Meno di ventiquattr'ore ed erano, di nuovo, sul bus.
Stavano andando allo ZeroM.
Avrebbero riportato indietro gli ostaggi, anche se lo scopo principale del viaggio fino alla città sotterranea era dato dal bisogno di consultare i soldati debiti al controllo delle Forze Governative tramite il centro M.C.C.
Anche Jacques avrebbe dovuto parlare con loro.
Jack lo aveva guardato, vedendolo tranquillo seduto su una delle panche di stoffa cremisi del bus, praticamente di fronte a lui.
Aveva la solita espressione di sempre, a metà tra il tranquillo e il non impressionato.
Jack ricordò di come quell'espressione fosse sparita, dissoltasi in stupore e speranza quando lo aveva guardato negli occhi.
Aveva creduto lui fosse 104.
Dovevano essere stati presumibilmente amici, contando anche il fatto che 156 si fidava di lui.
Proprio in questo momento, la donna si era avvicinata all'uomo per parlare, e proprio in quel momento, la strana sensazione che Jack non riusciva a riconoscere gli si annidò di nuovo nel petto.
Non la conosceva.
Cos'era?Se lo chiedeva, ma non riusciva a rispondersi.
Cercò di pensare ad altro, quindi si guardò intorno.
113 era con Camille, in un angolo.
Parlavano, e Camille sorrideva.
Jack si tranquillizzò, vedendo ciò.
Un dosso però lo colse di sorpresa, e dovette trattenersi dallo scattare per impedire ad una delle due di cadere o schiantarsi contro le pareti metalliche e verdastre, anche se ciò era altamente improbabile.
113 in quel momento aveva tenuto Camille salda, per le spalle, che aveva traballato subito dopo lo sbalzo, al contrario della ragazzina, che non aveva neanche cambiato in alcun modo postura, irremovibile dalla sua posizione.
Jack per lo sbalzo si ritrovò a guardare altrove.
Per un secondo di nuovo guardò 156 e Jacques parlare.
Per impedirle di cadere, Jacques aveva tenuto 156 per un braccio, ed ora lei lo stava ringraziando, ridendo per imbarazzo e per ironizzare il suo impaccio, in quanto il rumore del suo sobbalzo sulla panca del bus era stato udibile in tutto il veicolo.
Jack ebbe l'estremo impulso di tirare un pugno al ragazzo dagli occhi azzurri, ma riuscí a trattenersi, stringendo forte con il pugno sinistro la stoffa imbottita cremisi della panca sotto di lui.
Si rese in quel momento conto di come anche 168 stesse osservando i due, con la coda dell'occhio.
Il ragazzo dal capelli ciliegia distolse subito lo sguardo da 156 e Jacques, con un'espressione di leggera sufficienza, e tremendo fastidio.
168 provava fastidio vedendo 156 e Jacques?
Jack si chiese se anche lui lo provasse, ma la risposta arrivò subito.
Era una cosa totalmente diversa.
Jack conosceva il fastidio, e riconosceva in quello strano sentimento che provava una sfumatura di esso, ma quello che provava non era costituito interamente di ciò.
Jack osservò solo per un altro secondo 168, vedendo come fosse notabile una ricrescita castana nel suo colore rosso, vagamente riconducibile a quello della stoffa delle panche.
Guardò oltre 168, scorgendo il resto degli ostaggi.
I due uomini sembravano calmi, anche se avevano il viso che parlava per loro.
Erano visibilmente sconvolti da ciò che era successo loro, e Jack poteva immaginare lo fossero anche per le spiegazioni e le rivelazioni che erano state fatte loro il giorno prima.
Riconobbe nei loro sguardi un qualcosa che aveva visto pure sugli occhi di Brian e Conrad, dopo le spiegazioni.
Probabilmente anche il suo viso doveva essere modellato in un'espressione simile.
Quello di Camille era stato diverso.
Era spaventato, sconcertato, ma risaliti sul bus, non si poteva non notare quelle piccole sfumature di felicità e curiosità nei suoi occhioni da bambina.
Aveva finalmente una sistemazione stabile, qualcuno che si prendesse cura di lei con affetto e molte nuove cose da scoprire, cose che le erano probabilmente o sconosciute o vietate, nella sua vecchia vita all'orfanotrofio.
Sorrise leggermente al pensiero, ma smise pensando a come una sfumatura tale l'avesse vista anche nello sguardo di 113.
113 si fidava di lui.
Lo considerava come un qualcuno di cui potersi fidare.Fu più difficile trattenersi dal sorridere pensando quella cosa, ma Jack ce la fece lo stesso.
Spostò lo sguardo ancora più in là, fino ad incontrare la visione dell'ultimo degli ostaggi rimasto: la donna.
Aveva sentito 156 fare l'appello di coloro che erano sul bus, e aveva sentito come il nome della donna fosse Amalie.
Aveva anche sentito i nomi degli uomini, ovvero Jonas e Paul.
Seguendo l'appello, aveva scoperto come, ancora una volta, 180, 184, 191 e Mauris fossero rimasti gli unici all'Accampamento.
L'intenzione iniziale era di lasciare 113 con loro, ma allo stesso tempo la ragazzina sarebbe stata fondamentale come aiuto per le indagini, e soprattutto, in qualità di Comandante della Resistenza, la sua presenza era importantissima e necessaria.
125 era stato colui che aveva usato quella parola.
Gli si vedeva del dispiacere nelle iridi, nel dirla, ma ciò non gli aveva impedito di dire quelle sillabe che componevano una parola apparentemente innocua, ma che messa affianco a 113, faceva solo provare sensazioni negative a Jack.
Si rese conto di star ancora guardando Amalie, che si era spostata, con un movimento veloce, un ciuffo di lunghi capelli castani dietro le orecchie.
Jack comparò quella capigliatura a quella di 156, scoprendola più chiara, ma anche meno luminosa, e soprattutto, più confusa, disordinata, annodata.
Erano anche meno lunghi, probabilmente, ma il disordine donava loro una sorta di voluminosità che li faceva apparire di più di quanti fossero probabilmente.
Solo in quel momento Jack si rese conto che lo sguardo di 156 era su di lui, con una strana sfumatura negli occhi.
Jack non la riconosceva.
Un po' come il suo sentimento sconosciuto, annidato nel petto.-Spazio Corsa
Boh oggi ho avuto la brilliantissima idea di farmi una corsetta e ora ne sto pagando il conto sui muscoli.
Ho mal di fianco, tendini, piedi, ginocchia e probabilmente domani avrò la tosse e i dolori intercostali.
Grandioso.Ah, e ho rifatto la tinta.
Avevo tipo la ricrescita di 4 centimetri.😂Come avrete notato ho cambiato il titolo del libro, e annuncio ufficialmente che stiamo entrando nella conclusione del primo arco narrativo.
Come mi sa che avevo già detto, gli archi narrativi saranno due e boh sto già iniziando a scrivere il secondo perché è più movimentato e incasinato e lo ritengo più interessante.
Come va?
Buona serata⭐️⭐️⭐️~Francy
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Soldier 113 [First Arc]
ActionAnno 4000 d.C circa. In seguito ad una guerra nucleare, la California è rimasta l'unica zona del mondo intatta dalle radiazioni. PerfectOne, con capitale NewElement, è l'unico segno di civiltà umana rimasto sulla Terra, governato da una stirpe imper...