Come il risotto e gli spaghetti, si trovò a riflettere senza una logica, finendo per disegnare sotto al nome di Vicky un piatto con tanti vermicelli e sotto quello di Fedez uno con tanti piccoli pallini, classificando sommariamente i suoi livelli di sintonia con loro. I due nuovi colleghi gli parevano piuttosto agli antipodi, sia come stile che come carattere, ed era piuttosto sicuro di sapere con quale dei due si sarebbe finito per instaurare un maggior feeling.
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Dopo quella che gli parve una riunione interminabile, finalmente il capo supremo sciolse la seduta con un caloroso consiglio alla nuova giuria di sedersi a cena tutti insieme per iniziare a conoscersi meglio, in vista delle prime audizioni ormai alle porte.
"E' questo il modo di salutare i vecchi colleghi?" lo riprese Morgan con il suo tipico ghigno, prendendo la parola prima ancora che Vicky e Fedez potessero allungare la mano verso di lui per presentarsi ufficialmente.
Mika finse di roteare gli occhi verso il soffitto per poi sorridere calorosamente all'amico e abbracciarlo. "Non mi ha lasciato tempo" rispose quindi con fare ovvio. "Chi non ti ha lasciato...?" lo sbeffeggiò il brizzolato, iniziando immediatamente l'opera di correzione dei molti errori del suo italiano arrugginito.
"Oooooh Morgan! Lo so, io deve ripasare mi italiano! Stop making fun of me!" lo insultò amichevolmente, tirandogli un giocoso pugno sul braccio.
"Chi ti osa prendere in giro??" intervenne Vicky in perfetto inglese, prendendo scherzosamente le difese del libanese nei confronti dell'artista malefico che ben conosceva da un paio di decenni.
Mika si voltò verso di lei, ringraziandola con uno sguardo per poi commentare "Oh meno male, ho un'alleata quest'anno! Piacere!" si presentò allungando una mano, che lei accolse con gioia.
"E' un vero piacere conoscerti Mika. Sono una tua grande fan!" l'italo-inglese non perse tempo a esternare il suo apprezzamento nei suoi confronti, a costo di sembrare fuori luogo. Il sorriso che il riccio le rivolse però, le fece capire che il giovanotto aveva gradito.
"Ecco, adesso mi conoscerai e poi ti starò sulle palle!" ridacchiò, facendo ridere sia Vicky che Morgan, il quale confermò annuendo "Oh, si, è un graaaan rompicoglioni, puntiglioso, superstar." a cui Mika rispose con una linguaccia.
In quel giocoso scambio di battute in inglese, il quarto giudice non prese minimamente parte, restando per conto proprio, cellulare in mano e sguardo assorto nei suoi pensieri. Fu Vicky ad interrompere la sua solitudine, presentandosi a lui e portando gli altri due colleghi a fare lo stesso.
"Scusate se non mi sono unito al vostro discorso, ma il mio inglese è praticamente inesistente" mise in chiaro fin da subito, sperando i colleghi cogliessero l'antifona e si prodigassero a usare la sua lingua durante gli scambi di opinioni o i discorsi futuri.
"Scusa, tu!" prese la parola la moretta "Mi è partito l'inglese in automatico quando l'ho sentito da Mika" si scusò con una risata innocente. "Piacere!" allungò una mano con un caloroso sorriso nei confronti dal più giovane della compagnia.
A ruota seguì la presentazione degli altri due componenti. Mika strinse la mano al nuovo giovane del gruppo e gli sorrise, ricevendo un'espressione timida di rimando.
"Allora, cenetta conviviale?" propose Vicky, seguendo il consiglio della produzione scrutando i tre nuovi collaboratori con occhi speranzosi.
Immediato arrivò l'assenso del giovanotto e del brizzolato; da parte del riccio ebbero invece in risposta uno sguardo dispiaciuto.
"Non posso staserra. Ho un impegno" ammise. Non aveva ricevuto notizia della cena post riunione e non poteva disdire la serata con Andy, dopo che gliel'aveva promessa, a favore di un gruppetto nel quale figurava uno dei colleghi più malvisti dal compagno in 7 anni di relazione. Lo conosceva abbastanza da sapere che non sarebbe stato per nulla lieto di ricevere una notizia come quella a un'ora e mezza dalla prevista cena.
Morgan non perse tempo per canzonare il libanese con una battutina delle sue "Avrà da fare col fidanzatino. Te lo sei portato in Italia?" scherzò in direzione dei nuovi arrivati prima, e di Mika poi.
Quest'ultimo gli riservò uno sguardo un po' più pungente di quanto avrebbe voluto fare di fronte a Vicky e a Fedez, ma rispose con la sua proverbiale pacatezza, senza entrare in nessun tipo di dettaglio, rispondendo di circostanza.
"Sì, lui piace Milano" sorrise senza che gli occhi ne venissero contagiati eccessivamente, poi decise di congedarsi una volta per tutte, onde evitare inutili ulteriori battutine da parte di una persona a caso.
"Ci vediamo per auditions. Spero che voi divertite staserra." Gli auguro, ricevendo un riassunto delle correzioni grammaticali dal diplomato classico, che decise di ignorare saggiamente.
Uscì dagli studi di Sky traendo un sospiro lievemente nervoso. Odiava ammetterlo, ma Morgan aveva capito come anche solo menzionare Andy, avesse il potere di indisporlo come null'altro, e pareva prenderci gusto sempre più a lanciargli piccole frecciatine a tema. Sperava solo non sarebbe mai arrivato a farlo di fronte alle telecamere, perché a quel punto avrebbe potuto seriamente litigare con lui, dietro le quinte per non dare scandalo, come educazione imponeva.
Con uno sguardo veloce al cellulare, calcolò a grandi linee i vari tragitti che avrebbe dovuto compiere in quell'ora e mezza di tempo che gli restava e capì che avrebbe fatto non poche corse.
Si sbrigò a chiamare un taxi e si fece portare nello stesso esatto punto nel quale quella mattina aveva passeggiato con il compagno, fiondandosi immediatamente nel negozietto di elettronica, prima che chiudesse di lì a meno di mezz'ora.
Il proprietario della rivendita osservò il giovane entrare trafelato dalla porta a vetri e gli sorrise dal bancone, riconoscendolo come l'accompagnatore del biondo cameraman inglese conosciuto in mattinata.
"Buonasera! Credevo l'appassionato di queste cose fosse il tuo amico!" gli si rivolse direttamente in inglese, ignorando la sua conoscenza dell'italiano.
Mika gli sorrise e non perse tempo in inutili convenevoli. "Sì sì, è lui. Io non ci capisco niente. Infatti mi serve una mano da te!"
Il giovane si mise in attento ascolto con espressione servizievole in viso "Dimmi tutto"
"Le cose che avete guardato insieme stamattina, quali sono?" chiese dando furtivi sguardi in giro, sperando di ricordare qualche particolare degli aggeggi che aveva visto in mano a Andy e al commerciante poche ore prima.
"Sono diverse a dire il vero. Un paio di videocamere professionali e relativi accessori. Vuoi vederli?" chiese titubante, non capendo esattamente dove il riccio volesse arrivare.
"No, voglio comprarli" avanzò subito la sua intenzione, così da perdere meno tempo possibile "Anche se me li facessi vedere, non ci capirei assolutamente nulla! Se ne avete discusso voi due che ve ne intendete, direi che mi basta" spiegò riponendo piena fiducia nel ragazzo che ridacchiò sorpreso e uscendo da dietro il bancone, si affaccendò tra gli scaffali, e recuperò esattamente gli oggetti che aveva mostrato al biondo.
"Tutte queste cose sono molto professionali e altamente tecnologiche... costano parecchie migliaia di euro, ne sei al corrente?" chiese titubante, non troppo certo che il moretto che di quel mondo conosceva poco o nulla, avrebbe potuto e voluto pagare la cifra che si sarebbe trovato in fondo allo scontrino.
"Lo so. Ma il mio...amico... sta per iniziare come libero professionista e queste cose gli servono. Non ho problemi. E poi se costano, vorrà dire che sono di qualità, sbaglio?" chiese spiegando brevemente la cosa.
"Non sbagli assolutamente. Sono le ultime uscite sul mercato. Il meglio che c'è in circolazione al momento. Ci sta assolutamente che un professionista usi questo tipo di strumentazione. Chiedevo solo per informarti, dato che mi hai confessato di non essere ferrato in materia." Gli spiegò gentilmente.
"E hai fatto bene a farmelo presente. In ogni caso voglio tutto." Ripeté puntualizzando la sua decisione e ricevendo un cenno di assenso ed un sorriso dal commerciante che iniziò a passare i codici a barre sullo scanner.
"Come porti a casa tutto questo?" chiese gentile indicando i tre scatoloni.
Mika gli spiegò che avrebbe chiamato un taxi, accennando la zona di Milano dove abitava, per fargli capire che non si trovava lontano più di una mezz'ora.
"Io tra 10 minuti chiudo qui, se hai pazienza di aspettare ti do uno strappo col van. Ci passo quasi davanti per andare a casa" propose servizievole.
Mika considerò l'attesa per il taxi in quell'ora di punta e decise che la proposta gli avrebbe potuto far comodo. Calcolò i tempi, e intuito che Andy a quel punto sarebbe già stato sulla via per il ristorante che avevano prenotato, accettò di buon grado.
Tempo di arrivare a casa, nascondere gli scatoloni ingombranti nella sua cabina armadio, ringraziare il negoziante, cambiarsi velocemente, che Andy lo stava già chiamando, dandolo per disperso.
"Lo so che con te aspettarsi puntualità è un miraggio, ma giusto per capire... faccio a tempo a farmi un aperitivo con buffet, o sei sulla buona strada?" domandò il greco con una mezza risata.
Mika ringraziò il cielo di avere un compagno comprensivo e rispose con il tono più dolce che gli riuscisse.
"E' andata per le lunghe a Sky, sono passato al volo a cambiarmi e ora sto scendendo. 10 minuti e sono lì Gapi! Giuro!" si infilò le scarpe tenendo con una mano il telefono e infilando in tasca il portafoglio con l'altra, ringraziando mentalmente Louboutin di non aver messo i lacci alle sue creazioni.
Chiuse con un piede la porta del suo guardaroba e percorrendo a passi veloci il corridoio, uscì di casa.
Andy fu lieto di sentire per telefono la porta di casa chiudersi "Stai davvero uscendo! Incredibile!" rise "Ti aspetto qui fuori dal ristorante allora! A tra poco" lo salutò chiudendo la chiamata.
Come annunciato, 10 soli minuti più tardi, si presentò all'entrata del locale, dove un Andy vestito di tutto punto, lo attendeva sorridente.
"Scusa! Pomeriggio un po' pieno. Da adesso sono tutto per te!" sorrise procedendo poi con lui verso l'entrata, con lo stomaco che già brontolava da parecchio per la fame.
"Dio ho una fame! Questo è uno dei migliori ristoranti di Milano, vedrai!!" commentò, salutando poi in italiano il proprietario che raggiante gli mostrò il tavolino appartato che aveva riservato appositamente per loro.
"Due stelle Michelin... tu sei non fai le cose in grande non sei contento eh..." scherzò Andy sistemandosi il tovagliolo sulle gambe. Mika gli fece una mezza linguaccia disinvolto, godendo della solitudine della minuscola saletta laterale tutta per loro e giustificando la sua scelta con un innocente "Avevo fame!"
Andy scosse la testa rassegnato, con un sorriso divertito "Ovvio... che domande!"
"Come è andata a Sky?" chiese curioso indagando sibillinamente sui nuovi colleghi del fidanzato.
"Bene dai! Vicky e Fedez sembrano tranquilli. Lei è molto simpatica, estroversa, è mezza inglese, quindi tanta roba per me quando sono stanco dopo ore di italiano. Lui boh... non l'ho ancora inquadrato... sembra un po' intimorito da tutto il sistema, spero si tranquillizzi, per il resto boh... non credo ci legherò più di tanto... mi sembra molto diverso da me." Gli fece velocemente il punto della situazione senza entrare in inutili dettagli.
"E il tuo amico Morgan?" lo sollecitò notando come di quest'ultimo non avesse fatto parola.
Mika trasse un sospiro "Ti sta sulle palle, evito di parlartene" disse semplicemente, prendendo una fetta di San Daniele dal piatto di antipasti.
"No, proprio perché mi sta sulle scatole voglio sapere cosa faccia" gli fece presente iniziando a sua volta a mangiare.
Mika lo guardò intensamente "Stai facendo il geloso...?" chiese stupito. In tanti anni non lo aveva mai visto così esplicitamente sotto quel punto di vista.
Andy lo fissò profondamente di rimando "No, non STO facendo il geloso.... SONO geloso, perché è un individuo che non mi piace" gli confessò fuori dai denti, senza girare troppo attorno al discorso.
Mika rimase un filo allibito dalle sue parole ma ragionò sul fatto che non potesse dargli tutti i torti. Sapeva che ci aveva provato con lui, conosceva la sua spregiudicatezza ed il suo lato spiccatamente istrionico. Si sarebbe piuttosto dovuto stupire se per Andy fosse stato completamente indifferente.
"Sì ma non puoi mettermi il muso ogni volta che lo vedo, Andy..." gli fece presente con espressione ovvia. Non avrebbe sopportato un Andy irascibile per 4 mesi e oltre. Con Morgan ci doveva lavorare, che a lui piacesse oppure no.
"E' un mio collega, non posso decidere di non lavorarci solo perché a te non piace" mise in chiaro forse in tono un po' troppo fiscale.
Andy assottigliò lievemente gli occhi azzurri in direzione del compagno e Mika capì di aver appena svegliato un cane dormiente.
"Mi credi così scemo? Lo so benissimo che lavorerai con lui che mi piaccia o no. Ti sto solo ribadendo il fatto che la sua presenza attorno a te mi urta, e ti sto facendo capire che il tuo non parlarmi di lui non mi rende meno irascibile, ma solo più geloso, perché mi dà l'idea che tu abbia qualcosa da nascondere, anche se razionalmente so che non è così." Spiegò mantenendo un tono pacato ma senza mai placare lo sguardo bieco.
Mika rimase un po' attonito a quella confessione così carica di schiettezza e capì solo in quel momento quanto quel bacio rubato lo avesse realmente toccato. Che Morgan non solo non gli andasse a genio, ma lo vedesse proprio di cattivo occhio, lo sapeva, ma un'esternazione di gelosia così palese non se l'aspettava, dal tranquillo greco.
"Mi hai sempre detto che di me ti fidi... e allora perché mi stai mettendo in dubbio ora?" si sentì in dovere di chiedere a quel punto.
Andy appoggiò la schiena alla sedia incrociando le braccia al petto, allargando le distanze. "Non sto mettendo in dubbio TE! O forse dovrei...?!" chiese con aria di sfida, scrutando Mika con fare risoluto e sicuro.
"Stai scherzando spero...." fu il turno del libanese di assottigliare lo sguardo scuro verso il compagno.
"Dimmelo tu..." replicò lui spostando il bicchiere di bianco da accanto al suo piatto al centro al tavolo puntando gli zaffiri minacciosamente su di lui.
Mika si impose di inspirare e chiudere gli occhi una frazione di secondo per calmare gli animi. Non poteva rispondere come la mente gli stava dettando, o avrebbero litigato pesantemente.
"No Andy. Non dovresti dubitarne perché, come sai, ho già spiegato esplicitamente a Morgan che ho chi amo e mi ama e non ho la minima intenzione di cambiare il corso della mia vita sentimentale per nulla al mondo. Sono pronto a ribadirglielo altre decine di volte se ne dovesse aver bisogno. Sono grande abbastanza da saper riconoscere e sapermi difendere dai suoi giochetti." Asserì obbligandosi ad addolcire i toni, e di parecchio.
"Per il resto, non ho intenzione di passare i miei pomeriggi liberi a casa sua come l'anno scorso, per svariati motivi, tra cui il fatto che a te non vada a genio, quindi puoi stare definitivamente tranquillo." Gli assicurò, sperando così di placare le sue inutili disquisizioni mentali, e mettere fine a quella situazione che se non gestita con i guanti di velluto sarebbe sfociata in un litigio.
Andy, vinto dalla dolcezza e dalla limpidezza del suo discorso, in cui intravedeva tutta la buona volontà e la buona fede del compagno, si distese e gli annuì.
"A me di te ha sempre colpito e tremendamente affascinato la tua delicatezza, nobiltà d'animo e lealtà, tra le altre cose. Sono valori che ho bisogno di avere nella persona con cui condivido la vita, lo sai. Morgan non è nulla di tutto questo. Lo stimo moltissimo per la sua cultura, ma al di là di ciò non vado." Esternò allungando la mano sul tavolo, nella speranza che una delle sue gli si avvicinasse.
Andy di riflesso disincrociò le braccia dal petto e portò una mano sulla sua "Già... mi fa andare fuori di testa quell'uomo... non volevo insinuare nulla Mika, scusami." Alzò gli occhi su di lui in uno sguardo remissivo.
Il libanese espirò fiero di aver fatto leva sui giusti punti e di aver risolto con tranquillità e pacatezza quel loro diverbio, poi si perse nei suoi occhi azzurro cielo, incrociando le dita nelle sue.
"E poi quest'inverno avrò un motivo ben più convincente per restare tra le mie quattro mura nei pochi pomeriggi di libertà che avrò" gli sorrise teneramente. Andy inclinò la testa leggermente di lato, non cogliendo l'allusione, quindi Mika continuò "...a meno che un certo greco non mi dia buca piantando le tende ad Atene."
Il biondo rise dolcemente "Il greco passerà a malincuore l'autunno, perché l'inverno inizia a dicembre caro il mio Penniman, nella nebbiosa Milano invece che nella temperata e mite capitale greca." Confermò non mancando l'occasione per una puntualizzazione di dovere, condita dalla sua tipica espressione saccente.
Mika colse la precisazione giocosa come definitiva bandiera bianca e continuò su quella linea, ben felice di essere tornati al loro solito spirito.
"Tu passa questi mesi qui a Milano, e capirai perché la mia mente ha confuso l'autunno con l'inverno, piccolo pedante Dermanis!" alluse al clima del capoluogo lombardo che in certe settimane di novembre e talvolta perché no, anche ottobre, sapeva essere aspro e pungente quando l'inverno londinese.
"Ceeeerto. Adesso glissa sul clima milanese per non ammettere che l'inverno inizia a fine dicembre!" lo sfotté bellamente puntandogli contro la forchetta e ridendo.
"Mamma che pesante che sei Dermanis! Hai rotto! Io tre mesi insieme non ce li passo con te, sennò ti mollo!" sbuffò teatralmente Mika alzando gli occhi al cielo.
Il clima pesante di poco prima completamente dimenticato.
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Buooona domenica.
eccovi qui, sarò breve, la questione Morgan si è fatta sentire come pensavate.
Vi lascio le caramelline!
- "Eh?? Ma no! Sto cercando una felpa, fa freddo! Che cosa cavolo sbraiti??!" gli fece eco a voce un tono più bassa ma comunque adirata. Gli strilli del compagno decisamente non graditi a quell'ora del mattino, nemmeno per uno come lui.-- Andy a quel punto scoppiò a ridere senza ritegno, sputacchiando pezzi di panino. "Ma se è la tuaaaaa??!" gli fece notare palesemente. Ma Mika aveva di che commentare a riguardo "Appunto! Su di me fa dandy boy, su di te fa clown!"-
-"Taaaanti auuuguuuri a MEEEE, tanti auguuuuri a MEEEE, tanti auguri al tuo ragaaaazzzzzooooo, svegliati e dammi il reeeeegaaaaloooooo!" Andy non aveva saputo resistere. Sveglio dalle 8 di mattina, aveva aspettato una mezz'oretta girandosi nel letto, e poi aveva deciso che non avrebbe aspettato fino alle 10 o alle 11 per levarsi la curiosità di ciò che Mika aveva in serbo per lui.-
- Andy sospirò dolcemente a quelle parole. Dovette ammettere a sé stesso che il compagno aveva gestito la cosa in modo scaltro e geniale, tale da non lasciargli adito a scontri o lamentele.-
Eccovi!
Un saluto veloce a tutte.
E finalmente è settembre e le ferie si avvicinano!
A presto e grazie.
Vv
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Two of a kind
Hayran KurguLa Mikandy più lunga che sia mai stata scritta. La loro vita raccontata dagli albori fino al 2015. 1000 pagine di word, 200 capitoli, 4 anni e mezzo di pubblicazione. Andò a posare le mani sulle sue ginocchia, accucciandosi di fronte a lui, cercan...