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Le figure si avvicinarono di qualche metro, e a Jack, socchiudendo gli occhi, fu possibile intravedere meglio coloro che facevano parte della ormai nota resistenza.

Gli fu entro poco evidente che fossero armati.

Iniziò ad agitarsi.

Sarebbe scoppiato uno scontro armato?

Iniziò a respirare più in fretta.

Se uno scontro stava per scoppiare, lui, anzi, tutti loro erano proprio nel bel mezzo di esso.

Il fumo arancione, appena uscito dalle bombolette, gli entrò rapidamente nei polmoni.

Iniziò a tossire.

Quel denso fumo colorato di arancione non sapeva di niente, profumava leggermente di pittura, e vagamente di agrumi, ma di certo non era la cosa migliore per i polmoni.

La gola iniziò a fargli leggermente male, continuando a tossire.

Si rese conto di dover prendere in mano la situazione, e, ad occhi chiusi (perché temeva quel pesante fumo potesse dargli problemi anche agli occhi), iniziò a regolarizzare il respiro fino a farlo rallentare, ed entro poco, il dolore passò.

Alzò lo sguardo.

Vide correre un uomo delle Forze Governative accanto a lui, mentre le figure nere oltre la coltre di fumo si facevano sempre più vicine.

Lì realizzò:
Lo scontro armato era già iniziato.

D'altronde, avevano pure appena sparato ed ucciso un uomo delle Forze Governative.

Quest'ultimo, non essendo stato spostato dal luogo della sua morte, stava lasciando il suo sangue scorrere per terra.

Jack notò che stava arrivando a lui, così si spostò.

Non gli aveva mai fatto schifo il sangue, anche se l'idea di toccarlo gli sembrava improponibile.

Non era il concetto di toccarlo, per poi essere costretto a lavarsi le mani, che gli faceva impressione.

Era il fatto di sporcarsi le mani, con sangue proprio o altrui, che gli faceva ribrezzo.

Sapere che se mai avesse toccato del sangue, suo o altrui, non sarebbe stata un'azione successiva ad un qualcosa di pulito e normale, gli faceva schifo.

Il sangue non gli faceva schifo.
Era sapere che esso era la conseguenza di qualcosa, lo spaventava.

Lui voleva solo una vita normale.

Ed ora, era legato con le mani dietro la schiena, inginocchiato per terra, nel mezzo di uno scontro armato, con un'alta probabilità di morire da lì a poco, se non proprio in quel preciso momento.

Andó addosso a Camille, senza rendersene conto.

Si girò, e la guardò.

Lei lo fissava.

- Stai... Stai bene?- chiese Jack.

Poco dopo si sentì stupido.

Come avrebbe potuto la bambina capire, in tutta quella confusione.

Lei annuì, e Jack si stupì.

Probabilmente doveva aver seguito il movimento delle sue labbra.

Mimò con le labbra un
"Che succede?", e Jack mimó un
"Non lo so.".

Forse Camille aveva parlato, ma dati tutti i rumori, a cui ora si aggiungevano le urla dei membri della resistenza, non era possibile capirlo.

Un qualcosa di metallico, che venne appoggiato sulla sua nuca, lo fece quasi sobbalzare.

Fece per girarsi, ma sentì quest'ultimo fare più pressione sul suo collo, così rimase fermo.

- Ah-Ah. Non ti muovi.- sentí una voce impassibile dire.

Era uno delle Forze Governative.
Ne era certo.

Chiuse gli occhi, abbassando lievemente il capo.

Non sapeva come comportarsi.

Cosa avrebbe dovuto fare?

Aveva quello che sembrava essere la canna di un fucile puntata alla nuca, in mezzo ad uno scontro armato, legato con le mani dietro la schiena, inginocchiato e con la consapevolezza di poter morire da un momento all'altro.

Girò gli occhi, verso Camille.

La vedeva appena, con tutto il fumo che c'era.

Aveva gli occhi spalancati, mentre lo fossava, la bocca schiusa e quelli che sembravano essere tremiti a scuoterla.

Jack mimó un "Va tutto bene." con le labbra, anche se no, non andava tutto bene.

Non andava per niente bene.

La situazione lo spaventava, ma per tutte le emozioni che aveva provato in quel brevissimo lasso di tempo, non se ne rendeva più bene conto.

Cercò di concentrarsi, con la coda dell'occhio, verso ciò che c'era oltre a Camille, che con le sue parole sembrava essersi leggermente calmata.

Oltre alla bambina, era tutto un insieme di denso fumo arancione e ombre.

Era visibile a malapena (con molto sforzo degli occhi), l'ombra del furgone con cui erano stati portati lì, mentre le ombre di coloro che facevano parte della resistenza, erano sempre più vicine.

Sembrava quasi non stessero avanzando, ma quello che Jack pensava era che si stavano probabilmente avvicinando con cautela, per essere più sicuri di quella che era la situazione.

Ed effettivamente, era così.

Jack cercò di scorgere Brian, o Conrad, ma gli fu impossibile.

Il fumo era veramente denso.

Si stava sforzando di respirare con il naso, e molto lentamente, nonostante sembrasse che sia la sua mente che i suoi polmoni stessero gridando per convincerlo a prendere un profondo respiro.

Sentì la canna metallica del fucile premere ancora di più contro la sua pelle, poco sotto i suoi capelli corvini, per poi premere di colpo di meno, fino ad annullare il contatto.

Fu pervaso da una sensazione di instanteneo sollievo, ma che svaní subito dopo.

Se l'uomo delle Forze Governative aveva smesso di minacciarlo, era perché si era allontanato.

Perché si era allontanato?

Perché, in seguito ad un rombo di un'autovettura, erano arrivati quelli che, con un walkie-talkie, erano stati chiamati dagli uomini delle Forze Governative.

Erano arrivati i rinforzi.



- Spazio Vacanze

Oggi ho iniziato le vacanze di Natale.
Voi le avete iniziate oggi o prima o le iniziate domani?
Da me ci hanno riempito di compiti.😫
Cosa pensate accadrà nel prossimo capitolo?





~Francy

Soldier 113 [First Arc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora