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Di nuovo, sul bus.

Jack si guardava intorno, con una strana aria diffidente.

Il bus andava velocemente sulla terra, e quasi lui sentiva le ruote strisciare sul terreno rossiccio.

Ogni tanto sentiva strani scricchiolii secchi, e immaginava fossero dati dall'erba secca sorpassata dall'enorme struttura in strani materiali verdastri e quasi arrugginiti.

Sobbalzava spesso per colpa di buche o dossi naturali, e 197 si era imposto di non appoggiare la schiena contro la parete metallica.

Non aveva cambiato le bende.
Faceva male.

Non aveva preso antidolorifici.
Sotto un certo punto di vista, non voleva.

L'intera situazione lo confondeva già da lucido, e non poteva minimamente immaginare quanto lo avrebbe stordito prendere una dose approssimata di antidolorifici.

Una pastiglia era troppo poco.
Ma due? Temeva fossero troppe.

Stava seduto lì, ricurvo, lontano praticamente da tutti, su quelle panche allungate.

Tutti, in realtà, erano lontani da tutti.

Jack era in un angolo.
156 in mezzo ad una panca, le braccia conserte e lo sguardo nel vuoto.

Jacques non c'era.
Era rimasto al MI per un interrogatorio e dei resoconti più dettagliati che avrebbero potuto aiutare il centro M.C.C. e gli investigatori che lavoravano al caso di stipulare teorie per quanto riguardava la Sezione C.

Neanche Amalie c'era.
Jack ne era felice.

Quella donna era pazza.
Lo spaventava.

Sapendo poi cosa era successo tra lui e 156 per colpa sua, Jack aveva ancora meno voglia di averci a che fare, per quanto fosse già incredibilmente bassa la voglia attuale di averci a che fare anche solo per la minima sciocchezza.

Che fine avrebbe fatto, poi?

Rifiutava medici e cure.
156 era stata l'unica a medicarla.

Aveva un tetto sulla testa garantito e cibo assicurato per un certo periodo di tempo, ma al momento di trovarsi un lavoro, che le sarebbe successo?

Jack era certo che lo ZeroM desse tutto il supporto e l'aiuto necessario a chi ne avesse bisogno, ma era anche solo possibile trattare con Amalie?

Jack pensando a lei provava solo emozioni negative, ma velata, provava anche curiosità.
Interesse.

Quella donna aveva le sue stesse cicatrici.
O almeno, in parte.
Lei aveva solamente dei piccoli cerchi, mentre quelle di Jack erano nettamente più elaborate.

Anche 156 lo aveva visto, ma non aveva detto nulla.

Jack ora guardava quest'ultima con la coda dell'occhio.

Avrebbe voluto chiarire le cose.
Urlarle in faccia la verità.
Urlarle in faccia che lui provava sentimenti che non capiva per lei.

Quando la vedeva in un certo senso si sentiva allegro, scattante ed energicamente teso.

Spesso gli tremavano le ginocchia, o gli sudavano le mani.

E quel sentimento di gelosia che provava per Jacques? Vederli vicini gli faceva un certo strano effetto simile alla rabbia.

Era sollevato che ora Jacques non fosse con loro. Fortunatamente per la situazione mentale di Jack, quel ragazzo era ancora al MI.

- Ragazzi, cambiamo rotta per problemi climatici. Sta arrivando una tempesta di sabbia. Ci metteremo poco più del previsto.- la voce di 168 si sentí dalla cabina, forte e chiara.

Soldier 113 [First Arc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora