Andy inserì la chiave nel cancellino e lo spalancò, facendovi entrare l'amico. Così fece con la porta d'entrata subito dopo, accogliendo Mika nella modesta dimora, dove viveva con la sorella Eleni ed i genitori, che ancora erano in Grecia per qualche giorno.
"Prego, entra pure" lo invitò il giovanotto chiudendo poi la porta con un lieve calcio.
-*-*-*-*-*-
Mika immediatamente si tolse la giacca e la porse al proprietario e poi si guardò velocemente intorno.
Così come la sua casa aveva tipicamente un sapore libanese, quella di Andy, aveva senza dubbio un aspetto dalle fattezze mediterranee.
In salotto spiccava un enorme camino, decorato con losanghe blu cobalto e bianche, diversi oggetti greci erano appesi alle pareti, così come un paio di grandi quadri rappresentanti Atene e le tipiche case bianche con il mare blu acceso, alle spalle.
"Mi piace!" sentenziò Mika, rabbrividendo per l'ennesima volta.
"Mi fa piacere, ma adesso meglio che tu ti faccia una doccia e ti cambi!" gli ricordò Andy notando come i pantaloni ormai scongelati dal viaggio in treno, avessero ripreso a formare una piccola corolla di goccioline di fango attorno alle gambe, sporcando il pavimento in marmo bianco del salotto.
"Oddio scusa!" si affrettò a dire Mika, abbassandosi poi a pulire grossolanamente, con la manica della felpa già sporca.
"Lascia stare, ci penso io dopo. Seguimi" lo chiamò il biondo, indicandogli le scale in legno che portavano verso il piano superiore, dove si trovavano le camere.
In fondo al corridoio, il greco spalancò una porta azzurra e lo invitò a fare il suo ingresso in camera, dove appoggiò la tracolla contenente la fedele videocamera.
Mentre Mika si prendeva un attimo per osservare le fotografie appese ai muri ordinatamente, Andy spalancò l'armadio e ne estrasse una felpa rossa, una maglietta bianca molto semplice e due paia di pantaloni. "quali vuoi?" chiese il biondo tenendo in una mano un paio di jeans scuri piuttosto eleganti e nell'altra un paio di pantaloni blu dall'aria calda e confortevole.
"I secondi" rispose indicando ciò che il ragazzo teneva nella mano sinistra e starnutendo subito dopo.
"Perfetto. Quello è il bagno, se vuoi farti una doccia, fai con comodo. Io ti aspetto di sotto, ti serve altro?" gli disse cordialmente, appoggiando i vestiti ed un paio di salviette sul letto dal piumino rosso e giallo e indicandogli la porta bianca in fondo alla stanza.
"No, va benissimo! Mi hai salvato le chiappe stasera!" ridacchiò il libanese, pensando alla scampata ramanzina della madre.
Velocemente si fece una doccia, vestendosi poi in camera del ragazzo.
Mentre si frizionava i capelli cercando di asciugarli il più possibile, si prese un attimo per osservare i dettagli della stanza. Una bella foto di famiglia campeggiava al centro del muro.
Andy se ne stava abbracciato ad una ragazza, dall'aspetto poco più grande di lui, dai lunghi capelli biondo cenere e gli occhi scuri ed a quella che doveva essere la madre, una donna dai lineamenti fini, i capelli biondo-rossastri e due occhi chiari, in tutto e per tutto simili a quelli dell'amico.
Sulla sinistra invece, svettava la figura alta di un signore bruno dai profondi occhi scuri dall'aspetto serio e la carnagione olivastra.
Lo sfondo era di un blu intenso, il mare e l'orizzonte si confondevano quasi. In basso a destra nella fotografia vi era una scritta in penna, in caratteri greci, che Mika non comprese, e l'anno 2004.
Passò poi ad osservare la bacheca in sughero, posta a lato della scrivania, su cui innumerevoli puntine colorate mantenevano in ordine i molti appunti, alcuni scritti in inglese altri in greco. Tra questi ne notò uno a lui familiare.
Era il testo di una sua canzone. Era scritta a mano e un paio di parole erano errate.
Doveva averla trascritta basandosi su ciò che lui stesso cantava durante le prove, ipotizzò.
Nel libretto di Life in Cartoon Motion infatti non aveva inserito il testo, e non era certo si trovasse su internet. Si domandò come mai l'avesse fatto e soprattutto come mai tra tutte, proprio quella canzone l'avesse colpito.
Venne colto da un altro starnuto e decise di finire di vestirsi e scendere al piano di sotto.
Indossò la felpa di caldo pile, sistemò le sue cose sporche in un sacchetto che Andy aveva provveduto a lasciargli e scese al piano inferiore.
Lo trovò seduto al tavolo del salotto, pc davanti agli occhi, telecamera collegata e cuffie nelle orecchie.
Non sembrava essersi accorto della sua presenza, tanto era intento a lavorare. Si avvicinò di più e notò che le immagini che scorrevano sul video, erano quelle riprese quel giorno e che il cameraman era intento al montaggio di diverse scene, forse per quel lavoro che Ian gli aveva chiesto.
Ad un tratto Mika venne colto da uno starnuto improvviso che rivelò a Andy la sua presenza, quest'ultimo infatti si voltò di scatto, spaventato dal rumore e ignaro del fatto che l'amico fosse dietro di lui da alcuni minuti.
"Cavolo, mi ha fatto prendere un colpo!" pronunciò in un sussurro, portandosi una mano al petto e alzandosi dalla sedia, mentre con una mano chiudeva il pc.
"Stavi lavorando al video di Ian?" chiese curioso Mika fissando il computer chiuso e spostando poi lo sguardo sul ragazzo.
"Sì" disse lievemente arrossendo. Mika sorrise. Gli piaceva questo suo lato timido che ogni tanto si manifestava così dal nulla, lo rendeva... tenero.
"Senti, stavo pensando..." iniziò incerto, "sono già le sette, hai ancora i capelli bagnati, quindi meglio che tu non esca, io ho fame e mi toccherebbe mangiare da solo. Resti a cena?" chiese infine sorridente.
"Direi che..." si fermò pensandoci un attimo, ma il suo stomaco parlò per lui "dire che lui accetta!" ridacchiò indicandosi la pancia con una mano.
"Perfetto. Cucina greca?" chiese raggiante il biondino. "Mai provata, stupiscimi!" approvò Mika, felice di poter assaggiare qualche cosa di nuovo.
Andy si recò in cucina e estrasse dalla dispensa due panini bianchi piuttosto sottili. Mika lo osservava curioso.
"Queste sono le pita" spiegò il ragazzo. "E' un tipico pane greco" continuò, appoggiando sul tavolo i panini.
Si avvicinò al frigorifero, estrasse della carne e la tagliò a fettine fini, le mise in padella e chiese a Mika di girarle di tanto in tanto. Nel frattempo prese delle verdure dal frigorifero e le tagliuzzò anch'esse finemente. Mika lo squadrava incantato, seduto ad una sedia del tavolo di fronte a lui, alzandosi soltanto per controllare la carne.
"Adesso ti insegno a fare una cosa" sentenziò ad un certo punto il ragazzo, estraendo dal frigorifero dello yogurt, un cetriolo, uno spicchio d'aglio, un'erba aromatica che Mika non riconobbe, prendendo olio, aceto e sale.
"Questa è una salsa tipica greca, che si usa praticamente ovunque, con pesce, carne, insalate, panini... di tutto" spiegò mentre in una ciotolina iniziava a tagliare a pezzettini il cetriolo, con tanto di buccia.
"Come si chiama?" chiese Mika spegnendo la carne, finalmente cotta e prendendo posto di nuovo sulla sedia, attento ai movimenti del ragazzo.
"Tzatziki smirneico" pronunciò piano il biondino, sorridendo a Mika mentre aggiungeva l'aglio e l'aneto al composto e sminuzzava il tutto.
"Tzazi cosa?" chiese Mika cercando di imitare quei suoni usciti dalla sua bocca, dimenticandosene metà.
"Tza Tzi Ki" sillabò Andy, aggiungendo lo yogurt naturale nella ciotolina e condendo il tutto.
"Tza Tzi Ki" ripeté correttamente il libanese affascinato da quella lingua così melodiosa.
"Giusto!" sorrise Andy. "E questi si chiamano Gyros" continuò farcendo i panini sottili di prima con le verdure, la salsa e la carne, e facendone poi un rotolino.
Andy apparecchiò semplicemente con piatti e bicchieri, i Gyros potevano essere mangiati tranquillamente con le mani.
Mika rimase stupito dalla bontà di quel semplice piatto, cucinato in meno di un quarto d'ora ed in pochi attimi, i piatti davanti a loro, non restarono che con poche briciole.
Andy sparecchiò velocemente e caricò la lavastoviglie, mentre Mika si accomodò su consiglio di Andy, in salotto sul divano.
Il biondo arrivò nella stanza con Mika e si sedette al tavolo, di fronte al pc. "Vuoi vedere come si monta un video?" gli chiese desideroso di mostrare il proprio lavoro al ragazzo, una volta tanto.
Mika subito si alzò dal divano e si sedette al tavolo accanto a lui con aria stanca.
Il cameraman accese il programma a cui stava lavorando prima e iniziò a far partire le riprese, tagliandole e unendole con una logica ben precisa.
Mika lo guardava con ammirazione crescente. Aveva una tale destrezza con quel programma, da far sembrare tutto estremamente semplice.
Le immagini inoltre erano davvero belle, capiva esattamente il motivo per cui Ian lo aveva scelto.
Spesso gli poneva delle domande alle quali fiero, il 21enne rispondeva dettagliatamente.
Quel lavoro lo affascinava, ma allo stesso tempo il suo cervello stava cominciando a faticare a connettere, la stanchezza stava prendendo il sopravvento e come se non bastasse, era scosso da brividi sempre più intensi e sempre più ravvicinati.
Distrattamente appoggiò un braccio sul tavolo e vi adagiò il capo, continuando a scrutare lo schermo del pc.
Andy era assolutamente intento nel suo lavoro, voleva finirlo per l'indomani ed era quasi a buon punto.
Dopo un momento si rese conto del silenzio che riempiva la stanza, le domande interessate di Mika erano cessate ormai da qualche minuto.
Distogliendo per un attimo l'attenzione dal lavoro, si voltò alla sua sinistra dove Mika, appoggiato con la testa al braccio piegato sul tavolo, dormiva tranquillamente, col viso rivolto verso di lui.
Andy sorrise spontaneamente, era un'immagine bellissima. Aveva un'aria talmente innocente da sembrare un bambino.
I riccioli ormai quasi asciutti sparati ovunque avevano l'aria di essere tremendamente morbidi.
"Mika" lo chiamò piano. Il ragazzo non si mosse. "Mika" lo chiamò nuovamente, sta volta scuotendolo leggermente, sarebbe rimasto ad osservarlo tutta sera, molto volentieri, ma era certo quella posizione non fosse affatto comoda.
Il ragazzo si destò di scatto, spalancando gli occhioni nocciola verso di lui e alzando la testa con una smorfia di dolore.
"Andy... scusa io.... mi sono... addormentato!" disse riportandosi in posizione seduta e cercando di schiarirsi le idee, stropicciandosi gli occhi con i palmi delle mani.
"Non fa nulla. Volevo farti vedere il risultato finale." gli disse indicando il pc ma senza staccare gli occhi da quella visione che lui reputava tenerissima.
Mika rimase un attimo interdetto poi se ne ricordò. "Ah già! Si lo voglio vedere." rispose ancora con aria assonnata e stanca.
Andy lo osservò, aveva l'espressione esausta, nonostante fossero solo le 10 di sera, era probabilmente colpa della giornata intensa.
Fece partire il video, della durata di quasi dieci minuti. Ripercorreva benissimo tutte le fasi delle prove, dalle prime canzoni suonate con diverse interruzioni e modifiche, alle ultime, degne di veri e propri concerti da sold out.
"Sei davvero bravo!" fu il commento che Mika gli lasciò. Lo pensava davvero e avrebbe voluto esprimere il suo orgoglio anche con altre parole, ma in quel momento non gli venivano.
"Forse è meglio che io vada a casa ora. Sono stanco." aggiunse poi passandosi una mano tra i riccioli e rabbrividendo ancora.
"Come vuoi" si limitò a commentare Andy osservandolo lievemente preoccupato, sembrava davvero esausto, si chiedeva se non fosse il caso di offrirgli di fermarsi a dormire.
Entrambi si alzarono dalle sedie, Andy chiuse il computer e come Mika mosse alcuni passi verso il divano, dove la giacca e le scarpe che il biondo gli aveva prestato erano pronte per lui, quasi inciampò rischiando di finire faccia a terra.
Fortunatamente i riflessi pronti del greco lo salvarono dalla caduta, avanzando di un paio di passi e prendendolo al volo per un braccio, tirandolo poi a sé, in un gesto istintivo e facendolo finire tra le sue braccia.
A quel punto Andy non poté esimersi dal notare che il ragazzo che teneva stretto a sé, stesse tutto fuorché bene.
"Vieni qua e siediti un attimo." gli disse infatti lasciando la presa e guidandolo verso il divano dove il moro lo seguì docilmente e si sedette in maniera composta.
"E' meglio che vada a casa." affermò di nuovo un attimo dopo il ragazzo, facendo per alzarsi dal divano. Iniziava a credere che se non si fosse mosso subito, non avrebbe più avuto le forze per incamminarsi verso la metro.
"Aspetta." lo interruppe Andy posandogli una mano sul petto e costringendolo a tornare nella posizione di prima.
Il biondo si avvicinò ulteriormente e gli passò una mano sulla fronte, soffermandosi alcuni secondi, Mika non si scostò ma rimase a godersi quel piacevole contatto.
"Il cerbiatto di oggi sta bene, ma non si può dire lo stesso di te" affermò Andy fissando gli occhi arrossati e lucidi dell'amico, capendo senza dubbi, che il bagno nel lago ghiacciato di quel pomeriggio, stava sortendo i suoi effetti.
"Cosa?" chiese Mika, che stava iniziando davvero ad avere qualche problema a connettere con il mondo esterno.
"Hai la febbre Mika, e anche bella alta da quello che posso capire. Ti conviene restare qui per stanotte." gli spiegò il ragazzo, accucciandosi di fronte a lui.
"Ho un letto in più in camera mia." continuò osservando l'espressione perplessa del ricciolino.
"Hm forse hai ragione." asserì rabbrividendo un'altra volta, era una situazione strana, ma in quel momento non aveva le forze per pensare.
"Vieni, andiamo su." gli propose Andy, allungandogli una mano così da aiutarlo ad alzarsi dal divano.
Il riccio accettò e si lasciò guidare lentamente verso il piano di sopra, nella stanza dove aveva avuto il piacere di osservare le fotografie qualche ora prima.
"Accomodati pure sul mio letto, intanto che sistemo il tuo" lo invitò il biondo, mentre iniziava ad estrarre il secondo letto ad una piazza, già pronto all'utilizzo con lenzuola e coperte, da sotto il suo. Era solito invitare amici da lui, e per questo lo teneva sempre già fatto.
Mika però intanto se ne stava fisso davanti alla scrivania, fissando la bacheca di sughero con espressione curiosa.
STAI LEGGENDO
Two of a kind
FanfictionLa Mikandy più lunga che sia mai stata scritta. La loro vita raccontata dagli albori fino al 2015. 1000 pagine di word, 200 capitoli, 4 anni e mezzo di pubblicazione. Andò a posare le mani sulle sue ginocchia, accucciandosi di fronte a lui, cercan...