Il Sole riscaldava ormai da ore quella porzione di tessuto sulla schiena di Jack, con un'insistenza tale che ora sembrava quasi far male.
Da quanto erano lì appostati?
Jack non lo sapeva.Era ovvio però che, contando la posizione del Sole, mezzogiorno fosse passato da minimo un'ora.
La terra mista alla sabbia raschiava sui gomiti di Jack facendoli pulsare dolorosamente, anche se non lo mostrava.
156 e 113 sembravano esserne abituate.
Erano sdraiati nella terra, immobili, coperti solo dalla scarsa ombra che un pezzo enorme di metallo faceva loro.
156 aveva detto che probabilmente era uno dei tanti scarti di NewElement che erano arrivati, per colpa delle tempeste, insolitamente più lontano di dove fossero gli altri.
113 non aveva riferito parola.
Era sdraiata nella terra, e da ormai mezz'ora, con un dito, disegnava figure nella sabbia, con la testa appoggiata sulla mano.
I suoi gomiti erano rossi, ma parevano aver sviluppato pelle più spessa.
Chissà quante volte era stata costretta a stare ore immobile per completare una missione.
A Jack vennero i brividi.
Improvvisamente si sentí un rumore farsi sempre più vicino, simile ad uno scricchiolio, che sfumò terrificantemente in un riconoscibile muoversi di ruote.
Jack sudó freddo.
Stavano arrivando.- Rimanete fermi.- 113 diede l'ordine.
Jack non mosse un singolo muscolo, troppo terrorizzato per farlo.
- Attiveremo i fumogeni con questo trasmettitore.- disse 113, alzando una specie di telecomando.
Jack era rimasto profondamente affascinato dal meccanismo con cui i fumogeni erano attivati.
All'inizio si era chiesto senza pace come fosse possibile prevedere esattamente il luogo dell'esecuzione (a Jack faceva veramente male chiamarla così) per poter programmare la scia di fumogeni che poi li avrebbe circondati, e la risposta era arrivata subito, inaspettata.
Una scatola.
O meglio, era così che l'aveva chiamata mentalmente lui.
Doveva avere di certo un nome, ma Jack non l'aveva ascoltato, troppo perso nel guardarla per ascoltare.
Era bianca, in plastica.
Esternamente sembrava fatta a placche, con l'impressione costante che si potessero staccare, o aprire, con qualche movimento meccanico.
Dagli spiragli tra le placche, sembrava uscire una specie di luce neon, vagamente azzurra, simile alla luce dei proiettili delle pistole laser.
Dipinta grossolanamente sulla sua parte superiore, si trovava una freccia azzurra.
113 aveva spiegato in breve che all'interno si trovava una specie di reticolato preparato di fumogeni, collegato da una sorta di rete fatta di EL, ovvero ElectroLight, o Lucelettrica, un elemento luminoso artificiale nato in laboratorio, frutto della fusione di elettricità ed energia della luce.
156 aveva detto qualcosa riguardo la sua poca controllabilità e le sue potenzialità incredibili, dimostrate anche dal fatto di poter essere così potente in quantità così ridotte.
Il reticolato, una volta innescato, avrebbe circondato, in poco, l'obbiettivo, rinchiudendolo nella muraglia di fumogeni che purtroppo Jack ricordava benissimo.
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Soldier 113 [First Arc]
ActionAnno 4000 d.C circa. In seguito ad una guerra nucleare, la California è rimasta l'unica zona del mondo intatta dalle radiazioni. PerfectOne, con capitale NewElement, è l'unico segno di civiltà umana rimasto sulla Terra, governato da una stirpe imper...