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Bandana, pistola, munizioni, pugnale e nervi saldi.

Jack aveva tutto ciò di cui sapeva aver bisogno per la missione.

Timore, paura.
Purtroppo aveva anche quello.

Tutta la calma che era rimasta dopo la conversazione con 113 della sera prima, causa anche del groviglio di emozioni che provava ora, era svanita.

L'aveva sognata.

197 aveva sognato 113 quella notte.

Sognava di star ancora parlando con lei.
Aveva sognato che quella conversazione non finisse mai.

In un certo senso, era una cosa che aveva sperato, ad un certo punto.

Parlare con 113 lo rendeva più calmo.

Stava bene mentre parlava con lei.

Probabilmente perché si fidavano l'uno dell'altro, ed era una cosa messa in chiaro da entrambi.

Non ricordava di cosa avessero parlato (probabilmente di cose a caso generate dalla sua mente), ma a lui andava bene così.

Jack aveva dormito sí e no quattro ore quella notte.

Si sentiva comunque energico e scattante, quindi forse era stato abbastanza, anche se c'era da considerare l'eventualità che fosse solo un effetto dell'adrenalina che aveva in corpo.

113, prima di uscire, gli aveva detto con tono calmo, senza spiegazioni, l'orario della missione.

Jack aveva annuito e subito capito cosa lei volesse dire.

Vederla andare via, in un certo senso, era stato doloroso.

La conversazione era già stata conclusa, a parole.

Erano rimasti in silenzio per minuti interi, raggomitolati a loro volta in angoli opposti, così lontani, ma allo stesso tempo più vicini di quanto 113 avesse mai voluto veramente fino a quel momento.

Quel silenzio era stato pacifico.
Profondamente pacifico.

Una sorta di nebbia.

Nascondeva cose, parole che non venivano rivelate, ma allo stesso tempo le accompagnava lentamente verso la luce, timidamente.

Ora Jack ripensava a quei minuti di silenzio, e a come ci fosse pace in essi, mentre guardava di nuovo, fuori dalla finestra.

Lo fece per un secondo, guardando la luce esterna.

La missione sarebbe partita ad un orario mattiniero, ma probabilmente la vera azione sarebbe arrivata qualche ora dopo.

- Jack?-

- Si, Camille?-

197 si girò, ritrovandosi gli occhi della bambina dai capelli boccolosi addosso.

Erano circa le 10:15 di mattina.
Non era insolito che fosse sveglia.

Armeggiava tranquillamente con dei pastelli e dei fogli, pensando a qualcosa da disegnare.

- Oggi salverai delle persone?-

Jack deglutí.

- Come hanno salvato noi, giusto?- la bambina lo guardava con gli occhi velati di paura.

- Si.- si limitò a rispondere lui.

Si avvicinò a lei, piano.

Le accarezzò i capelli.

- Non pensare a quei momenti, Camille. Ora è tutto passato.-

Camille lo guardò dritto negli occhi, con l'innocenza e l'empatia di un bambino.

- Avranno paura?- chiese, riferendosi a quelli a cui Jack avrebbe salvato la vita, se tutto fosse andato come programma.

- Certo. Anche noi abbiamo avuto paura. Ma li salveremo e gli diremo la verità. È questa la cosa giusta da fare.-

Camille annuí, piano.

- E se facessi loro un disegno, Camille? Un disegno di benvenuto. Così non avranno più paura e saranno più tranquilli.- sorrise dolcemente Jack, parlando nel tono più dolce che riusciva ad avere.

Camille sorrise.

- Va bene.- disse, prima di trasformare il suo piccolo sorriso in un sorriso a trentadue denti, felice di poter dare una mano.

—————

- Tutto ciò che devi sapere è poco e facile.- 156 si sporse verso Jack, prima che il bus sbalzasse, come ormai era solito fare da dieci minuti.

- Ok.- annuí lui.

168 ogni tanto gli lanciava occhiate spinose, come per controllarlo.

Era praticamente steso su una delle panche di stoffa rossa e rovinata del bus, braccia conserte, piedi incrociati.

113 era in un angolo.

Non aveva guardato molto Jack, nonostante ciò che fosse accaduto la sera prima.

Jack capí come il suo comportamento fosse un modo per non dare nell'occhio con ciò che stava accadendo tra loro, e fece finta di niente.

Era in un angolo, lontana da tutti, con le ginocchia al petto.

Ogni tanto guardava fuori con movimenti infantili, ricordando a Jack una bambina.

- Scesi dal bus, troveremo un luogo dove nasconderci, ci apposteremo e aspetteremo che le Forze Governative arrivino. Potremmo metterci ore, e forse saremo costretti in posizioni e appostamenti par niente facili. Quando arriveranno le Forze Governative, quando saremo pronti, innescheremo i fumogeni. Prima di esso, però, dovremo confermare la nostra situazione con 125 e 168, oltre che 180, 191 e 184, che seguiranno lo svolgersi della missione via elettronica. Per farlo utilizzeremo i fari di segnalazione.- inizio 156.

Alzò una piccola pistola, quella, appunto, da segnalazione.

- Il primo fumogeno non lo spareremo noi. Saranno 168 e 125 a lanciarlo dal bus. Sarà magenta, ovvero il colore scelto per il fumogeno utilizzato per la richiesta effettiva di prontezza da parte nostra. Noi a nostra volta, una volta pronti, spareremo quello verde, ovvero quello che da il via effettivo all'azione nella missione.-

- Se... Se le cose dovessero mettersi male... Prima di sparare il fumogeno verde? Cosa faremo?- chiese Jack.

- In tal caso, abbiamo due fumogeni per due alternative. Un fumogeno blu ed un fumogeno nero. Quello blu stabilisce come ci sia impossibile terminare la missione per colpa di impreparazione o imminente ritirata obbligatoria, che viene indicata a volte con un fumogeno rosso fuoco di pericolo dal bus.- spiegò 156.

- Quello nero a cosa serve?-

- Lo dovremmo utilizzare in caso di...- 156 indugiò -... Predizione delle nostre mosse e attacco dalle Forze Governative. È più che altro un faro di... Resa. È... Brutto, molto brutto da dire, ma... Il fumogeno nero viene utilizzato solo in casi in cui si è già sicuri della propria morte. È un avvertimento. Un modo di dire che non si rientrerà in base.- deglutí.

197 sbarrò gli occhi ed abbassò il capo.

- 197, non ti preoccupare. Non si usa quasi mai.- cercò di rasserenarlo 156.

- Perché quando stai per morire la prima cosa che ti passa per la testa non è sparare un fumogeno, magari.- commentò 168.

Jack sudó freddo.

- Smettila, 168.- 113 si intromise, zittendo tutti.




- Spazio scuola

Domani inizia la scuola e io non sono psicologicamente pronta ad altri nove mesi di stress e compiti e studio.

Credo sparerò "I'm not okay" dei MCR fino a che non collasso.

Voi come reagite all'inizio della scuola?






~Francy

Soldier 113 [First Arc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora