To delete as soon as possible

41 3 3
                                    

Ed ecco che era ancora lì.
Nello studio di suo padre.

Dopo l'ennesimo rimprovero davanti a tutti, a quanto pare Marcus voleva ancora gridargli contro, colpendolo e svuotandolo.

Kevin si diede dello stupido da solo.

Perché aveva rifiutato di combattere e di allenarsi?

Sapeva cosa gli sarebbe spettato dopo.

Il ricordo di sua madre però era più forte dei colpi che prendeva.

Aveva pensato a lei, ed immediatamente non voleva più combattere.

Lei si opponeva sempre a Marcus e alle sue idee di far combattere Kevin, quando ancora era un bambino.

Kevin ricordava che passava interi pomeriggi e intere serate con lei, a leggere libri, poesie, o semplicemente a passare il tempo insieme, per non sentire Marcus lamentarsi e cercare di imporsi per il futuro di suo figlio.

Si accarezzò delicatamente una guancia, dove ora si trovava un enorme livido risalente, purtroppo, a non molto tempo prima.

Chiuse gli occhi.
Fece finta che fosse qualcun'altro ad accarezzarlo, su quelle poche lentiggini.

Lo fece stare leggermente meglio, anche se dentro sentiva il vuoto espandersi sempre di più.

Era in piedi, in mezzo a tutto lo sfarzo e la grandezza di quell'enorme studio, in cui, quando era piccolo, si divertiva a prendere libri senza farsi vedere.

Da bambino si sentiva piccolo, in una stanza così grande.

Stranamente ora si sentiva ancora più piccolo.

Si guardò un attimo intorno.

Del padre neanche l'ombra.

Un uomo delle Forze Governative che faceva di guardia al Palazzo gli aveva riferito, senza un filo di emozione, che sarebbe arrivato in circa in quarto d'ora.

A quanto pareva Marcus stava avendo l'ennesimo colloquio con il Dottor Krüger, lo scienziato più "geniale", a detta di Marcus, della Scientifica Imperiale.

Stavano lavorando ad un grande progetto.

Marcus ormai era impegnato più del dovuto.

Certe volte non si presentava nemmeno a cena o a pranzo.

Kevin era da solo nel suo studio.

Da quanto ormai?
Non lo sapeva.

Marcus non gli lasciava avere orologi.

Si guardò intorno in quell'enorme studio.

Notò delle carte e dei documenti sulla scrivania.

Fece un passo avanti, quasi timoroso.

Fermò ogni movimento, trattenendo il respiro.

Nessuno nei dintorni.
Il silenzio assediava il Palazzo.

Forse se avesse visto cosa affliggeva tanto suo padre, avrebbe potuto aiutarlo in qualche modo.

Forse avrebbe capito e avrebbe potuto fare qualcosa per lui, e Marcus non si sarebbe più arrabbiato così tanto con lui per ogni motivo.

Si avvicinò, cauto a non fare troppo rumore.

Sulla scrivania, documenti.

Gli stessi, oppure molto simili a quelli che aveva visto tempo prima.

Su ognuno di loro, un piccolo fascicolo su un soldato delle Forze Governative deceduto.

Kevin mosse piano i fogli, guardando tutto.

Sotto i documenti dei soldati, si trovavano delle liste di ricercati.

Qualcosa attirò la sua attenzione.

Un ricercato.
O meglio, una sorta di fuggitivo.

Capelli neri, corvini.
Un ciuffo che copriva l'occhio sinistro e gran parte del viso.

Occhi verdi.

Vestiti d'ospedale.

Kevin lesse ciò che si trovava scritto sotto.

Nome: Jack Smith;
Etá: 25/27 anni;

Occhi: Verdi;
Capelli: Neri;
S.P: Cicatrice sul volto;
        Cicatrici sulla schiena;

CONVALESCENZA

Il soggetto è stato ricoverato per 16 mesi nel NewElement Central Hospital, dopo un coma e un periodo di incoscienza dalla durata da chiarire.

Gruppo Sanguigno: 0 Rh-;
Tipologia Soggetto: X;
Risposta Pillole C.M: Negativa;
Particolarità: Amnesia;

FEDINA PENALE

Stato attuale: Incerto.
                          Probabile Fuggitivo.
Pericolosità: Livello Nazionale.

"Da eliminare il prima possibile."

Fu quella frase a turbare di più Kevin.

Su nessun'altra carta o documento si trovava tale scritta.

O meglio, su una si.

Quella del Soldato 113.

Quello era l'unico dato a non essere solo ipotesi, approssimazioni dalla più che dubbia veridicità.

Perché questo Jack Smith aveva un livello di pericolosità pari a quello del Soldato 113?

Dei passi lontani lo costrinsero a rimettere le carte come prima.

Si avvicinò ad una libreria, con passo veloce e silenzioso, preoccupato.

- Kevin.-

Kevin si girò, e vide suo padre, senza neanche provare nulla.

- Quante volte ti ho detto di non avvicinarti ai libri?-

Kevin abbassò la testa.

- M-Mi perdoni... Padre.-







- Spazio Kevin

Mi piace particolarmente scrivere le parti dedicate a Kevin. 😂
Mi sta tanto simpatico. 😂

Che ruolo pensate avrà in futuro e che ne pensate di questo capitolo? :3





~Francy

Soldier 113 [First Arc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora