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Quando 113 tornó, Jack la guardò con un leggero stupore.

Era stata via per quelli che erano stati di certo più di quaranta minuti.

Lui aveva continuato a tirare pugni.
Anche se i muscoli dei polpacci e delle braccia facevano male e sembravano sul punto di strapparsi da un momento all'altro.

Quanti pugni aveva tirato, più o meno?
Non lo sapeva.

Aveva contato fino a quelli prestabiliti, ma una volta superata quella soglia aveva continuato senza rendersi conto del numero dei pugni.

Andare avanti, in fondo, per lui non era stato neanche così difficile.

Si era messo a pensare, e i pensieri lo avevano distolto quasi del tutto dal dolore delle braccia e delle gambe, lasciandolo andare avanti, in una spirale di domande e pensieri.

Il principale carburante dei suoi pensieri e delle sue domande era solamente uno.
L'uscita di 113.

Non voleva essere per niente invadente.

Ma piú il tempo passava, più lei non tornava, più lui si faceva domande.

Stava bene?
Cosa stava facendo?

Pensò che forse stava facendo qualcosa di importante o era stata trattenuta (sempre per un motivo altrettanto di valore per poter avere il suo tempo) da qualcuno.

Pensò che nell'ultimo caso, quella persona potesse essere, più che probabilmente, 168.

Jack ricordava ancora quando quel ragazzo dai capelli rosso ciliegia gli aveva puntato addosso quella pistola laser.

E se avesse fermato 113 proprio per quello?

Lui non aveva proferito parola con nessuno di quell'avvenimento.

Se l'avesse fatto lui?
E se l'avesse fatto modificando i fatti?

L'aveva detto, 168.

- Sennò? Cosa fai? Mi uccidi?- aveva detto lui, con la canna della pistola laser puntata al mento.

- Potrei.
Andrei in giro dicendo le peggio cose su di te.
Potrei dire che hai cercato prima tu di uccidermi.
Che sei una spia delle Forze Governative.- aveva replicato lui.

Se l'avesse fatto?
Se avesse fermato 113 con il solo e unico obbiettivo di dire false verità su Jack, cercando di cambiare l'idea che la ragazzina si era fatta di lui (anche se quest'ultima non era ben chiara a nessuno, tranne che a 113)?

A Jack venne quasi l'ansia.
Era quasi terrore quello che provava.

Terrore che 168 avesse detto qualcosa di non vero riguardo a lui.

Cosa avrebbe potuto fare lui, una persona attualmente senza alcuna importanza per la Resistenza, discolparsi dalle accuse di una persona appartenente ad uno dei ranghi più alti?

Aveva deciso di calmarsi, dopo tutti quei pensieri.

Forse stava solo viaggiando troppo con la fantasia.

Forse nulla di quello che aveva pensato era vero.
Forse era tutto vero.

Non poteva saperlo.
Tormentarsi apparentemente senza una motivazione fondata non era di certo una cosa che avrebbe dovuto fare.

- Meglio che tu provi con i calci, adesso.- disse 113, senza dare minima spiegazione a Jack della sua assenza prolungata per un tempo fin troppo lungo.

Jack annuì, imponendosi di non aprir bocca.

Avrebbe voluto chiedere milioni di cose, ma non lo fece.

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Pace.

Halleluja
Pensò Brian tra see e see.

Lavorare nella biblioteca dello ZeroM era semplicemente fantastico.

Da quanto lavorava lì?
Qualche ora?

Gli era stata sufficiente per comprendere che quel luogo era fantastico.

C'era quasi sempre silenzio.
Le persone erano cordiali e lo salutavano con gentilezza e rispetto, standogli pure abbastanza alla larga, senza essere invasive o fastidiose in alcun modo.

Pure gli altri lavoratori erano cordiali con lui.

Il suo compito era semplice: riordinare i libri riportati, i nuovi scritti (a quanto pare c'erano degli scrittori al MI) e badare alla biblioteca in generale, evitando che per qualche motivo tutto andasse in frantumi.

Evitando che quella pace non andasse in frantumi.

Avrebbe dovuto fare il turno notturno, ma per lui non era un problema.

Sapeva stare sveglio quanto voleva, quando voleva.

Aveva letto parecchi titoli interessanti tra i libri che aveva tenuto in mano, sia tra quelli da riordinare, sia tra quelli ammucchiati nel magazzino sul retro, polveroso ma pieno di cose interessanti.

Gli avevano detto quando sarebbero state le sue pause.

Gli avevano detto che poteva prendere dei libri se voleva, e che li poteva leggere durante le pause.

Gli sarebbe piaciuto molto farlo.

Aveva sentito che Conrad non aveva ancora scelto un lavoro preciso, ma data la sua altezza imponente, gli avevano offerto un lavoro come aiutante per spostare i carichi di ogni genere di settore in cui il MI si potesse dividere.

Lui aveva accettato.

Forse l'avrebbe rivisto, qualche volta.

Jack.

Avrebbe mai rivisto Jack?

Jack gli stava simpatico.

Non poteva definirlo suo amico, data la poca conoscenza che aveva con lui, ma gli stava simpatico.

Aveva cercato di convincerlo a venire con lui, sul bus.

Gli stava simpatico.

Non voleva che Jack facesse il soldato.

Non aveva mai avuto amici, e Jack gli stava simpatico.

Non voleva che Jack rischiasse di morire.

Forse non lo avrebbe neanche più rivisto.

Gli dispiaceva, questa cosa.

Prese un libro, spostandolo con cautela da una grossa scatola di legno, per poi appoggiarlo su una mensola, stracolma di libri, di tutte le forme, grandezze e colori.

Chissà che dicevano tutti quei libri.




- Spazio Ristorante

Sono al ristorante non dovrei pubblicare ma shhh.😂






~Francy

Soldier 113 [First Arc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora