"Salutami tutti a casa e dì a Andy che comunque al 34esimo non era fuorigioco!" gli disse in ultima battuta, aiutandolo a scaricare la valigia dall'auto e dandogli una pacca affettuosa sulla spalla, fuori dall'area partenze.
Mika alzò gli occhi al cielo sbuffando "Ciao papà!!" disse con un mezzo ghigno, mettendolo a tacere e salutandolo con un abbraccio.
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Dicembre era finalmente arrivato e i due ragazzi erano comodamente seduti sul divano della loro grande casa davanti al caminetto accesso, con Mel che sonnecchiava tra le loro gambe aggrovigliate, godendosi la pace totale di quel silenzio rotto solo dagli scoppiettii della legna ardente, in quell'atmosfera romantica che la luce calda delle fiamme del camino sapeva donare ad una stanza.
Dopo aver passato quasi un'ora e mezza a cercare di decidere come trascorrere le vacanze di Natale, Mika che tra i due era colui che in quei mesi aveva percorso più km a bordo di un aereo, buttò lì con estrema semplicità la proposta del secolo.
"Ma io me ne starei volentieri qua sul divano con te e Mel a fare niente dalla mattina alla sera per il prossimo mese sai?"
Andy aveva sbuffato. Non che l'idea di starsene con il suo compagno e la loro cagnolina a casa non gli piacesse, ma una bella vacanza, anche solo di un paio di settimane, in un posto come le Maldive o le Baleari non gli sarebbe proprio dispiaciuta.
"Uff. Bradipo. Dai... Almeno una settimana al mare. Poi facciamo la coppietta londinese, invitiamo amici e parenti e festeggiamo nella maniera più tradizionale che ci sia." lo spronò il greco puntando i piedi in un tentativo di persuaderlo.
"Ma... hai vissuto al mare tutto l'anno..." sbuffò scocciato il moro non capendo quella sua voglia sfrenata di tornare a crogiolarsi su una spiaggia.
Andy nascose un sorriso a quell'affermazione e poi ribatté: "Una città d'arte?" propose di nuovo.
Il libanese ci pensò per un attimo. "Dovremmo lasciare a casa Mel... E già non l'ho praticamente vista per tutto l'anno..." si lamentò di nuovo.
"Piuttosto ho voglia di neve..." saltò su quindi con l'idea opposta a quella di Andy di passare un po' di tempo al caldo.
Andy sbottò "Non se ne parla. Fa già abbastanza freddo qui!" liquidò subito la cosa.
"Ma qui non nevica..." puntualizzò di nuovo il più grande insoddisfatto dell'inverno freddo ma senza un briciolo di neve che quell'anno offriva.
"Ce ne faremo una ragione..." lo prese in giro il biondo sfilandogli il cuscino da sotto il braccio e facendolo quindi spostare.
Mika si rimise comodo con fare pensieroso, poi si mise a sedere di nuovo stavolta in modo composto, portando una mano al mento intento a pensare.
"IDEA!" gridò quindi facendo svegliare la povera Melachi e facendo spaventare Andy.
"No no no no." si affrettò a blaterare il greco con fare spaventato prendendo le distanze anche fisicamente dal riccio.
"Ma se nemmeno sai cosa ho in mente?!" si accigliò Mika ferito da quella presa di posizione preventiva del compagno.
Andy scosse la testa lievemente e afferrò Melachi dalla sua comoda posizione accoccolandosela addosso teatralmente. "Ti conosco da troppo tempo per anche solo sperare che quella tua faccia sia sentore di qualcosa di buono" confessò chiaramente.
Mika avrebbe normalmente preso quella affermazione con orgoglio, ma quella sera decise di fargliela pagare. "Va bene... Vorrà dire che mi arrangerò senza di te!" asserì offeso alzandosi dal divano e dirigendosi verso la cucina, con Mel che vedendolo camminare in quella direzione si incuriosì e scendendo dalle gambe del biondo lo seguì.
"Ma daaaai permaloso!" lo schernì il giovane borbottando per quella sua chiusura tipica di un bambino testardo e capriccioso.
Ma Mika era già davanti al frigorifero immerso con la testa negli scaffali in cerca di una birra e non si curò delle sue lamentele.
Tornò in salotto con fare indifferente, andando ad accucciarsi sul tappeto dal lato opposto rispetto a dove Andy si trovava sul divano, con Mel che affettuosamente gli si spalmò accanto, godendosi il tepore del camino.
Il greco lo osservò sorseggiare la sua birra lentamente ed in modo sfacciatamente studiato cercando di attirare la sua attenzione fissandolo insistentemente, certo che la cosa non gli sarebbe sfuggita.
Dopo svariati minuti passati da Mika con lo sguardo fisso e fittiziamente interessato alle lingue di fuoco in marcia dai ceppi adagiati sul fondo del caminetto di marmo verso l'alto, con la bottiglia di birra da cui sempre più spesso sparivano piccoli sorsi, Andy decise di tornare a punzecchiare il testardo ricciolino.
"Cosa stavi pensando?" chiese velatamente indagando curioso, sporgendosi verso di lui con fare bambinesco, andando a solleticarlo con un paio di dita al collo.
Mika si scostò appena così che il ragazzo non potesse raggiungerlo da quella posizione. "Niente. Troppo tardi adesso..." lo apostrofò di nuovo sviando il discorso, concedendosi un altro generoso sorso di birra, ben attento a ignorarlo il più possibile.
Andy lo lascio fare ancora per qualche secondo poi con una mossa avventata si sporse velocemente con l'intento di rubare la bottiglia dalla mano sinistra tenuta appoggiata distrattamente sul ginocchio piegato verso il petto.
Non aveva fatto i conti con i riflessi del libanese. Notando l'agguato Mika si spostò appena verso il caminetto, quel tanto che bastava perché Andy perdesse l'appiglio che si era prefissato di raggiungere e finisse giù dal divano, appoggiando appena in tempo le mani, prima di finire lungo e disteso sul tappeto colorato che adornava il salottino.
Mika, intuito il fine del suo ragazzo e compreso come la sua mossa avesse evitato una ripicca da parte sua per farsi restituire la birra che aveva tentato di rubare, scoppiò in una risata soddisfatta, senza curarsi dell'espressione dolorante assunta da Andy.
"Il karma..." commentò solamente quando smise per un attimo di ridere alle sue spalle, portando di nuovo la bottiglia alla bocca, godendosi l'ennesimo sorso rifrescante scendere giù per la gola.
Andy dopo quella figuraccia, che sapeva Mika gli avrebbe ricordato in futuro, desistette dal suo intento, lasciando cadere la faccenda.
Trascorsero le fatidiche vacanze a metà strada tra il volere di entrambi, alcuni giorni al mare delle Maldive e i restanti nella piena tranquillità delle loro 4 mura.
Come entrambi avevano prefissato, la vigilia di Natale decisero di trascorrerla invitando i parenti di Mika in un grande cenone, approfittando anche della festività e del ritrovo per inaugurare ufficialmente la nuova casa.
"Zulyyyy vieni ad aiutarmi?" strillò Mika dalla porta d'entrata acclamando a gran voce la sorellina per ricevere una mano con un paio di pesanti scatoloni.
"Arrivo" rispose una voce ben più grave e virile, avanzando verso l'uscita della villetta.
Come Mika vide arrivare verso di lui il compagno si accigliò e per l'ennesima volta in quella serata lo cacciò in malo modo.
"Ti ho detto che fino a quando non ho sistemato non ne saprai nulla, sciò!" gli intimò di nuovo puntando un braccio disteso verso l'interno dell'abitazione, ribadendo la sua decisione di lasciarlo all'oscuro di ciò che una decina di giorni prima seduto sul divano aveva deciso.
"Macheppalleeeee" si lamentò il greco girando i tacchi, facendo ridere la cognata che proprio in quel momento stava accorrendo in aiuto del fratello maggiore, come richiesto.
Mentre Andy tornava alle sue faccende, ben attento a cogliere ogni possibile indizio, i due ragazzi portarono dentro i due scatoloni passando per la cucina e svincolando immediatamente verso il giardino sul retro dove posizionarono il tutto, chiudendo poi la porta.
Da quel momento vi fu un viavai di gente dal salotto di casa Penniman/Dermanis, al giardino, sotto lo sguardo seccato del biondo che ogni volta che cercava di sbirciare, veniva ripreso da uno dei numerosi cognati.
Attento a reggersi sulla lunga scala a pioli sul quale era salito il ventottenne diede ordine indicando un aggeggio ancora imballato in una delle scatole "Papà passami quel pezzo per favore".
Mike seguì con lo sguardo l'indice del figlio e gli passò ciò che aveva chiesto, tornando al foglio di istruzioni dal quale stava cercando di capire come montare il tutto.
"Allora, il pezzo che ti ho passato adesso va incastrato dove c'è quella bocchetta..." spiegò indicando dove Mika aveva le mani. Il ragazzo eseguì e concluse il montaggio senza combinare nessun guaio, mettendo a tacere le sorelle arpie, pronte a ridere ai suoi errori.
"Ora aggiungi questo e sei apposto." affermò compiaciuto Mike passandogli una piccola tanica dalla quale si intravedeva un liquido azzurrino.
Mika sistemò anche quello e poi con un mega sorriso scese dalla scala battendo fieramente il cinque con il padre.
Metà della famiglia se ne stava ferma in giardino al freddo in attesa di ciò che il padrone di casa aveva architettato, mentre l'altra metà osservava dalla porta finestra chiusa, il procedere dei lavori.
Rimossa la scala, il riccio si avviò verso il vetro da cui diverse teste scrutavano curiose, scoccando una finta occhiataccia ai due occhi più chiari della fila che si allargarono presi in flagrante e scomparvero in un baleno, poi entrò festante invitando tutti quanti fuori.
"Anche tu occhio di lince..." lo spronò il ragazzo con un sorrisino beffardo mentre il greco avanzava lasciando l'asciugamano sul tavolo con un sorriso innocente in volto, superandolo prima che potesse assestargli un pizzicotto come da sua usuale vendetta.
Quando tutti i presenti furono riuniti del piccolo spazio verde il libanese premette un piccolo pulsante del telecomando che teneva in mano verso la macchinetta fissata in alto sulle inferriate della finestra al piano superiore ed in un batter d'occhio sul giardinetto invernale, iniziarono a fluttuare minuscoli fiocchi di neve che scendevano lenti, ricoprendo delicatamente le pianticelle spoglie e l'erba ormai ingiallita dal freddo.
Un "Ooooh" generale si levò dall'intera comitiva che tra le risatine e i commenti entusiasti si godeva quello spettacolo di una nevicata in pieno stile natalizio.
Andy ridacchiò scuotendo la testa incredulo a quella trovata geniale e d'effetto passando un braccio attorno alle spalle del suo compagno in un tacito complimento, che per ora si riservava ancora di esprimere a parole.
Dopo una decina di minuti la neve iniziò a diminuire e complice il freddo della serata, i ragazzi decisero di rientrare e dare inizio alla cena conviviale, nella sala da pranzo dalla quale potevano godere dell'incantevole vista del giardino imbiancato e dei fiocchi che la finestra mostrava scendere in tutta la loro grazia.
"Allora?! Trovi ancora che la mia sia una brutta idea?!" Mika non perse tempo a punzecchiare Andy scorgendolo intento a perdersi incantato dalla danza mistica di quei finti cristalli fluttuanti.
Il greco ridacchiò sbugiardato sul più bello ma decise ugualmente di non dargliela vinta, memore della serata passata a battibeccare solo una decina di giorni prima.
"Ma quella roba poi si scioglie o la devi raccogliere con la scopa?" chiese a titolo informativo il previdente coabitante della casa, volgendosi con fare saccente verso il compagno.
Mika esitò un attimo con la risposta e Andy intuì immediatamente il motivo, ridendo sadicamente in sua direzione.
"Non lo sai vero?! Non ci hai pensato!" lo sbeffeggiò toccandolo sul vivo della questione. Quello dei due previdente e analitico, capace di soffermarsi sui possibili pro e contro di ogni situazione, non era chiaramente Mika.
"Io domani non ne voglio sapere eh. Sappilo!" chiarì previdentemente Andy alzando le mani con nonchalance, dirigendosi quindi verso la cucina.
Il libanese, conscio di essersela meritata tacque, seguendolo e aiutandolo nel servire in tavola la prima portata delle tante.
La serata fu stupenda. La cena, ordinata in rosticceria per non doversi sorbire la preparazione enorme di tutto quel ben di Dio per mezzo esercito fu gradita a tutti e la mezzanotte scoccò appena prima del dolce.
Ovviamente gli auguri vennero scambiati nel cortiletto innevato dando la parvenza a tutti quanti di trovarsi in un grazioso giardinetto in montagna.
"Buon Natale mio uomo delle nevi" sussurrò Andy abbracciando Mika da dietro in un angolo del cortiletto più appartato e raccogliendo una manciata di fiocchi così stranamente tiepidi, lasciandola ricadere sui riccioli voluminosi del ragazzo che scosse la testa come Melachi avrebbe fatto.
"Buon Natale a te" ricambiò il moro voltandosi con il viso nell'abbraccio e accogliendo il bacio di Andy che poi portò la testa sulla sua spalla.
Poi Mika si voltò portando a sua volta le braccia attorno al greco e andando a intrecciare gli occhi nei suoi "e grazie...davvero..." disse dolcemente spostando una mano sulla sua guancia per attirarlo a sé in un bacio più profondo.
Andy sorrise a quel ringraziamento, che senza bisogno di spiegazioni aveva intuito riferirsi al complicato anno che avevano passato e a tutto quello che il ventiseienne aveva fatto per lui durante quei lunghi e sofferti mesi.
Rispose con un bacio che lasciò delicatamente sulla fronte, proprio al centro tra i suoi occhi e un abbraccio più stretto e amorevole dentro al quale il ricciolino si perse sospirando innamorato.
Dopo i baci e gli abbracci con il resto della famiglia e le risate vedendo Mel rotolarsi nella finta neve, si ritrovarono per il dolce e per il proseguimento della serata che non si concluse prima delle 2 inoltrate. Un'ora di sistemazione casa dopo, i due ragazzi trovarono finalmente la pace del loro letto, festeggiando a dovere il loro secondo primo Natale e addormentandosi l'uno nelle braccia dell'altro verso mattina.

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Two of a kind
FanfictionLa Mikandy più lunga che sia mai stata scritta. La loro vita raccontata dagli albori fino al 2015. 1000 pagine di word, 200 capitoli, 4 anni e mezzo di pubblicazione. Andò a posare le mani sulle sue ginocchia, accucciandosi di fronte a lui, cercan...