nervosismo e trasformandolo in comprensione.

"Sono state settimane stressanti, ma stanno per finire. Ho the Voice settimana prossima, le ultime 4 registrazioni, poi sono libero come l'aria fino all'anno nuovo, tutto e solo per te" gli sussurrò accarezzandogli la schiena senza mai allentare la stretta.

"Scusa... non avevo il diritto di assalirti così... stavi lavorando, non eri fuori con gli amici" ragionò a mente fredda, riconoscendosi l'errore di aver imputato al compagno colpe inesistenti e completamente fuori luogo.

"Non importa, avrei dovuto avvisarti che facevo così tardi, ero solo molto preso dal..." continuò però la sua lista di scuse, ammettendo di non essere stato esattamente corretto, ma Andy lo incalzò "...dal lavoro, lo so, dovevo capirlo, scusa... ero solo nervoso di mio" continuando la frase per lui e giustificandosi nuovamente.

Mika aveva riconosciuto la sua tensione, sfociata in irritazione e quindi in collera nei confronti dell'unica persona che si trovava accanto, fin dalle prime parole a lui rivolte ed era lieto di notare come anche lo stesso Andy fosse riuscito a identificare le sue stesse emozioni, riconoscendo l'origine della reazione spropositata.

"Capita tesoro, e preferisco tu lo sfoghi così, piuttosto che in altri modi" dichiarò sinceramente

"Adesso che ne dici di andare a nanna? Sono le 5:20..." propose dolcemente, sentendo seriamente le sue facoltà mentali iniziare a vacillare.

"Assolutamente sì, tu domani hai una finale, e canti pure, andiamo!" rammentò a entrambi, stringendogli la mano e facendogli strada nell'oscurità verso la camera da letto.

5 ore, ciò che gli fu concesso di dormire, prima che la sveglia della 10:30 lo spedisse giù dal letto, insieme alla chiamata di Giulio. Il manager si volle sincerare se il cantante fosse nelle condizioni per poter prendere parte all'intervista coi giudici a radio Deejay, o se Morfeo lo avesse inghiottito per restituirlo al mondo solo a pomeriggio inoltrato.

La serietà del libanese lo stupì per l'ennesima volta, dopo l'intervista concessa nonoante l'influenza di solo qualche settimana prima, anche a questa, Mika non volle mancare.

Vestito e acconciato alla bell'e meglio ma sempre con stile, alle 10:45 la popstar si fece trovare pronto per essere raccattato sotto casa e portato agli studi.

La giornata iniziò così e proseguì serrata fino a sera, quando il mood travolgente della finale lo spedì in orbita.

Andy lo vide arrivare in camerino trafelato, nella pausa pubblicitaria che anticipava la sua esibizione.

"Ti aiuto" gli disse solamente, assistendolo nel cambio giacca, cravatta, pantaloni e scarpe, indossando l'abito che meglio rispecchiava la sua performance, in tempo record.

Mika si guardò allo specchio soddisfatto, voltandosi poi verso Andy con un sorriso fiero e soddisfatto. "Taaaanta merda!" proferì il greco illuminandosi del suo stesso sorriso e stampandogli un bacio da togliere il fiato, dentro il quale aveva nascosto tutto il suo orgoglio.

"Tantissima!!!" rispose il libanese, prima di rubargli un ultimo bacio a fior di labbra e fuggire fuori, sistemandosi gli in-ear nel tragitto tra il camerino e il palco.

L'esibizione fu meravigliosa. Ogni cosa andò come dovette e l'espressione fiera di Mika, ne fu la prova definitiva.

Mario non riuscì a salire sul gradino più alto del podio, ma come ogni singola persona presente quella sera aveva già previsto, la vittoria andò nelle mani di Lorenzo Fragola, che con il suo inedito aveva fatto breccia nel cuore di tutti, portando Fedez alla sua prima vittoria nel suo anno di debutto.

Mika non ne fu rammaricato, sapeva bene che il solo fatto che Mario fosse arrivato in finale, aveva del miracoloso, e che in un programma capitanato dal voto di teenager femmine, il bel ragazz

o con un inedito sull'amore sarebbe finito con il trionfare a mani basse.

La leggerezza della sconfitta annunciata e il successo della sua canzone lo misero infatti di ottimo umore e l'adrenalina fece il resto, dandogli le forze per festeggiare fino a notte inoltrata con colleghi e staff di sky.

Andy si accertò che possibili elementi di disturbo si facessero da parte, quindi si intrufolò alla festa, chiacchierando con Vicky e chiunque nella produzione parlasse un discreto inglese.

Morgan girò decisamente alle larghe sia da Mika sia dal compagno, cosciente di non poter vantare più la complicità nata il primo anno di collaborazione, né tanto meno della stima del fidanzato della popstar.

La loro amicizia era nata forte, si era consolidata nel giro di pochi mesi e si era poi crepata finendo per scomparire a poco a poco, un po' come la loro canzone, scritta in un pomeriggio di ispirazione, disincantata dalla fretta di Morgan e scomparsa quindi dalle scene definitivamente.

Mika lasciò l'Italia alla volta di Parigi 3 giorni più tardi, caricando cani, compagno e valigie in macchina con la stessa verve con cui sua madre muoveva lei, suo marito i suoi 5 figli e il coniglio di casa, insieme ad un numero spropositato di valigie in una vecchia Toyota Previa.

Non vedeva l'ora di finire le registrazioni del talent francese e quindi passare il resto delle vacanze con la sua famiglia a Londra, lontano dal turbinio che erano le tv, la radio inglese e la scrittura del suo album.

In tutto questo, non era certo però che la visione festaiola del suo Natale fosse condivisa al 100% da Andy, quell'anno.

La sua perdita, ancora troppo recente, temeva potesse portarlo a desiderare una celebrazione pù intima, distante da tutto ciò che i natali a casa Penniman avevano sempre rappresentato.

"Tesoro... hai programmi per Natale?" decise quindi di approfittare delle lunghe ore di auto per sondare il terreno, delegando la scelta del luogo e della modalità di festeggiamento a lui.

Andy rispose scuotendo la testa "No...non ho nulla in mente" disse senza aggiungere altro.

"Nemmeno io" portò avanti il discorso Mika "Vuoi... scendere in Grecia?" chiese dolcemente.

La risposta impiegò qualche secondo ad arrivare, e Mika ne approfittò per intrecciare la mano con la sua accanto alla leva del cambio automatico.

"...no, stai girando come una trottola da mesi, andiamo a Londra e ci restiamo" giunse infine, portando con sé un'osservazione magnanima tipica del suo carattere altruista.

Mika sospirò facendo scorrere il pollice sul dorso della sua mano "Come preferisci, ma se vuoi andare a Egina io ci vengo volentieri" si fece avanti forzando appena la mano. Voleva essere certo che la sua decisione fosse veramente in linea con il suo desiderio, non si sarebbe mai perdonato il vederlo deprimersi a Londra per non essere dove il cuore avrebbe voluto.

"Staresti volentieri a casa, ti conosco. Ci verresti solo se io ci volessi andare" precisò dimostrando quanto bene lo conoscesse.

Mika sospirò dovendo ammettere a sé stesso come il compagno gli avesse letto perfettamente nella mente.

"E dunque stiamo a Londra. Papà è con me, che io sia a Egina o a 3000 chilometri da là. A lui non cambia. A te si" diede voce al suo ragionamento senza nascondere nulla.

Al libanese quella ammissione così sincera fece tremare lo stomaco, non tanto per il favore che gli stava facendo permettendogli di passare il Natale a casa esattamente come avrebbe voluto, ma per la serenità con cui aveva confessato la sensazione di vicinanza col padre che percepiva con lui dovunque di trovasse.

Mika stava analizzando con dovizia il processo di elaborazione della nuova realtà che si era trovato a vivere e si trovava a stupirsi molto spesso della velocità con cui Andy stava risalendo il pendio.

Aveva sempre saputo di avere accanto un ragazzo forte, determinato e tenace, ma aveva anche riconosciuto la profonda devastazione che l'aveva pervaso con l'improvvisa dipartita di Alexis e non aveva avuto idea di quanto tempo avrebbe potuto aver bisogno per poter far fronte a quelle emozioni.

Con suo grande stupore e immenso sollievo si rese conto della sua incredibile tempra e se ne inorgoglì enormemente.

Si allungò verso di lui, baciandogli la guancia, attento a non distrarlo troppo ed espresse a parole il suo orgoglio.

"Sono fiero di te, amore mio"

Two of a kindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora