"...non ti devi scus..." gli ricordò per l'ennesima volta in quei giorni, ma fu Andy a interromperlo.
"Sì, devo! E adesso tesoro mio dormi, che sei stanco morto." Lo spronò facendolo accomodare meglio sotto le coperte e premurandosi di avvolgerlo con cura, coricandosi al suo fianco e passandogli una mano sul viso e tra i capelli finché non lo vide cadere nel sonno profondo che una mezz'ora prima aveva interrotto.
-*-*-*-*-Il mattino successivo, Andy non fece in tempo a cercare di convincere il febbricitante compagno a starsene nel letto a smaltire ciò che si era preso, che i suoi impegni lo raggiunsero direttamente a casa, più precisamente davanti al portone, sottoforma del consueto minivan nero.
Sbuffò al ritmo serrato degli obblighi lavorativi che non gli stavano lasciando lo spazio e il tempo necessario di prendersi cura di Mika come avrebbe voluto e soprassedette alla voglia di chiamare Giulio e chiedere pietà per il suo protetto.
Armato di una nuova consapevolezza e una più serena visione del suo nuovo mondo decise di sfruttare il tempo libero tra le mura milanesi, per riprendere in mano il lavoro arretrato di editing, pronto a mettere in pratica i consigli e gli spunti di riflessione che Mika gli aveva snocciolato con tanto amore la notte precedente.
Con un sospiro si armò di computer e sprofondando nella poltrona tipicamente araba che Mika aveva voluto in salotto, si mise all'opera.
Non gli fu semplice ricominciare dove aveva lasciato. I frame che gli comparvero davanti aprendo il programma, erano esattamente quelli su cui era crollato meno di 24 ore prima, e il groppo alla gola che ne scaturì ebbe lo stesso identico sapore.
Inspirò a fondo chiudendo gli occhi e riportando alla mente il consiglio del compagno, forzando i ricordi positivi contro la malinconia travolgente, ammassandoli a formare una barriera difensiva. Aprì gli occhi, puntandoli dritti alle immagini sullo schermo, assottigliandoli in uno sguardo tagliente quasi volesse sfidarle, mostrare loro il suo coraggio e la sua forza di volontà.
"Lo vedi quel muricciolo?? Ecco... lì con Nik ci siamo nascosti innumerevoli volte dalla vecchia sentinella del paese, pronta a fare la spia coi genitori dei ragazzi che fuggivano da scuola per andare al mare" Alexis raccontò quel piccolo aneddoto con tranquilla nonchalance, ornata da uno sguardo monello che Andy non gli aveva mai visto."Ma papaaaaaà! Sono cose da raccontare a un figlio queste??"ribatté con finto sguardo incredulo, senza riuscire a non ridacchiare.
"Ooooh beh. Di certo non te le raccontavo quando andavi a scuola, dovevo mantenere la mia reputazione per insegnarti l'educazione, ma adesso beh... siamo alla pari. Sono sicuro che l'abbia fatto anche tu più di una volta..." concluse la frase lasciando in sospeso le ultime parole, scrutando il figlio con sguardo eloquente e avveduto, in attesa che da quella confessione ne seguisse una sua.
Andy però comprese il suo intento in tempo zero "Scordatelo! Io non dico niente!" respinse il tentativo.
"Tanto lo so che l'hai fatto eh" non demordette Alexis inarcando le labbra da un lato, con aria perspicace.
"Innocente fino a prova contraria!" provvide ad asserire lui, senza ammettere né negare, strappando a entrambi una risata.
"Acuta considerazione!" concluse, tra una risata e l'altra, battendo una mano sulla spalla del figlio, compiacendosi della sua astuzia.
Andy si portò irrazionalmente una mano alla spalla osservando il muretto in sassi rossastri che compariva sulla sinistra del video con al centro un asinello e un vecchio carretto, e sorrise.
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Two of a kind
FanfictionLa Mikandy più lunga che sia mai stata scritta. La loro vita raccontata dagli albori fino al 2015. 1000 pagine di word, 200 capitoli, 4 anni e mezzo di pubblicazione. Andò a posare le mani sulle sue ginocchia, accucciandosi di fronte a lui, cercan...