Like every time

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Era buio, intorno a lei.

Ebbe l'istinto di piangere, di gridare, ma tutto ciò che riuscí a fare fu creare una smorfia di sofferenza sul suo viso.

Si girava, in allerta, in cerca di qualche fonte di luce che sapeva esistere.

Era un altro incubo.

Anzi, lo stesso di sempre, in continua ripetizione.

Sogno dopo sogno, però, qualcosa cambiava.
Tutto diveniva più straziante.

Si rese conto, per l'ennesima volta, di avere il corpo di una bambina.

Il corpo di lei da bambina.

Chissà come sarebbe stato strano, se qualcun altro avesse visto il suo sogno.

Una bambina che si girava con le stesse movenze difensive di un soldato in battaglia.

Per abitudine, fece per mettere una mano destra sulla fondina in cui teneva la pistola, ma si ricordò di non avere fondine con sé.

Improvvisamente, una luce si accese dietro di lei.

Come ogni volta.

Si girò, con le lacrime agli occhi.

Sapeva già cosa stava per accadere, ma fermarsi era impossibile.

- 104...?- chiese piano, in un sussulto.

Il ragazzo non aveva praticamente colore.

Era in bianco e nero.

La pelle era lattea, i capelli neri.
Le ombre di un grigio tetro.

I vestiti erano pieni di macchie rosse vive.

Sangue colava dalla sua testa, da tagli nelle sue braccia, dai vestiti e si riversava su di lui e sulla terra, uno scenario bianco e muto.

I suoi occhi erano verdi.
Di quel verde particolare.

Si inginocchiò, aprí le braccia.

- Tesoro mio.-

La sua voce ruppe quel silenzio, in un sorriso, come se fosse stato solo vetro.

- 104!- urlò lei.

Si mise a correre, senza esitazione.

Come ogni volta.

Non aveva fiato, quando arrivò da lui.

Sentí le sue braccia abbracciarla e lo strinse a sua volta, più forte che poteva.

Piangeva, ma non sentiva le lacrime sulle guance.

Sorrideva.
Anche se sapeva fosse solo un sogno.

Alzò la testa.

104 aveva un piccolo sorriso.

Era calmo.
Era fin troppo calmo.

Soldier 113 [First Arc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora