"Buona notte, anzi Kaliméra Gapi, da te è giorno!" lo salutò nuovamente con fare dolce e vagamente canzonatorio, schioccandogli un bacio per telefono.
"Eh si! Notte Moosie!" rispose a sua volta teneramente, prima di riagganciare e tornare dalla sua famiglia, quella di origine, lasciando il suo uomo nel sonno d'oltreoceano.
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C'erano giorni super produttivi, come quelli appena trascorsi, da cui era nato quasi metà album e altri, come quello, in cui fluttuare su una enorme ciambella in centro alla piscina in giardino, era l'unica cosa che era in grado di fare.
"Mika e la bradipite..." ridacchiò Curtis, immerso a sua volta nella lettura di un romanzo classico sotto l'enorme ciliegio, udendo il mugolio soddisfatto, unico suono emesso dal ragazzo in ore.
Il diretto interessato mosse appena un piede in acqua, rispondendo con un vago "Hmmm" senza neppure premurarsi di aprire un occhio o sorridere in direzione del suo polistrumentista.
Il relax si protrasse a lungo, e venne interrotto dalla voce squillante di Max, che da dentro la villetta sbraitò con fervore "Penniman... il tuo cellulare sta squillando da 10 minuti!"
Mika trasse un sospiro rilassato, si voltò appena verso la casa e chiese regalmente all'amico il suo servigio.
"Portamelo per favore..." mugugnò senza muovere un muscolo.
"Ti degni di remare verso il bordo o te lo lancio in mezzo alla piscina ....?" Chiese uscendo in giardino con il cellulare di nuovo squillante tra le mani. Il libanese a quel punto si diede una mossa e remò con le mani fino al bordo dove Max era in attesa e con un grazie corredato da un sorriso da Miss, congedò l'amico, accettando finalmente la chiamata.
Non appena gli fu chiaro chi parlasse dall'altro lato del telefono, il moretto si rizzò a sedere, rischiando quasi di ribaltarsi e finire in acqua con tanto di cellulare alla mano.
Curtis, Max e compagnia osservarono i suoi cambiamenti di espressione sempre più vari e variegati, dovendo limitarsi a quelli per cercare di indovinare il contenuto della chiamata a cui Mika stava rispondendo in francese.
Quando la chiacchierata si concluse, Mika pigiò sul tondino rosso e cacciò un urlo che come nei cartoni animati, fece volare le rondini appollaiate sui rami circostanti.
Quattro paia di occhi straniti e incuriositi lo fissarono in attesa di conoscere il motivo dietro quell'esplosione inaudita di euforia.
"Un direttore d'orchestra canadese vuole adattare le mie canzoni in chiave sinfonica per l'orchestra di Montreal" gli annunciò ancora incredulo, fissando il vuoto di fronte a sé per alcuni istanti, prima di iniziare a ridere a più non posso, troppo raggiante e incredulo.
"Caspita! Non è da tutti, congratulazioni Mika!" si complimentò Curtis senza troppi giri di parole e stessa cosa fecero i compagni.
L'apatia che l'aveva travolto da che aveva messo piede fuori dal letto quella mattina, si trasformò nel giro di un attimo in euforica adrenalina. Schizzò velocemente fuori dall'acqua e si precipitò a recuperare il portatile, prendendo posto in giardino e iniziando a sfogliare i suoi album, alla ricerca delle canzoni che più gli parevano adattabili sinfonicamente, non prima però di aver calcolato le 10 ore di fuso orario e inviato un messaggio dal Pacifico all'Egeo.
"Quando ti svegli, chiamami!!!!"
Due ore più tardi, ormai le 5 di pomeriggio, Mika completò la lista di papabili canzoni orchestrabili e si allungò sulla sdraio in giardino stiracchiandosi con aria soddisfatta.
"Dopo chi è che ha la bradipite...?" chiese con una risata a Max, che rubatogli il suo personale materassino a forma di ciambella di Homer Simpson mangiucchiata, se ne stava nella sua stessa identica posizione di qualche ora prima.
"Taci Penniman!" lo mise a tacere il biondo, bofonchiando appena.
"Concordo... sulla bradipite meglio tu taccia...a proposito, cos'è che mi dovevi dire non appena mi fossi svegliato?"
La domanda arrivò perfettamente contestualizzata e con una nonchalance talmente accentuata, che per i primi secondi a Mika venne da rispondere a tono senza nemmeno recepire la stranezza di quell'incipit di conversazione.
Dopo un primo momento di sbigottimento si ricompose e rispose come avrebbe fatto di primo acchito.
"Prima cosa: sulla bradipite, meglio che taccia anche tu! Seconda: di cosa ti impicci?? Terza...." Gli si avvicinò lentamente spalancando le braccia "...cosa ci faaai tu quiiii??" chiese stringendolo in un abbraccio stretto e non perdendo altro tempo, stampandogli un lungo bacio a stampo nel quale il greco ridacchiò.
"Oh sai... ho notato dal tuo messaggio una certa urgenza di volermi parlare..." sorrise compiaciuto lasciandogli un altro bacio dolce.
"Messaggio che ti ho mandato alle 3... in due ore hai deciso di venire, preso un aereo, fatto 15 ore di viaggio e approdato nel giardino della villetta... fattibile... decisamente......... ma solo se sei Superman..." puntualizzò il moretto contando le ore una per una.
Andy a quel discorso assunse un'espressione spaventata e raccapricciata "NOOOOO!!!! Shhhhhhh!!! Non devi dirlo a nessuno! Non voglio si sappia o mi darebbero la caccia con la criptonite" lo ammonì guardandosi intorno fanaticamente.
Mika alzò un sopracciglio e lo squadrò come se davanti a sé vi fosse un malato mentale.
"Ssssi......" rispose scettico, facendo scoppiare a ridere sia il diretto interessato, che Max.
"Allora?? Io sto ancora aspettando la news imperdibile per cui mi sono catapultato qui dalla Grecia!" gli fece notare, sedendosi svaccato sull'erba del giardino.
Mika si sedette accanto a lui con un enorme sorriso stampato in volto, che immediatamente coinvolse anche il compagno "Mi ha chiamato un direttore d'orchestra canadese, fanno un progetto in cui prendono canzoni pop e le rivedono in chiave sinfonica... vogliono che io ne prenda parte..." gli accennò brevemente trattenendo l'euforia per non sembrare uno psicopatico.
"Ma woow!" commentò Andy spalancando la bocca incredulo "E a febbraio ci saranno delle serate... dei concerti ,non si sa ancora, forse due..." continuò il libanese.
"MA DOPPIO WOOOOW!!!" Lo abbracciò con impeto il biondo immancabilmente iper fiero e orgoglioso di quella proposta incredibile.
"Già! Bello eh..." commentò Mika inclinando la testa, arricciando il naso contento
"Bello?? Canterai le tue canzoni con un'orchestra sinfonica?? Ma ti rendi conto?? Non è bello, è STRATOSFERICOOOOO" sbraitò Andy tuffandoglisi addosso in un abbraccio, stendendolo senza la minima finezza sull'erba e intrappolandolo in un bacio da togliere il fiato.
Riemerso dal bacio, Mika rise di gusto, euforico e follemente innamorato, perdendosi negli occhi azzurro cielo che inaspettatamente si ritrovava a poter fissare sotto il sole di Los Angeles.
"Non vorrei interrompere il momento magico, e so che qui non è ora di pranzo, ma sto morendo di fame, quindi o mi dai del cibo o non rispondo delle mie azioni...." Lo informò senza perdere tempo, troppo a affamato per attendere oltre.
"Oooooh, piccolo Andy affamato... Facciamo una bella cosa! Usciamo... a far merenda, brunch, aperitivo, qualunque cosa sia a quest'ora!" propose raggiante, alzandosi dall'erba e allungando una mano verso il compagno che accettò al volo.
Una mezz'ora più tardi se ne stavano entrambi sbragati in spiaggia con un enorme hot-dog tra le mani, mugolando soddisfatti del loro acquisto delle 6 di sera.
"Lo sapevi che tra 10 giorni sarei tornato in Europa?" chiese Mika leccandosi le dita sporche di ketchup, guardando dolcemente il compagno.
"Certo che lo sapevo... ma ho finito le mie commissioni e il mio capo non aveva nulla da farmi fare al momento... avevo voglia di vederti... quindi..." Spiegò sorridendo al ricciolino accanto a lui e giocherellando con le dita della sua mano che a quelle parole si chiuse affettuosamente attorno alla sua.
"Hai fatto benissimo Gapi" gli disse con dolcezza, tirandolo a sé per un bacio veloce.
Andy ridacchiò innamorato "E' diventato il mio nomignolo ufficiale...?" chiese stuzzicandogli un fianco.
"Sì! Esatto!" confermò sdraiandosi sulla sabbia fine, al sole morente della sera californiana di inizio marzo.
Il biondo seguì le orme del compagno, allungandosi a sua volta sulla spiaggia, ignorando il fastidio della sabbia che già si iniziò ad insinuare tra la pelle e la maglia di cotone leggera. "Mi piace..." ammise chiudendo gli occhi al tepore della sera, allungando una mano per accarezzare appena la testa riccioluta a fianco.
Quando il sole tramontò e l'aria frizzantina del Pacifico iniziò a impregnare l'ora blu, senza nemmeno mettersi d'accordo, i due si alzarono e si incamminarono verso l'appartamento della star statunitense.
Camminavano mano nella mano per le strade praticamente deserte della periferia cittadina, godendosi semplicemente il momento, quando Mika diede voce ai suoi pensieri "Stavo pensando..." iniziò attirando l'attenzione del compagno che si voltò scrutandolo in attesa.
"Hai mai pensato di metterti in proprio? Iniziare da libero professionista?" gli domandò a bruciapelo, osservandolo curioso.
Andy rimase in silenzio per un breve attimo "Sì... è un'idea che mi è passata per la testa qualche volta... nei momenti morti soprattutto" gli confessò candidamente, chiedendosi intanto fra sé e sé dove il suo compagno avesse trovato l'ispirazione per indagare a proposito.
Mika annuì sorridendo "E cosa ti trattiene dal concretizzare la cosa?" indagò affettuosamente continuando a camminare con fare rilassato.
Andy rifletté brevemente. "Beh... il contratto con Thyrsos in primis... con lui mi trovo molto bene" rispose iniziando a snocciolare le sue ragioni. Il moro annuì e lo esortò a proseguire "Poi.... Beh... la questione attrezzatura... se fossi in proprio e assumessi dei collaboratori, dovrei fornire io il necessario per le riprese" puntualizzò, osservando di nuovo il compagno, che pazientemente aspettava la fine dell'elenco per dire la sua. "E al il discorso attrezzatura è legato il discorso finanziario... perché comprare il necessario richiederebbe spese che andrebbero al di là delle mie possibilità al momento..." fece una piccola pausa "Quindi magari... ci posso pensare seriamente tra qualche annetto..." concluse con un sorriso.
Mika annuì nuovamente e gli si rivolse di nuovo "E dei lati positivi che mi dici?"
Andy ci pensò alcuni secondi e poi ricominciò l'elenco "Oh beh... una marea... potrei gestirmi i lavori, avrei la possibilità di dirigere e lavorare non solo sui documentari ma anche nel campo della musica, mi manca un po'" ammise con un sorriso malinconico, poi riprese "... gestendomi i lavori, potrei gestirmi i periodi di libertà con più facilità e adattarli ai tuoi... potrei lavorare individualmente... cosa che non mi spiacerebbe fare di tanto in tanto e magari inventarmi io stesso dei progetti e venderli... ho un po' di idee per la testa che mi piacerebbe realizzare" si animò immediatamente, iniziando ad accennargli idee una dopo l'altra.
Mika lo lasciò raccontare ascoltandolo attentamente, si stupì della quantità di buone idee che affollavano la sua testa e si inorgoglì notando il luccichio creativo nei suoi occhi.
Andy adorava creare, forse addirittura quanto lui, ma aveva il vizio di accontentarsi di stare dietro una videocamera e si divertiva a mettere il suo estro artistico a favore di riprese e montaggio, senza andare oltre.
Quando il biondino ebbe concluso il suo entusiastico monologo, Mika prese finalmente la parola.
"Gapi, tu sei sprecato a fare il videomaker per Thyrsos..." ammise a cuore aperto.
"Hai tante di quelle idee per progetti meravigliosi.... Perché devi lasciarle in letargo fino ad un futuro che manco sai se ci sarà...? Sei giovane, hai talento da vendere, buttati!" lo spronò senza mezzi termini e inutili giri di parole.
"Sì... ok, ma..." lo stoppò subito Andy, capendo come il compagno fosse partito in quarta, spinto dalla verve artistica che non aveva alcun freno su di lui, né quando si trattava di sé stesso, né quando la riconosceva in qualcuno a lui caro.
"Ok, c'è Thyrsos, l'attrezzatura e i soldi." Rimise in fila i suoi tre crucci di partenza il moro. Andy lo conosceva, glieli avrebbe distrutti uno ad uno in tempo zero.
Infatti... "Problema uno... Il contratto con il tuo capo: anche Thyrsos collabora con alcuni liberi professionisti, mi ricordo che me l'avevi detto... Avresti la possibilità di continuare con lui da esterno, ma anche di procurarti altri lavori o creare progetti tutti tuoi nei periodi morti...no?" chiese continuando a incedere verso casa senza la minima fretta.
Andy ridacchiò "La conosco quella faccia Moosie... sì... hai ragione... è come dici, potrei fare entrambi..." lo rassicurò, cedendogli la parola per la proposta di risoluzione del secondo problema.
"Problema due, che poi è connesso al problema tre: magari puoi iniziare con un lavoretto o due da solo, come facevi con me ai concerti: regista, unico cameraman, montatore e editore finale. So che ne sei perfettamente in grado e sei decisamente bravo. In quel caso avresti bisogno solo di un paio di videocamere e un pc coi i vari programmi. Cose che hai già." Asserì attendendo una sua primaria reazione.
"Vero anche questo, ma coi lavoretti da solo, a meno che non abbia un contratto come quello che avevo con la Universal, non ci posso campare..." gli fece presente.
Mika, che si aspettava una risposta di quel tipo, proseguì senza attendere oltre, con il resto della soluzione.
"Immaginavo, e hai ragione, se lavori con squadre grandi, allora sì, devi avere attrezzature per tutti e sì, ovviamente le dovresti comprare facendo un investimento non da poco..." fece una pausa per capire se il suo ragionamento coincideva con quello del compagno.
Quando la conferma arrivò sotto forma di assenso, il libanese proseguì.
"E sotto questo punto di vista direi che il problema non si pone..." lasciò cadere la frase, sperando Andy cogliesse l'allusione, ma il greco che lo fissava con aria non troppo convinta, lo esortò a formulare il resto.
"Non sono Robbie Williams o Orlando Bloom, ma qualche euro da parte ce l'ho..." gli ricordò con uno sguardo dolce. Andy a quel punto capì dove Mika volesse arrivare e si premurò di scuotere la testa.
"Non mi va di chiederti soldi in prestito..." mise in chiaro con uno sguardo di gratitudine verso la sua offerta gentile.
Mika gli lanciò uno sguardo furbo "Non me li stai chiedendo infatti... te li sto offrendo io..." sperando di mettere fine alla questione e iniziare a discutere dei suoi nuovi progetti.
Ma Andy non era convinto, per niente. "No... ti conosco, dovrei litigare per restituirteli" gli fece presente, sicuro di quanto stesse dicendo.
A quel punto fu il turno di Mika di lanciargli uno sguardo contrariato e quasi offeso "E chi ti dice che io voglia che tu me li restituisca scusa...?"
Andy alzò entrambe le sopracciglia e lo squadrò serio, fermandosi in centro al marciapiede. Finalmente aveva capito inequivocabilmente ciò che il compagno gli stava proponendo da 10 minuti e fu certo della risposta che gli avrebbe dato: "Non se ne parla proprio!"
Mika, contrariamente a quando si sarebbe aspettato, sorrise, e Andy capì di essere sul punto di venir fregato dalla sua dialettica, di nuovo.
"Concordo... non se ne parla perché è deciso! Domani con calma iniziamo a metter giù i piani!" asserì risoluto lasciandogli un bacio tenero e innamorato sulle labbra e riprendendo il cammino, trascinandosi dietro il compagno preso contropiede.
Andy si maledisse per la facilità con cui gli aveva servito quell'appiglio all'inversione di rotta che aveva appena dato alla loro discussione e, essendo ormai giunto a destinazione, procrastinò la questione all'indomani, possibilmente dopo una dormita ristoratrice che doveva al suo corpo scombussolato da 10 ore di fuso orario negativo.
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Buonaseraaa!
Sì, avete ragione, effettivamente l'analisi di tante canzoni insieme nei capitoli precedenti è stata un filo pesante.
Volevo dare l'idea di una sessione di scrittura collegata e proficua con un unico filo di pensiero.
- "Andy... lo so che ti sta antipatico...ma sì, temo per te che ci sarà" lo mise al corrente, facendogli capire come avesse intuito i suoi pensieri.-
- "Alla finale eravamo piuttosto ubriachi, ha provato a baciarmi, ma l'ho respinto" gli raccontò senza entrare nei dettagli, ma Andy non si accontentò del tutto. "Qualcosa mi dice che c'è altro..." asserì infatti, rimanendo in attesa di una risposta. -
- Da quando Mika aveva presentato distrattamente Andy a Nikos e i due avevano intuito di avere una discendenza comune, era scoccata la scintilla di un'amicizia tanto veloce quanto complice. I loro discorsi in greco destavano curiosità in chiunque li udisse oltre a proteggere i loro discorsi da orecchie indiscrete. -
- I mesi di marzo e aprile furono un continuo susseguirsi di impegni tra Parigi, Miami, Los Angeles, Londra e sporadiche visite italiane. Nemmeno i live di The Voice riuscirono a fargli gettare le ancore stabilmente: tra un coaching e una diretta, nulla gli vietava infatti di fare tappa in Italia, Inghilterra, e una volta pure in Grecia. La velocità con cui quella sera aveva fatto le valige e aveva preso un Eurostar verso Londra però, le batteva senza dubbio tutte. -
Eccovi le caramelle della settimana!
A domenica prossima! Buone ferie a chi le sta facendo in questo periodo
Un fresco saluto (dato che fa caldo anche qui)
Vv
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Two of a kind
FanfictionLa Mikandy più lunga che sia mai stata scritta. La loro vita raccontata dagli albori fino al 2015. 1000 pagine di word, 200 capitoli, 4 anni e mezzo di pubblicazione. Andò a posare le mani sulle sue ginocchia, accucciandosi di fronte a lui, cercan...