- Posso chiederti una cosa?-
- Si, piccola?-
Egli diede una carezza alla bambina.
- Tu non disegni spesso?-
- No... Non spesso.-
- Come mai?-
- Non ho iniziato subito.
Se avessi iniziato da più piccolo... Sarebbe stato diverso.
Ora disegnerei molto di più.
Sarei anche più bravo.-- Come te.- aggiunse, scompigliandole i capelli, mentre lei rideva.
- Perché?
Non ti lasciavano disegnare nel posto in cui stavi da piccolo?-- Lì cercano di limitare la fantasia.
Cercano di toglierti la creatività fin da subito. Ti impongono le regole e non si hanno i mezzi per andare loro contro.- disse, accucciandosi vicino a lei.Il sorriso dal viso della bambina scomparve.
- Non sembra bello.- disse.
- ... Non lo è, piccola.-
Lui guardò in basso.
- Fammi un favore.- rialzó lo sguardo.
- Cosa?-
- Promettimi una cosa.-
Il suo sguardo era improvvisamente intristito.
Odiava parlare della sua infanzia.
La sua infanzia dal suo punto di vista?
Una sorta di incubo.- Ci saranno sempre persone che cercheranno di limitare la tua creatività, di oscurare i tuoi pensieri.-
disse, accarezzandola con dolcezza.- Sai che devi fare?
Tu devi dire "no".
Tu devi fare quello che vuoi.
Tu devi seguire quello che credi sia giusto.
Promettimi che ti esprimerai. Promettimi... Promettimi che lo farai.
Promettimi che sarai sempre te stessa.- disse.- I-Io... I-Io...-
La bambina guardò in basso.
- Scusa.- disse, quasi tremando.
- Scusa di cosa, tesoro?-
- Non volevo renderti triste.-
- Non sono triste.-
- Si invece.
Sei sempre triste quando parli del tuo passato.-Aveva ragione.
Lo conosceva bene.
Aveva sempre ragione su di lui.- N-No... Hey, dai. Non piangere, piccola.- la accarezzò.
- Avrai pure ragione... Ma non hai ancora promesso.
Puoi promettermelo, vero tesoro?-La bambina annuì.
Lui le diede un bacio sulla guancia.
- Ricordalo sempre.-
"Promettimi che ti esprimerai."
"Ricordalo sempre".
- Si. Te l'ha promesso.
Manterrà la promessa.- disse, a bassa voce.- La manterrà sempre.- disse, e prese la matita in mano.
La impugnò, e la sua mano ebbe il potere di plasmare un disegno quasi vivo.
Ebbe il potere di dargli la vita, di dargli la morte, di distruggerlo e di crearlo da capo, di renderlo chiaro come la luce del mattino, o di renderlo cupo come le notti fredde e senza stelle, passate da soli a pensare.
Ebbe il potere di fare tutto questo.
Perché lo aveva promesso.Aveva promesso di mettere la sua anima in quei disegni, che rappresentassero graziositá slanciate o crude paure.
E avrebbe per sempre mantenuto quella promessa.
Per sempre.
- Spazio Boh
E di nuovo, chiedo scusa per l'ora.
Dire che ste giornate sono un casino ormai è quotidianità.Indovinate chi ha una più che probabile distorsione della rotula? Esatto. Io.
Sempre io ad avere ste cose.Ad ogni modo, vi è piaciuta la struttura di questo capitolo, a metà tra il racconto in corsivo e il continuo di quello precedente?
Il disegno potrà sembrarvi inquietante, ma vi prometto che ogni dettaglio è stato fatto con un simbolo metaforico.
Piccola anticipazione che forse manco lo è, forse in qualche capitolo futuro queste metafore verranno spiegate.
Disegno senza effetti:
Buona notte💤~Francy
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Soldier 113 [First Arc]
ActionAnno 4000 d.C circa. In seguito ad una guerra nucleare, la California è rimasta l'unica zona del mondo intatta dalle radiazioni. PerfectOne, con capitale NewElement, è l'unico segno di civiltà umana rimasto sulla Terra, governato da una stirpe imper...