- Stai... Bene?-

156 non rispose.

Fissò il vuoto.

- Va... Va tutto bene?-

Jack provó a parlarle, ma lei non rispondeva.

Gli occhi di 156 diventarono lucidi, sotto i vetrini azzurri.

Jack si bilanció in avanti, avvicinandosi di più al tavolino, appoggiandosi con i gomiti, e a 156, che ora quasi tremava.

- 156... Posso sapere cosa non va?-

Jack cercò il contatto visivo con lei, sapendo che probabilmente questa cosa l'avrebbe rassicurata e calmata, cosa faceva sempre, ma 156 non glielo concedeva.

Sembrava così persa nei suoi pensieri, rapita dal dolore da non poter nemmeno permettersi di smuovere lo sguardo dal nulla che stava guardando.

Se l'avesse fatto forse non sarebbe stata capace di contenere le lacrime.

I suoi occhi erano già lucidi, la sua vista già appannata ed ofuscata da quel sottile strato di tristezza sull'iride e le gambe non l'avrebbero tenuta in piedi, deboli come stavano diventando.

- La maschera di 104... Era tutta nera.- sbiascicò, con la voce rotta e tremante.

Chiuse gli occhi, e delle lacrime limpide corsero sotto la maschera, facendosi vedere attraverso i vetrini, per poi tornare a correre sulla guance, dopo essere passate sotto la maschera.

- I-Io...-

Jack balbettò, non sapendo che dire.

156 si coprì il viso con le mani, diventando rossa, un po' per il pianto ed un po' per la vergogna, anche se tutto era abbastanza annebbiato dall'alcool.

- Io non lo sapevo.- si alzò in piedi Jack.

Cercò di avvicinarsi a lei, ma subito 156, con un rumore stridulo, con la sedia si spinse indietro, facendo raschiare le gambe di quest'ultima sul pavimento.

- Non devi.- disse solo, tra un singhiozzo e l'altro.

- Non devo cosa?-

Jack si fermò, incapace di capire come comportarsi.

Non gli era mai capitato di avere qualcuno che piangeva davanti a lui.

Cioè, si, gli era capitato.

Durante il salvataggio da parte della Resistenza Brian e Camille avevano mostrato segni di pianto, ma sia Jack che loro erano più che terrorizzati e scioccati, troppo incapaci di capire cosa stesse accadendo per cercare di consolarsi decentemente tra loro.

Ora Jack invece era da solo, in una stanza, con una persona probabilmente ubriaca, che piangeva.

E come se non bastasse, quella persona era 156, ovvero la donna che era stata legata a 104, un uomo che tutti dicevano fosse identico a Jack, che di tutto quello che riguardava quel fantomatico ragazzo dagli occhi verdi, non aveva la minima idea.

- Non mi devi vedere così... Non... Non voglio che tu mi veda così.- disse 156, singhiozzando e sbiascicando ogni parola.

Jack si avvicinò a 156, inginocchiandosi davanti a lei, guardandola dal basso, scorgendo ancora di più le sue lacrime.

Spostò la sua sedia mettendola perfettamente parallela a lui, e facendo si di essere quasi perfettamente davanti al viso di 156.

Soldier 113 [First Arc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora