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- 156 lo sa.- disse Jack, piano.

Era vero.

Forse non sapeva quanto facesse male a 113, ma sapeva che disprezzava quelle parole.

Aveva detto di non chiamarla così, a coloro che erano nel bus.

- Si. Lo sa da sempre. Ma non fa nulla in realtà per impedire che qualcuno dica quella parola. In fondo non le importa.- 113 disse, tono a metà tra il rassegnato e il crudele.

- Ha... Cercato di avvertire di non dirla.-

113, con uno scatto, girò la testa verso Jack.

- Lo sa da sempre. Da quando 113 è bambina 156 vede come quelle parole siano odiate e ricorrenti, ma non fa mai nulla per impedire che vengano dette, anche quando è ovvio.-

156 era presente nell'infanzia di 113?

Era per questo che 113 si distaccava, a livello personale?

Perché lei era lì ma non aveva mai mostrato di esserci?

Eppure, 156 sembrava estremamente preoccupata per 113.

Era merito suo se ora quest'ultima e Jack stavano parlando, seduti nascosti dietro una casupola, a guardare le stelle, distanti l'uno dall'altro.

113 era raggomitolata più di prima.

Si sentiva scoperta.

Parlare dei suoi sentimenti, quasi completamente apertamente le dava una strana sensazione.

Leggerezza, forse.

Forse era solo il fatto di parlare veramente con qualcuno, dopo tanto tempo, che la faceva sentire timorosa.

Era un campo inesplorato da tempo, per lei.

- 156... Lei... Era ... Quando eri... Bambina?- chiese Jack.

Parlava a spezzoni, incapace di trovare le parole giuste per non ricordare cose poco memorabili a 113, che Jack non conosceva ma che era ovvio fossero legate alla sua infanzia, come traumi, lotte, o la morte di 104.

Quella era probabilmente la ferita ancora aperta di 113.

Proprio nel petto, lì, dove c'è il cuore.

113 si zittí per qualche secondo.

- Cosa intendi dire con "Era lì"?- chiese.

Jack non rispose, sentendosi tremendamente in colpa.

- Fisicamente, si.- si limitò a dire lei.
- Poche volte però si è realmente occupata o preoccupata di 113.- continuò.

Ci fu silenzio.

Quindi 156 era con 113 quando lei era bambina.

Effettivamente, Jack avrebbe potuto intuirlo.

Ancora silenzio.

- 113... A 156 importa di te.- Jack disse piano.

- Come puoi saperlo? Ha iniziato a preoccuparsi di 113 solamente quando 104... Si è sacrificato.- 113 non disse la parola "morto".

Non ci credeva e non ci riusciva.
Non ci sarebbe mai riuscita.

Jack lo notò.
Pensò quanto per 113 fosse difficile pensare a lui, a quel fantomatico ragazzo che l'aveva cresciuta, il cui spirito in qualche modo aleggiava ancora intorno a tutti i soldati dell'Accampamento.

- Cosa... Che intendi dire?- Jack la guardò.

Era totalmente apatica.

- Lei... Vede 113 come un soggetto la cui protezione va curata solo in ricordo di un uomo che non è più qui. Non lo fa per 113. Lo fa per 104. Per i sensi di colpa, più che probabilmente. Si sente in dovere di farlo perché in qualche modo si sente responsabile o in colpa per ciò che è accaduto.- buttò tutto fuori.

Soldier 113 [First Arc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora