Jack si trovava ora seduto in terra, nella tenda di 113.
Erano passati pochi minuti da quando pei era uscita.
Jack aveva iniziato involontariamente a tremare, per colpa del vento che si stava alzando fuori dalla tenda.
113 lo aveva notato, e gli aveva detto che se c'era così tanto vento entro pochi minuti la tempesta si sarebbe scatenata, e che non sarebbero riusciti a riottenere la chiave della loro casupola prima che essa iniziasse.
Gli aveva detto di rimanere nella sua tenda, di sedersi (gli aveva inidicato un preciso punto della tenda) e cercare di riposare, mentre lei sarebbe uscita e avrebbe cercato 156 o chiunque altro potesse parlarle in poco tempo per avvertirla di dove si trovava Camille, dato che forse la stava ancora cercando.
Jack aveva approfittato per guardare e osservare meglio la tenda di 113.
Era arancione, ma rattoppata in molti punti con stoffe di altro tipo e altri colori.
Era sostenuta da dei pali di metallo.
Anch'essi erano colorati, e su di essi si trovavano delle scritte in quella lingua che Jack non riusciva a comprendere (si era reso conto solamente ora che si era dimenticato di chiederlo a 156, ma non gli sembrò un problema l'idea di chiederglielo un'altra volta), oppure con piccoli disegni, talvolta carini, talvolta apparentemente senza senso.La tenda era illuminata solamente dalla lampada che 113 aveva sulla scrivania.
In generale, l'ambiente non era molto illuminato.
La luce era soffusa e dava un senso di pace al luogo, nonostante, oltre alla scrivania, a uno sgabello, degli scatoloni e scatole molto colorate ammassate, un materasso scassato e la pila di cuscini si cui dormiva ora Camille, il resto degli oggetti nella tenda non fossero per niente pacifici.Appoggiato sotto la scrivania, si trovava un fucile.
Appeso ad un palo, si trovavano delle fondine.Attaccato ad un altro dei pali, si trovava una maschera.
Quel che sorprese Jack era il fatto che la maschera fosse identica a quella che la ragazza dagli occhi gialli (quella che si trovava sul muro della casupola sua e di Camille) portava e si stava strappando.Quindi, esisteva davvero.
Chiunque avesse disegnato sul muro della casupola quindi non se l'era inventata.
Chissà a che serviva.
Jack se lo chiese, per poi rendersi conto che stando con 113, improvvisamente era come se le domande nella sua testa fossero tornate, come se la sua personalità precedente all'assunzione dell'alcool fosse tornata, come se improvvisamente avesse dovuto stare attento, sull'attenti.Come se dovesse stare sull'attenti, attento, "sobrio", scattante e rapido.
Non era la prima volta che 113 gli faceva quell'effetto.
Si ritrovava sempre, involontariamente e misteriosamente, con i nervi saldi, improvvisamente pronto e sull'attenti quando 113 faceva la sua comparsa.Il tutto, come al solito, scandito da quello strano senso di deja vu, tranquillità e immotivata sicurezza.
Quell'ultima sensazione, la stava provando pure ora, anche se non c'era un vero e proprio motivo.
Si sentiva al sicuro in quella tenda.
Sapeva bene e si rendeva conto che non c'erano motivi apparenti.
Perché avrebbe dovuto sentirsi al sicuro più in una tenda che in una casupola?
Le tende in fondo cos'erano?
Solo pezzi di stoffa attaccati e cuciti tra loro, sostenuti da pali conficcati nel terreno.
Non avevano né un tetto né delle mura (se così si potevano definire) resistenti.
Non avevano neache un pavimento vero e proprio.Quel rigido tappeto fatto su misura e appoggiato a terra non era nemmeno stabile.
Non era dritto, seguiva le curve del terreno su cui veniva messo.Neanche la porta, che in fondo non poteva neanche essere definita così, era resistente.
Era semplicemente un pezzo di tenda che da aperto, era ripiegato sul tetto, e da chiuso, era fissato alle "mura" con delle cinghie.La tenda in sé non era per niente un posto sicuro.
Jack si era reso più che conto di queste cose.
Ma piú osservava tutte le cose intorno a lui, tutti i particolari, più si sentiva al sicuro.Aveva appena notato il soffitto.
Era di stoffa nera, liscia, palesemente attaccata e cucita al resto.Ovviamente, si chiese il perché del colore del tetto diverso dal resto.
Forse un perché non c'era.
Forse era così e basta.
Forse piaceva così a 113.
O forse, si nascondeva un motivo che Jack non conosceva.Sentì improvvisamente il vento alzarsi, ma non era di certo quella la vera e propria tempesta che 113 gli aveva detto stesse arrivando.
Si guardò intorno, osservando meglio l'ambiente.
Notò qualcosa che prima non aveva notato.
Appoggiato ad uno dei pali, si trovava un'asse di legno.Era dalla parte opposta di Jack, il quale era appoggiato ad un palo con la schiena, e si sforzava di capire cosa fosse esattamente, e quale fosse il suo scopo.
Strizzò gli occhi.
Sembrava essere vecchia.
Non era piccola.
Sarà stata alta un metro e quaranta, più o meno.Si trovavano su di essa delle linee colorate, con delle strane scritte accanto.
Spalancò involontariamente gli occhi, quando, senza preavviso, la mise a fuoco.
Segnava le altezze di qualcuno che cresceva.
- Spazio Midnight City
Vi ricordate quella vecchia canzone stupenda del 2011 che si chiamava Midnight City?
Nessuno con cui parlo se la ricorda.😞
È una delle canzoni che ho nominato membri ufficali della "Playlist dell'infanzia" (?) (😂).
Fatto sta che ho imparato l'intro elettronica con la chitarra, e ha delle posizioni improponibili con posizioni improponibili che però, lasciando da parte il dolore, mi stanno facendo un sacco comodo perché mi stanno rafforzando un sacco i muscoli della mano.In più, volevo dirvi che sto finalmente riuscendo ad allungare un po' i capitoli (a parte quelli in corsivo), e che quelli che sto preparando hanno una lunghezza di 900 parole (escludendo gli spazi sclero)
In più sto facendo anche molti disegni, ma per ora non posso farveli vedere.
Alcuni non sono finiti e altri farebbero spoileroni assurdi, quindi, ogni cosa a tempo debito. 😂Ve la ricordate Midnight City?
Se non la ricordate, vi prego, andate ad ascoltarla.
A me ha fatto partire dei deja vu assurdi e se chiudo gli occhi mi sembra di avere ancora 8 anni.😶~Francy
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Soldier 113 [First Arc]
ActionAnno 4000 d.C circa. In seguito ad una guerra nucleare, la California è rimasta l'unica zona del mondo intatta dalle radiazioni. PerfectOne, con capitale NewElement, è l'unico segno di civiltà umana rimasto sulla Terra, governato da una stirpe imper...