Speechless is the way

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"Facciamo così... Il maialino lo terrai in mano tu la prossima volta che varcheremo la soglia di questa casa..." gli disse in un sussurro sulle sue labbra.

Andy scosse la testa divertito "Affare fatto!" disse, poi si abbassò su di lui e gli lasciò un ultimo lungo bacio.

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Nei giorni successivi Mika abbandonò per un po' il suo lavoro in studio, stanco e irritato dagli scarsi risultati che stava avendo e si concentrò sui lavori in corso nella casa nuova.

Aveva fin da subito messo all'opera un team di esperti per sistemare i difetti di una casa che non vedeva inquilini da ormai quasi un lustro e per apportare le modifiche essenziali ad iniziare una prima fase di arredamento.

Insieme a sua sorella ed una amica di quest'ultima, specializzata in interior design aveva deciso di cambiare una parte della pavimentazione ormai usurata, far levigare il parquet e riportarlo al suo vecchio splendore, rifare stucchi ed intonaci, ripitturare tutti i muri e bonificare la piccola foresta che si ritrovava al posto di quello che una volta era un grazioso giardinetto ben curato.

Passava le giornate tra il monolocale di South Kensington e la nuova casa poco distante, situata nel quartiere di Chelsea, indaffarato all'inverosimile.

Andy dal canto suo aveva finito i vari progetti a cui aveva lavorato negli ultimi mesi e si ritrovava momentaneamente libero a sua volta.

Quel pomeriggio di metà luglio faceva un caldo insopportabile anche nella mite Londra, Mika aveva passato la maggior parte della giornata a discutere i progetti per la SUA stanza al terzo piano, come l'aveva soprannominata possessivamente e la restante parte a fare i conti con un imprevisto idraulico che aveva quasi allagato il bagno situato a piano terra.

Lo squillo del telefono lo fece trasalire e uscendo dalla stanza dove l'idraulico lavorava da ormai oltre un'ora per risolvere l'inconveniente, rispose in tono un filino troppo rude.

"Pronto!" disse senza nemmeno degnare di uno sguardo il display, per vedere chi lo stesse disturbando.

"Mordi?" chiese la voce dall'altro lato del telefono, ironizzando nell'udire quel tono.

Mika sospirò calmandosi un attimo. "Scusa Andy. E' da un'ora che sto raccogliendo acqua da terra. Se non si sbriga a riparare la tubatura vado a comprare una decina di pesci rossi che tanto l'acquario a momenti ce l'abbiamo già!" raccontò la sua disavventura il moretto.

"Tu invece dove sei?" continuò poi. Andy era stato vago poche ore prima quando era uscito e gli aveva detto di avere una questione da sbrigare e si stava chiedendo che fine avesse fatto.

"Sto passando da te, ho bisogno tu venga con me per un'oretta. Pensi di riuscire?" chiese il greco sperando vivamente gli rispondesse in maniera affermativa.

"L'idraulico mi ha detto di aver chiamato i suoi colleghi per aiutarlo, quindi sì, riesco." spiegò il giovane facendo il punto della situazione.

Andy sorrise sotto i baffi cercando di non fare intendere troppo la sua felicità.
"Bene. Sono da te tra 10 minuti." con questa affermazione i due si salutarono e la chiamata terminò.

Puntuale come un orologio svizzero, il più giovane si fece trovare a sotto casa dopo una decina di minuti scarsi più tardi.

Il proprietario di casa lasciò il lavoro in mano ai professionisti e si diresse con Andy verso la meta sconosciuta.

Il greco al volante guidava attentamente con lo sguardo rivolto verso la strada e un'espressione di palese soddisfazione in volto.

"Ti prego dimmelo!" chiese Mika per l'ennesima volta implorandolo, cercando di estorcergli informazioni, riguardanti la meta, che Andy non aveva nessuna intenzione di dare.

"E' il 12 luglio. Stai per scoprire il tuo regalo di compleanno un mese e una settimana in anticipo, direi che può bastare!" rispose ancora il più piccolo, ricordandogli come già fosse in una posizione di vantaggio e non dovesse permettersi di chiedere di più.

Mika a quelle parole si zittì lasciando vincere il battibecco al suo ragazzo una volta tanto.

Dopo quasi una ventina di minuti di tragitto, si ritrovarono nelle campagne fuori Londra con il riccio che cercava di carpire informazioni dall'ambiente circostante senza riuscire a cavare un ragno dal buco e Andy che concentrato sulle stradicciole sempre più strette, fischiettava contento.

Imboccarono un ultima via sterrata e parcheggiarono di fronte una specie di fattoria circondata da alberi e prati verdi.

Mika scese dall'auto perplesso e nel farlo vide un uomo sulla settantina venirgli incontro di buona lena.

"Oh Andy ciao! Sei venuto a vedere i..." Il biondino immediatamente si prodigò a zittire l'uomo con un "Zio shhhhh!" per evitare che l'anziano signore a cui tanto voleva bene rovinasse la sorpresa che stava per fare al quasi ventisettenne.

Mika invece a quello scambiò di battute rizzò le orecchie ben attento a ciò che l'uomo stava per dire.

"Oh certo, la sorpresa." si ricordò il contadino battendosi una mano in fronte.

"Tu devi essere Mika quindi. Felice di conoscerti!" disse poi rivolgendosi al ragazzo con un abbraccio affettuoso.

Il libanese sorrise timidamente a quella manifestazione di affetto, poi con un gesto della mano lo zio di Andy li invitò entrambi a seguirli sul retro della sua tenuta.

"Mayla ciao!!" trillò improvvisamente Andy vedendo arrivare a corse una biondissima golden retriver che, Mika capì, il suo ragazzo conosceva piuttosto bene.

La cagnolina gli saltò letteralmente addosso impiastricciando la maglia grigia di Andy con delle graziose impronte marroni, iniziando a leccargli la faccia euforicamente, mentre Mika osservava la scena rapito.

Con un po' di ritardo rispetto alla bella Mayla, dietro di lei zampettarono quattro piccole palle di pelo che curiose avevano seguito la mamma alla scoperta dei nuovi ospiti della fattoria.

A quella vista Mika sgranò gli occhi e spalancò la bocca, accucciandosi per terra davanti ai quattro cucciolini che vagavano per il praticello annusando qua e là e scodinzolando contenti.

"Ma quanto siete belli!" disse il ragazzo con un sorrisone enorme mentre due di loro si erano già fiondati verso di lui iniziando a riempire i pantaloncini chiari di piccolissime impronte e cercando festanti qualche coccola da quello sconosciuto che li osservava con aria sognante.

Andy riuscito a liberarsi dalla invadente golden si accucciò a sua volta accanto a Mika e attese che uno dei piccoli si facesse avanti cercando attenzioni anche da lui.

Non ci volle molto affinché un piccolo maschietto arrivasse da lui e lo invitasse al gioco con un inchino ed un acutissimo abbaio.

Mayla intanto, non avendo nessuno a coccolarla decise di cercare attenzioni dall'unica persona a cui non era ancora saltata addosso.

Per rimediare corse velocemente verso Mika e con una testata lo fece finire a terra, prodigandosi poi di saltargli sopra e leccarlo dalla testa ai piedi.

La risata felice del riccio risuonava per tutta la fattoria mentre con delicatezza cercava di far desistere la bella cagnolona dal suo amorevole intento. "Anche io ti voglio bene patata!" disse tra le risa coccolandola sotto la pancia e facendola cadere rilassata in un attimo. Nello stesso momento si sentì tirare per un piede e vide una piccola pallina pelosa che con la stringa di una delle sue all stars in bocca, giocava a tira e molla con lui.

"Ti stai divertendo eh?" disse il ragazzo avvicinandosi alla cucciola rossiccia e staccandola delicatamente dalla sua scarpa per portarsela al petto.

Come la cucciolotta ebbe a portata di mano il suo viso prese a leccarlo scodinzolante come se quella fosse la sua unica ragione di vita, mentre Mika rideva per il solletico.

"Quanto sei adorabile!" sussurrò il ragazzo grattandole sotto il musetto e facendola mugolare di piacere.

Andy intanto osservava la scena a sua volta con uno dei cuccioli tra le braccia, sorridendo innamorato.

"Dalla tua faccia direi che anche quest'anno ho azzeccato il regalo!" disse il giovane biondino con un sorriso dolce rivolto verso il suo compagno ancora intento a coccolare la piccola golden rossiccia di cui sembrava essersi innamorato in un istante.

Mika a quelle parole si girò di scatto verso di lui spalancando gli occhi incredulo.
"Cos....?" disse balbettando mentre la consapevolezza di quella frase si faceva strada dentro di lui.

"Dimmi che non stai scherzando...!" chiese il ragazzo in tono incredulo stringendo la piccola di più al petto. Stregato dai cani, Mika non aveva più pensato al motivo per cui Andy lo avesse portato in quel posto. Approdato in quel mondo intriso di dolcezza, era stato catapultato come Dorothy nella magica terra di Oz, dimentico di tutto ciò che gli vorticava attorno.

Andy scosse la testa sorridendogli fiero. Non fece in tempoa fare nient'altro. Mika gattonò fino a lui e ancora con la cagnolina al petto, sorretta con una mano, gli si gettò addosso abbracciandolo amorevolmente.

"Io... ma.... tu...!" evidentemente preso alla sprovvista da quella meravigliosa notizia, il libanese solitamente logorroico era rimasto senza parole.

Andy rise a quella scena. "Quello che sceglierai verrà a casa con noi tra tre settimane, non appena avrà compiuto i due mesi e mezzo." gli spiegò il biondino. Mika subito posò gli occhi sulla cucciola stretta a sé e la sollevò portandosela davanti agli occhi. "Ci vieni a casa con noi?" chiese direttamente interpellandola.
La bella cagnolina scodinzolò felice e cercò di leccargli la faccia. "Credo fosse un sì" sorrise il greco accarezzandole il musetto a sua volta.

I ragazzi stettero ancora per una buona mezzoretta a giocare con Mayla e i suoi cuccioli, poi Andy si accordò con lo zio, annunciandogli la scelta della cucciola e mettendosi d'accordo per il ritiro di lì a 3 settimane.

Mika salutò l'uomo cordialmente ringraziandolo e con un pezzo di cuore lasciato in quella fattoria, salì in macchina con il suo ragazzo.

Andy non fece in tempo ad ingranare la marcia indietro, che non appena il vecchio zio fu sparito all'interno della tenuta, Mika gli si appese al collo baciandolo. Era uno di quei baci urgenti di chi non sa come esprimere le proprie parole in altro modo.

"Io ti giuro... Non so cosa dire..." gli confessò infatti il riccio sorridendo perso negli occhi azzurri che lo fissavano innamorati.

"Beh questa è la prova che ho fatto centro!" asserì con un ghigno fiero e una linguaccia, ricevendo una risata giocosa in risposta.

Senza più bisogno di dire altro, i due ragazzi tornarono alla loro casa nuova a sorvegliare i lavori in corso, con i vestiti pieni di impronte e i cuori leggeri.   

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