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Gli uomini delle Forze Governative urlavano.

Le orecchie di Jack smisero di fischiare, e strinse gli occhi per un attimo quando tutti i rumori si fecero più chiari, quando il chiasso intorno a lui si fece nitido.

Riaprí gli occhi, e si girò verso la sua sinistra.

Vide i corpi di Alex e Calvin in una buca.

Non erano stati seppelliti.

Giunse alla conclusione, con un ragionamento affrettato (che tralaltro si chiedeva come riuscisse a completare, in una situazione di caos simile), che gli uomini delle Foto Governative avevano scavato una buca che ingrandivano ad ogni persona uccisa, probabilmente per risparmiare tempo.

Si girò alla sua destra, e vide Camille, che lo guardava.

Stava dicendo qualcosa, ma non abbastanza forte da sovrastare le altre voci e tutti i rumori che ancora emettevano le bombe fumogene, che stavano ancora emettendo fitto fumo magenta.

Guardò più in là.

Brian e Conrad fissavano qualcosa.
Il fumo, probabilmente.

Jack si rasserenò leggermente, vedendo che i due stavano bene, ma trovava che nei loro sguardo ci fosse qualcosa di strano.

Si voltò anche lui verso la coltre di fumo.

Quel che vide, credeva fosse un'allucinazione.

Delle ombre, veloci, si muovevano dietro la parete di fumo colorato.

C'era tanto, molto forse troppo fumo.
Era impossibile distinguere le figure.

Era incapibile comprendere se fossero maschi o femmine, armati o disarmati, aggressivi o innocui.

Non capí come, e non sapeva il perché, ma vedere quelle figure gli diede un senso di sicurezza, di protezione.

Il cuore prese a battere più lentamente.
Si calmò, inspiegabilmente.

Ma le domande non diminuivano, anzi, si facevano più articolate e ne nascevano di nuove.

Jack si chiedeva chi fossero quelle figure, perché erano lì, quali erano le loro intenzioni, e soprattutto,
perché vederle gli aveva dato sicurezza.

Non capiva perché si sentisse più sicuro, vedendole.

Non ci doveva pensare.

Aveva appena rischiato di morire, e in quel momento c'era la sua vita in gioco.

Voleva capire.
Cercò di concentrarsi su quello che gli uomini delle Forze Governative dicevano, anche se era abbastanza difficile, data la confusione.

Poi, una voce sovrastò le altre.

- SONO I SOLDATI DELLA RESISTENZA!-

La resistenza.

Questa parola fece uno strano effetto a Jack.

Semplicemente sentendola, capí le intenzioni delle figure.

Salvarli.

D'altronde, era l'unica spiegazione con un minimo di senso.

Perché avrebbero dovuto interrompere l'esecuzione, se non per salvarli?

Tutto il resto delle urla, dei rumori, delle parole che vennero dopo, tornò ad essere non capibile, a non avere più significato.

Jack intravide un faro fumogeno arancione, alzarsi nel cielo.

Poi, un rumore sordo.

Un colpo.

Tutti i rumori, dopo quest'ultimo, si interruppero.

Jack si girò, nel silenzio del momento, rotto solamente dall'ormai flebile rumore dato dai muri di fumogeni magenta, e dal sordo rumore di qualcosa che si accasciava a terra.

Cos'era caduto?
Un uomo delle Forze Governative.

Gli avevano sparato, ed ora era a terra, mentre il suo sangue si riversava sul terreno.

Il viso era apatico, com'era sempre stato.

Gli uomini rimasti, si affrettavano
ad andare verso il furgone.

Si sentirono delle urla, da fuori la parete di fumo.

Gli uomini tornarono.

Uno di loro aveva in mano una specie di walkie-talkie nero, con cui stava smanettando, mentre gli altri erano armati.

Avevano dei fucili in mano.

Tutti gli uomini si misero dietro a coloro che ormai, erano diventati veri e propri ostaggi.

Non riuscirono ad avvicinarsi troppo, né a cominciare il discorso che sembrava volessero iniziare, che una lattina grigiastra, con una strana etichetta sopra, rotolò molto velocemente facendosi strada davanti a tutti loro, emettendo uno strano rumore metallico.

Subito dopo, un'ondata di fumo arancione iniziò a farsi strada nell'aria già addensata dalla parete magenta intorno a loro.

Pure questo era un fumogeno, ma sembrava essere più intenso e duraturo rispetto ai precedenti.

Poi, un urlo.
Era una voce femminile, forte, ma era impossibile capire ciò che stesse dicendo.

Jack fu pervaso, di nuovo, da quella sorta di sensazione di sicurezza, che sarebbe durato poco, questa volta non per volontà  sua.

Da lì a poco, non avrebbe avuto il tempo di pensare.






- Spazio Pausa

Vi ricordate che ieri ho detto che non volevo andare a scuola?
Ecco.
Stamattina mi sono svegliata che la gola mi andava più o meno a fuoco e non riuscivo a parlare, quindi niente scuola. 😂
Uao. 😂
È da stamattina che studio storia dell'arte e ora ho deciso di fare una pausa e pubblicare questo capitolo che avevo già preparato.
Domani non so se riuscirò a pubblicare per milletrecentomillemila impegni e robe che devo fare... Quindi...
Quindi niente.😂
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ed ora mi dileguo.😂



~Francy

Soldier 113 [First Arc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora