Ancora con la penna in una mano ed il pezzo di carta nell'altra, si voltò contemplando la sua metà, mentre fuori il vento impetuoso aveva un po' attenuato la sua corsa e la pioggia aveva diminuito sensibilmente il rumore costante.
Non si accorse nemmeno di morfeo che tornò ad accoglierlo tra le sue braccia e nel giro di alcuni minuti, ricadde in un sonno pesante.
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Andy aprì gli occhi e sbadigliò, notando dalla luce grigiastra che penetrava tra le tende colorate, che la giornata non era delle migliori.
Accanto a lui Mika come sempre dormiva beato, disteso in tutta la sua lunghezza sopra le coperte, rivolto verso di lui. Si avvicinò per lasciargli un bacio, con l'intento di svegliarlo ma con la mano avvertì qualcosa di insolito, sopra il materasso.
Si ritrasse e notò che accanto al moro, vi era un foglio, intriso di scritte blu, e una penna, ancora stretta nella sua mano destra.
Delicatamente gliela sfilò e la ripose sul pouf accanto al letto, e poi curioso recuperò il foglio e lo portò davanti agli occhi, sdraiandosi di schiena, e lasciandolo dormire.
Erano un insieme di parole, suddivise in versi più o meno delineati, vi erano molte correzioni e freccette, appunti e cancellature. Venne attratto da una chiazza blu posta verso la fine del foglio, una parte di strofa sottolineata a tal punto da aver creato un buco.
Sorrise immaginandosi un Mika sovrappensiero che continuava a passare la punta della penna sullo stesso punto, più e più volte.
Poi lesse quella frase e una sensazione di calore lo pervase.
Tu sei il mondo per me...
Non aveva la certezza matematica che quelle parole fossero rivolte a lui, ma da quello che sulla spiaggia giorni prima gli aveva sussurrato, era quasi certo che fosse così.
Lo osservò notando dell'inchiostro blu sulle dita. Possibile che Mika componesse sempre di notte, o comunque in orari assurdi della giornata?
Scosse la testa con un sorriso e dopo avergli lasciato una carezza, lo lasciò dormire e scese di sotto.
Dopo circa 20 minuti tornò al piano di sopra, attento a non rovesciare tutto il ben di Dio che stava in equilibrio sul vassoio, e tirando un sospirò di sollievo quando le ripide scale finirono.
Lo appoggiò senza far rumore sul tavolino e poi si avvicinò al riccio accucciandosi sul letto.
Iniziò con un bacio sulla guancia, poi si spostò verso il suo orecchio, dove i riccioli gli solleticarono il naso e dove piano gli sussurrò. "Lo so che hai fame... se ti svegli ho una sorpresa per te."
Mika si mosse appena, arricciando il naso e aprendosi in un sorriso, sentendosi Andy accanto.
Senza aprire gli occhi, portò una mano sulla sua nuca e girandosi lo avvolse completamente tra le sue braccia.
"Ma buongiorno." lo salutò Andy, schioccandogli un veloce bacio sulla punta del naso.
Mika ridacchiò poi si guardò attorno e sbuffò. "Cosa sbuffi?" gli chiese il biondo con un sorriso, non capendo.
"L'unica volta che mi sono svegliato prima di te, ho finito per riaddormentarmi un'altra volta!" esternò con fare scocciato.
Andy non riuscì a trattenere una risata. "Rassegnati. Io sono il gallo mattiniero, tu sei il ghiro." Mika gli fece una linguaccia, prima di tornare a mordergli il labbro con fare possessivo.
"Avevo pensato di fare colazione a letto, ma se vuoi fare altro io non te lo impedirò di certo..." asserì il biondo, tra i baci passionali del suo ragazzo.
Mika immeditatamente si fermò e scostando Andy si mise a sedere bruscamente.
"Colazione a letto??!" pronunciò con voce acuta d'eccitazione, guardandolo come un cane guarda il padrone che gli ha appena detto che la ciotola è pronta.
"Forse ti sto viziando un po' troppo..." affermò con fare pensieroso il biondo, ma prima ancora che finisse la frase, Mika si era già alzato dal letto ed aveva già provveduto a recuperare il vassoio dal tavolino/scrivania, portandolo in centro al letto, e ammirando con sguardo entusiasta quella varietà di leccornie.
"Forse..." ammise Mika, addentando un pezzo di melone "ma io non ti fermerò di certo!" concluse poi con fare risoluto, prendendo una cucchiaiata di yogurt greco e versandolo su un triangolino di ananas.
"Lasciane un po' anche a me, ingordo!" lo rimproverò Andy, vedendo come il frutto esotico fosse già praticamente sparito.
Mika scosse la testa ed alzò un dito con fare da maestrino. "L'ananas fa bene alle corde vocali... Serve più a me che a te." affermò serio con aria saccente.
"Da quanto mi risulta, stasera e per i prossimi giorni non hai in previsione concerti..." lo rimbeccò Andy con un sorriso di scherno, con fare di chi ha scoperto il tranello.
"Ma tra una settimana sì... devo mantenermi in forma!" tornò alla ribalta Mika.
Andy sbuffò. "Non mi sembrava che quando ti sei buttato nel lago ghiacciato di Richmond a 4 giorni dal tour ti importasse di mantenerti in forma!" lo rimproverò il greco, riesumando quella vecchia storia.
"A parte che non mi ci sono buttato, ma sono scivolato..." iniziò "poi era per una nobil causa!" continuò fiero. "E comunque essendo io un ragazzo saggio, ho imparato la lezione e quindi ora mi mantengo in forma anche quando non ho concerti imminenti." concluse con un'espressione da principino dipinta in volto.
Andy che stava portando un pezzo di melone alla bocca, si fermò con la mano a mezz'aria, guardandolo incredulo per ciò che aveva appena sentito.
"1 a 0 per Mika!" gridò vittorioso il riccio, notando l'espressione del compagno.
Andy scosse di nuovo la testa per l'ennesima volta quella mattina. "Sei un caso disperato!" disse sorseggiando il suo latte coi cereali.
Mika ingoiò ciò che aveva in bocca e rispose "ma tremendamente sexy!" disse mostrando a mo' di braccio di ferro i bicipiti appena accennati.
Andy scoppiò a ridere, rischiando si sputacchiare latte ovunque e tossendo compulsivamente. Quando riuscì a riprendersi ancora ridendo gli disse in tutta sincerità. "Se non fossi stato così talentuoso nella musica, avresti di certo sfondato come comico!"
Mika sorrise orgoglioso "Grazie, ho molti talenti lo so! Inizia pure a fare l'elenco..." ghignò mangiando a grosse cucchiate lo yogurt greco, che da quando l'aveva scoperto era diventato la sua nuova droga.
"Una cosa è certa. Sei un vero poeta." gli rispose prendendo dal pouf il foglio pieno zeppo di parole.
Mika sbarrò gli occhi ed arrossì. "Tu hai letto quello?!" disse cercando di acciuffare il testo dalle sue mani.
Andy si spostò, nascondendolo dietro la schiena. "Dimmi una cosa..." gli chiese a quel punto con fare da interrogatorio riportando il foglio davanti a sé: "Questa frase, è dedicata a me?" chiese a bruciapelo indicando la chiazza blu.
Le gote di Mika si tinsero di una sfumatura rosso intenso e una mano corse a toccarsi freneticamente il naso, segno di disagio.
Sul volto di Andy comparve un'espressione furba e confidente. L'aveva messo spalle al muro.
Non serviva negare o confermare. Entrambi sapevano la verità, Andy l'aveva letta nei suoi occhi.
"Romanticooooneeeee" lo prese in giro a quel punto il biondo, lanciandosi su di lui e abbracciandolo amorevolmente, mentre lui si nascondeva il viso tra le mani imbarazzato.
"1 a 1!" sentenziò poi Andy, schioccandogli un bacio dal sapore dolce, mente Mika avrebbe voluto scomparire tra le coperte.
La giornata passò in una sorta di guerra.
Era bello anche semplicemente fare i cretini sul divano, giocare a palla prigioniera da un soppalco all'altro con un paio di palline da tennis trovate in salotto, mettere la musica a tutto volume e fare finta di ballare come in una discoteca, cucinare i biscotti, dimenticandoli nel forno e sfornarli mezzi carbonizzati.
Erano due ragazzi di vent'anni che insieme regredivano a due bambini di 6 anni ciascuno, quando erano da soli, lontani dalle responsabilità, dai tour, e dagli orari, una volta tanto.
Quell'idillio solo tre giorni dopo finì.
Dopo una veloce capatina a Londra per fare cambio di valige, insieme alla squadra che aveva trascorso le vacanze in vario modo, si ritrovarono a Heatrow per il ritorno del tour che era ormai settembre inoltrato.
Due mesi passarono in fretta ed a inizio novembre si trovarono in tour in Francia.
Era il 4 di novembre e il tourbus era approdato a Monaco dove si erano tenuti i tanto attesi World music awards..
Mika aveva appena vinto ben 3 premi: nuovo miglior artista mondiale, artista pop-rock maschile con il maggior numero di vendite al mondo, e artista britannico con più vendite mondo.
Vestito con una sgargiante giacca verde chiaro e una camicia bianca, Mika uscì festante dal teatro dove lo show aveva avuto luogo.
Era ancora incredulo, non si sarebbe mai aspettato un trionfo del genere, dopo aver parlato con i giornalisti ed aver rilasciato le interviste di rito, fuggì da tutti e raggiunse la sua band che lo accolse con urla e cori festanti.
Andy era l'unico al lavoro in quel momento, brandiva la cinepresa con fare professionale, riprendendo quel momento di estrema soddisfazione.
Mika era raggiante, entrambe le mani occupate dalle tre statuette d'oro dall'aspetto pesante, ed un sorriso enorme di felicità.
Per l'occasione anche Ian aveva raggiunto la squadra di giovani, conscio che il talentuoso ragazzo, quella sera avrebbe fatto faville.
Questo fu l'unico motivo che trattenette Mika dal comportarsi come un bambino di 5 anni al luna park.
Insieme andarono in un lussuoso locale della città e il manager della Universal, si offrì di pagar da bere per tutti. Lo champagne scorse a fiumi, alla fine della serata Mika e gli altri erano tutto fuor che lucidi.
Tornarono nel torubus ancora festanti, il giorno dopo prevedeva un concerto a Berlino, e la squadra doveva mettersi in viaggio fin da subito, anche se questo non li esimette dal far baccano fino a notte fonda.
"Mamma quanto ho bevuto!" si lamentò Andy, salendo al piano di sopra del bus.
Non era abituato a bere molto alcool, quindi effetti erano molto più accentuati.
"Mi gira la testa!" esclamò Mika strascicando appena le parole e gettandosi sul letto ancora con le statuette strette in mano.
Si era cambiato in pantaloni comodi e felpa e fu così che si addormentò dopo soli pochi attimi.
Andy nelle stesse condizioni del suo ragazzo, spostò malamente le statuette a lato del letto e si sdraiò a sua volta, avvinghiandosi a lui e addormentandosi dopo pochi secondi.
La mattina dopo la sveglia suonò puntuale e Mika non riuscendo a trovare il tasto di spegnimento, troppo infastidito da quel suono malefico, la gettò con tutta la forza che di primo mattino aveva, giù dal letto, facendola finire a rotoloni giù per le scale, che si trovavano appena di fronte al grande e unico letto matrimoniale di cui il bus era fornito.
La piccola sveglia sembrava essere stata progettata dalla nasa per resistere a qualunque trambusto, infatti continuò il suo trillo fastidioso al piano di sotto.
Martin, che insieme a Ida e Mike stava facendo colazione, dopo essersi scambiato un paio di sguardi perplessi con gli amici, abbandonò per un attimo il suo piatto, recuperò la sveglia, senza spegnerla e salì le scalette, arrivando ai piedi del letto della coppia.
"SVEGLIAAAAA" urlò con tutto il fiato che aveva in gola, gettando l'apparecchio rumoroso tra le coperte.
Immediatamente i due balzarono seduti, non nascondendo una smorfia di fastidio, la sbronza era stata davvero di quelle potenti ma il lavoro chiamava!
Dopo altri due mesi intensi di tour, i ragazzi fecero ritorno a Londra la mattina della vigilia di Natale, sotto una pioggia fine che rendeva il freddo umido della capitale, assolutamente fastidioso.
Entrambi stanchi, decisero di comune accordo di passare la giornata a casa di Mika, dove Joannie aveva già provveduto ad accendere il riscaldamento al monolocale seminterrato, rendendo l'ambiente caldo e confortevole, ma prima Andy fece un salto dai suoi, per salutare soprattutto la sorella ed il padre, dato che con la madre i rapporti non si erano ancora ricuciti.
"Ma ciao fratellino!" lo saputo Eleni, correndogli incontro non appena ebbe varcato la soglia della porta, felice di rivederlo dopo tanti mesi.
"Ciao!" ricambiò il saluto il ragazzo, contento di riabbracciare la sorella maggiore che nonostante non vedesse spesso, sentiva costantemente per telefono.
Fin da quando erano piccoli avevano sempre avuto un rapporto di amore/odio tipico di molti fratello e sorella, ma da quando la madre aveva in qualche modo tagliato i rapporti con lui mesi prima, lei si era sentita in obbligo di fargli sentire la sua vicinanza e la sua comprensione, più di quanto non avesse mai fatto prima.
Molte volte aveva parlato alla madre cercando di farle cambiare il suo atteggiamento, con scarsi risultati.
La donna era ferma alle sue stupide convinzioni.
"Allora? Immagino che non resti qui..." gli chiese comprensiva, sapendo che da quando Mika gli aveva aperto le porte di casa sua, il fratello raramente restava a dormire da loro, per vari motivi che ben comprendeva. Nel suo sguardo complice Andy lesse già tutto quello che non gli aveva detto.
"Immagini bene... A proposito...Non ti ho mai mostrato l'appartamento, vieni? Così lo saluti." chiese con due occhi luccicanti di gioia puntati verso la biondina.
"Certo che sì! Così gli faccio gli auguri di Natale!" accettò di buon grado Eleni che anche se aveva visto Mika solo poche volte, lo trovava un bravo ragazzo ed era felice per loro.
Il sorriso che si allargò sul suo viso era di gratitudine mista ad affetto sincero.
"Vado a salutare papà, a prendere alcune cose da camera mia e poi andiamo." disse infatti, prima di sparire nell'altra stanza.
L'imponente uomo greco si alzò dal divano, andando in contro al figlio con un sorriso.
"Heyla figliolo!" lo accolse parlandogli nella sua lingua madre con una stretta di mano tipica dei ragazzi.
"Ciao Pa'!" gil rispose sempre in greco. "Allora? Quanto tempo restate a Londra stavolta?" chiese l'uomo.
"Una decina di giorni." gli rispose gentilmente, sperando che non lo invitasse da loro per qualche pranzo o cena durante la loro vacanza.
"Oh, bene. Immagino che capodanno lo vorrai festeggiare tra amici ma senti... Stasera o domani sarai da noi vero? Pranzo o cena è indifferente." il biondo nascose il suo disappunto. "Ci sono gli zii ed i cugini venuti da Atene, sai che ci tengono..." Era esattamente ciò che si auspicava non succedesse.
In più, come se non bastasse, il padre glielo stava chiedendo con una speranza tale negli occhi, che faceva fatica a negargli un sì.
"Stasera sono invitato dalla famiglia di Mika, domani sera... per domani sera... ti faccio sapere." gli disse, ben sapendo che così facendo gli aveva appena dato una speranza che non avrebbe avuto il coraggio di infrangere.
Alexis infatti gli rivolse un'espressione di gratitudine che fece sciogliere il giovane, da sempre molto legato alla figura di suo padre.
"Adesso vado che ho un po' di cose da fare. A domani." gli disse, prima di incamminarsi verso camera sua, per recuperare le cose che gli servivano.
Quando scese al piano inferiore, trovò la sorella pronta a uscire e insieme si diressero in auto verso sud-ovest.
Arrivarono a casa di Mika che era quasi mezzogiorno.
Andy giunto davanti al portone, inserì le chiavi e fece entrare la sorella, indicandole poi le scale del piano di sotto che scesero insieme.
Già dai primi gradini si poteva sentire una melodia risalire dall'appartamento.
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Two of a kind
FanfictionLa Mikandy più lunga che sia mai stata scritta. La loro vita raccontata dagli albori fino al 2015. 1000 pagine di word, 200 capitoli, 4 anni e mezzo di pubblicazione. Andò a posare le mani sulle sue ginocchia, accucciandosi di fronte a lui, cercan...