"Dai amore, ti sto prendendo in giro. Siamo arrivati in hotel, andiamo" gli rivelò senza protrarre oltre lo scherno, intenerito dalla mancanza di capacità cognitive di chi aveva guidato per 15 ore e trovato riposo scomodamente per un sonnellino in auto, per le restanti 3.
Uscì dall'auto, stiracchiandosi emettendo uno sbadiglio decisamente poco dedito alle regole del galateo per poi proferire un "Con te non mi stupirei di finire a Copenaghen, figuriamoci..." lo sbeffeggiò però, seguendolo con fare assonnato.
-*-*-*-*-*-*-Mettere piede a casa loro insieme, non era mai stato così malinconico come al ritorno dal loro viaggio di quasi un mese fianco a fianco.
Avevano battibeccato e perfino litigato più di una volta, evidentemente non troppo abituati ad aversi accanto così spesso, da trovare anche il tempo per risentirsi con la rispettiva metà senza sentirsi in colpa per il tempo perso ad ignorarsi.
A Londra dopo tutto, i due giorni scarsi che trascorsero insieme prima che il primo dei due lasciasse la villetta inglese per un numero non ben precisato di settimane, li spesero a disfare e preparare di nuovo le valigie, il primo con abiti più leggeri, il secondo dal calibro più invernale.
"Vado a firmare definitivamente per The Voice domani" Mika ricordò a Andy, mentre controllava di non aver lasciato nulla di vitale importanza sul comodino o in giro per casa.
Il greco lo squadrò con fare perplesso ma entusiasta, lasciandosi andare ad un "Praticamente tra questo e XFactor ti vedo direttamente l'anno prossimo".
Mika sospirò un po' troppo pesantemente in risposta, poi lasciò un attimo perdere la sua ricerca e gli si avvicinò, abbracciandolo da dietro, cullandolo un breve attimo tra le sue braccia, prima di tornare a parlare e rassicurarlo: "Troveremo il modo, come abbiamo sempre fatto", iniziando poi una dolce marcia con le labbra dalla sua guancia al collo e poi a proseguire, riuscendo ad ammaliarlo e a cancellare ogni riflessione dalla sua testa in un battito di ciglia, percependo sotto le dita i muscoli delle braccia rilassarsi e estendere quindi quel tepore al resto del corpo.Si lasciò guidare dal desiderio, mantenendo lui le redini di quel cammino sempre più frenetico, guidando con la maestria che gli apparteneva il gioco sensuale che avevano iniziato quasi senza decidere.
Andy abbandonò ogni ragione e ogni più piccola inibizione, lasciandogli dettare i ritmi e le acrobazie di quella loro danza, in una coreografia nuova forse, mai uguale di certo, sempre di un'intensità tale da togliere il fiato e le parole.
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"Allora, fammi sentire se ti ricordi ancora come si parla italiano..." la voce squillante di Isabella aleggiò intorno a lui nel riverbero dell'XFactor arena, che Mika stava percorrendo nervosamente in esplorazione.
"Ciao Isabeeelaaaa!" le corse incontro festante, non avrebbe mai potuto pensare di ammetterlo, ma si rese conto le mancasse davvero.
La biondina siciliana emise un urletto, quando si sentì mancare la terra sotto i piedi, svolazzando a mezz'aria tra le braccia del suo allievo.
"Allora, sei pronto per la conferenza stampa?" chiese lei, eccitata forse più di lui per il suo debutto.
Mika seppellì la testa tra le mani, travolto dall'ennesima sferzata glaciale di ansia che aveva messo da parte per un breve istante. L'italiana vide Giulio sgranare gli occhi verso di lei come ammonimento a non tirare fuori il discorso, a cui il riccio rispose infatti con un "No! No! Non sono pronto" piagnucolante.
"Ma sì che lo sei, ti sei fatto metà delle ferie in Italia, ormai lo parlerai meglio di me!" cercò di rimediare, afferrandogli i polsi nel tentativo di scollargli le mani dal viso. "No, sono un disastre" biascicò facendo sbucare gli occhi appena da sotto le mani.
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Two of a kind
FanficLa Mikandy più lunga che sia mai stata scritta. La loro vita raccontata dagli albori fino al 2015. 1000 pagine di word, 200 capitoli, 4 anni e mezzo di pubblicazione. Andò a posare le mani sulle sue ginocchia, accucciandosi di fronte a lui, cercan...