"Quando vuoi..." gli disse certo che Mika avrebbe capito il significato delle parole non dette.
"Grazie... Ti amo!" disse con voce carica di gratitudine il moro prima di salutare il suo ragazzo.
"Anche io Mika, tanto!" concluse Andy salutandolo a sua volta e tornando tra le coperte certo che non avrebbe ritrovato Morfeo ad accoglierlo tanto presto.
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Il mattino successivo Andy corse al pc non appena si svegliò.
"1 mail ricevuta" al volo la aprì.
"Che questo video rimanga tra noi perché se qualcuno lo trova mi sfotterà a vita! Con tutta la mia gratitudine e la mia più grande demenza, al mio amore. XXX" diceva il testo della mail.
Sorrise e senza accorgersene arrossì. Raramente si perdevano in dolci soprannomi, ma questa volta, di quell'"amore" avevano bisogno entrambi...
Aprì il video e subito apparve Mika che dopo aver posizionato la telecamera sul tavolo si allontanava e si lanciava in piedi sul divano mentre nell'aria si diffondeva "We Are Golden" che lui subito iniziò a cantare a squarciagola vestito solo in boxer e calzini, con i capelli disordinati e umidi, probabilmente dalla doccia.
La canzone in sottofondo risuonava dalle potenti casse dello stereo e Andy poté finalmente ascoltare la versione nuova con l'aggiunta della produzione e quindi degli altri strumenti.
Era ancor più incalzante e danzereccia, era certo che sarebbe stata scelta come singolo.
Mika ballava in maniera scomposta come solo lui sapeva fare, facendo facce buffe e demenziali e usando una scopa come asta del microfono, facendola volteggiare per aria, mancando per pochi centimetri il lampadario, che Andy era sicuro avrebbe finito per giacere in mille pezzi sul pavimento di lì a poco.
Nella parte strumentale correva per il salotto saltando il divano e imitando un chitarrista in un assolo, contorcendosi e poi fingendo di spaccare un'immaginaria chitarra per terra.
Andy lo guardava con occhi sbarrati, non riuscendo a trattenersi dal ridere a crepapelle.
Quando la musica terminò, il ragazzo spense lo stereo e tornò ad appropriarsi della telecamera.
"Sai che..." disse prendendo fiato "ho scritto il bridge e l'ultima strofa giusto un attimo fa?" gli comunicò contento.
Non sapeva a che ora avesse girato quel video, ma vedere Mika in quel modo, gli fece tirare un gran sospiro di sollievo. Quando l'obiettivo della telecamera finì di sfuggita sui suoi occhi dorati, notò come fossero ancora lievemente arrossati ma decisamente sorridenti.
"Credo che con queste ultime parti potrei averla finita!" trillò fiero e contento passandosi una mano tra i capelli umidi.
"E non me ne frega un cazzo se a loro non piace, resterà così punto e basta!" disse poi risoluto.
Andy sorrise. Eccolo il Mika di sempre. Sprezzante e sicuro di sé!
"Domani la registro e te la invio!" gli disse poi spostandosi in cucina e sbattendo un piede contro lo spigolo di qualcosa.
"Porcacciadiquellavaccaaa" esclamò infatti in un acuto perfetto.
Andy rise di gusto portandosi le mani al volto, quello era decisamente il Mika che conosceva!
"Senti amore mio" disse dopo altri improperi metà in inglese e metà in francese, tornando a comparire per metà nella lente della cinepresa. "Meglio che a preparare la cena questa io la lasci stare, prima che finisca per sbaglio nella pentola del sugo, che per stasera mi sono reso ridicolo abbastanza." disse con fare giocoso alludendo alla telecamera.
Poi si fece serio e impegnandosi a far entrare tutta la sua faccia all'interno dell'inquadratura gli si rivolse "E grazie ancora. Per tutto. Non vedo l'ora di poterti riabbracciare, mi manchi!" e appoggiando le labbra sull'obiettivo in un tenero bacio, concluse il filmato.
Andy rimase per un attimo interdetto di fronte al pc. Aveva riso come un ossesso per due minuti buoni ma poi non era riuscito a non tornare serio davanti al viso e all'espressione di sincero amore che traspariva da quegli ultimi fotogrammi.
Prese il cellulare e scrisse: "Il video più bello delle due settimane! Perché non prendi in considerazione di girare il video di We are golden in mutande? Sarebbe perfetto!"
Non passarono che pochi minuti che ricevette risposta. "Ti ho mai detto che sei un genio??! Quasi finita di registrare. Greg dice che come singolo di lancio sarebbe perfetta. Giuro che se dovesse veramente essere lanciata come singolo, il video lo faccio davvero in boxer. E che i discografici provino a dirmi qualcosa!!"
Andy rise di gusto. La piccola caduta del giorno precedente l'aveva reso ancor più testardo e determinato. Era tornato a battersi con più convinzione di prima. Non avrebbe voluto essere nei panni dei suoi discografici, pensò.
"Spacca tutto superMika!" gli rispose appena dopo.
"FUCK YEAH" fu ciò che lesse poco più tardi.
Non avrebbe voluto decisamente essere colui che avrebbe osato intralciargli la strada, in quel momento.
Con il sorriso sulle labbra uscì al lavoro, contagiato da quella determinazione e da quella voglia di vivere straordinaria.
Mika passò altri due giorni a Los Angeles poi prese un aereo e raggiunse la costa est degli stati uniti, Miami.
Lì si ritrovò con alcuni collaboratori di vecchia data a cui illustrò il progetto che stava a poco a poco prendendo forma.
"Life In Cartoon Motion e questo album sono piuttosto diversi, soprattutto nei testi." affermò Jodie, la persona con cui aveva lavorato al suo primo disco.
"Sembri molto cresciuto." gli disse gentilmente.
Mika ci rifletté e pensò che avesse ragione. Non si era ancora soffermato a trovare le differenze tra il precedente lavoro e quello presente ma la quarantenne ci aveva visto giusto.
"E' come se LICM parlasse della mia infanzia e questo dell'adolescenza..." osservò Mika, dando voce ai suoi pensieri.
Jodie batté le mani e urlò un "MAGNIFICO!"
Mika la guardò un attimo preso alla sprovvista.
"Un concept album che sia la continuazione del precedente. E' un'idea geniale Mika!" gli disse la donna.
Il riccio sorrise. Non ci aveva pensato ma effettivamente la cosa lo entusiasmava.
Tornò nell'hotel che dove avrebbe alloggiato quella settimana, con il sorriso sulle labbra e molte idee in testa.
Girò il piccolo video per Andy e poi decise che essendo a Londra le 9 di sera, avrebbe potuto direttamente parlarci.
Si chiamarono e stettero una mezz'ora buona al telefono.
"-5 giorni" disse Andy poco prima che si salutassero.
"Ooh yeah" affermò Mika con un sorriso che lui non poteva vedere ma che di certo poteva percepire dalla voce.
"Ti invio il video più tardi. Buonanotte" concluse poi il libanese.
Due giorni più tardi Andy si trovava a casa sul divano, quel giorno era stato tranquillo e aveva finito presto al lavoro, aveva cenato con i suoi collaboratori ed ora se ne stava guardando distrattamente un film in attesa della chiamata di Mika che da quando era a Miami si faceva sentire sempre verso le 9 di sera, ora inglese.
Bussarono alla porta. Spesso le sorelle di Mika oppure Fortuné scendevano al piano di sotto a fargli compagnia, scambiare quattro chiacchiere e giocare a carte o semplicemente ridere guardando i video che Mika inviava dall'America.
"Avanti" disse alzando la voce così che sentissero e spegnendo la televisione che ormai non stava più guardando.
"Buonasera, disturbo?" chiese una voce entrando dalla porta. Andy sgranò gli occhi, alzò le sopracciglia e si fiondò all'ingresso di corsa.
Mika non fece in tempo a rendersi conto, che si ritrovò con i piedi sollevati dal pavimento, stretto nell'abbraccio stritolatore del suo ragazzo.
Rise di cuore abbracciando di rimando colui che più di tutti gli era mancato in quei giorni lontano da casa.
"Mettimi giù!" gli disse tra le risate mentre Andy non voleva saperne di staccarselo di dosso.
Alla negazione del greco, Mika decise di provvedere a mettersi più comodo e allacciò le gambe attorno alla sua vita, afferrando poi dolcemente il suo viso e premendo con impazienza le labbra sulle sue, fino a quando non si schiusero per accoglierlo in un lungo bacio di benvenuto.
"Cosa ci fai già qui?" chiese Andy senza districare gli occhi dai suoi, lasciandogli una carezza sul viso.
"Sono tornato prima per vedere se stavi con l'amante..." lo prese in giro Mika con un ghigno furbo.
"Meno male che è andato via più presto oggi..." stette al gioco il biondo, fingendo di passarsi una mano sulla fronte sollevato.
"Stronzo!" gli lasciò un pizzicotto su una gamba Mika, prima di appropriarsi del suo collo e impegnarsi a lasciargli il segno.
Andy gli tirò qualche ricciolo sperando che desistesse ma il moro portò lo stesso a termine la sua opera.
"Così per mettere in chiaro che sei proprietà privata!" gli diede come spiegazione, ricevendo una finta occhiata di stizza.
Tornò a rimettere i piedi per terra e poi trascinò la valigia nella stanza a fianco.
"Hai mangiato?" chiese il greco raggiungendolo nella cabina armadio.
"No. Il cibo dell'aereo non mi ispirava..." disse con aria schifata togliendosi le scarpe.
"Schizzinoso che sei!" lo canzonò Andy.
Mika rise. Quanto gli era mancato!
"Ho voglia di cheesecake" affermò il riccio finendo di cambiarsi e avvicinandosi poi a Andy che con l'anta del frigorifero aperta, si sporse verso di lui osservandolo con un sopracciglio alzato, sperando di aver capito male.
"Cheesecake?" chiese a conferma.
Andy aggrottò la fronte. "Ma come diamine hai cenato per tre settimane? A dolci e torte?" chiese sperando che la risposta che ne sarebbe conseguita sarebbe stata negativa.
"A volte. Ma comunque a Miami sarebbe pomeriggio, quindi a merenda sarebbe perfetta!" asserì serio.
Andy lo prese in giro per una buona mezz'oretta, riuscendo poi a convincerlo ad una cena meno inconsueta.
"Sappi che le canzoni nuove di cui mi hai accennato via video le voglio sentire tutte al più presto!" precisò il biondo mentre lo osservava divorare la cotoletta.
"Se non vuoi aspettare e vuoi sentire le versioni finite, le ho sul mio mp3. Domani te le suono al piano ma stasera non ho voglia." gli disse, indicando la borsa sul divano.
Andy voleva ascoltarne solo una, così come l'aveva incisa.
Afferrò il lettore musicale del compagno e lo collegò alle casse dello stereo.
Fece scorrere le canzoni con i tasti fino a quando non arrivò a We Are Golden.
Dire che amasse quella canzone era di certo un eufemismo!
Mika dal tavolo sorrise fiero e rise poi di gusto vedendo Andy imitare le sue movenze nel video che gli aveva inviato quella sera.
Il greco si avvicinò danzando al tavolo e prese il riccio per un braccio iniziando a ballare scompostamente. Erano due scoordinati. Uno peggio dell'altro.
Ma ridevano come due bambini alternando passi simili ad un valzer dal ritmo frenetico, una mazurka e forse anche un po' di quel Sirtaki che il più giovane tanto odiava.
Mika cercava di cantare sopra la musica ma in realtà finiva per riuscire a pronunciare due parole e poi tornare a sbellicarsi dalle risate mentre Andy cercava in qualche modo di dare un senso ed un ritmo a quell'insieme di movimenti senza senso.
Quando la canzone finì e partì Toy Boy i due si fermarono quasi di colpo occhi negli occhi.
In un attimo a entrambi tornò in mente la sera di pochi giorni prima, Andy scrutò con minuzia in quelle sfumature nocciola dorate e verdi per tentare di capire ogni emozione e ogni pensiero che il suo compagno stava provando.
Con grande sollievo non vide paura, non vide tristezza né preoccupazione. Mika gli rivolse un sorriso carico di gratitudine.
"Non hanno più osato dirmi nulla, sai?" lo informò il moro, sapendo quello che passava per la testa al proprietario di quegli splendidi occhioni blu oceano.
Lui si morse un labbro, non voleva davvero toccare l'argomento.
Si sporse semplicemente e lo avvolse in un abbraccio stretto e avvolgente. Quello che avrebbe voluto dargli quella sera.
"Sono fiero di te, ma questo lo sai già" gli sussurrò mentre i suoi ricci gli solleticavano un orecchio.
Mika sorrise con il volto nascosto nella maglia della sua metà. Se non ci fossero state le sue parole a confortarlo, quella sera avrebbe finito per chiamare i suoi produttori e dirgli di procedere come volevano. A quel pensiero quasi inorridì.
Quando tornò a poterlo guardare in faccia non sapeva davvero se dirgli cosa gli fosse passato per la mente.
Lui era quello forte dei due, gli era costato parecchio lasciarsi andare allo sconforto quella sera al telefono, ma forse, proprio grazie a ciò che era riuscito a fare grazie al suo supporto, la verità glie la doveva.
"Non dovresti..." gli disse quindi, aprendo il suo cuore. Andy perse un po' di quella felicità che mostrava chiaramente e lo guardò curiosamente.
"Perché non dovrei?" gli chiese di rimando.
Mika si mordicchiò un labbro, abbassò gli occhi e con una mano si accarezzò il braccio disteso lungo il fianco.
"Perché..." era combattuto. Non voleva dargli l'impressione di essere fragile.
Andy non disse nulla, si limitò ad attendere pazientemente.
"Perché se non ci fossi stato tu, io avrei ceduto al loro volere." pronunciò con un filo di voce, come se esternare quelle parole significasse renderle più concrete di quanto non fossero nella sua mente.
If you leave me all alone I'll make a mess for sure
Andy sorrise comprensivo. "Cosa c'è di male? Hai saputo cosa fare. Hai cercato aiuto e l'hai trovato. Non c'è nulla per cui io non dovrei essere fiero di te." gli disse cercando il suo sguardo che però non voleva saperne di alzarsi dal pavimento.
"Ti dirò di più. Una cosa che ho imparato da te, è che bisogna anche avere il coraggio di chiedere aiuto quando serve. Tu l'hai saputo fare. Questo è un atto di coraggio come un altro." continuò cercando di alzare il viso del libanese dal basso.
Andy aveva capito i suoi crucci. Lui era il più grande e si sentiva in dovere di proteggerlo ma lui era determinato a fargli capire che, come Mika era il suo porto sicuro nei momenti di crisi, anche lui non doveva aver paura ad appigliarsi a lui in caso di bisogno.
Hold me in your arms I'm just a boy like you
"Hai capito zuccone?" gli disse poi in tono scherzoso con un mezzo risolino, scompigliandogli i ricci e prendendo la sua testa tra le mani per lasciargli un bacio sulla fronte.
Mika annuì sempre senza incrociare gli occhi con i suoi ormai lucidi.
Andy aveva capito il motivo di quello sguardo basso e non volle infierire, anzi, attuò la sua tecnica preferita.
"E comunque in mutande a ballare sei un portento!" lo prese in giro facendolo ridere.
"Oh mamma!" disse Mika coprendosi il viso con le mani per la vergogna senza smettere di ridacchiare.
"Mi hai promesso che il video di We are golden lo fai così! Guai a te se non mantieni la promessa!" incalzò di nuovo il greco, afferrandolo mentre si nascondeva sul divano e punzecchiandolo sugli addominali con gli indici, facendolo contorcere per il solletico.
Aveva funzionato un'altra volta. Le risate erano sempre la giusta soluzione. Andy aveva tra le sue braccia di nuovo un Mika sorridente e giocherellone.
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Two of a kind
FanfictionLa Mikandy più lunga che sia mai stata scritta. La loro vita raccontata dagli albori fino al 2015. 1000 pagine di word, 200 capitoli, 4 anni e mezzo di pubblicazione. Andò a posare le mani sulle sue ginocchia, accucciandosi di fronte a lui, cercan...