Andy non poté che ridere di gusto per l'ennesima volta quella sera "Sai una cosa, non c'è modo migliore di far passare il freddo, che ridere come due idioti!" constatò il biondino facendo sbucare la testa dal nido di coperte.
"Beh quello ci riesce sempre benissimo!" ricordò Mika provocando l'ennesima ventata di ilarità in entrambi che si protrasse per un'altra ora buona. Solamente a mezzanotte inoltrata trovarono finalmente il sonno ad accoglierli. Della sveglia impostata per le 4, interessava poco.
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Il terzo giorno di cammino fu il più duro. Il mattino li accolse con una mezza bufera di neve che portò il gruppetto a dover ritardare la partenza e li costrinse quindi ad avanzare a ritmo più sostenuto durante il resto della giornata. Era l'ultimo dell'anno e tutti quanti non vedevano l'ora di arrivare all'ultimo campo a quota 6800m dove avrebbero dormito prima di attaccare per la cima la mattina del primo giorno del 2013.
"Hey tutto ok?" chiese Mika voltandosi e trovando Andy, che lo seguiva appena dietro, con espressione dolorante in viso e sguardo concentrato sui suoi piedi.
Il giovane alzò il volto verso di lui accennando un sorriso forzato. "Sì, sì. Vai, non ti fermare" lo incitò scrollandosi la sua attenzione da dosso e abbassando di nuovo il capo, avanzando nella neve alta con passi lenti e calcolati.
Mika proseguì come gli era stato detto, senza però esimersi dal tenerlo controllato ogni cinque minuti. Quando ad un certo punto lo vide incespicare e rialzarsi con una smorfia di dolore, si voltò e fece cenno allo sherpa che guidava la cordata di fare un attimo di pausa.
"Daaai siamo già in ritardo!" Si lamentò David, sbuffando alla sosta, impossibilitato a proseguire in solitaria data la pericolosità della zona e impaziente di raggiungere la meta della giornata.
Mika si voltò verso l'amico lanciandogli un'occhiata ben più gelida del clima notturno nepalese e intimandogli un "Libero di proseguire se sei così un esperto alpinista!" che di scherzoso e ironico aveva ben poco, prima di voltarsi e chinarsi verso Andy, che aveva immediatamente colto l'occasione della pausa per accucciarsi a terra, chiudendo gli occhi e traendo respiri profondi.
"Amore" sussurrò il riccio accovacciandoglisi davanti a pochi centimetri dal viso, ben attento a farsi intendere solo da lui. Poggiò le mani sulle sue ginocchia, "lascia che ti aiuti, cosa c'è?" gli chiese amorevolmente, deciso a comprendere cosa stesse rallentando il cammino, fino a quel momento spedito, del giovane greco.
Andy emise un sospiro afflitto per poi ammettere di non essere nel pieno della forma quel giorno "Sarà probabilmente la posizione in cui ho dormito stanotte ma... ho un dolore che sale da qui" disse toccandosi la schiena sulla destra, all'altezza del bacino "fino alla spalla" disse spiegando il suo problema e stiracchiandosi appena in cerca di conforto.
"Ma non voglio fermarmi ogni tre per due, o non arriveremo mai" affermò risoluto il ventisettenne facendo per alzarsi e riprendere il cammino. Mika però lo bloccò posandogli dolcemente una mano sulla spalla.
"Riposati un attimo. Se David vuole andare, che vada." Gli disse adocchiando l'amico che confabulava con l'americano poco più in là e tornando poi sul greco.
I ragazzi si concessero una decina di minuti nei quali il biondo ne approfittò anche per prendere un antidolorifico poi decisero di riprendere la via.
Mika si tirò in piedi afferrando lo zaino di Andy e caricandoselo in spalla "Quello è il mio" gli fece notare con un mezzo risolino il ragazzo ancora seduto, afferrando la mano del compagno per alzarsi.
"Lo so" rispose però Mika, mentre, non senza un briciolo di fatica, raccoglieva anche il suo, caricandoselo addosso sul davanti e incamminandosi quindi verso il resto della compagnia.
Andy capite le sue intenzioni accelerò il passo tirandolo per la cinghia del suo stesso zaino. "Non essere ridicolo, quei cosi peseranno 10 kg l'uno come minimo!" gli disse rimproverando l'idea malsana di farsi carico di entrambe le zavorre.
Ma Mika non ne voleva sapere continuando ad avanzare verso gli amici. "Mi faccio i muscoli, controbilancio il peso e smaltisco più ciccia accumulata a Natale." Disse risoluto facendo capire al greco di far cadere lì la questione e godersi la camminata alleggerita.
La compagnia riprese il viaggio e avanzò a passo spedito fino a quota 6500, facendo una pausa per godersi il panorama e arrivando all'accampamento alle 6 di sera inoltrate.
Il sole a quelle quote sembrava ardere ancora con più intensità, nonostante il calore percepito fosse ben inferiore rispetto a un paio di migliaia di metri più a valle. L'enorme sfera rossastra stava ormai andando a morire oltre una cengia innevata scolpita e modellata dalle bufere notturne, salutando per l'ultima volta l'anno ormai trascorso e tingendo le coltri nivee e splendenti di un rosa aranciato.
Mika, allontanatosi dal gruppo momentaneamente, si stiracchiò allungando le lunghe braccia verso il cielo e facendo schioccare un paio di vertebre nel mentre, sbadigliando e sedendosi poi a contemplare la veduta mozzafiato sulle vallate sottostanti.
Le vette che fino a un paio di giorni prima sembravano imponenti ed irraggiungibili, giacevano ora ai loro piedi, sovrastate dall'maestosità di quel massiccio che avevano quasi scalato fino all'estremità. La sommità si trovava infatti alle sue spalle, straordinariamente vicina. Trasse un profondo respiro, lasciando che l'aria rarefatta e fredda gli inondasse i polmoni, infondendogli una sensazione di benessere fisico inenarrabile. C'erano poche cose nella vita che amava così profondamente come la sensazione di libertà che aveva, sovrastando il mondo dall'alto immerso nella natura. dopo ore e ore di fatica.
Andy scorse la figura del compagno, accovacciata in lontananza e si avvicinò con passo felpato, rimanendo a sua volta a bocca aperta davanti a ciò su cui posò gli occhi una volta giunto nei pressi del cucuzzolo su cui Mika era seduto. Si prese un attimo per rimirare l'astro rovente ormai ridotto ad un semicerchio, andando poi ad accucciarsi, sedendosi comodo appena dietro di lui, restando in rispettoso silenzio, attento a non disturbare la pace di quei momenti.
Mika percepì la sua presenza ma non si mosse. Andy allungò le braccia verso le spalle del suo ragazzo e iniziò a muoverle con delicatezza lungo i muscoli indolenziti dalla doppia fatica della giornata. Il riccio chiuse gli occhi portando la testa all'indietro e godendosi quella sensazione di sollievo, nel silenzio rotto solamente dal chiacchiericcio lontano degli amici intenti a montare le tende e dallo scricchiolio della neve sotto i loro scarponi, durante i piccoli movimenti.
"Questo è il più bell'ultimo dell'anno della mia vita" Andy sussurrò lievemente a un soffio dalle orecchie del suo amato, notando con piacere le sue labbra schiudersi in un sorriso e le sue ciglia incontrarsi per un fuggevole attimo.
"Hm hm" rispose quindi, portando la testa all'indietro e adagiandola sulla mano che ancora sulla sua spalla, gli stava offrendo un lento massaggio estremamente piacevole.
Quando poi Andy concluse la gradevole frizione sulla sua schiena, si spostò appena più avanti avvolgendolo con le braccia e congiungendole sul suo ventre.
Mika espirò sereno, emettendo una densa nuvoletta di vapore che si dissolse in un baleno nell'aria gelida dell'imbrunire poi, presoci gusto, si portò un paio di dita alle labbra a mimare l'atto di fumare producendo, stavolta intenzionalmente, una sfera deforme di vapore acqueo, che si disperse verso l'alto in una frazione di secondo.
Il biondino stretto a lui, rise allegramente a quel gesto bambinesco, prima di lasciargli un bacio sulla guancia, una delle poche parti non coperte da vestiti.
Rimasero nella loro tranquilla solitudine ancora per qualche attimo, poi una volta che il sole fu definitivamente sparito all'orizzonte, si alzarono tornando verso la combriccola.
"We piccioncini" li richiamò Sam sbucando da dentro una tenda sventolando una boccetta in mano "stanotte si brinda" asserì con aria festante, raggiunto subito da David e da Oliver che sventolò un dito accanto alla tempia con fare non molto convinto, sorridendo comunque a quell'atmosfera scanzonata.
"Ti sei portato da bere?" chiese Andy incredulo, afferrando la boccetta e stappandola per annusarne il contenuto. "Whisky?" chiese stupito richiudendola e riconsegnandogliela.
"Che capodanno è senza del buon alcool con cui festeggiare??" si intromise David che già girava per l'accampamento con fare festaiolo pur imbacuccato com'era.
Il gruppo si ritirò nelle varie tende per la cena, e poi poco prima dello scoccare della mezzanotte uscì fuori nella gelida nottata montana, illuminata da una luna crescente che conferiva all'accampamento un'atmosfera alquanto burtoniana.
Gli auguri vennero scambiati in inglese, coreano, nepalese, spagnolo, e francese e gli inglesi brindarono con il buon whiskey scarrozzato fino alle pendici dell'Himalaya da Sam.
A Mika già esausto dalla giornata particolarmente pesante i tre sorsi di alcool fecero effetto prima che agli altri e allegramente iniziò infatti a elencare i propositi per l'anno nuovo.
"Le cose più belle successe quest'anno sono state quelle improvvisate e completamente folli come questa avventura con voi, quindi nel 2013 voglio fare qualcosa di nuovo, di pazzo. Deciso!!" asserì con impeto, alzando la bottiglietta in alto e bevendo un ultimo sorso prima di passarla a Oliver.
Andy a quelle parole non poté fare altro che ridacchiare sommessamente. Si trovavano a 6800m di quota, ad una temperatura proibitiva e al limite del sopportabile, che il suo compagno se ne venisse fuori con una cosa simile dopo aver bevuto, non doveva stupirlo più di tanto.
Se tutti loro 5 si trovavano a trascorrere il più strambo ed emozionante capodanno delle loro vite, dopotutto era completamente merito delle sue strampalate e improvvise decisioni. Forse quel suo lato esplosivo e imprevedibile era proprio il motivo principale per cui in 6 anni al suo fianco, non si era mai annoiato.
Il brindisi all'aria aperta durò meno di dieci minuti al termine dei quali ognuno si rifugiò infreddolito nella propria tenda, pronto per la penultima nottata tra le nevi perenni della montagna dalla quale, tra non molte ore, avrebbero osservato tutto il reame.
Il mattino del primo dell'anno si misero in marcia all'alba per giungere a mezzogiorno inoltrato alla tanto agognata vetta. Inutile dire che non vi fu nessuno che non rimase a bocca spalancata davanti alla vista a 360 gradi che si apriva davanti a loro. Dopo 3 giorni di cammino, ciò che avevano attorno ripagava ogni fatica, ogni passo e ogni attimo di gelo patiti durante l'ascesa.
Come ogni avventura alpinistica che si rispetti, la sosta sulla vetta non durò che una mezz'oretta scarsa, dopo la quale si ricominciò la marcia verso valle, che l'indomani in serata li avrebbe riportati al caldo delle loro stanze di hotel.
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L'acqua bollente dell'idromassaggio dentro il quale i due giovani erano immersi, alzava appena al di sopra della sua superficie, una lieve coltre di vapore tanto simile alle nebbioline fuggevoli dei 7000m, ma dannatamente più piacevole.
"Dopo 5 giorni al freddo polare, mi sembra di resuscitare... mamma miaaaa" Andy non poté esimersi dal commentare la sensazione di goduria che stava provando a crogiolarsi nelle acque fumanti della spa dopo tutto il gelo che aveva patito in quella avventura ai limiti delle sue capacità fisiche.
Mika invece era troppo intento a rimanere in apnea il più a lungo possibile per approfittare al massimo del calore della piscina, per udire ciò che il compagno stava blaterando. Non faceva infatti in tempo a mettere la testa fuori dall'acqua per respirare, che si reimmergeva per un altro minuto ininterrotto così che nemmeno un centimetro di naso restasse al di fuori.
Era stata un'esperienza incredibilmente appagante per tutti, ma era anche stata estremamente faticosa. Di quel riposo fisico avevano tutti un gran bisogno.
I giorni successivi infatti i 5 ragazzi li trascorsero insieme, vagando per il Nepal e visitando le città e gli scorci più turistici, prendendosi però anche il giusto tempo per rilassarsi e riposare, dopotutto i cenoni di Natale erano stati "più che degnamente smaltiti".
Il rientro alla vita reale del nuovo 2013 iniziò con una passeggiata rigenerante per far felice la dolce Melachi, appena ritirata dalle vacanza a casa dell'amico e dogsitter Dave e poi alcuni giorni spensierati trascorsi tra le mura della casa londinese.
"Settimana prossima iniziamo i lavori a Miami" Mika mise al corrente Andy delle news che Yasmine gli aveva appena mandato tramite WhatsApp con un'espressione soddisfatta ed eccitata.
Andy assunse invece un'espressione poco convinta. Non aveva ancora avuto modo di vedere l'acquisto dei fratelli Penniman dal vivo, ma da ciò che aveva potuto capire dalle foto, aveva come l'impressione che ci sarebbero voluti parecchi mesi di lavoro oltre che un ulteriore ingente investimento in denaro per fare di quell'immobile malmesso il "progetto di design" che fidanzato e cognata stavano pianificando da mesi.
"Giuro che sono curiosissimo di vedere cosa riuscirete a fare" ammise però con ottimismo; conoscendo i due ragazzi, nutriva buone speranze per la riuscita del piano.
"Anche io! Per ora si sta occupando di tutto Yas, già che è a New York, io ci darò un occhio tra poche settimane, quando sarò là per il tour" spiegò con dovizia facendo mente locale sui suoi futuri impegni che lo vedevano impegnato per mezzo globo con il tour di The Origin of Love.
Andy annuì ascoltando il compagno e poi indagò cercando di capire come giostrare i prossimi mesi tra i suoi impegni e quelli di Mika.
"Quindi come sei messo lavorativamente per i mesi a venire?" chiese aprendo l'agendina e annotando quanto il ragazzo gli stava per dire.
Il riccio lo squadrò un attimo poi si estraneò per una manciata di minuti facendo il punto della situazione e portando alla mente il tour che il suo manager gli aveva organizzato e comunicato tempo prima.
"Dunque... settimana più, settimana meno, a febbraio, marzo e aprile dovrei avere il tour americano con qualche data anche in Europa, Asia e qualche writing session in studio." Spiegò velocemente, senza scendere nei particolari per i quali avrebbe avuto senz'altro bisogno di andare a recuperare il piano di tour.
"E poi vedremo quello che l'anno nuovo ha in serbo. Te l'ho detto in montagna, quest'anno voglio lanciarmi in qualche avventura nuova. La prima cosa che mi propongono, la accetto." Gli ricordò con una punta di follia e una vagonata di intraprendenza.
Ciò che aveva promesso in cima ad una montagna sull'Himalaya era stato sì dettato dalla foga del momento, ma era derivato anche da una riflessione che aveva portato avanti da parecchio tempo, quando si era trovato a vagliare le implicazioni passate che l'avevano portato a vivere gli ultimi due anni in quella maniera tanto instabile e a tratti insicura. Non era solamente un impegno preso per stupire gli amici o farli ridacchiare, era qualcosa a cui teneva sul serio.
Aveva capito che per sentirsi vivo non gli bastava più la sua vita da popstar composta da concerti, scrittura di album e promozione ma aveva bisogno di nuovi stimoli che lo portassero più in là.
Ancora non sapeva dove, ma era certo di voler addentrarsi in qualche nuovo progetto, prima che la frustrazione che lo aveva investito nel periodo precedente allo sbocciare di The Origin of Love, lo trascinasse a fondo un'altra volta.
"Quanto ci scommetti che quando io sarò qui a Londra tu sarai tutt'altra parte?" chiese Andy facendo mente locale sui suoi di progetti per l'anno appena iniziato.
Sì perché finalmente aveva trovato una buona opportunità di lavoro nella capitale inglese ed aveva già firmato un contratto con la BBC per una serie di documentari, pur mantenendo parte degli impegni con la sua squadra greca, anche sperando che così facendo avrebbe potuto conciliare meglio lavoro e famiglia. E con il termine famiglia, intendeva soprattutto lo spilungone che in quel momento stava rovistando nella credenza in cerca di qualcosa da mangiare.
Trovati i biscotti che stava cercando Mika si accomodò al tavolo della cucina accanto al compagno.
"Farò il possibile per cercare di far coincidere i miei e i tuoi impegni" lo rassicurò addentando un biscotto e allungando il pacchetto aperto verso Andy, che ne prese un paio a sua volta.
"So che lo farai. So che ce la faremo" sorrise il biondo carezzandogli una mano con fare comprensivo.
"E quest'anno sono 6..." aggiunse poi rubando di nuovo il sacchetto da sotto il naso a Mika che cercò di impedirglielo, senza successo.
"6 cosa...?" chiese quest'ultimo un attimo interdetto dalla puntualizzazione del greco, riafferrando il pacchetto e osservando con disappunto, come dopo il suo agguato fossero rimasti solo un paio di biscotti spezzettati insieme alle briciole.
"6 biscotti..." lo prese in giro Andy, osservandolo con aria canzonatoria, mentre con attenzione andava a cercare con le dita le gocce di cioccolato depositate sul fondo.
"Ti sembrano 6??" lo rimproverò il libanese alzando gli occhi dal suo intento e voltando il sacchetto verso di lui con fare accigliato "li ho aperti ieri e te li sei già mangiati tutti! Erano i miei!" si lamentò sbuffando, appallottolando quindi la carta ora vuota e lanciandogliela con espressione imbronciata.
Andy scoppiò a ridere davanti a quell'esemplare di Mika versione bimbo di 5 anni con le braccia incrociate al petto, sguardo truce ed espressione offesa.
"Ma povero tato, che gli mangiano i suoi biscottini preferiti..." lo sbeffeggiò tra le risate facendo aumentare la sua indignazione verso quell'affronto non voluto, vedendo i due occhi caramello assottigliarsi con fare minaccioso, sicuro che nella sua testa stesse prendendo vita un piano vendicativo.
"Se vado a fare la spesa più tardi, mi perdoni?" chiese poi cercando di mediare una riappacificazione, puntando proprio sull'argomento della disputa per riparare.
"No!" tagliò corto però Mika, mantenendo la sua posizione di guerra, mentre Andy raggirava il tavolo andando ad aprire lo sportello della credenza, dentro al quale erano riposti pasta e riso e andando a recuperare ciò che vi era nascosto infondo.
"Adesso invece?" disse quindi piazzandogli davanti ciò che aveva tra le mani, con un ghigno soddisfatto e orgoglioso, certo che a quel punto Mika avrebbe ceduto.
Andy aveva infatti comprato i biscotti alle mandorle tipici del Natale greco, poco prima di tornare in terra inglese ed aveva aspettato un momento simile per fargliene dono.
Il biondino lo sapeva benissimo: ai Kourabiedes il suo compagno non sapeva resistere.
Come gli comparvero davanti al naso, gli occhi di Mika si illuminarono, anche se pur di non darla vinta a Andy del tutto, non gli sorrise e fece finta di nulla, aprendo il pacchetto come se il contenuto non gli interessasse granché.
Prima che potesse però mettere le mani su uno dei prelibati dolcetti ricoperti di zucchero a velo, il greco gli rubò di nuovo il pacchetto, portandoselo dietro alla schiena. "Sono perdonato?" chiese col fare di una madre che chiede al figlio di dire la parolina magica.
Mika sospirò aprendosi finalmente in un sorriso di quelli trattenuti di chi ancora non vuole cedere ma non riesce a mascherare la contentezza.
Allora Andy si sedette sulla sedia accanto alla sua e estrasse del pacchettino bianco un biscotto a forma di luna, "2007" pronunciò portandolo tra lui e Mika.
"2008" disse deponendolo sul marmo bianco striato del tavolo della loro cucina.
"2009" continuò aggiungendone un secondo accanto al primo.
"2010" proseguì il conto affiancando ai due dolcetti, un terzo in una fila orizzontale perfetta.
"2011" unì il quarto spargendo una lieve coltre di zucchero a velo.
"2012" depositò un'ultima volta
"2013" concluse infine spezzando il biscotto che aveva ancora in mano, mangiandone metà e porgendo la parte restante a Mika che lo addentò prontamente, assaporando ad occhi chiusi quella prelibatezza.
"6 biscotti...." Puntualizzò con sguardo eloquente, raccogliendone uno dal tavolo e mangiandolo avidamente, spargendo briciole ovunque.
Mika a quel punto si lasciò andare ad un luminosissimo sorriso, rubandone uno a sua volta, comprendendo finalmente ciò che Andy aveva tentato di dirgli prima e che lui aveva travisato completamente, troppo intento a saziarsi per ascoltare.
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Two of a kind
FanfictionLa Mikandy più lunga che sia mai stata scritta. La loro vita raccontata dagli albori fino al 2015. 1000 pagine di word, 200 capitoli, 4 anni e mezzo di pubblicazione. Andò a posare le mani sulle sue ginocchia, accucciandosi di fronte a lui, cercan...