Di nuovo?
Perché?Perché Dio, perché?
Se lo chiese.104.
Di nuovo.
104, di nuovo, nella sua testa.Aveva cercato di dimenticare.
Ma perché non ci riusciva e basta?Anche solo per un ora.
Anche solo per un minuto.
Anche solo per un secondo.Le sarebbe bastato per mettersi l'anima in pace, anche se per poco.
E invece? No.
- È... È complicato... Tesoro mio.-
No.
Per favore.
No.La sua voce, di nuovo, ripeteva quelle parole.
Perché?
Perché lui di nuovo era lì, nei suoi pensieri, mentre parlava di tutt'altro?Lei lo sapeva perché.
Aveva notato la somiglianza.
Forse nemmeno era una somiglianza.Semplicemente, la caduta di Jack le ricordava la sua, di caduta.
A terra.
Per mano delle Forze Governative.- Tu... Ora dovrai stare qui.-
Santo cielo.
No.Improvvisamente, smise di parlare.
Jack la guardò, ma lei non disse niente.
- Ti senti bene?-
Non rispose.
Si alzò.
Corse.
Corse.Più veloce che poteva.
Verso l'uscita.Non spiegó.
Non disse una parola.Se avesse aperto bocca, non sarebbe uscito altro che una supplica.
Non andare.
Quello che avrebbe voluto dire quel giorno, anche se stette zitta.Si fidava tanto di lui.
Troppo per contraddirlo.Dentro stava bruciando, di nuovo, anche se la sua faccia non esprimeva niente.
Certe volte avrebbe voluto strapparsela via, la faccia, insieme a quella stupida maschera.- Ho iniziato io questa cosa.
Devo andare a concludere ciò che ho iniziato.-No.
Ti prego.
Stava arrivando la parte peggiore.Forse non avrebbe retto al peso di quei ricordi.
Doveva trovare un posto.
Non per nascondersi.
Anzi, tutto il contrario.
Per mostrarsi.Mostrarsi per com'era per davvero.
Forse, ci sarebbe riuscita.
Forse.Il bagno.
Ma certo, il bagno.Corse, adesso.
Quelle parole la stavano inseguendo.
Non avrebbe retto.
Forse.Entrò.
- Aspettami qui.
Tornerò.-- Promesso?-
- Promesso.-
Ed eccola.
La più grande bugia del mondo.Si guardò allo specchio.
Perché non crollava in mille pezzi?
Come poteva rimanere ancora integra?Sentiva di dover esplodere.
Sentiva la pelle di ceramica, mentre si crepava lentamente, mentre la lacerava con una lentezza esasperante, mentre la divorava viva.
Sentiva qualcosa premere.
Forte.
Da ogni coccio di ceramica.
Sentiva qualcosa premere per uscire.
Forte.
Ma non abbastanza.Guardò la sua faccia.
Avrebbe voluto strapparsela a mani nude, quella faccia.Apatica.
Insensibile.In fondo, però, era questo che pensavano lei fosse.
Apatica.
Insensibile.Senza emozioni.
Volle urlare, ma nessun suono uscí dalla sua bocca.
Ti prego.
Ti prego, non andare.
Lo mimó con la bocca.
Nessun suono uscí.
Solo un parlottio soffocato, su quel viso perfetto, senza una piega, apatico.Perché?
Perché?
Perché?
Perché Dio, perché?Il rumore invase la stanza.
I pezzi dello specchio volarono e caddero per la stanza.
Ora le sanguinavano le nocche, ma non le importava più di tanto.
Perché?
Silenzio.
Perfetto, religioso, silenzio.Si accasciò alla parete.
Il viso, apatico.- Non andare.-
Lo disse, sottovoce.
- Spazio Pasqua
Auguri🎉
Sopravvissuti a Pasqua?Vi piace questo tipo di capitolo, un po' narrato e un po' in corsivo?
In più, qual'é la vostra idea di 113, dopo questo capitolo?
~Francy
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Soldier 113 [First Arc]
ActionAnno 4000 d.C circa. In seguito ad una guerra nucleare, la California è rimasta l'unica zona del mondo intatta dalle radiazioni. PerfectOne, con capitale NewElement, è l'unico segno di civiltà umana rimasto sulla Terra, governato da una stirpe imper...