Dopo averlo coperto con il pesante piumino che occupava il letto a due piazze, prese posto accanto a lui, infilandovisi a sua volta. Si sporse verso il compagno, gli lasciò un dolce bacio sulla fronte lievemente più calda del normale e gli sussurrò un "Buon Natale", prima di passargli una mano attorno alla vita ed addormentarsi accoccolato a lui, nel miglior primo Natale insieme che potesse desiderare.
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Il giorno di Natale lo passarono tra il letto ed il divano, Andy stava approfittando di quella situazione di tranquillità per godersi il suo ragazzo e per sfruttarlo come personale schiavetto.
"Mi fai un thè caldo per favore?" chiese Andy soffiandosi il naso per l'ennesima volta, mentre dal divano guardava uno dei tanti noiosi programmi natalizi, senza prestarvi veramente attenzione, rannicchiato sotto lo coperta.
Mika che al pianoforte stava accennando una canzoncina di Natale in maniera distratta, si fermò di scatto sbuffando.
"Mamma mia Andy! E meno male hai solo un'influenzina da nulla!" lo rimproverò il moro che per tutta la giornata aveva sottostato al volere del suo giovane ragazzo.
"Ricordi quando io ti ho..." iniziò il biondino, con l'intento di menzionare uno dei tanti favori che nei mesi precedenti gli aveva fatto, così da smuovere in lui quel leggero senso di colpa che lo avrebbe portato a ottenere dal riccio, ciò che voleva.
"Andyyyyy!" lo rimproverò Mika alzandosi dal pianoforte.
"Non ti chiederò mai più nessun favore!" lo rimbeccò poi, avviandosi verso la cucina e accendendo l'acqua per il the.
Il biondo rise, lanciando un fazzoletto di carta appallottolato, verso Mika.
"E smettila di spargere germi per casa!" si lagnò raccattando schifato il pezzo di carta con due dita e lanciandolo nell'immondizia.
Andy rise ancor di più, alzandosi dal divano e raggiungendo il moretto intenzionato a rompergli le scatole, il più grande però lo schivò e aggirò il tavolo un paio di volte pur di sfuggirgli.
Quando lo raggiunse lo prese per i fianchi e si strusciò contro di lui, fregandosene delle sue lamentele.
Quando qualche attimo dopo Mika starnutì, il greco scoppiò a ridere, mente nella casa rimbombava l'urlo demoniaco che il moro gli aveva lanciato contro, a mo' di maledizione.
Il giorno successivo Andy decise che la cena che suo papà tanto aveva auspicato, avrebbe dovuto aver luogo. Gliel'aveva promesso il giorno della vigilia e non poteva e non voleva deluderlo.
Tutta la famiglia di suo padre era riunita a Londra una volta tanto. Come sempre lui e sua sorella avrebbero giocato a fare gli interpreti per la madre, che nonostante anni di convivenza con Alexis, non aveva imparato abbastanza da poter comprendere la lingua del marito.
Andy era conscio che il clima quella sera sarebbe stato diverso, attorno al gremito tavolo del salotto, ma era consapevole che non volendo rivelare le motivazioni dietro alla freddezza che circondava lui e Amanda, avrebbe dovuto celare il suo risentimento e fare buon viso a cattivo gioco.
Mika aveva notato l'irrequietezza del ragazzo sull'uscio di casa, ma non aveva potuto fare altro che baciarlo dolcemente e cercare di rassicurarlo, dicendogli di essere certo che ciò che stava facendo, fosse la cosa giusta.
Fortunatamente i suoi cugini aiutarono a rendere l'atmosfera piacevole e spensierata e la serata passò in maniera tutto sommato tranquilla.
Finita la cena, una volta che i parenti ebbero lasciato la casa della famiglia anglo-greca Andy ed Eleni aiutarono a sparecchiare la tavola, portando piatti e stoviglie in cucina, dove la madre stava provvedendo al lavaggio.
"Bene, se abbiam finito io andrei..." annunciò Andy, una volta che il salotto fu di nuovo in ordine.
Alexis gli sorrise e lo strinse in un abbraccio, ringraziandolo per aver fatto quello sforzo che sapeva non essere indifferente al suo secondogenito. "Grazie! Sei un bravo ragazzo!" gli disse stringendogli una spalla affettuosamente.
"Di niente pa', è stata una bella serata." ammise Andy.
Radunare tutta la famiglia, era un ottimo modo per non far caso al clima austero che da mesi a quella parte regnava in casa Dermanis. Era stata una buona idea in fin dei conti.
"Potresti restare a dormire qui, una volta tanto!" la voce della madre interruppe quel momento spensierato tra i due uomini di casa.
La donna aveva lasciato per un attimo da parte i piatti e gli aveva rivolto quelle parole con fare quasi scocciato.
Andy sospirò, cercando di mantenere un tono tranquillo e gentile, alzando gli occhi su Amanda.
"Mika mi aspetta a casa" disse solamente, più pacatamente che poté, estraendo il cellulare dalla tasca e osservando l'ora già tarda.
La donna sospirò con disappunto. "Certo, perché Mika è la tua famiglia, non questa!" asserì pronunciando il nome del libanese quasi con astio e sottolineando il concetto.
"Mamma" iniziò il ragazzo, tornando a chiamarla con quell'appellativo per la prima volta in mesi, sforzandosi con tutto sé stesso di mantenere la calma, come aveva visto fare a Mika più di una volta, agendo intelligentemente ed elegantemente.
"Tu ami papà?" chiese d'un tratto, alzando gli occhi con fare fiero e risoluto, tra lo stupore dei due genitori presenti.
La donna meravigliata, lo scrutò con lo sguardo indagatore di chi cerca di capire il tranello e si affrettò a rispondere: "Certo, che domande sono?!"
Andy annuì e allora proseguì. "Se qualcuno ti dicesse che con lui non ci puoi stare, che il tuo amore per lui è sbagliato, che non hai il diritto di amarlo, tu come ti sentiresti?" chiese con voce appena tremante, lasciando che dai suoi occhi trasparisse tutta la sofferenza che quei mesi di intolleranza gli avevano provocato.
Amanda inaspettatamente si bloccò e abbassò lo sguardo, cambiando improvvisamente espressione, restando in silenzio.
"Dimmelo mamma. Se dovessi scegliere tra l'amore di tua madre ed il suo" disse indicando la figura del padre che li osservava in silenzio a pochi metri di distanza "ne saresti felice?" chiese gentilmente cercando il suo sguardo.
La donna non rispose, tenendo il capo chino. Per la prima volta stava osservando la situazione con occhi diversi, per la prima volta si stava immedesimando nel suo figliolo.
"Tu non sai quello che darei per poter cenare tutti insieme in famiglia con Mika al mio fianco, come abbiamo fatto la vigilia di Natale a casa sua. Per me sarebbe la realizzazione di un sogno." continuò il giovane a cuore aperto.
Aveva intravisto un barlume di apertura in sua madre, sembrava che la signora inglese stesse capendo quello che gli stava dicendo, per la prima volta in mesi, e decise di approfittare di quel momento.
"Perché non possiamo provarci?" chiese infine in maniera esplicita.
Alexis udendo quelle parole, avanzò verso il figlio che ancora osservava la madre con sguardo serio ed implorante e quando gli fu accanto gli mise una mano sulla spalla, con fare protettivo.
Lo stesso fece subito dopo la sorella, portandosi dall'altro lato del fratello. Era l'intera famiglia ora, che le stava chiedendo di fare quel passo.
Amanda alzò gli occhi sul marito e sui figli che la guardavano uniti con la stessa espressione seria e determinata in volto, e decise di abbassare per un attimo la guardia e di abbattere parte di quel muro che gli stava impedendo di godersi la famiglia che lei stessa aveva creato, dall'amore con Alexis, che Andy gli aveva ricordato così fortemente un attimo prima.
I secondi di silenzio scorrevano con una lentezza disarmante, fino a quando con un live sorriso, la donna rispose: "Va bene Andy. Voglio provarci. Voglio conoscere Mika. Voglio vedervi insieme e rendermi conto con i miei occhi di ciò che voi due siete."
Alexis ed Eleni si scambiarono uno sguardo di gioia meravigliato e sorrisero radiosamente in direzione della donna, mentre il biondo spalancò la bocca totalmente scioccato da quelle parole.
"Dici... dici davvero?" chiese ancora incredulo, scrutando la madre e notando in lei un'espressione dolce che da molti mesi non aveva visto, nei suoi confronti.
"Dico davvero. Non dico che sarà semplice. Devi darmi tempo ma... Voglio fare questo passo" affermò la signora dagli occhi di ghiaccio.
Andy si mosse verso di lei ed in un impeto la abbracciò scoppiando in un pianto liberatorio. La madre venne travolta da quell'ondata di calore che il figlio gli aveva appena donato.
In un attimo si sentì tremendamente in colpa. Solo in quell'istante stava davvero capendo tutto il dolore che aveva provocato a quel giovane ragazzo, sangue del suo sangue, rifiutando di aprire gli occhi e restando accecata dal suo desiderio e dalle sue aspettative meramente personali.
Si sentì una madre indegna, crudele ed egoista.
Quando Andy sciolse l'abbraccio e si asciugò le lacrime, la donna lo accarezzò amorevolmente e gli diede una carezza in viso.
"Adesso vai. Ci vediamo presto." gli disse poi, congedandosi da lui con un ultimo gesto affettuoso e tornando in cucina.
Il piccolo di famiglia, restò impalato per alcuni istanti, incapace di interiorizzare completamente quel repentino cambio di rotta di Amanda, che l'aveva lasciato completamente senza parole e con un'immensa gratitudine nel cuore.
Quando tornò a recuperare almeno in parte il controllo della sua mente, si voltò verso il resto della sua famiglia, che ancora alle sue spalle, se ne stava in religioso silenzio, condividendo la sua contentezza.
In un gesto istintivo, accolse entrambi in un abbraccio, prima di sussurrargli un ringraziamento sentito e separarsi da loro, mostrando le luccicanti iridi azzurre, poi ricordandosi dell'ora, li salutò definitivamente e si avviò verso casa.
Quando mise piede nello spazioso monolocale, trovò ad accoglierlo un inconsueto e alquanto surreale silenzio, che accompagnato dalla totale oscurità della stanza gli fece ben presto intuire che la sua immensa voglia di raccontare l'accaduto al suo compagno, non avrebbe potuto trovare riscontro se non il giorno successivo.
Dopo essersi sistemato in bagno, Andy prese posto a fianco a Mika, nello spazioso lettone che immancabilmente finiva per essere utilizzato solamente in parte. I due erano infatti come mossi da un'attrazione interiore ed inconscia che li portava quasi sempre a passare la notte l'uno avvinghiato all'altro, come due teneri esemplari di koala.
Come a non voler smentire questo fatto, nel momento stesso in cui il più giovane mise piede sotto il pesante piumone, Mika si voltò verso di lui, accoccolandovisi addosso.
Andy lo accolse tra le braccia, lasciandogli un bacio tra i capelli castani e addormentandosi subito dopo con un enorme sorriso in volto.
Il mattino successivo, il greco si svegliò con aria entusiasta, si stiracchiò, constatando soddisfatto come il suo naso non fosse più chiuso, come da alcuni ormai giorni a quella parte, e si voltò verso Mika che con un piede che penzolava fuori dal letto, dormiva sdraiato di pancia con metà testa sotto al cuscino.
Avvicinò il viso al suo collo e prese a soffiargli delicatamente tra le ultime ciocche di lunghi ricci che ricoprivano la pelle chiara tra la clavicola coperta dalla maglietta del pigiama ed i due nei che si guardavano, a poca distanza sul collo.
Non ricevendo nessun tipo di reazione, si avvicinò ulteriormente, lasciando così una scia di piccoli baci che risalì fino a raggiungere lo zigomo e la tempia.
Sotto la danza di quel tocco leggero, le labbra del riccio si aprirono in un delicato sorrisino, che di rimando provocò la stessa involontaria reazione a Andy, che aveva intanto allungato una mano e l'aveva affondata nella massa disordinata di boccoli scuri.
"Kaliméra!" trillò gioiosamente il ragazzo osservando gli occhi del compagno schiudersi e regalargli il primo sguardo della giornata.
"G'rno" biascicò Mika sbadigliando e voltandosi completamente verso Andy, notando dai lineamenti distesi, la contentezza mattutina che lo contraddistingueva e che quel giorno gli sembrava ancora più accentuata.
Non appena i suoi neuroni riuscirono a produrre le sinapsi necessarie, affinché potesse formulare un pensiero sensato, si ricordò dell'impegno che aveva tenuto lontano il greco la sera precedente.
"Come è andata ieri?" chiese sperando che la risposta non avrebbe provocato un mutamento nella sua espressione raggiante.
Con suo grande sollievo, vide il sorriso di Andy allargarsi ancora di più e ciò gli fece sperare che qualcosa di buono potesse essere successo.
"Mi sono perso qualcosa?" domandò quindi stropicciandosi gli occhi.
"Diciamo che ci sono stati degli sviluppi importanti a casa mia..." buttò lì introducendo il discorso.
Mika udendo quella parole si svegliò completamente, mettendosi seduto, con la schiena appoggiata alla testiera del letto, in ascolto attento di ciò che il compagno stava per raccontargli.
Andy non si fece pregare ed iniziò subito a spiegargli l'inaspettata evoluzione degli eventi della sera precedente.
Man mano che le parole uscivano dalla sua bocca, narrando le battute scambiate tra lui e sua madre, si divertiva ad osservare i repentini cambi di espressioni che il volto di Mika di volta in volta assumeva: nervosismo, incertezza, scetticismo, titubanza, fastidio, ansia, orgoglio, sorpresa, stupore, sollievo, incredulità, gioia e felicità.
Il culmine di quel racconto fu un abbraccio impetuoso che Andy ricevette inaspettatamente e che lo stese con poca delicatezza sul materasso, sul quale pochi attimi prima era seduto.
"Questa è la notizia più meravigliosa di sempre!" rise con fare radioso racchiudendolo poi in un bacio intenso. Andy rise a sua volta. "Più meravigliosa?" gli chiese prendendolo in giro.
"Sì! Più meravigliosissima!" ripeté Mika con fermezza e un briciolo di insensatezza.
I due stettero tra le coperte tutta la mattinata, festeggiando con un atto d'amore quella notizia inaspettatamente stupefacente.
"Che facciamo oggi?" chiese Mika passando un dito sul petto nudo di Andy, sdraiato accanto a lui.
"Possiamo replicare questa mattinata per tutto il giorno, per conto mio." propose il biondo con fare sornione, scoccando un'occhiata eloquente al moretto.
Mika sollevò l'angolo della bocca in un sorrisino furbo, tornando a occuparsi con foga di lui, salvo venire interrotto da un rumore esplicito che il suo stomaco emise.
"O magari prima pranziamo!" esclamò Andy sghignazzando e buttando intanto l'occhio all'orologio a muro, che segnava già l'una passata.
"Forse è meglio..." accettò Mika, alzandosi dal letto e recuperando la sua maglietta del pigiama che Andy aveva lanciato a qualche metro di distanza non troppo tempo prima.
Quando si fu vestito, si avvicinò alla credenza, estrasse una padella e brandendola con fare sapiente esclamò: "Oggi libanese!"
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Two of a kind
FanficLa Mikandy più lunga che sia mai stata scritta. La loro vita raccontata dagli albori fino al 2015. 1000 pagine di word, 200 capitoli, 4 anni e mezzo di pubblicazione. Andò a posare le mani sulle sue ginocchia, accucciandosi di fronte a lui, cercan...