156 li condusse a quello che doveva essere il luogo di ritrovo che la donna aveva elencato, inisieme agli altri magazzini, mentre spiegava la mappa.
Era una piccola locanda, anch'essa piena di disegni, scritte e graffiti sui muri, piena di fogli attaccati ovunque e una porta composta da una grande asse di legno, scorrevole, come quella presente nella casupola di Jack e Camille.
Dentro, aveva un piccolo bancone, con davanti degli sgabelli un po' sgualciti, e dall'altra parte, delle dispense molto grandi.
La stanza aveva al suo interno tavoli rotondi e visibilmente casalinghi, rudimentali, con delle sedie di legno.
Le finestre, o meglio, i buchi quadrati sui muri (che probabilmente una volta erano muniti di vetro), erano richiusi con spesse tende colorate, a strati, fluo, piene di strane scritte nere in quella strana lingua che Jack non riusciva a decifrare (così Jack aveva deciso di soprannominarla), che aveva visto pure su quei tendoni colorati, appesi tra una casupola e l'altra delle file parallele, che aveva intravisto sia quando era arrivato per la prima volta all'accampamento, sia quando era fuori, poco prima, per cercare 156.
In sé, anche se un po' trasandato, il locale era abbastanza accogliente.
Jack vide dall'altra parte del bancone un uomo.
Era visibilmente in sovrappeso, panciuto, con la faccia tonda, sulla sessantina e con l'aria di essere simpatico.156 lo salutò con un cenno della mano, e l'uomo rispose con un grande sorriso.
- Buonasera, Mauris.- disse sorridendo di risposta lei.
- 156!
Grazie al cielo siete già di ritorno.
Iniziavano già a girare voci poco rassicuranti su di voi.
È vero che le Forze Governative sono tornate e vi hanno localizzati?- disse, prima con tono speranzoso e solare, scendendo poi verso un tono più serio.Jack si chiese immediatamente perché l'uomo non aveva un nome in numero.
Era forse perché non era un soldato?
- Già... Ma siamo riusciti a recuperare gli ostaggi salvabili.
Fortunatamente abbiamo limitato i danni.-- Quella benda dice l'esatto contrario.- disse l'uomo, indicando la benda sul braccio di 156.
156 guardò distratta la benda.
- È solo superficiale.
Sarebbe potuta andare peggio.-L'uomo che a quanto pare si chiamava Mauris, annuì.
- E chi sono loro?- sorrise, guardando Jack e Camille.
- Loro sono Jack e Camille.
Siamo riusciti a salvare loro e altri due uomini.-Mauris fece un cenno di saluto a Jack, il quale venne ricambiato con un saluto imbarazzato e un po' confuso, mentre Camille ricambiava il sorriso che l'uomo le aveva fatto.
La donna fece segno a Jack e Camille di sedersi ad uno dei tavoli, seguendola, e loro fecero lo stesso.
- Allora... Hm...- 156 iniziò la conversazione, un po' smarrita.
Guardò negli occhi Camille, per poi guardare negli occhi Jack.
Si fermò, come paralizzata, improvvisamente, appena i suoi occhi sfiorarono con lo sguardo quelli di Jack.
Jack si chiese il perché.
Non era la prima volta che accadeva.Jack aveva notato che 156 lo aveva guardato più volte negli occhi, ed ogni volta, sembrava succedere la stessa cosa.
156 incatenava i suoi occhi a quelli di Jack.
Li fissava, come se stesse vedendo qualcosa che le interessava, ed il suo sguardo, anche se coperto ancora dai vetrini azzurri, diventava visibilmente, in un secondo, più calmo, sereno, docile, rispetto a prima, in cui era palese la leggera freddezza dei suoi occhi, la sua autorità.- Hm... Stavamo parlando di Camille.- cercò di smuoverla Jack.
- Camille. Giusto.- riprese coscienza 156.
Perché gli occhi di Jack, o forse Jack in generale, gli facevano quell'effetto?
Un motivo stupido?
No. Non poteva essere.156 aveva dimostrato di essere seria e cosciente dei propri doveri, autoritaria e forse irremovibile...
Tranne che con 113.Jack si chiese dove fosse 113 ora.
Era scomparsa dal momento in cui era uscita dalla sala in cui 156 stava spiegando.168 era andato con lei, visibilmente cercando di smuoverla e trattenerla dall'andare, cercando forse di impedire che quel gesto, infantile ma profondo, accadesse.
Pensando a 113, a quel suo modo quasi infantile di fare le cose, gli tornò in mente una cosa.
113 non era molto grande.
Perché allora faceva il soldato, pure nominata come soldato più forte?
Si aggiunsero altre domande nella sua testa.
Perché 113 combatteva pur essendo così piccola?
Chi era 104?
Perché Mauris veniva chiamato per nome?
Perché 113 era scappata?
Perché 156 continuava a guardarlo in modo così strano?
E perché Jack aveva avuto quella specie di svenimento sul bus?
Jack decise.
Avrebbe chiesto.Doveva avere le risposte.
- Spazio Fumettih
Oggi sono andata finalmente in fumetteria dopo quasi sei mesi che non ci andavo, non contando il Lucca Comics.
E niente, ho preso il volume 3 di Fullmetal Alchemist, il 7 e 8 di Tokyo Ghoul :re e il 20 di Fairy Tail, perché ovviamente, andando al Lucca Comics ho preso il 21, il 22 ed il 23, dimenticandomi totalmente di non avere il 20.😂Restando in tema fumetti, passando per il supermercato, e approfittando del fatto che non ho le forbici, ho preso delle forbici con sopra tutte le vignette e le onomatopee dei fumetti sopra.😂
A voi piacciono i fumetti?
Oh, e buon carnevale!
Che fate oggi per carnevale?
Io esco con l'amica insieme alla quale sono andata al centro commerciale un po' di tempo fa invertendo ogni prodotto del supermercato, cosa che vi avevo raccontato un po' di tempo fa. 😂~Francy
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Soldier 113 [First Arc]
ActionAnno 4000 d.C circa. In seguito ad una guerra nucleare, la California è rimasta l'unica zona del mondo intatta dalle radiazioni. PerfectOne, con capitale NewElement, è l'unico segno di civiltà umana rimasto sulla Terra, governato da una stirpe imper...