Osservò meglio tutte le munizioni e i colori delle loro strisce nella cassa.

Partí da sinistra.

Più a sinistra di tutte si trovavano delle munizioni prive di striscia colorata, in numero di gran lunga minore rispetto alle altre.

Si trovava solamente una fila verticale di esse, nella cassa.

Più a destra si trovavano, in ordine, le munizioni con una striscia rossa, con una striscia blu, con una striscia verde lime (fluorescente e addirittura quasi luminosa), con una striscia gialla fluo, con una striscia viola e alcune con una insolita striscia nera.

Jack le fissava, non capace di spiegarsi se ci fossero reali differenze tra tutti i tipi di munizioni o se semplicemente stesse guardando munizioni uguali in tutto e per tutto, semplicemente con un colore diverso.

Cercò di spiegarsi da solo tutte quelle distinzioni ma non ne era capace.

Si inginocchiò verso la cassa, piuttosto bassa.

Prese in mano alcuni dei contenitori delle munizioni.

Forse da qualche parte su esse la distinzione veniva chiarita con nomi.

Tutto ciò che trovò, a malincuore e con la disperazione di non sapere nulla di ciò che aveva davanti agli occhi, erano delle semplici lettere, incise, o meglio, pressate forzatamente sul lato destro e sul lato sinistro dei contenitori, esattamente nei punti dove partiva la linea di colore.

In ordine, rispetto a tutte le munizioni che aveva notato prima, le lettere erano T, R, B, G, Y, P e N.

Pensò che probabilmente si riferissero ai colori delle strisce, ma alcuni nomi non combaciavano.

Si ritrovò più confuso di prima.

Sospirò.

Cosa avrebbe dovuto fare adesso?

168 lo aveva scaricato per potersi lavare le mani del tutto e potersene andare.

156 non stava per niente bene, piangeva ed era ubriaca, avrebbe dovuto riposare per poter stare meglio e di certo non era nelle condizioni di poter aiutare Jack.

113 era andata nella sua tenda, e c'erano diversi motivi per cui non parlarle sarebbe stata la scelta migliore.

156 gli aveva impedito di parlarle, in quanto 113 risultasse, a detta sua, parecchio violenta dopo essere tornata da una "fuga" di quelle che compieva.

Parlarle di una qualsiasi cosa non sarebbe stata una mossa intelligente.

113 voleva, in quel momento, palesemente stare da sola.

Discussioni "futili" l'avrebbero infastidita.

Sarebbe finita forse in un modo che Jack non voleva fosse tale, ed il "rapporto" che i due "avevano", per quanto non fosse neanche fitto, poteva andare in frantumi in pochissimi istanti.

Jack aveva capito che, a quanto pareva, 113 avesse con lui una relazione migliore di quella che aveva con tutti gli altri dell'Accampamento ed al MI.

Non voleva essere invadente, ma starle vicino.

Si preoccupava per lei.
Voleva che stesse bene.

Rovinare tutto lo avrebbe semplicemente allontanato da lei, rendendo vani i tentativi di cercare di starle vicino ed aiutarla come poteva.

Parlarle, in più, forse lo avrebbe spinto a fare domande involontarie ed inappropriate.

Camille non aveva conoscenze riguardo armi, ed era meglio non ne avesse di approfondite ancora per parecchio tempo.

Soldier 113 [First Arc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora