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113?

Jack si ritrovò a spalancare gli occhi, vedendola.

La ragazzina aveva passo lento.

Sembrava quasi stanca.

Sia i pantaloni che la maglietta e le scarpe erano sporche di sabbia, di polvere, ma anche di terra e altre macchie.

Si sistemò i capelli con rapidità e secchezza, passandosi da una mano all'altra quella che Jack aveva appena notato essere una sacca.

I suoi passi emettevano un rumore sordo, gracchiante sotto la terra della Zona Desertica.

Jack si rese ben presto conto che in circolazione, adesso, c'erano solamente loro.

Solamente lui.
Solamente 113.

Lui e 113.

Da soli.

Andò leggermente in panico.

E se l'avesse visto?

Che avrebbe detto lui?

Aveva una scusa più che plausibile, in quanto vera, da raccontarle, e probabilmente lei gli avrebbe creduto.

Sarebbe però stato in grado di dirglielo?

Aveva passato con lei quasi due settimane di allenamento militare, aveva imparato con timidezza e cautela a parlarle, stando attento a non essere invasivo, aveva dovuto combatterci e buttarla a terra per allenarsi a mosse di autodifesa.

Aveva instaurato con lei una sorta di rapporto, che, anche se non forte, da quel che aveva capito era stranamente, in due settimane, quasi al pari dei rapporti che aveva con tutte le persone che le stavano intorno da una vita.

Non sapeva spiegarsi il perché di tutto ciò.

Restava il fatto che nonostante tutto il tempo che avevano passato vicini, ora, vederla gli dava la sensazione di non averle mai parlato.

Era, per quanto potesse, felice dello sviluppo che aveva avuto il loro rapporto, evidenziato anche da tutti gli altri, con stranezza o rabbia, ma si sentiva improvvisamente come se tutto, nel loro rapporto, fosse appena ricominciato da capo.

Si sentiva in imbarazzo all'idea di parlarle, e vederla gli dava una strana sensazione.

Pena.
Timore.

Ecco.
Ecco quello che improvvisamente provava.

Se 113 era meno severa con lui che con gli altri, e tutto ciò era un semplice risultato ottenuto da tempo passato, anche se un po' forzatamente, insieme, ora 113 sembrava essere più dura.

Da come camminava con passo lento e quasi stanco, sembrava dura, severa, impassibile, chiusa.

Di certo Jack non poteva capire cosa stesse provando standole a dieci metri di distanza e vedendola di spalle, senza neanche averla vista in faccia o averle parlato, ma gli sembrava che fosse, come dire, quasi affranta.

Affranta, distrutta, sofferente.

Rimaneva in piedi, però.

E camminava, a passo lento.

Jack era certo si stesse dirigendo alla sua tenda.

113 iniziò ad allontanarsi sempre di più, e Jack si ritrovò a seguirla.

Camminò per poco, poi si appoggiò ad una casupola che faceva da magazzino (se la ricordava dalla notte in cui, con 156, era uscito dalla locanda per cercare Camille prima che la tempesta di sabbia di incombesse su di loro), osservandola di nascosto.

Soldier 113 [First Arc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora