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168 si diresse verso Brian, spiegandogli che avrebbe prima tolto il suo localizzatore per approfittare di quest'ultimo per disinfettare anche le ferite da cui usciva il sangue che gli ricopriva le mani.

Nonostante Brian sembrasse alquanto spaventato dalla cosa, 168 senza dire nulla gli prese il braccio destro, tendendolo e facendo modo che il palmo della sua mano fosse rivolto verso l'alto.

168 gli disse di tenere il braccio in quella posizione.

Brian così fece, leggermente tremante, mentre 168 passava il coltello in un panno imbevuto di disinfettante.

- Malattie del sangue?- chiese.

Brian scosse la testa, troppo impaurito per parlare.

168 appoggiò il pollice sul punto in cui braccio e avambraccio si congiungevano, per poi contare tre pollici da esso, raggiungendo un punto preciso.
Premette, e fu visibile sotto pelle una macchietta grigia.
Appoggiò sulla sua pelle la punta del coltello, dove era visibile il localizzatore, per poi premere.

Brian quasi urlò, ma si trattenne, stringendo gli occhi e i denti, mentre 168 gli teneva stretto il braccio, per non farlo muovere.

Infilò poi parte della punta del coltello, ora sporca di sangue, nel taglio fatto, utilizzandolo per estrarre il localizzatore, mentre Brian si copriva la mano, per impedirsi di urlare.

Stava piangendo.
Stava soffrendo.

Jack si sentì male per lui, ma la visione dell'estrazione del localizzatore non gli fece né paura né impressione.

Il localizzatore era piccolo, metallico, e aveva la forma di una pillola, con una lucina rossa.

Jack pensò che considerando il localizzatore come un'ellisse, la lucina rossa si poteva considerare uno dei due fuochi.

168 passò il localizzatore a 113, che, in fretta, mentre il ragazzo buttava del disinfettante sulle mani e sulla nuova ferita di Brian, appoggiata alla panca, lo aprí con un coltellino, esatraendone una parte interna, collegata alla lucina, per poi buttarla a terra e pestarla, facendo rompere e spegnere  la piccola luce rossa.

168 pulí con un nuovo panno le ferite di Brian, per poi bendarle in fretta.

Andó da Conrad, per poi ripetere tutto il processo, ripetendo la domanda sulle malattie del sangue, ridisinfettando il coltello.

Arrivò il turno di Jack.

Jack stranamente non era ansioso o spaventato, come si aspettava di sentirsi al suo turno, quando 168 li aveva avvertiti della rimozione dei localizzatori.

168, come fatto già due volte, posizionò il pollice, contò la distanza e premette.

Sul suo viso, si formò un'espressione di stupore.

Riposizionó il pollice, ricontó la distanza e ripremette.

La sua espressione, ora si fece più stranita.

- 113... Potresti venire qui un secondo...?- chiese solo.

Lei subito si avvicinò.

- Qualcosa non va...?- chiese Jack, intento a guardare 113, che a sua volta guardava il suo braccio.

- Il localizzatore...
Non è dove dovrebbe essere...- disse 168.

Soldier 113 [First Arc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora