Amarsi e fare l'amore.
Senza distinzioni. Senza divieti.
Senza leggi, limiti e barriere.
Tutto sempre e solo in nome di un amore.
Il loro.-*-*-*-*-*-
La giornata successiva di Mika, includeva le prove in arena delle sue ragazze, con scenografia, vestiti ti scena e tutto il contorno perfettamente studiato per l'esibizione del live della serata.
Andy fu quindi ben più contento di seguirlo e assistere con lui. Prese posto sulle poltroncine appena dietro il tavolo dei giudici dove Mika, la coach delle ragazze, Luca Tommasini e il tecnico era seduti.
Si divertì decisamente. Le esibizioni alternavano energia a delicatezza e il suo compagno sembrava nel suo elemento a dispensare consigli. Non che comprendesse ciò che diceva, ma notava i sorrisi sui volti delle ragazze ricambiare il suo.
Non lo aveva ancora visto all'opera durante i live, ma la tranquillità che mostrava nei gesti durante le prove, gli fece capire come molto probabilmente Mika si sentisse davvero a proprio agio lì dentro, alla faccia di tutto quello che aveva pensato in anni di telecamera-fobia.
"Se non fai le cose in grande non sei contento eh..."
Morgan comparve camminando verso il tavolo in centro all'Arena con la sua solita aria spavalda da mastro e maestro, disquisendo sulle scelte scenografiche eccessivamente pompose del collega.
Mika si voltò con un'aria a metà strada tra il sorpreso e il corrucciato.
"Tu non dovresti essere qui ad assistere alle mie prove..." gli fece notare in inglese per essere sicuro il concetto arrivasse come doveva. "Quindi non criticare mie scelte!" aggiunse in italiano per un certo orgoglio nei suoi confronti, tornando a voltarsi verso l'ultima delle sue ragazze.
"Piccolo Penniman, sei in ritardo di 10 minuti sulla tabella di marcia... in teoria sarebbe già il mio turno" gli fece notare maliziosamente, facendogli capire che avendo sforato l'orario, aveva tutto il diritto di essere in studio in quel momento.
"Io ho 4 ragaze, tu due... è ovvio che io prendo più tempo..." puntualizzò la loro situazione, dopo l'aggiunta di Roberta alla sua squadra, Mika infatti aveva praticamente il doppio del lavoro del collega brizzolato.
"Hai ragione, ma allo stesso modo io ho il diritto di essere qui e già che ci sono, commento liberamente le tue scelte..."
Andy intanto ascoltava in disparte sulla sua poltroncina, cercando di decifrare gli sguardi e i segnali non verbali del compagno e quelli assai criptici dell'italiano, tentando di captare parti di discorso senza troppo successo, data l'unica frase indispettita udita nella sua lingua madre.
Osservando a distanza comunque, non gli andava molto a genio la strafottenza di cui ogni suo gesto o ogni sua parola parevano impregnate. Poteva sbagliarsi, ma da quel poco che credeva di capire, pareva quasi quello strano personaggio tentasse di mettere Mika in soggezione, sfruttando la sua aura e la sua verve da artista come piedistallo su cui ergersi.
"E io ho il dirito di fare le scelte che voio con loro senza che tu critica" lo riprese tornando a dare l'attenzione proprio all'ultima ragazza entrata in squadra, voltandosi con la sedia verso il palco, dando la schiena al collega.
Morgan ridacchiò poi lo lasciò fare, andando a sedersi sulle poltroncine alle spalle del tavolo, un paio di posti a destra rispetto al biondino che si perse a scrutarlo per un breve attimo, cercando di decifrare le espressioni del suo viso.
Lo osservò con attenzione, sotto al ciuffo brizzolato non riusciva a comprendere che genere di personalità si celasse e la cosa non gli piaceva troppo. Sghignazzava alle spalle del suo compagno e a giudicare dal tono di Mika, non pareva che le sue osservazioni gli fossero sempre gradite.
Distolse lo sguardo quando lo vide voltarsi verso di lui e finse di concentrarsi sulla scenografia in via di riallestimento per la prova successiva. Trasse un sospiro contento quando vide Mika salutare i collaboratori e dirigersi verso le poltroncine ma si corrucciò appena quando l'attenzione del ricciolino fu rubata da Morgan.
"Adeso ho finito e puoi iniziare tue prove. Io però vado via che io rispetto le regolle." Asserì lanciandogli uno sguardo deciso, corredato da un mezzo sorriso, provocando una sentita risata da parte dell'italiano che gli passò accanto lasciandogli una carezza lasciva dalla spalla al braccio, da cui Mika sgusciò via.
"Ci vediamo domani piccolo Penniman" lo salutò scandendo piano in lingua inglese, incedendo spavaldo verso il tavolo senza voltarsi.
Mika roteò gli occhi verso il cielo, raggiungendo Andy e sorridendogli, facendogli cenno di seguirlo. Il biondo eseguì, scrutando un'ultima volta il palco e il tavolo con la coda dell'occhio prima di mettere piede fuori dagli studi, verso i camerini.
Il libanese recuperò le sue cose e uscì nel parcheggio alzando il bavero della giacca contro il vento freddo milanese prima di entrare in auto.
"Quello era Morgan?" chiese una volta che furono rinchiusi nella solitudine della vettura, impostando il navigatore verso casa.
Mika annuì slacciandosi la giacca. "Sì era lui" confermò con indifferenza. Andy mantenne gli occhi sulla strada "Quello da cui prendi lezioni di cultura italiana?" chiese a conferma dei suoi ricordi di ciò di cui gli aveva parlato.
"Esatto" sorrise contento che Andy si ricordasse qualcosa che gli aveva accennato un paio di volte distrattamente.
Andy rimase in silenzio alcuni secondi, incerto se esporgli le sue impressioni e andare contro la sua evidente simpatia per il collega oppure tacere.
"Non mi piace..." asserì infine con nonchalance, sperando Mika prendesse la sua opinione come tale, senza chiedergli troppo.
Il riccio infatti ridacchiò "È un po' particolare ma non è cattivo... tranquillo" lo rassicurò intrecciando una mano con la sua "e poi sì...ha una cultura sconfinata, ma non ha un quarto del tuo fascino" confessò avvicinando le labbra al suo collo per un fugace bacio.
"Dici che posso assistere al live?" chiese titubante, non aveva mai assistito al suo ragazzo all'azione davanti ai riflettori in quel modo e poco gli importava se avrebbe capito 4 parole in 3 ore di show.
Mika si illuminò a quella proposta. Era orgoglioso all'idea di mostrarsi davanti a Andy in quella situazione in cui bene o male era finito anche su suo consiglio. "Certo! Ti faccio riservare un posto!"
Passarono la serata in un ristorante tipico solo loro due, approfittando dell'ultima serata italiana libera di Mika, prima del 4 live di XF.
Il live iniziò già non nel migliore dei modi, alla prima votazione del primo gruppo una delle ragazze di Mika finì allo scontro finale con uno dei ragazzi di Elio e non passò il turno. A Mika si strinse il cuore vedendola piangere e per un attimo credette di finire col fare la sua stessa fine, su un palco in mezzo a tutti.
Quando però anche al secondo turno un'altra delle sue protette finì allo scontro finale, credette di esplodere definitivamente. Fortunatamente per lui, Gaia riuscì a scamparla contro il gruppo di Simona e il libanese si ritrovò a chiusura della serata comunque con la squadra più numerosa tra i 4 giudici.
"Eh è stata una serata pesante oggi." commentò Elio nella pausa tra la fine dei live e l'inizio dell'Extra factor, sistemandosi il parrucchino arancione. "Indubbiamente le doppie eliminazioni portano sempre un livello di ansia moltiplicato per due" si accodò Simona che ancora non aveva digerito troppo bene l'eliminazione dei suoi ragazzi.
Mika se ne stava in silenzio, ancora in ripresa emotiva dopo la fifa che lo aveva investito alla possibilità che gli si era ravvisata, di perdere due ragazze in una sola serata. "Stai iniziando a perdere colpi eh Mika..."
Lo sbeffeggio di Morgan arrivò dritto alle sue orecchie ma lui decise di non farci troppo caso e di dribblare facendogli semplicemente notare come "Io ho ancora tre ragazze in mia squadra."
A cui il brizzolato ridacchiò tranquillamente. "Non puoi compensare scelte inadatte a livello di brani con coreografie da stadio... non è una buona tattica, l'avrai notato" consigliò, condendo il tutto con quella sua onnipresente altezzosità insita in lui.
"Morgan, ho perso mia prima ragazza a metà della gara... Va benne. Non cercare di farmi sentire uno sfigato" controbatté metà in italiano, metà in inglese, corredando il tutto con un sorriso compiaciuto di chi sa che al momento sta ottenendo risultati migliori dei suoi.
Il cantautore monzese esplose in una risata, lasciando una pacca affettuosa sulla spalla al collega.
L'extra factor passò tra una battuta e una provocazione e finalmente Mika poté prendere la via dei camerini e ricongiungersi al suo ragazzo.
"Ehi!" si annunciò richiudendosi la porta alle spalle, crogiolandosi nel silenzio improvviso che investì le sue orecchie provate dal brusio costante dell'arena in fermento.
Andy si alzò dal divanetto con uno sbadiglio "Hey" gli andò incontro lasciandogli una carezza ed un breve bacio. "Serata stancante eh..." notò nei suoi occhi quando gli circondò il viso con le mani.
"Sì... ci hai capito qualcosa? Ti è piaciuto" ricambiò il gesto dolce, assicurandosi che il biondino avesse gradito almeno in parte la serata, pur non comprendendo una parola.
Andy annuì "Ovviamente non ho capito niente, però i ragazzi cantano bene e mi diverto a osservare le riprese dal vivo... credo di aver imparato una nuova tecnica che potrebbe tornarmi utile, stasera" gli raccontò, rendendolo partecipe del suo punto di vista al live con un sorriso dolce.
"Certo i tuoi concerti sono tutt'altra storia..." non mancò di ricordargli, "però mi piace il tuo sguardo concentrato quando dispensi pareri e consigli."
"Grazie" sorrise sbadigliando, "Andiamo a casa?" Gli chiese portando le mani sui fianchi e appoggiando dolcemente le labbra sulle sue.
Andy annuì nel bacio e raccolte le sue cose si avviò con lui verso l'uscita.
Il giorno dopo Mika si recò presto dalle sue ragazze per discutere le esibizioni e assegnare loro le nuove canzoni su cui lavorare, poi si precipitò in aeroporto con Andy, direzione Parigi.
"Ok, quindi adesso Parigi dove registri The Voice sabato e domenica, poi lunedì mattina vai a Londra, studio e BBC fino a mercoledì mattina quando torni a Milano per le prove delle ragazze, il live di giovedì e resti fino a venerdì per le assegnazioni, giusto?" fece mente locale Andy una volta preso posto sul velivolo dell'AirFrance.
Mika annuì positivamente, confermando ognuna delle sue mete affiancate ai relativi giorni e impegni, scrutandolo con ammirazione e affezione.
Scosse la testa ridacchiando, trattenendosi dall'istinto di baciarlo "Faccio fatica io... come fai a ricordarti tutto, tu?"
Andy rise di cuore. "Quello dei due con la buona memoria non sei mai stato tu Moosie!" sussurrò.
"Decisamente!"
Se Milano era fredda, Parigi era gelida. Andy rubò senza troppi complimenti un maglione dallo zaino del compagno prima di scendere dall'aereo e se lo cucì addosso anche durante la cena sulla riva della Senna.
"Meno di un mese a Natale!!" trillò gioioso Mika camminando per le strade della Ville Lumiere ancora più luminosa e scintillante di luci e addobbi.
"Sì! Casa! Looondraaaa! Mi manca Mel!" mise un broncio fanciullesco il greco che da settimane non vedeva la sua cucciolona.
"Anche a me manca..." concordò il riccio, ricevendo una piccola gomitata stizzita a cui Andy gli rimbeccò "Ma se la vedi per due giorni tutte le settimane!!" a cui Mika non poté che dar ragione.
Il giorno successivo Mika accompagnò a malincuore Andy in aeroporto e gli diede appuntamento a Natale.
.
4 giorni e 3 paesi più tardi.
"Ho una notizia per te, Mika..." Morgan gli spalancò la porta di casa con un enorme sorriso, senza preoccuparsi degli inutili convenevoli da amici, andando dritto al punto.
Il ricciolino rimase un attimo spiazzato, poi sorrise di rimando, salutandolo con un ovvio "Ciao anche a te, caro amico" a cui conferì una lieve sfumatura canzonatoria.
Il monzese attese che il collega prendesse posto sul divano in velluto e poi sfoderò la novità che era tanto impaziente di comunicargli "Giorni fa ho chiesto alla produzione per il duetto con te alla finale, la risposta affermativa è giunta giusto prima che tu arrivassi" annunciò con un sorriso radioso ed entusiasta.
Mika rimase un attimo spiazzato. In tutto il casino si era dimenticato della proposta che Morgan aveva avanzato un paio di settimane addietro. "Ah, io non ricordavo ma... noi non cantiamo la nostra canzone!" rispose mettendo in chiaro fin da subito il concetto attorno al quale Morgan aveva gironzolato per giorni instancabilmente.
L'italiano sbuffò sonoramente alla richiesta del moro "Dai Mika... non fare il difficile!" si lagnò con lui, cercando di convincerlo di nuovo a cantare la loro neonata 'Andiamo a Londra'.
"Non è pronta e non volio fare cose a metà" gli ricordò nuovamente, fermo delle sue convinzioni. "E' bello che noi posiamo cantare insieme a finale, ma noi posiamo sceliere qualche nostre canzone e fare un medley" propose come alternativa, enfatizzando sulla sua contentezza per il duetto, che comunque aveva piacere a fare con lui, ma restando dell'idea che quella canzone fosse ancora troppo acerba per essere portata su un palco di quelle dimensioni, con quella risonanza mediatica.
"Abbiamo tempo per finirla!" non demorse il più grande però, alzandosi e fiondandosi al pianoforte.
"No, non abbiamo tempo, sono appena arivato da Londra, mio cervello è stanco per lavorare adesso" gli ricordò sbrigativamente.
Aveva passato gli ultimi giorni tra studio radiofonico e di registrazione a limare le ultime imperfezioni di Stardust, prossima all'uscita per il lancio del songbook e sistemare il remix di alcune delle sue hit, rivisitate per includerle nella raccolta. Non aveva intenzione di sentir parlare di mixaggio e ritocco musicale per i prossimi giorni.
"Settimana prossima... ci troviamo un giorno e concludiamo." Propose di nuovo il brizzolato, ma Mika dribblò per l'ennesima volta.
"Non ho tempo, esce Songbook, ho anche promozione poi devo andare a Parigi e Londra. Morgan dai... facciamo nostre canzoni" lo pregò per l'ennesima volta, deciso a non dargliela vinta per nessuna ragione.
L'italiano sbuffò sonoramente. Si era fatto in quattro per riuscire ad ottenere il permesso della produzione per il loro duetto, era l'occasione perfetta per presentare la loro canzone e far tornare anche il suo nome alla vetta delle classifiche italiane, ma Mika gli stava mettendo i bastoni tra le ruote in ogni modo. Aveva sottovalutato la testardaggine di quel ragazzino che in ambito artistico pareva pendere dalle sue labbra, ma evidentemente non abbastanza.
"La settimana dopo! Non hai le registrazioni di The Voice..." tentò un'ultima volta, ricordandosi quel dettaglio che lui stesso gli aveva raccontato sovrappensiero durante una pausa nei live.
"La setimana dopo sono...busy con la promozione del songbook e la presentazione dei orologi per Swatch e poi è tropo tardi" Mika elencò di nuovo i suoi programmi, escludendo a priori la possibilità di trovare una mezza giornata da dedicargli.
Morgan lo osservò sconfitto, celando la sua delusione dietro un bicchiere di liquore e lasciandosi andare ad un "Quanto cazzo sei rompicoglioni Penniman" che fece scoppiare a ridere il libanese.
"Bevi un po' che diventi più simpatico" gli consigliò riempiendo un bicchiere da shottino con lo stesso liquore con cui si stava inebriando lo spirito da alcuni attimi e porgendoglielo.
Mika assaporò il liquido violaceo al mirtillo mugolando di piacere quando lo sentì scendere in gola e riscaldarlo un po' dopo la fredda e nebbiosa giornata milanese che lo aveva accolto.
Morgan iniziò la sua lezione di cultura italiana che quella volta verté su Guccini e quando vide il libanese perdere colpi sotto l'effetto della stanchezza e dei 3 bicchierini di liquore decise di dare un taglio alla sua lezione e di ordinare del buon thailandese per cena.
Attendendo il delivery, il padrone di casa decise di animare la serata con un po' di musica contemporanea al ritmo della quale riuscì a far schiodare Mika dal divano e coinvolgerlo in una qualche sorta di balletto.
Quando la voce di Freddie Mercury invase la stanza, Mika seppellì la stanchezza e si produsse in una performance di canto e ballo a fianco di Morgan sulle note di I want to break free.
L'italiano si beò della sensualità innata nei movimenti del libanese e ne approfittò per muoversi a passo di danza a distanza ravvicinata.
Mika sprizzava vitalità da tutti i pori e per un attimo si figurò perfino di essere su di un palcoscenico, sfoderando tutto il suo fascino e la sua verve da performer. "I fuuucking love this sooooong!" gridò sulla ritmica finale del pezzo, lasciandosi ricadere sul divano accanto all'amico e collega, ansimante e accaldato dopo la performance.
Morgan lo aveva osservato per gli ultimi due minuti ballare e cantare in un intonatissima versione personale della hit dei Queen e in quell'istante si ritrovava momentaneamente a faticare a staccare gli occhi dalla figura che si era appena lasciata affondare sul suo divano a 10 centimetri da lui.
Il trentenne si stava passando una mano in fronte, portandosi all'indietro la chioma ricciola, che ribelle aveva seguito l'andamento della sua danza e ora si ergeva indisciplinata sulla sua testa, mentre rideva contento.
"Credo proprio dovrò venire ad un tuo concerto prossimamente, Mika" rifletté marcando il nome d'arte dell'amico, quasi sicuro fosse la sua versione di performer ad essergli accanto in quell'istante, non certo la timida personcina che spesso se ne stava in curioso ascolto durante le sue ore di narrazione.
"Sei fottutamente sexy quando entri nel personaggio!" esternò senza inibizione. La risposta che ricevette gli diede la conferma di aver liberato il Mr. Hyde della situazione, direttamente in casa sua.
"Lo so!" disse schioccando la lingua e lanciandogli uno sguardo sbieco ricco di charme, senza nemmeno rendersene troppo conto.
Il Mika Mr. Hyde aveva la peculiare caratteristica di flirtare anche coi sassi in maniera totalmente disinteressata, cosa che Morgan aveva notato più di una volta.
"Ah... ne sei consapevole..." gli sussurrò avvicinandoglisi, andando a recuperare il suo stesso fascino da dannato che tanto amava sfoggiare.
Mika rise di gusto, continuando la sua innocente farsa, senza rendersi conto di cosa con quel modo di fare stesse provocando nel collega. "Sì, lo so... I'm sexy as fuck" sussurrò di rimando avvicinandosi di più a lui per poi scoppiargli a ridere in faccia.
Morgan rimase spiazzato da quel suo modo di fare così malizioso e si lasciò trascinare dal momento, avvicinando le sue labbra al sorriso smagliante del libanese che, accortosi per tempo dell'azione dell'amico, voltò appena il viso, facendo combaciare la bocca del monzese con la sua guancia continuando a ridere e divincolandosi fanciullescamente dalla sua presa con una linguaccia, lasciandolo sul divano con uno sguardo alquanto perplesso e scombussolato.
"Alla finale suoniamo questa!" gli annunciò in inglese sedendosi senza troppa grazia al pianoforte in centro al salotto e producendosi in una versione acustica ma altrettanto adrenalinica di We are golden a cui Morgan assistette inebetito e finita la quale, poterono udire il trillo del campanello che il ragazzo del delivery thailandese stava premendo per la terza volta di fila, spazientito.
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Buonasera!
La vita di XF riprende con i ritmi che la contraddistinguono.
Morgan è il solito... e Mika ogni tanto gli risponde a tono...
Capitolo di passaggio, ma nemmeno troppo.
Da qui, la collaborazione con Lady Françoise si chiude. Doveva essere un capitolo, ne sono usciti 4, e sinceramente, mi sarebbe piaciuto ne uscissero di più.
Abbiamo entrambe notato come abbiate gradito e sicuramente, tempo e impegni permettendo, ci piacerebbe riuscire a collaborare ancora perchè ci siamo divertite parecchio, non è semplice trovare qualcuno con una visione simile e una capacità di adattamento allo stile di una ff da 150 capitoli. Si vedrà cosa riserverà il futuro!
Vi aspetto con le caramelle e vi saluto che vado a farmi un ultimo giretto per l'Europa.
A presto e grazie a tutti!
Vv
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Two of a kind
FanfictionLa Mikandy più lunga che sia mai stata scritta. La loro vita raccontata dagli albori fino al 2015. 1000 pagine di word, 200 capitoli, 4 anni e mezzo di pubblicazione. Andò a posare le mani sulle sue ginocchia, accucciandosi di fronte a lui, cercan...