19

146 6 0
                                    

113, dopo aver sparato, estrasse il fucile.

Dalle finestre, nonostante fossero leggermente oscurate, fu visibile una coltre di fumo alzarsi a poco da loro.

Quello che 113 aveva sparato era un altro fumogeno.

- Sarà più dura di prima.- disse 156, con una certa drammaticità, mettendosi una mano in faccia, abbassandola.

- Lo so.-
- Anche 113 lo sa.- disse 168, dopo aver notato il mutismo di 113.

Ci fu in attimo di silenzio, nel quale si strinse, seduta su una panca, sia i guanti che i lacci degli stivali.

- Andrà... Tutto bene...?- chiese Camille, leggermente spaventata.

- Questo... Non posso dirlo.- 156 sembrava improvvisamente triste.

Sembrava aver perso, in un secondo, tutta la vitalità che aveva mostrato fino a poco prima.

- Siete preoccupati?- chiese Brian.

- No... Beh... No, no.
Ma... Di solito gli uomini delle Forze Governative, dopo un nostro attacco, tornano più forti e più armati.-

Ci fu silenzio.

- Questi sono i contrattacchi in cui più soldati della Resistenza perdono la vita.- questa frase fu detta con un tono bassissimo, a bassa voce, quasi fosse una cosa da non dire, da tenere segreta.

156 sospirò, per poi dirigersi alle porte, con 113.

Le aprirono.

- Non muovetevi.- disse 156, prima di stringere la pistola e correre fuori con 113.

168 corse a chiudere le porte, mentre da fuori erano già udibili rumori di colpi secchi di pistola, che risuonavano nell'aria con una certa elettricità e dinamismo.

168 riaprí lo sportello che 113 aveva richiuso togliendo il fucile per i fumogeni, togliendo dalla fondina che portava sulla schiena un fucile da cecchino, anch'esso colorato.

La canna era nera, mentre il manico e lo scomparto per le munizioni erano di un blu elettrico molto acceso e di un verde foglia.
Tutto il resto del fucile (compreso il grilletto) era arancione fluo, interrotto da linee giallo fluo.

168 appoggiò la canna del fucile nel buco, abbastanza grande per poter permettere di vedere anche attraverso il mirino del fucile.

Iniziò anche lui a sparare, ricaricando dopo ogni colpo, con fermezza, ma allo stesso tempo, un'evidente tensione.

Ora alcuni colpi raggiungevano il bus della Resistenza, colpendolo, scalfendolo, ma non passando attraverso esso, a quanto pare molto più resistente di quanto potesse sembrare all'apparenza.

Andarono avanti così per un tempo indecifrato.

Potevano essere passate ore come meno di un minuto in questa situazione, per Jack, che semplicemente passava il tempo in una costante preghiera all'ignoto, sperando che andasse a finire tutto per il meglio.

168, improvvisamente, trattenne il respiro.

Smise di sparare, rimanendo però comunque in posizione.

Spalancò gli occhi, coperti dai vetrini azzurri, ancora puntati verso l'esterno del bus.

- Diamine.- il suo sguardo si fece più attento, guardando attraverso il mirino.

Soldier 113 [First Arc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora