79

50 1 0
                                    

168 sbuffò scocciato, andando indietro sulla sedia, in bilico.

- Che c'è che non va?- chiese 156, scartando un panino.

Finalmente, era ora di pranzo.

Potevano avere due minuti di pausa dal controllare e il setacciare il MI in cerca di crimini come se stessero cercando un ago in un pagliaio.

156 era seduta ad un tavolo della biblioteca.

Erano riusciti a farsi "prestare" un tavolo da Brian, che in fondo, era loro debitore.

Il biondo li aveva salutati con timidezza, per poi condurli verso uno dei tavoli, ricominciando poco dopo a sistemare con la sua solita delicatezza tutti i libri.

156 trovó adorabile il modo in cui lui con calma e timidezza gestiva la biblioteca ormai praticamente da solo, riuscendo a fare tutto e a tenere i tempi giusti degli orari.

Stava facendo un buon lavoro.

156 era felice di vederlo così.

Fin da subito, tralasciando lo shock che aveva vissuto appena arrivato all'Accampamento, le era sembrato un tipo piuttosto irrequieto, diffidente, prudente e timido.

Ora invece sembrava più tranquillo, finalmente, anche se un po' sciupato.

Forse non si prendeva abbastanza cura di sé, ma non aveva una cera così brutta.

Era leggermente spettinato, aveva un po' di occhiaie e sembrava più magro, ma stava bene.

156 immaginò che le occhiaie venissero da ore passate a leggere libri invece che dormire.

Quel che non sapeva era che in realtà Brian lavorava spesso pure nel turno notturno, che gli piaceva ancora di più.

Si vedeva che a Brian piacevano i libri, e 156 sapeva che coloro che lavoravano nella biblioteca potevano portarsi via dei libri da leggere per corti periodi di tempo, se erano nel magazzino.

Anche lei aveva lavorato nella biblioteca, per un po' di tempo, per pagarsi gli studi.

Non era riuscita però a sostenere tutto ciò per tanto tempo.

Combinare e sopportare orari scolastici e lavorativi della biblioteca, considerando pure il tempo in cui doveva studiare, non era per niente cosa facile.

La biblioteca era esattamente come se la ricordava.
Le aveva fatto piacere tornarci.

L'aveva sempre visto come un luogo accogliente, ed ora secondo lei, con Brian, lo era ancora di più.

168 invece non aveva mai provato particolari sentimenti per quel luogo.

Era un posto carino, per lui.
Accogliente, ben tenuto.

Entrarci e starci non gli aveva mai fatto né caldo né freddo.

Non era mai stato il tipo di persona da libri, né da lettura in generale.

Quel ragazzo dai capelli ciliegia era sempre stato alquanto dinamico.

Figlio di un soldato, non poteva che essere predisposto a quel lavoro come il padre.

- Niente.- sbuffò proprio quest'ultimo.

- È qualcosa che ha a che fare con tua madre? Sta bene, vero?- chiese 156 guardandolo.

Soldier 113 [First Arc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora