Il moro rifletté per qualche attimo e pensò tutto che sommato avesse ragione. "Sì scusami. Hai ragione" espresse sinceramente. "Allora ti lascio riposare. Ci vediamo domani." disse in un sussurro, concludendo colpevolmente la chiacchierata.
"Buonanotte" lo salutò Andy, poi mise fine alla chiamata.
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La piccola discussione avuta con Andy al telefono, lo lasciò completamente senza sonno, e l'immensa stanchezza venne per un attimo accantonata, sostituita dai pensieri.
La mente vagava ininterrottamente tra il suo ragazzo e i suoi progetti.
Disteso sul letto non riusciva a chiudere occhio, nonostante l'affaticamento mentale.
Creare era un'attività che necessitava di molte energie e grande concentrazione e farlo per lunghi periodi era decisamente sfiancante.
La gioia immensa nel vedere ciò che stava realizzando gli dava la forza di lavorare per ore e ore per giorni interi, solo nelle pause si ritrovava a fare i conti con il peso di quel tempo passato a concentrarsi su mille questioni.
Aveva deciso che avrebbe supervisionato tutto: vestiti su misura, scenografia, luci, video, clown, musicisti, orchestra, ballerini di tip-tap, sculture, allestimento dell'impianto sonoro, scaletta, canzoni ri-arrangiate in maniera differente, brani inediti e per la prima volta addirittura uno francese.
Lo stress era enorme. Le cose da fare sembravano non finire mai e i tempi si accorciavano ad un ritmo troppo veloce secondo i suoi standard.
Decise che siccome la notte si prospettava insonne e da trascorrersi in solitudine, sarebbe valsa la pena rimettersi al lavoro.
Si alzò dal letto, riaccese la luce, prese tra le mani i fogli sparpagliati sul tavolo e riaccese il computer.
La sua mente ricominciò a lavorare a ritmo serrato, prese una matita ed un foglio ed imbastì l'idea per il video che sarebbe apparso mentre cantava Ring Ring.
Non badò al mal di testa né ai continui sbadigli, procedette spedito per tutta la notte. Era soddisfatto del lavoro e quando buttò un occhio all'orologio del pc, vide con grande stupore che erano già le 8 di mattina.
Andy alla stessa ora si svegliò nel suo letto, a casa dei suoi genitori e fece colazione per la prima volta dopo oltre un anno, con sua sorella. "Come mai hai dormito qui?" chiese la ragazza addentando una fetta biscottata.
Il fratello finì di masticare la sua brioche e poi rispose "A casa c'è un via vai di gente per il concerto di Parigi che non hai idea. Non riesco a concentrarmi!" si lamentò con Eleni, certo che avrebbe capito le sue lamentele.
"Immagino che il periodo sia concitato. Quanto manca?" chiese di nuovo la biondina, riferendosi alla data dello show.
"Meno di due settimane. E poi tutto questo delirio sarà finito!" pronunciò lui sempre con fare irritato, prendendo un sorso di latte.
Eleni lo osservò. Sembrava decisamente irritato da quella situazione. "E Mika?" chiese poi, pulendo con il cucchiaino il bicchiere dallo yogurt.
Aveva pensato che se suo fratello era stressato per quel via vai di gente, non osava immaginare come potessero essere le giornate del cantante.
"Mika cosa?" chiese Andy quasi seccato da quella domanda, dopo aver bevuto un altro sorso di latte.
Eleni lo squadrò stranita. Sembrava focalizzato su sé stesso, il suo lavoro e la sua mancanza di tranquillità. Possibile stesse ragionando a senso unico?
"Mika come sta?" ripeté allora la ragazza specificando la questione, fissandolo seria.
Andy la guardò negli occhi non capendo. Si stava parlando di lui e del suo problema, cosa c'entrava Mika in quel momento?
"Non fa altro che lavorare!" ripose sempre con una vena piccata intingendo un biscotto nella tazza.
Eleni a quel punto si corrucciò. "Che c'è?! Perché mi guardi così?" chiese stranito il fratellino quando incontrò gli occhi scuri della sorella.
"Non credi che con tutto lo stress che starà accumulando con la montagna di lavoro che ha da fare, gradirebbe l'appoggio di qualcuno, tipo non lo so... Il suo ragazzo?" chiese ovvia, cercando di farlo ragionare.
Andy ci pensò per un attimo mangiucchiando il suo biscotto e poi capì.
Sbarrò gli occhi quando gli venne in mente il tono di voce stanco e colpevole che Mika aveva avuto sia la sera precedente che la notte al telefono.
Si rese conto del tentativo che aveva fatto la sera, offrendogli la sua stanza al piano di sopra per lavorare e le parole di scusa che aveva usato.
Si portò una mano alla fronte sconsolato. "Dimmi perché io ogni tanto devo essere così coglione!" chiese riflettendo sul suo errore, simile a quelli passati che aveva già fatto.
"Beh perché voi uomini fate funzionare il vostro cervello a intermittenza." lo prese in giro Eleni con un mezzo ghigno.
Le fece una linguaccia e poi decise di tornare a casa e chiedere scusa a Mika.
Entrò nel monolocale con una torta alle mele della pasticceria vicina tra le mani, si aspettava di trovarlo addormentato e di svegliarlo dolcemente con la colazione pronta.
Quando varcò la porta lo vide immediatamente. Era effettivamente addormentato così come si aspettava, ma con suo grande stupore, non se ne stava tra le coperte.
Lo trovò infatti seduto su una sedia in cucina, la testa appoggiata al tavolo sopra una massa di fogli sparsi, con la matita ancora in mano e il pc acceso. Non dava segni di vita, dormiva profondamente.
Gli si avvicinò silenziosamente, posando la torta sul ripiano della cucina.
"Hey!" sussurrò passandogli una mano sul capo in una lieve carezza.
Il ragazzo si destò quasi subito, alzando la testa dal tavolo con espressione dolorante, ma fu quando vide il biondo accanto a lui, che si svegliò completamente, alzandosi dalla sedia.
"Andy! Scusami immensamente per ieri! E anche per tutte le sere precedenti. Non volevo che ti sentissi di troppo a casa tua ma..." prese a parlare concitatamente, gesticolando e facendo saettare gli occhi ovunque con fare nervoso.
"Hey hey hey! Tranquillo!" gli disse il greco, portando una mano al suo petto, bloccando quel mare di parole che uscivano velocemente dalla sua bocca mentre con sguardo stanco e due occhiaie pronunciate aveva iniziato ad osservarlo tristemente in piedi di fronte a lui.
"No ma davvero, non so, ho quasi dimenticato che questa fosse anche casa tu..." il biondo lo interruppe di nuovo, sta volta posando un dito sulle sue labbra.
Smettila. Io ero stanco e tu stavi lavorando. Sono stato stupido." si scusò ammettendo le sue colpe e lasciandogli una carezza.
Mika si fermò recependo le scuse e si perse in un enorme sbadiglio, appoggiandosi alla mano calda del suo ragazzo.
"A proposito di stanchezza, quante ore hai dormito stanotte?" chiese ancora Andy, resosi conto delle condizioni del ricciolino stanco davanti a lui.
Lui chiuse gli occhi pensandoci un attimo, aveva ricordi confusi. "Credo di essermi addormentato alle 8 e qualcosa" disse facendo due calcoli e ricordandosi intanto l'ora sul display del pc.
Andy lo guardò alzando le sopracciglia, buttò un occhio al pendolo, che nei mesi precedenti era stato silenziato del tutto, e noto le lancette che segnavano le ore 9:20.
"Un'ora! Hai lavorato tutta la notte?!" chiese incredulo, capendo quella faccia distrutta solo in quel momento.
Annuì sbadigliando di nuovo in conferma.
"Letto! Subito!" gli ordinò il greco indicando lui e poi il letto matrimoniale ancora fatto. Mika non se lo fece ripetere due volte. Ciondolò verso il materasso e si buttò con la testa tra i cuscini.
"Tra meno di un'ora arriverà Es" farfugliò sdraiato a pancia in giù sul letto con il viso spalmato tra i cuscini e gli occhi chiusi.
"Sono certo che saprà interpretare benissimo quello che hai disegnato." gli rispose il biondo mentre sul divano si toglieva le scarpe.
"E poi oggi pomeriggio devo andare a ritirare le sagome per Billy Brown" continuò con voce sempre più assonnata.
"E poi, e poi... Adesso dormi, al poi ci pensiamo più tardi!" gli disse di nuovo Andy.
"Devo anche chiamare Christian per le scarpe e..." continuò i suoi pensieri in un sussurro.
Andy si stese sul letto accanto a lui, ci avrebbe pensato lui a metterlo definitivamente ko.
"Shhh!" gli disse affondando una mano tra i riccioli e passando l'altra sulla schiena in un massaggio lento. Lo conosceva troppo bene, sapeva che quella era la combinazione magica per farlo rilassare.
I suoi ricci morbidi inoltre fungevano come antistress per entrambi.
A conferma infatti, nemmeno due minuti dopo Mika dormiva profondamente.
Quando Andy si alzò dal letto, rubò il cellulare del cantante dal tavolo e aprì il calendario.
Diede uno sguardo agli impegni e sgranò gli occhi vedendo la quantità di appuntamenti e riunioni che riempivano le successive due settimane del suo compagno.
Vide che quel giorno era previsto un incontro con Es Devlin proprio lì a casa e il ritiro delle maschere per Billy Brown come lui stesso aveva detto prima di addormentarsi. Poi doveva ritirare i prototipi per la scenografia e aveva alcune riunioni verso il tardo pomeriggio fino a sera inoltrata.
Decise che nonostante gli impegni, mezza giornata poteva permettersi di rubarla al suo lavoro e dedicarla al suo ragazzo che nell'ultimo mese e mezzo non aveva fatto altro che lavorare come un matto.
Riordinò le idee a cui Mika aveva lavorato durante la notte e le dispose in modo tale che Es potesse visionarle. Quando arrivò, le spiegò il motivo per cui il moro stesse dormendo invece di essere al tavolo con lei e la donna comprensiva, disse che avrebbe dato un occhio al lavoro e ne avrebbe parlato con lui più tardi.
"Direi che ciò che mi serviva è già qui perfettamente chiaro. Doveva farmi avere gli schizzi delle sue idee nuove e li ha rappresentati più che bene." disse la donna prendendo con sé i fogli sul tavolo.
"Digli di farmi uno squillo quando si sveglia. Ciao Andy." salutò poi la donna cortesemente.
Il biondino lasciò un appunto sul frigorifero e poi uscì di casa.
Mika si svegliò alle 16:30 piuttosto riposato, si stiracchiò e la prima cosa che fece, fu notare Andy e Yasmine intenti a lavorare al tavolo.
Si incamminò subito verso di loro e notò con piacere come la locandina del concerto fosse quasi pronta. I due ragazzi la stavano finendo di colorare.
Sbuffò guardando l'orologio. "Cavolo devo sbrigarmi o farò tardi alla riunione e domani mi tocca recuperare il lavoro di oggi..." si rimproverò sapendo tutto ciò che aveva mancato di fare in quelle ore passate a dormire.
"Non proprio..." gli disse Andy sorridendogli dalla sedia, con il pennellino intinto di rosso tra le dita.
Mika lo osservò interrogativo e poi il greco gli indicò il frigorifero con un cenno della testa.
Si avvicinò alla porta dell'elettrodomestico e staccò i 4 foglietti colorati appesi sopra.
1- Es trova che le tue idee siano perfette. Richiamala quando hai tempo.
2- Le maschere per B.B. e i prototipi della scenografia sono nella cabina armadio.
3- Christian dice che le scarpe sono quasi pronte e ti aspetta a Parigi un giorno di settimana prossima.
4- L'incontro delle 5 di pomeriggio è spostato a stasera alle 7.
Il riccio li osservò stranito e poi alzò gli occhi su Andy che lo scrutava con un sorriso dolce in viso.
Si prese un attimo per far funzionare il cervello ancora a rilento e poi esordì in un "voi due?" chiedendo alla sorella e al biondo se fossero loro gli artefici di quella magia.
Yasmine scosse la testa e puntò il suo pennello verso il cognato: "Tutto lui" disse velocemente con espressione fiera.
Mika incredulo a quel punto si allargò in un sorrisone e lanciando i foglietti sul tavolo, con due passi si avvicinò a Andy, lo abbracciò e poi preso il suo viso tra le mani lo baciò appassionatamente.
Le guance di Andy, imbarazzatissimo, si colorarono di rosso porpora quando, una volta che Mika lo ebbe lasciato, incontrò le iridi chiare di Yasmine.
La loro relazione era chiara a tutti, ma i due evitavano scrupolosamente di lasciarsi andare davanti alle loro famiglie e amici, a gesti che andassero oltre un abbraccio affettuoso o un bacio su una guancia.
"Mik!" lo rimpoverò Andy in un sussurro. "Oh senti! Yas non si scandalizza per così poco. Dovevo Andy! Grazie, grazie, grazie!" gli disse lasciandogli un ultimo sfuggevole bacio a stampo.
La ragazza ridacchiò. "Come siete dolci!" disse con un sorriso sincero, facendo arrossire entrambi.
"Ecco vedi!" gli disse Andy sempre più in imbarazzo, lasciandogli una sberla sul braccio e facendo ridere di gusto la sorella del riccio.
Mika poi si aggiunse al due e finirono ben presto la locandina del concerto che il cantante definì "Una figata di dimensioni cosmiche!"
Alle 6:40 puntuale uscì di casa diretto alla riunione mentre Andy e Yasmine si scambiavano un 5.
Mika era spesso a Parigi in quegli ultimi giorni prima del concerto. Prendeva l'Eurostar al mattino da Londra e spesso rientrava a casa entro sera.
Sistemava i dettagli in maniera definitiva con coloro che avrebbero lavorato al concerto di inizio luglio.
Nella capitale francese, stava anche ultimando insieme a Christian Louboutin, ormai divenuto suo amico, le scarpe su misura. Erano di una confortevolezza mai provata prima, poteva ballare sulle punte senza distruggersi i legamenti della caviglia e poteva muoversi come meglio voleva.
"Sai cosa... Sto pensando che mi piacerebbe disegnare altri modelli per te." disse Christian, mentre Mika nel suo studio, faceva avanti e indietro saltellando con le sue nuove scarpe argentate dalla suola rossa.
"Le adoro, A-DO-RO" scandì il ragazzo spiccando un salto come spesso faceva sul palco.
"Non ho mai creato una linea da uomo perché non ci sono richieste di calzature stravaganti e colorate come quelle che piace disegnare a me. Tu saresti un'ottima cavia però!" rise l'uomo notando come su di lui sarebbero sembrate perfette e per nulla fuori luogo.
"Sarò onoratisssimo di essere la tua cavia!" disse con enfasi tornando a sedersi accanto a lui, rimirandosi i piedi senza sosta.
"Perfetto!" dichiarò l'uomo stringendogli una mano. "Affare fatto!" disse Mika con un sorrisone a 32 denti.
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Two of a kind
FanficLa Mikandy più lunga che sia mai stata scritta. La loro vita raccontata dagli albori fino al 2015. 1000 pagine di word, 200 capitoli, 4 anni e mezzo di pubblicazione. Andò a posare le mani sulle sue ginocchia, accucciandosi di fronte a lui, cercan...